per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

lunedì 31 maggio 2010

L'adulterio spirituale

L'adulterio spirituale

Questa meditazione ha lo scopo di farci riflettere col cuore e con l'intelligenza, su una problematica che emerge nel contesto della vita cristiana e di quella sacerdotale e religiosa. Ci aiuteranno la Parola di Dio e dei santi Padri. La meditazione si prefigge di farci fare un itinerario spirituale di conversione, di aiutarci a penetrare sempre di più il mistero di Dio rivelato in Cristo per mezzo dello Spirito Santo.
Apriamo dunque le porte del cuore all'ospite divino e invochiamo il Padre che nel nome di Gesù ci conceda il dono dello Spirito Santo. Lo spunto per la meditazione lo ricaviamo dal vangelo di Giovanni 8, 1-11.
La scena che Giovanni, o chi per lui, ci presenta è quella di un giudizio in cui si sarebbe pronunciata una sentenza di morte irrevocabile. La legge prescriveva questo e ciò si doveva fare (Lv 20,10; Dt 22,22-24).
Da una parte abbiamo il giudice, dall'altra la donna e i suoi accusatori. La donna sa che non ha giustificazioni da addurre. L'unica speranza che le rimane è Gesù.
E Gesù propone una soluzione prima della sua sentenza: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei" e annota l'evangelista, "se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi". Segue quindi la sentenza del Signore: "Neanch'io ti condanno; va' e d'ora in poi non peccare più".
Cosa lo Spirito Santo ci vuole insegnare con questa pericope ?
Io credo diverse cose, alcune ve le dirò io altre ve le suggerirà Lui.
La prima cosa è questa: dinanzi a Gesù siamo tutti in una situazione di adulterio, devo dire, purtroppo, dai più anziani ai più giovani, come ci dice il vangelo più su.
Tutti siamo adulteri in quanto non abbiamo rispettato il patto d'alleanza con Dio.
L'adulterio è il preferire l'idolo al Dio vivente, così come si preferisce la sensualità dell'estraneo all'amore del coniuge.
Cosa è dunque la conversione? E' l'irruzione dell'amore nella nostra vita; è il sentirci amati e perdonati, al di là di ogni nostra aspettativa e di ogni nostro merito; è il corrispondere all'amore coll'amore. La vita spirituale inizia con una risposta di amore all'amore di Dio: "va', cioè, agisci, opera, vivi senza peccare, ma amando".
"Chi è il peccatore?" chiesero un giorno a S. Bernardetta, e lei diede una risposta sbalorditiva per la sua età e per la sua formazione: "Il peccatore, è colui che ama il peccato", ama, non fà il peccato.
C'è una grossa differenza infatti tra l'amore al peccato e la caduta nel peccato.
Mi chiederete che significato ha questo discorso con la vita cristiana, la vita consacrata col Battesimo. Ha un significato fondamentale. Cosa è infatti la vita cristiana se non il praticare il comandamento dell'amore?
"Il primo e il più grande comandamento è amare Dio e il secondo è simile a questo: amare il prossimo" (cfr Mt 22,37). Il prossimo non è l'africano, ma colui che ci sta al fianco, e, qualche volta, come una spina.
Il prossimo è il sacramento di Dio, la sua manifestazione, per cui "è un bugiardo chi afferma di amare Dio e poi odia suo fratello", afferma Giovanni (cfr 1Gv 4,20).
Dinanzi a Gesù che giustifica, il nostro atteggiamento deve essere quello dell'adultera che non ha altra speranza se non la misericordia. Dinanzi a Gesù che salva gratuitamente, il nostro atteggiamento non può essere quello del fariseo, ma del pubblicano. Dinanzi ai nostri tradimenti, ai nostri fallimenti dobbiamo riconoscere che non abbiamo amato, che non abbiamo risposto coll'amore, all'amore di Dio.
La vita cristiana è proprio questo agire non per meritare l'amore ma per ringraziare Dio per l'amore.
La nostra vita deve essere una risposta di amore all'amore di Dio.
E questo lo possiamo fare non evadendo dalla comunità, ma nella comunità, alcune volte fino al martirio, anche se devo riconoscere che una vita in comune (come quella dei religiosi), senza amore non è vita, è morte, perché "chi non ama rimane nella morte" (1Gv 3,14).
Mi ha sempre colpito l'ultima parte della vita di S. Giovanni della Croce; la persecuzione che ha subito dal suo priore perché, quando questi era ancor giovane, Giovanni, che allora era suo superiore, lo rimproverò.
S.Giovanni ha accettato tutto con amore per rispondere all'amore crocifisso del nostro Dio.
