per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

mercoledì 31 marzo 2010

l' Arcobaleno

L'arcobaleno
(fonte non specificata)
Nella nostra vita non c'è niente di preconfezionato, ogni cosa ce la dobbiamo costruire con i vari colori che formano la realtà.
Il BIANCO è il colore principale che servirà come base. È la quotidianità, il voler costruire, giorno dopo giorno, pezzo dopo pezzo, la tua vita, che è unica e insostituibile.
Poi c'è il ROSSO che ci ricorda il sangue, la lotta, la passione, la sofferenza, i sacrifici... Sì, lo so, che quest'ultima parola non va di moda, ma è comunque essenziale.
Ecco L'AZZURRO che ricorda il cielo, la serenità, la gioia, la condivisione... l'allegria dello stare insieme agli altri.
Il giallo è il colore del successo, del benessere del pane abbondante che ci viene donato ogni giorno.
Il VIOLA è il colore della riflessione, del silenzio, della meditazione... del trovare noi stessi.
Poi c'è il VERDE il colore della natura, della speranza, dei passaggi, dell'attesa, della risurrezione... della vita.
L' ARANCIONE è la capacità di rinnovarsi, di affrontare le cose in modo nuovo, vincendo la noia e la ripetitività di ogni giorno.
Ecco, prendi tutti questi colori e con essi vedi di dipingere l'affresco della tua vita. Non pensare che sarà un lavoro semplice, e nemmeno che te la caverai facilmente. L'affresco finirà solo con la tua vita; ma è nelle sapiente combinazione di questi colori che troverai ciò che hai sempre desiderato.
Come in natura i colori si uniscono formando un unico arcobaleno, così il Dio della vita, fedele alle sue promesse di alleanza, ci invita a divenire UNO in Lui armonizzando le nostre ricchezza doni, diversità e carismi.
Questo è l'affresco che siamo chiamati a dipingere.
 

sabato 27 marzo 2010

Seminario Bruce Lipton 3/16 (fisica quantistica e medicina)

da vedere tutti e sedici i video

La Pace verrà

La pace verrà
(Charles de Foucauld)
LA PACE VERRA'
Se tu credi che un sorriso è più forte di un'arma,
Se tu credi alla forza di una mano tesa,
Se tu credi che ciò che riunisce gli uomini è più importante di ciò che li divide,
Se tu credi che essere diversi è una ricchezza e non un pericolo,
Se tu sai scegliere tra la speranza o il timore,
Se tu pensi che sei tu che devi fare il primo passo piuttosto che l'altro, allora...
LA PACE VERRA'
Se lo sguardo di un bambino disarma ancora il tuo cuore,
Se tu sai gioire della gioia del tuo vicino,
Se l'ingiustizia che colpisce gli altri ti rivolta come quella che subisci tu,
Se per te lo straniero che incontri è un fratello,
Se tu sai donare gratuitamente un po' del tuo tempo per amore,
Se tu sai accettare che un altro, ti renda un servizio,
Se tu dividi il tuo pane e sai aggiungere ad esso un pezzo del tuo cuore, allora...
LA PACE VERRA'
Se tu credi che il perdono ha più valore della vendetta,
Se tu sai cantare la gioia degli altri e dividere la loro allegria,
Se tu sai accogliere il misero che ti fa perdere tempo e guardarlo con dolcezza,
Se tu sai accogliere e accettare un fare diverso dal tuo,
Se tu credi che la pace è possibile, allora...
LA PACE VERRA'