Ha accettato, conformandosi così a Cristo che, crocifisso, perdona. Se non testimoniamo l'amore di Dio nella vita comune, nel ministero apostolico, fra i giovani, nel ministero della riconciliazione, ecc., la nostra religione è vana (Gc 1,26). S. Giacomo dice questo a proposito della lingua, ma tutti i danni della vita comune non vengono a causa della lingua che non la si sa, o non la si vuol frenare?
Non è mai troppo tardi per iniziare da capo, l'importante è avere il cuore aperto e disponibile al perdono, perché, perdonati, perdoniamo a nostra volta. Perché, perdonati, ringraziamo Dio col vivere rispettando i suoi comandamenti, solo allora osservare i comandamenti non sarà più un obbligo ma un'esigenza di amore.
Cos'è dunque la vita cristiana se non la risposta all'amore di Dio che chiama? E chiama non per sadismo ma perché l'individuo accetti il piano di Dio per la propria e l'altrui santificazione.
Nella regola del Mastro si legge a proposito dell'accoglienza del novizio nel monastero per la professione: "Dirà l'abate: "Vuoi tu fare la promessa?" e il novizio risponderà: "E' Dio che lo vuole per primo, quindi anch'io (hoc primo Deo, sic et mihi)" (RM 89).
Se i coniugi contassero sul loro volersi bene, se chi si impegna nel celibato contasse sulla sua decisione, sulla propria scelta, sulla comunità che umanamente lo ha accolto bene e con la quale durante la probazione è vissuto in pace e con spirito d'amore, saremmo ancora in uno spazio di peccato. Significa che i sentimenti dell'adultera pentita non sono ancora i nostri.
Le nostre volontà sono mutevoli, i nostri cuori sono incostanti, i nostri caratteri sono instabili, dunque se qualcuno pone come fondamento dell'offerta di tutta la sua vita la volontà umana, il fallimento è assicurato. E per fallimento intendo non solo l'abbandono dello stato di santità battesimale o sacerdotale, ma una vita senza amore, in un adulterio continuo.
Non dobbiamo dunque dimenticare quello che abbiamo detto sopra: a noi non va imputato proprio nulla di quello che riesce bene, mentre tutto, veramente tutto dipende dall'apertura allo Spirito Santo che agisce in noi ed è l'amore del Padre amante verso il suo figlio amato.
E` quanto ci invita a fare S. Benedetto: "Attribuire a Dio e non a se stesso il bene che si crede di avere" (RB 4.42). Tutt'al più possiamo dire con S. Paolo: "La grazia di Dio in me non è stata vana" (15,10), cioè non ho vanificato, reso inutile, la grazia che Dio mi ha concesso convertendomi e istruendomi in Cristo.
E` inevitabile che a un certo punto della vita cristiana sopraggiunga il momento della tentazione, anzi normalmente questa si fa più forte proprio dopo la presa di coscienza della vocazione alla santità data da Dio col battesimo.
In quell'ora di prova la chiarezza razionale non serve più, la volontà umana da forte diventa debole e impotente, l'entusiasmo delle forze viene meno.
I padri del deserto hanno sempre insistito sulla difficoltà di garantire continuità e sviluppo positivo all'entusiasmo iniziale: alcuni si fermano alle prime difficoltà, altri seguono i propri progetti e non quello di Dio, altri finiscono per indurirsi, per inacidirsi, per ripiegarsi su di sé; solo, pochi pervengono a essere quello che il Signore vuole che siano: dei capolavori di cristiani e di uomini che possono esclamare con Maria: "Il Signore ha fatto in me grandi cose!"(Lc 1,49).
La vita cristiana non è una struttura che garantisca di per sé la buona riuscita, è un cammino nel deserto: in essa si deve procedere nella carovana del popolo di Dio, ciascuno con il proprio peso, per poter giungere tutti insieme alla meta.
Nel deserto è facile cadere, essere preda di epidemie, perdere di vista il punto di arrivo, essere abbagliati da un miraggio, venir meno prima di arrivare al luogo desiderato. A un certo punto sopraggiunge lo scoramento, l'ora in cui non si sa più come e perché andare avanti: questo sbandamento, questa oscurità viene per tutti, anche per chi sembra possedere particolari carismi ed essere stato privilegiato dal Signore con doni e protezioni particolari.
Neppure i più grandi profeti come Elia (1Re 19,34) e Geremia (1,10; 15,10; 20,14 ecc.), furono esentati da momenti di oscurità, anche per loro vennero i giorni in cui si sentirono incapaci di profetizzare, giorni in cui contestarono con forza la loro vocazione, "giorni di adulterio"; per questo è assolutamente necessario che l'offerta della propria vita, le promesse battesimali, o i voti religiosi, avvengano unicamente in risposta a Dio, in conseguenza del suo amore che ci ha chiamato per primo e che sempre è disposto a dirci la sua parola: "Non ti condanno, va' e non peccare più".

Archimandrita Marco (Don Vincenzo)



fonte : http://www.rocciadibelpasso.it/adulterio.htm

Il campione

l Campione
Autore: Bruno Ferrero - Libro: Ma Noi Abbiamo le Ali
Un grande maestro di tiro con l'arco organizzò una gara tra i suoi allievi per valutare il loro grado di preparazione. Nel giorno fissato, un bersaglio di legno con al centro un cerchìo rosso fu legato su un albero ad una estremità della radura. All'estremità opposta, fu tracciata sul suolo una linea, dietro la quale si piazzarono i concorrenti.
Un giovane avanzò baldanzosamente, impaziente di dimostrare la sua abilità. Afferrò saldamente l'arco e una delle frecce, poi si sistemò in posizione di tiro.
"Posso tirare, maestro?" chiese.
Il maestro che lo fissava attentamente gli domandò:
"Vedi i grandi alberi che ci circondano?".
"Si, maestro, li vedo benissimo tutt'intorno alla radura".
"Bene", rispose il maestro, "torna con gli altri perché non sei ancora pronto".
L'allievo, sorpreso, posò l'arco e obbedi.
Un secondo concorrente si fece avanti, prese l'arco e la freccia e mirò con cura. Il maestro si portò di fianco all'arciere e gli chiese: "Puoi vedermi?".
"Sì, maestro, posso vedervi. Siete qui vicino a me".
"Torna a sederti con gli altri" rispose il maestro, "Tu non potrai mai colpire il bersaglio".
Tutti i partecipanti, gli uni dopo gli altri, afferrarono l'arco e si prepararono a scoccare la freccia, ma ogni volta il maestro poneva loro una domanda, ascoltava la risposta e li rimandava al loro posto.
La folla sorpresa cominciÒ a rumoreggiare. Nessuno degli allievi aveva tirato una sola freccia.
Allora si fece avanti il più giovane degli allievi. Se n'era stato in disparte, silenzioso. Tese l'arco poi restò perfettamente immobile, gli occhi fissi davanti a lui.
"Vedi gli uccelli che sorvolano il bosco?" gli chiese il maestro.
"No, maestro, non li vedo".
"Vedi l'albero sul quale è inchiodato il bersaglio di legno?"
"No, maestro. non lo vedo".
"Vedi almeno il bersaglio?".
"No, maestro, non lo vedo".
Dalla folla degli spettatori si levò una risata. Come poteva quel ragazzo colpire il bersaglio se non riusciva nemmeno a distinguerlo dall'altra parte della radura?
Ma il maestro impose il silenzio e domandò pacatamente all'allievo: "Allora, dimmi, che cosa vedi?".
"Io vedo un cerchio rosso" rispose il giovane.
"Perfetto" replicò il maestro. "Tu puoi tirare".
La freccia solcò l'aria sibilando leggera e si piantò vibrando nel centro del cerchio rosso disegnato sul bersaglio di legno.
Marta, Marta, tu ti affanni e ti preoccupi di troppe cose! Una sola cosa è necessaria. (Luca 10-41,42).


Lisa

domenica 30 maggio 2010

Lettera da Gesù

Datemi il vostro sì ogni mattino

Marta Garcia 30 maggio alle ore 19.00 Rispondi
Datemi il vostro sì ogni mattino.