Un augurio di Buone Palme da Loredana e Lisa

Lisa

mercoledì 24 marzo 2010

la tenerezza della pecora

La pecora
(Bruno Ferrero, Solo il vento lo sa)
Appena creata, la pecora scoprì di essere il più debole degli animali. Viveva con il continuo batticuore di essere attaccata dagli altri animali, tutti più forti e aggressivi. Non sapeva proprio come fare a difendersi.
Tornò dal Creatore e gli raccontò le sue sofferenze.
"Vuoi qualcosa per difenderti?", le chiese amabilmente il Signore.
"Sì".
"Che ne dici di un paio di acuminate zanne?".
La pecora scosse il capo: "Come farei a brucare l'erba più tenera? Inoltre mi verrebbe un'aria da attaccabrighe".
"Vuoi dei poderosi artigli?".
"Ah no! Mi verrebbe voglia di usarli a sproposito".
"Potresti iniettare veleno con la saliva", continuò paziente il Signore.
"Non se ne parla neanche. Sarei odiata e scacciata da tutti come un serpente".
"Due robuste corna, che ne dici?".
"Ah no! E chi mi accarezzerebbe più?".
"Ma per difenderti ti serve qualcosa per far del male a chi ti attacca...".
"Far del male a qualcuno? No, non posso proprio. Piuttosto resto come sono".
Siamo, in un certo senso, come piccoli animali senza nemmeno una pelliccia o denti aguzzi per difenderci. Ciò che ci protegge non è la cattiveria ma l'umanità: la capacità di amare gli altri e di accettare l'amore che gli altri vogliono offrirci.
Non è la nostra durezza a darci il tepore la notte, ma la tenerezza, che fa desiderare agli altri di scaldarci. La vera forza dell'uomo è la sua tenerezza.

Lisa

martedì 23 marzo 2010

Il puzzle

Il puzzle
 (Bruno Ferrero)

Durante l'assenza della moglie, un importante uomo d'affari dovette rimanere in casa per badare ai due scatenatissimi bambini. Aveva un'importante pratica da sbrigare, ma i due piccoli non lo lasciavano in pace un istante.
Cercò così di inventare un gioco che li tenesse occupati un po' di tempo. Prese da una rivista una carta geografica che rappresentava il mondo intero, una carta complicatissima per i colori dei vari stati. Con le forbici la tagliò in pezzi minutissimi che diede ai bambini, sfidandoli a ricomporre il disegno del mondo. Pensava che quel puzzle improvvisato li avrebbe tenuti occupati per qualche ora.
Un quarto d'ora dopo, i due bambini arrivarono trionfanti con il puzzle perfettamente ricomposto.
"Ma come avete fatto a finire così in fretta?", chiese il padre meravigliato.
"E' stato facile", rispose il più grandicello. "Sul rovescio c'era una figura di un uomo. Noi ci siamo concentrati su questa figura e, dall'altra parte, il mondo si è messo a posto da solo".

Il saggio Bayazid diceva: «Quando ero giovane ero un rivoluzionario e tutte le mie preghiere a Dio erano: "Signore, dammi la forza di cambiare il mondo". Quando ero ormai vicino alla mezza età e mi resi conto che metà della mia vita era passata senza che avessi cambiato nulla, mutai la mia preghiera in: "Signore, dammi la grazia di cambiare tutti quelli che sono in contatto con me. Solo la mia famiglia e i miei amici, e sarò contento".
Ora che sono vecchio e i miei giorni sono contati, comincio a capire quanto sono stato sciocco. La mia sola preghiera ora è: "Signore, fammi la grazia di cambiare me stesso". Se avessi pregato così fin dall'inizio non avrei sprecato la mia vita».
Se ognuno pensasse a cambiare se stesso, tutto il mondo cambierà.


Lisa

sabato 20 marzo 2010

lettera di Gesù

Marta Garcia 20 marzo alle ore 22.32 Rispondi
Il mio Spirito d’amore abiterà i vostri cuori.

Gesù Amore
Miei carissimi figli che amo, io, Gesù Amore, in questo giorno della domenica, festa del mio sacrificio, assistete alla mia venuta su i vostri altari. Alcuni assistono alla messa, altri rimangono lontani da me, soli con la loro propria presenza.

Sì, io, Gesù, esorto lo Spirito d’amore a penetrare i vostri cuori per farvi prendere conoscenza di questi scritti che vi sono indirizzati, affinché siate i miei figli della luce.

Voi che m’ignorate restando a casa all’interiore dei vostri muri che avete elevato, cosa aspettate per essere in me? Vengo fra poco per farvi scoprire perché esistete. Siete i miei figli, non i figli delle tenebre.

Ignorate quello che l’altro, il mio nemico , vi riserva. Risentite già le sue idee di malizia, le sue opere di odio, e questo vi rode dall’interiore. Fra poco, risentirete tutta la profondità del suo odio per voi.

Figli carissimi, io, Gesù di Nazaret, vi amo e voglio prevenirvi della mia venuta in voi. Quanti non credono che il mio Spirito d’amore abiterà nei vostri cuori fra poco? Tutti sapranno che io, Gesù, vi dico la verità. Fra poco, non potrete più ignorarmi, perché mi vedrete in voi come una luce accesa nella notte: benché il buio la circonda, si vede soltanto la luce che brilla.

Sono io, figli miei carissimi, questa Luce che brillerà in voi. Mi farò vedere da voi. Mi conoscerete come i miei santi apostoli, come i miei santi discepoli che mi fecero conoscere, io, il figlio del Padre che sono nei Cieli.

Sono là ad aspettarvi nella mia chiesa. Non vi disturbate neanche per venire a salutarmi. La dove sarete, io vi troverò. Il mio Spirito d’amore, il mio Spirito Santo vi insoffierà l’Amore. In voi sarò.

Miei santi figli che amo, vi supplico, preparate le mie pecore a ricevermi. Sono in ciascuno di voi, voi che siete i miei pastori sulla terra. Mi rappresentate. Siete voi a guardarmele. Il tempo viene quando il Pastore riprende la guardia di tutte le sue pecore del mondo, la mia santa Chiesa. IO SONO è là che viene per voi che mi amate e per voi che non mi amate. Mi farò scoprire da voi che ignorate che Gesù vi ama, anche se non mi amate.

Io perdono. Sono misericordioso. Vi voglio a me. È stato il mio Padre del Cielo a darvi a me. Tutti quelli che mi hai dati, Padre, li amo, li voglio tutti in me.

Voi, mie care pecorelle che siete alla testa di un gruppo di pecore, vi do delle opere da compiere per il vostro Gesù d’amore. Sgorgo in ciascuno di voi delle grazie di santificazione affinché siate dei modelli di umiltà, di abbandono, d’amore per il vostro prossimo.

Vi benedico tutte, mie care pecore. Venite a me, voi che siete lontane da me e conoscerete la felicità eterna. Mia prediletta, tu sei quella della mia gioia! Ti amo. Amen.


Origine: Amore per tutti i miei, Gesù. Libro 1 Dalla Figlia del Sì a Gesù. Messaggio No. 93, 13 gennaio 2001. Les Éditions FJ

martedì 16 marzo 2010

La busta della spesa

Una donna infagottata in abiti fuori misura entrò nel negozio di alimentari. Si avvicinò al gestore del negozio e umilmente a voce bassa gli chiese se poteva avere una certa quantità di alimenti a credito. Gli spiegò che suo marito si era ammalato in modo serio e non poteva più lavorare e i loro quattro figli avevano bisogno di cibo.
L'uomo sbuffò e le intimò di togliersi dai piedi.
Dolorosamente la donna supplicò: "Per favore signore! Le porterò il denaro più in fretta che posso". Il padrone del negozio ribadì duramente che lui non faceva credito e che lei poteva trovare un'altra negozio nel quartiere.
Un cliente che aveva assistito alla scena si avvicinò al padrone e gli chiese di tentare almeno di accontentare la povera donna.
Il droghiere con voce riluttante, chiese alla donna: "Hai una lista della spesa?".
Con un filo di speranza nella voce la donna rispose: "ìl, signore".
"Bene", disse l'uomo, "Metta la sua lista sulla bilancia. Le darò tanta merce quanto pesa la sua lista".
La donna esitò un attimo con la testa china, estrasse dalla borsa un pezzo di carta e scarabocchiò qualcosa in fretta, poi posò il foglietto con cautela su un piatto della bilancia, sempre a testa bassa.
"Gli occhi del droghiere e del cliente si dilatarono per la meraviglia quando videro il piatto della bilancia abbassarsi di colpo e rimanere abbassato. Il droghiere fissando la bilancia, brontolò: "E' incredibile! ".
Il cliente sorrise e il droghiere cominciò a mettere sacchetti di alimenti sull'altro piatto della bilancia. Sbatteva sul piatto scatole e lattine, ma la bilancia non si muoveva. Così continuò e continuò, con una smorfia di disgusto sempre più marcata.
Alla fine afferrò il foglietto di carta e lo fissò, livido e confuso.
Non era una lista della spesa.
Era una preghiera: "Mio Dio, tu conosci la mia situazione e sai ciò di cui ho bisogno: metto tutto nelle tue mani".
Il droghiere consegnò alla donna tutto ciò che le serviva, in un silenzio imbarazzato.
La donna rigranziò e lasciò il negozio.
 