Gesù Amore
Figlia mia prediletta che ama il suo Gesù Amore, scrivi questo. Figli miei, voi che siete occupati ad amministrare i vostri beni materiali, non potete sapere quello che è in voi. Vi stordite con le vostre preoccupazioni. La vostra energia fisica si esaurisce a causa dei vostri sforzi ad amministrare i vostri pensieri. Tutta la giornata, il vostro pensiero è senza sosta in movimento e esaurite il resto delle vostre riserve di energia per le vostre occupazioni. Vi ritrovate in una tale mancanza di energia che il vostro prossimo diventa vittima del vostro esaurimento.

Se la vostra energia è spesa per le vostre attività di shopping, come figli miei, potete essere in salute? Non avete due vite, figli miei. Se spendete la vostra energia a pensare a tutto quello che volete avere, a tutto quello che volete fare e anche a spendervi a fare le spese, cosa rimarrà per il vostro lavoro? Alla fine della vostra giornata, vi domandate perché siete tanto esauriti.

Figli miei d’amore, è che non avete vissuto ciò con amore in me, con me. Siete senza forza, senza di me. Sono io, Gesù, che vuole aiutarvi. Senza di me, siete senza il mio amore. Andate verso uno scopo materialistico e prosciugate la vostra energia. Io, figli miei, sono quello che prende le vostre forze e le moltiplica con le mie grazie. So ridonarvi quello di cui avete bisogno per le vostre opere. Senza questo equilibrio, non potete ritrovarvi in forma fisica.

Nella vostra vita corrente, lavorate dimorando nella vostra apatia. Vedete intorno a voi soltanto gente che è tanto stanca quanto voi. Ogni giorno vi porta una prova del vostro esaurimento. Siete nauseati della vostra vita. Non ne potete più. Avete un carattere di cane. Non siete più le camerate che vi piacerebbe di essere. Siete diventati dei figli il cui carattere è all’immagine della vostra salute.

Amori miei, la vera vita è tanto differente! È più semplice, più riposante, più umana, più gioiosa. Quando vi ritrovate in me, scoprite l’amore. Tutto vi sembra più bello. Tutto in voi si armonizza con i vostri bisogni. Vedete l’amore intorno a voi. I vostri bisogni materialistici perdono dell’importanza. Quello che era importante prima non lo è più. È che avete imparato il vero valore della vita: la felicità.

Figli miei, pregate ogni mattino mio Padre del Cielo affinché vi accordi ciò che vi è necessario per la vostra giornata. Vi colmerà. Vi darà le forze necessarie per compiere il vostro lavoro. Tutto vi sembrerà tanto bello! È tanto semplice l’amore! Niente complicato nell’amore.

Quello si farà con dei sforzi in me, Dio. Sono io che verserò in voi delle grazie che vi aiuteranno a trasformarvi. All’inizio, ciò vi sembrerà difficile ma, poco a poco, i vostri passi pareranno più leggeri, meno lordi. Come dei figli che imparano i loro primi passi, vi sarà normale di incespicare. Con le mie grazie, imparerete a rialzarvi.

Tutto vi sembrerà più gioioso. Sarete più felici in voi. Avrete tendenza ad essere più indulgenti verso quelli che non sono dello stesso parere di voi. Li guarderete senza emettere nessun commento scortese, perché saprete che eravate come loro prima di dare tutto a Dio. Scoprirete che l’amore esiste in voi ed in loro. Non li giudicherete più perché vi scorgerete che sono delle vittime della loro volontà umana. Vi renderete conto del male che fate loro quando parlate contro di loro.

Siete dei figli creati per l’amore, non per l’odio verso il vostro prossimo. Figli miei, fate degli sforzi venendo in me in un abbandono sincero. Mi diedi affinché voi, mi riceveste. Domandate e riceverete.

No, figli miei, le vostre domande non sono mai senza importanza per me. La minima domanda diventa di un importanza tanto grande che metto tutto il mio amore a darvi la mia forza per aiutarvi. Sì, figli miei, ciò vale per tutto, non soltanto per i vostro bisogni essenziali, ma per ogni sforzo nello scopo di vivere la vostra vita nella gioia e la pace.

Datemi il vostro sì ogni mattino. La vostra giornata diventerà una preghiera d’amore, vi vedrete trasformati in esseri d’amore. Tutto è possibile per quello che dice di sì all’Amore. Sono amore, sono quello che vi ama. Amatemi, figli miei.

L’Amore per se stesso e per il prossimo è molto più semplice che non lo pensate. Venite a me, sono là ed aspetto che vi scorgete che la vostra felicità, la sono io, Gesù Amore. Mia tenerissima figlia, rimani al mio ascolto. Ti amo. Ti benedico. Segnati, figlia mia. Gesù Amore. Amen.



Origine: Amore per tutti i miei, Gesù. Libro 2 Dalla Figlia del Sì a Gesù. Messaggio No. 140, 8 giugno 2001. Les Éditions FJ.

Alla SS. Trinità

Mio Dio trinità che Adoro...
voglio contemplarti in tutto ciò che mi circonda..opera del tuo Amore!!!
Amen! Alleluia!
Sia lode al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, al Dio trino e unico!

sabato 29 maggio 2010

Preghiera a Gesù

Trafiggi, o dolcissimo Signore Gesù, la parte più intima dell'anima mia con
la soavissima e salutare ferita dell'amor tuo, con vera, pura, santissima,
apostolica carità, affinché continuamente languisca e si strugga l'anima mia
per l'amore e il desiderio di te solo. Te brami, e venga meno presso i tuoi
tabernacoli, e sospiri di essere sciolta (dai lacci dei corpo) e di essere
con te. Fa' che l'anima mia abbia fame di te, pane degli Angeli, ristoro
delle anime sante, pane nostro quotidiano, pane soprannaturale che hai ogni
dolcezza ed ogni sapore e procuri la gioia più soave. Di te, che gli Angeli
desiderano di contemplare incessantemente, abbia fame e si sazi il cuor mio,
e della dolcezza dei tuo sapore sia riempita la parte più intima dell'anima
mia: abbia ella sempre sete di te, fonte di vita, fonte di saggezza e di
scienza, sorgente dell'eterna luce, torrente di delizie, dovizia della casa
di Dio.
Te sempre ambisca, te cerchi, te trovi, te si prefigga come meta, a te
giunga, a te pensi, di te parli e tutte le cose faccia ad onore e gloria dei
tuo nome con umiltà e con discernimento, con amore e con piacere, con
facilità e con affetto, con perseveranza che duri fino alla fine. E tu solo
sii sempre la mia speranza e la mia fede, la mia ricchezza e il mio diletto,
la mia gioia, il mio gaudio, il mio riposo, la mia tranquillità, la mia pace
 la mia soavità, il mio profumo, la mia dolcezza, il mio cibo, il mio
ristoro, il mio rifugio, il mio aiuto, la mia scienza, la mia parte, il mio
bene, il mio tesoro, nel quale fissi e fermi, con salde radici, rimangano la
mente ed il cuor mio.

Preghiera di S. Bonaventura

Illustrazione del Credo 4 - La Trinità

venerdì 28 maggio 2010

la Preghiera di Adorazione Eucaristica

La preghiera di Adorazione Eucaristica
A che cosa serve l'adorazione eucaristica? Che cos'è l'adorazione eucaristica?

Perché è cosi importante per l'evangelizzazione?

Avevamo detto all'inizio che cos'è la preghiera.

La preghiera è il respiro dell'anima, come  il corpo ha bisogno dell'ossigeno per respirare e  vivere, così  l'anima ha bisogno della preghiera.

Noi non possiamo vivere dicendo un "Gloria al Padre" velocemente la mattina, e o magari un eterno riposo prima di andare a letto, la sera.

L'anima ci è stata donata dal Signore, e  il suo futuro è quello di ritornare a Lui, essa  non può vivere se non è in stretto rapporto con Dio e questo stretto rapporto  lo può avere solamente nel momento in cui c'è un colloquio personale o anche comunitario con  Gesù.

Quindi noi vogliamo andare al di là di quando  spesso viene detto: <>. Questo va bene  solo a livello comportamentale, non all'anima.

Ci sono vari tipi di preghiera:la preghiera di richiesta è quella in cui  presentiamo al Signore con  tutte le  nostre necessità; la preghiera di supplica;  la preghiera di lode;  la preghiera di ringraziamento; la letture dei salmi dove a volte nei salmi si loda , si ringrazia il Signore, altre volte si supplica.

La preghiera dell'Adorazione Eucaristica è la preghiera più alta, la preghiera diciamo per eccellenza. E' la preghiera che racchiude in sé tutte le preghiere, sia quella di richiesta, sia quella di supplica, sia quella di ringraziamento, sia quella di lode.

Se riuscissimo a stare alla presenza di Dio, anche nel semplice silenzio, a fare il vuoto dentro di noi,  ci accorgeremo che con il tempo  Dio sicuramente  si manifesterà a noi individualmente.