Solo Dio conosce il peso della preghiera.
 
 
Lisa

lunedì 15 marzo 2010

Voglio Misericordia- messaggio di Gesù

Marta Garcia 15 marzo alle ore 8.31 Rispondi
MISERICORDIA IO VOGLIO E NON SACRIFICI”Compartir
sábado, 30 de enero de 2010 a las 22:07
Anime mie, sono Gesù, la divina misericordia, l’assetato d’amore. La mia misericordia vi segue sempre ogni istante della vostra vita, io la dono a voi così come è in me, affinché impariate ad avere comprensione e pietà, verso le anime che soffrono e a perdonare le anime che sbagliano, verso di me e verso di voi. Chi manca di misericordia non può dire di amare me che ho perdonato ai miei persecutori, ai miei aguzzini, ai miei assassini, per questo io perdono tutto e tutti per una sola opera di vera misericordia.
Anime a me fedeli, la misericordia è un sentimento di amore, di carità, che attraverso l’umiltà è sostenuta da una reale predisposizione alla pietà verso quelle anime, che soffrono nel corpo e nello spirito, predisposizione al perdono verso quelle anime che ingiustamente vi fanno del male. Per amore e per misericordia, mio Padre ha promesso, hai profeti, la mia incarnazione; sì!.... sono nato nella carne, ho camminato in questo mondo di peccati, ho insegnato l’amore la misericordia, la carità, e sono morto in croce prendendo su di sé tutti i peccati del mondo, e da mio prossimo, che eravate, vi ho trasformati in miei fratelli, figli dello stesso Padre; non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a salvare i giusti, ma i peccatori, quindi, siate misericordiosi come è misericordioso il Padre mio che è nei cieli, solo così il vostro prossimo diventa vostro fratello in Cristo.
Anime mie, sofferenti nel peccato, io sono qui per voi e ogni qual volta cadete vi aiuto a rialzarvi, io amo le vostre cadute, perché il vostro pentimento mi ripaga di tutti i vostri sbagli; io busso sempre al vostro cuore, come un mendicante alla vostra porta, e se anche la mia pazienza è eterna, non lasciatemi mai aspettare troppo, spalancatemi le vostre porte; chiedete sempre misericordia per i vostri errori: “Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato. Lavami da tutte le mie colpe, mondami dal mio peccato. Riconosco la mia colpa, il mio peccato mi sta sempre dinanzi. Contro di te, contro te solo ho peccato, quello che è male ai tuoi occhi, io l'ho fatto”; fate come il figliol prodigo, tornate al Padre: “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te, non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Io sempre con le braccia aperte pronto a perdonare qualsiasi vostro errore, fino all’ultimo vostro attimo di vita, e se cercate la mia misericordia, state sicuri che passerete attraverso la porta del mio cuore, perché solo attraverso il mio cuore potrete avere quel posto che ho preparato per voi; non vi lascio mai soli soprattutto quando vi9 smarrite nel peccato, cercare la pecorella smarrita è quello che faccio continuamente e dopo averla trovata la prendo sulle mie spalle conducendola con me; ricordatevi che c’è più gioia nel mio cuore per un peccatore pentito, che per novantanove giusti, e al giusto che si sente abbandonato dico: “Figlio, tu sei sempre qui con me e tutto ciò che è mio è tuo. Bisogna invece rallegrarsi e fare festa per tuo fratello, perché era perduto ed è stato ritrovato, era morto ed è risorto”.
Miei anime, a voi che state imparando la misericordia, io vi ricordo sempre ciò che sta scritto nel vangelo: “non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato; date e vi sarà dato; con la misura con cui misurate, sarete misurati in cambio. La misericordia; fate del bene e il vostro premio sarà grande e sarete chiamati figli dell’Altissimo, perchè egli è misericordioso verso gli ingrati e i peccatori; amate e perdonate i vostri nemici, abbiate pazienza con loro e non lamentatevi di coloro che non fanno la mia volontà, ma aiutateli a capire che percorrere la mia via, attraverso la mia santa volontà, anche se difficile, è l’unico modo per arrivare all’agognata vita eterna; beati voi che sopportate con pazienza, che amate la pazienza, e che vivendo di pazienza la servite, perché solo nella pazienza riuscirete ad avere quelle virtù che vi aiuteranno a percorrere questa via, perché è nella pazienza che vi rivestirete di misericordia, di bontà, di umiltà e di mansuetudine. Quindi, la misericordia nasce dal comandamento, che io vi ho insegnato: “Ama il prossimo tuo come te stesso”;
Anime mie, ricordatevi che la misericordia si può ottenere solo se nell’umiltà seguirete la carità attraverso l’amore, perché la misericordia è figlia dell’umiltà silenziosa, è sorella della carità donante, ma soprattutto frutto dell’amore eterno. Imparate ad essere misericordiosi attraverso me, che sono mite è umile di cuore, quindi siate miei imitatori e usate la mia divina misericordia come se fosse vostra e cosi la grazia, sovrabbonderà in voi insieme al mio infinito amore.
Vi ringrazio per avermi ascoltato con amore e con pazienza; vi immergo nel mio preziosissimo Sangue, sparso sulla croce dell’amore, con amore e per amore; vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, amen.