Non è piacevole stare davanti al Signore e dire:  <>. Il  Signore sa di che cosa abbiamo bisogno, ancor prima che noi glie ne facciamo richiesta.

All'inizio la preghiera di richiesta ci aiuta senz'altro, è la preghiera a tamburo battente, spesso noi facciamo così davanti all'Eucaristia.ma poi bisogna stare lì e .ascoltarLo!

Le tentazioni elencate nei vangeli, parlano di quando satana nel deserto cercò di  tentare  Gesù , lo condusse con sé su un monte e gli mostrò tutti i regni del mondo e gli disse:  <>.

Noi sappiamo che satana vuole essere adorato e vediamo tante persone  che  conosciamo che cadono nel tranello del  nemico  e  vanno  ad  adorarlo,  e l'adorano anche inconsapevolmente, a volte;  a  volte  con  tutti  i  piedi,  quindi  con  tutta  la   propria volontà, con tutto il proprio cuore e con tutto il proprio essere.

Fanno una scelta di vita, e una scelta di vita che non è molto intelligente, bisogna ammettere che alcune volte non se ne accorgono, perché  pensano solo a voler  raggiungere il potere e il successo personale.

L'unico che ha potere è l'Onnipotente il quale ha potere sulla vita e sulla morte, ha potere se noi abbiamo adesso l'ossigeno nei polmoni per respirare, o se fra mezz'ora dobbiamo avere la nostra dipartita.

Il Creatore ha potere sulle nostre scelte di vita, Lui ha potere di entrare nel nostro cuore, in qualsiasi momento, cosa che, il nemico nella nostra vita più di tanto non può fare. Il nemico sicuramente può crearci qualche ostacolo, metterci addirittura alla prova , oppure insinuare qualche tentazione piccola o grande.

Se noi  rimaniamo incardinati in Cristo, Cristo non permetterà che noi cadiamo, nella vita dei Santi, si nota che se il Signore permette una prova, questa è nella misura in cui serve, perché la fede deve essere  affinata, cioè provata.

Molti Profeti e molti Santi sono stati provati nella fede, e  in questa prova della fede hanno dimostrato la propria santità e hanno avuto il trionfo del progetto di Dio. 

Pensiamo alla prova di Abramo, a cui è stato richiesto di offrire in olocausto quell'unico figlio che gli era stato donato da Dio stesso . Una cosa assurda!!!

Dio ti fa una grazia così grande,  poi un giorno ti dice: <>.  Abramo accetta la prova, non si ribella.

Abramo nella sua infinita fede  si affida totalmente a  Dio, non rifiuta  la richiesta.

Quindi mentre stava per colpire il figlioletto, ecco che Dio, gli invia  un angelo, e l'angelo gli disse: "Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli del male.

Ora so che tu temi Dio. Dio  poi lo benedisse".

Noi siamo su questa terra, perché tutti siamo chiamati  alla santità e tutti dobbiamo rispondere a questa chiamata, anche se ci costa fatica dobbiamo arrivarci a qualunque sacrificio.

Noi non siamo qui sulla terra per fare gli idolatri,  il Signore non ci ha dato la vita per andare ad adorare chi non ha  potere.

La preghiera di adorazione significa innanzitutto questo: <>.

Il Profeta Ezechiele  vide un angelo di immensa bellezza, lo aveva scambiato per Dio, l'angelo gli disse: <>.

Soltanto di fronte a Gesù Eucaristia noi ci inginocchiamo, solo Lui osanniamo, solo di fronte a Lui mettiamo la testa giù, perché veramente in questa articolazione del nostro corpo   vogliamo ricordare a noi stessi,  che non siamo nulla e che Lui è tutto.

Noi nel prostrarci di fronte a Dio, inginocchiandoci e chinandoci diciamo con quei gesti, che c'è un nostro riconoscere che solo Lui ha potere sopra di noi.

Nel momento in cui contemplavano Dio, molti Santi, andavano in estasi, il Padre nostro non riuscivano a recitarlo neanche  tutto, perché adoravano Dio, nel proprio cuore, con la propria mente, con tutte le facoltà,quindi l'anima va  in estasi perché la sua anima è totalmente dedicata alla contemplazione del Padre; così noi, di fronte a Gesù eucaristia, dovremmo andare tutti in contemplazione e se Dio volesse anche in estasi.

Gesù vero, vivo, il segno tangibile della sua presenza noi l'abbiamo nell'eucaristia, durante la celebrazione eucaristica al momento della epiclesi, quando il sacerdote impone le mani sulle ostie non consacrate e sul vino, in quel momento dell'elevazione avviene la transustanziazione.

L'acqua e il vino si trasformano in sangue di Cristo, e le ostie di pane e frumento normale diventano veramente corpo e sangue di Cristo.

Noi abbiamo delle prove scientifiche di questo: nei vari miracoli eucaristici come ad esempio nel Miracolo Eucaristico di Lanciano dove un monaco nel VII° secolo, ebbe un dubbio, disse tra sè: <>

Il Signore di fronte a questo dubbio gli ha dato la prova scientifica e concreta, il vino è diventato sangue umano, e l'ostia è diventata un pezzo di carne, scientificamente è stato approvato che trattasi di una fetta di cuore umano.

La scienza, infatti, ha potuto confermare nei vari secoli che è una sezione del cuore, e dalle analisi scientifiche risultano il cardio e  miocardio e quindi che quel pezzetto di ostia, è una fetta del cuore di Gesù.

Noi abbiamo il pezzo di cuore di Dio di fronte a noi, e noi possiamo chiedergli tutto come figli, possiamo stare alla sua presenza nella realtà più assoluta.

Durante l'adorazione, il Signore ci riempie  di carica vitale, di forza,  di gioia, stare con lui non è tempo perso, a volte non lo sappiamo quello che Dio fa per noi in quell'ora di adorazione ma è certo che  non usciremo a mani vuote.

Stare di fronte a lui è come stare di fronte al sole, dopo un'ora esci che sei completamente trasformato, non te ne accorgi subito, perché la sensibilità spirituale si acquisisce un po' alla volta.

Il Signore risveglia i suoi doni, i suoi carismi, stando in adorazione, si acquistano benefici spirituali, all'inizio potremmo anche non percepire fisicamente e spiritualmente i benefici, ma ci sono senz'altro.

Stare vicino a Gesù, con il tempo ci accorgiamo che le cose materiali che prima impegnavano la nostra mente, non ci interessano più, e dopo che sei stato davanti alla sua luce, magari, quel lavoro di otto ore, si riesce a farlo in due.

Nel momento in cui si fa l'adorazione, avviene anche una rigenerazione dentro di noi, Gesù ci toglie tutte quelle tossine di cui siamo impregnati  tutti i giorni a causa delle nostre mancanze, delle nostre debolezze, del contagio con il peccato, e di tutto ciò che ci circonda, anche  negli ambienti che abitualmente frequentiamo, che purtroppo non sono purificati.

Rimanendo alla sua presenza, lasciandoci riempire da Lui, possiamo veramente essere strumenti di luce e portarla anche dentro i Tribunali; prendendo l'ossigeno dall'adorazione, noi possiamo  andare lì e portare la luce a chi non ne ha, e a chi ne ha bisogno, io ho il dovere di aiutarlo, ad essere anche lui illuminato; è come il massaggio cardiaco che può rimettere in movimento ogni cuore che si è arrestato.

Il vangelo secondo Matteo, ci parla della venuta dei Magi, non è adesso il periodo di Natale, però ho voluto prendere in considerazione questo passo della Bibbia. Mi è venuto in mente  anche una meditazione di Giovanni Paolo II°: <>.  E' il tema per i giovani a Colonia questa estate.

In questa riflessione del Santo Padre c'era proprio questo richiamo dei Magi, che vedono la stella cometa: <>.

Ecco che i Magi vanno a chiederlo ad Erode. Che cosa strana!!

Con tanta gente proprio da uno che non crede in Dio!

Allora Erode, chiamò in segreto i Magi, si fece dire loro il tempo in cui era apparsa la stella: <>.

I Magi riescono a trovare la stella cometa che indicava il punto dove il bambino era nato, vengono immediatamente avvertiti in sogno, di non tornare da Erode, presero un'altra strada e fecero ritorno al loro paese.

Si nota in questo passo come le forze delle tenebre cercano di confondere i figli della luce, Erode voleva uccidere il bambino. Accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, andò su tutte le furie e mandò i suoi soldati ad uccidere tutti i bambini di Betlemme dai due anni in giù.

lI Magi si sono mossi, perché avevano avuto una rivelazione, avevano avuto una mozione interiore, quindi diciamo che erano stati chiamati, quella stella indicava la venuta del Messia.