(Ispirazione, sabato 30 gennaio 2010)

sabato 13 marzo 2010

dolce Metamorfosi

messaggio di Gesù: Amore

Marta Garcia 13 marzo alle ore 9.53 Rispondi
Sì o no all’Amore.

Gesù Amore
Mia prediletta delle mie piaghe, sono in ciascuno dei miei figli che si danno all’Amore. L’Amore è in ciascuno di voi. Siete amore. Nessuno può vivere se l’Amore non vive in lui. Sono l’Essere supremo. Noi, Trinità d’amore, viviamo in unità d’amore.

Voi, figli miei che camminate fuori dell’Amore, come potete dire la parola amore allorché non la vivete? Vi muovete nelle tenebre, non sapendo dove siete, chi siete. Vi prendete per dei viventi allorché vivete con la morte. Io sono la Vita che è vita. Venite a me, voi che volete vivere nella vita, la mia Vita. L’Amore è vivente. È vero. È in voi, voi che dite di sì all’Amore.

Voi, figli miei, potete vivere soltanto se dite: “Sì, voglio vivere in Gesù.” Io, il vostro Gesù d’amore, sono l’Essere che è in voi e che vi dà vita. L’amore vi fa crescere in me, Gesù, vivente nei vostri tabernacoli. Ciascuno di voi è un tabernacolo dove vivo.

Figli miei della luce, voi che avete dato il vostro sì all’Amore, vi amo. Vi voglio tutti a me. Voi che mi ignorate, che vivete senza fermarvi, vi prego, pensate al vostro Gesù. Egli aspetta che vi fermiate per dirvi: "Figli miei, sono qui. L'Amore vi aspetta. É lì in voi. Vuole crescere in voi. Vuole prendere tutto lo spazio."

Con il vostro sì, questo spazio che è in voi si cambierà in un luogo di felicità. Il vostro interiore sarà il mio. Ci sarò a casa. Se volete che io mi senta a casa, dovete dirmi di sì. Parecchi ritardano ancora il loro sì. Con questa omissione, il loro interiore non è un luogo d’amore.

Io sono l’Amore, quello che mendica il vostro sì. Sono tanto amore! Se mi vedeste, sareste tanto bene che mi supplichereste di non allontanarmi mai da voi.

Carissimi miei dell’Amore, come potete sapere se il vostro sì sia sì, o il vostro no sia no? Io, vi illuminerò, farò soffiare lo Spirito Santo in voi, egli vi aiuterà a rispondere sì o no. Non vi affretterò ma fate presto perché questo è per fra poco, fra pochissimo: il vostro fra poco!

Quanto vi amo! Tutto il giorno, tutta la notte, non mi stanco di mostrarvi il mio amore. Guardate la natura, gli astri del cielo: sono degli esempi d’amore. Vi amo, carissimi miei. Sì, siete tutti i miei carissimi d’amore! Io, Gesù di Nazaret, vi amo, figli miei.

Benediciti, figlia mia. Ti amo, tu, la mia dolcezza delle mie piaghe. Gesù, il vostro Amore che aspetta il vostro sì. Amen.


Origine: Amore per tutti i miei, Gesù. Libro 1 Dalla Figlia del Sì a Gesù. Messaggio No. 87, 5 gennaio 2001. Les Éditions FJ

giovedì 4 marzo 2010

chiedi e ti sarà dato

Per avere una risposta è necessario esprimere una richiesta.
Per leggi inerenti il libero arbitrio, raramente è concesso al cielo di intervenire se non è stata formulata prima una richiesta. Qualcuno disse “chiedi e ti sarà dato”, e si ci fate caso funziona sempre.
Gli errori che vengono fatti più frequentemente riguardano la speranza di ottenere qualcosa senza averlo mai chiesto, o peggio ancora, riguardano l’impossibilità della realizzazione causata proprio dagli stessi atteggiamenti disfattisti.
Conoscete qualcuno che di fronte ad un grande sogno ha già espresso in partenza l’idea che non è realizzabile....che non è per lui …..che non è possibile…. che è troppo presto….che è troppo tardi……che non si può…… e via dicendo?
Bene, in tutti questi casi , la realizzazione di quanto desiderato può risultare veramente molto difficoltosa. Oppure, al contrario, conoscete qualcuno il cui coraggio e fiducia sono stati così forti da obbligare il destino a piegarsi davanti a tanta determinazione? La storia è piena zeppa di aneddoti in tal senso: Disney, Ford, Einstein, Edison, sono solo alcuni degli esempi di individui che non si sono lasciati condizionare dall'impossibilità degli eventi e che hanno portato avanti imperterriti tutti i loro pensieri e idee fino alla loro realizzazione. Questo sta a significare che più tempo utilizziamo per definire chiaramente il nostro obiettivo, maggiore è la sua capacità di concretizzazione. Poi però dobbiamo lasciar fare all'Universo.
Succede un po' come quando andiamo al ristorante. Per prima cosa dobbiamo decidere cosa vogliamo, poi occorre ordinarlo con precisione al cameriere ed infine bisogna aspettare che quanto ordinato ci venga portato.
Ovviamente servirebbe poco andare a vedere avanti e indietro in cucina, o a chiedere se è pronto. Probabilmente creeremmo fastidio a chi sta lavorando, ottenendo l'effetto contrario.
Riassumendo quindi è necessario: avere le idee chiare su ciò che si vuole, chiederlo con l'assoluta certezza che arriverà (come al ristorante) ed infine aspettare. E quando arriva, (per buona educazione) ringraziare!

tratto da "La Zona del Risveglio"

mercoledì 3 marzo 2010

i bambini

Pensiero del giorno 03/03/2010.

"È necessario che i genitori e gli educatori si mostrino fermi con
i bambini, altrimenti questi abuseranno della loro indulgenza,
della loro debolezza, e non avranno colpa. Se nessuno mostra al
bambino che ci sono delle regole da rispettare, se sin da piccolo
egli ha l'impressione che tutti si pieghino davanti ai suoi
capricci, come volete che in seguito obbedisca alle grandi leggi
della Natura? Non obbedirà, ed è normale; vorrà sfidare tutto,
rompere tutto, perdersi addirittura, a condizione di non cedere.
Perché è così che sarà stato educato, e non sarà quindi lui il
colpevole.
Perciò, che i genitori siano vigili e non cerchino di evitare al
bambino tutte le piccole lezioni in grado di farlo riflettere.
Piangerà un po', essi lo consoleranno, ma almeno avrà capito, e
per tutta la vita saprà che ci sono leggi da rispettare. "

Omraam Mikhaël Aïvanhov

ciao

per tutti coloro che mi vogliono bene un invito a riflettere

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