I Magi erano andati veramente per adorarlo! Quindi, quando ciascuno di noi si muove per andare incontro al Signore per adoralo, anche se dovesse incappare per la strada in briganti, in ladri e massoni, non fa niente, lo Spirito Santo viene in nostro aiuto e ci illumina.

Perché io vengo in adorazione?

Perché voglio cambiare il mio cuore. Come i Magi; una volta incontrato  e conosciuto Gesù non  si può ripercorrere la stessa strada, la strada dei peccati, la stessa strada dei  limiti, la stessa strada delle  debolezze dove ci si cade  tutti i giorni e si continua a cadere.

La conversione è un cambiare strada anche se è un cammino che dura  tutta la vita, è un cammino di ogni giorno.

Molti dicono: <>. Uccidere non significa semplicemente prendere un arma e uccidere qualcuno, uccidere è anche quando non concedi il perdono, non perdonare significa tenere

incatenato qualcuno  e anche te.

Durante l'adorazione ci vengono fuori le ispirazioni, le profezie, i doni di conoscenza, i doni carismatici, i doni che servono, per la nostra vita personale, per la vita comunitaria, per il nostro gruppo, per l'evangelizzazione, ci dà quella spinta come  fosse un potente energetico.

Questo è l'effetto benedicente che ha Gesù quando stiamo di fronte a Lui.

fonte:  http://www.avvocaturainmissione.it/?page_id=186

Dio ti chiama per nome

Dio ti chiama per nome

Ti è certamente capitato di lasciare l'ambiente nel quale sei conosciuto e amato, per vivere in un paese straniero ove non esisti per nessuno. E, se nella folla deserta sopraggiunge qualcuno che ti "riconosce" e ti chiama per nome, tu fai d'un tratto l'esperienza di nascere di nuovo. Nel momento in cui tra due esseri nasce una vera amicizia, vie è sempre un "prima" e un "dopo" tra i quali si può dire: da quando ti conosco non sono più lo stesso. Così, quando apri la Bibbia, tu vedi uomini appagati o insoddisfatti, santi o peccatori, resi felici dal loro incontro con Dio, perché la loro vita ha preso improvvisamente un senso nuovo.
Chiunque tu sia, sei fratello di questi uomini nella loro avventura. Anche se tu fossi il più grande peccatore, il più squilibrato e il più povero, tutte queste situazioni sarebbero un'occasione che si offre a Dio per venirti incontro."Ogni uomo grida per sentirsi chiamato col suo nome" (Simone Weil). Tu soffri senza sapere perché e spesso hai voglia di morire, come Elia, tanto sei stanco di tutto. Sii autentico nella tua preghiera, non fare come se tutto andasse bene, e poni davanti a Dio queste montagne di sofferenza, di rancore, d'orgoglio e di impurità. Se tu preghi con fede e nella verità, Dio trasporterà queste montagne nel mare. Pregalo molto a lungo e molto forte perché egli trasformi questa amarezza in dolcezza. Nel seno di questa pace austera, ti scoprirai amato da Dio. Nulla gli sfugge: egli ti vede nel segreto e ti ama. Tu sei qualcuno per Dio, sei prezioso come le pupille dei suoi occhi, ed egli ti ama. Lascia risuonare in te le
 parole di Isaia (43,1-5): "Ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni... Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo. Non temere, perché io sono con te". Dio ha per te un nome particolare, un nome che solo lui conosce insieme con te e che ti rivela un poco alla volta, nella misura in cui si precisa la tua vocazione. Perché il tuo nome è una chiamata. Pregare è, forse, innanzi tutto questo: credere che tu hai per Dio un nome, che questo è un invito a un'amicizia unica, nella quale puoi perderti, e che dà senso alla tua vita.

(Jean Lafrance, Prega il Padre tuo nel segreto, Edizioni O.R., Milano 1980)

Il Mondo sprofonda, l'umanità muore

Marta Garcia 28 maggio alle ore 10.26 Rispondi
“IL MONDO SPROFONDA, L’UMANITÀ MUORE ”Compartir. Ayer a las 14:33
Anime a me fedeli, sono Gesù la Divina Misericordia, l’assetato d’Amore, sono nel vostro cuore, camminate sulla strada che vi ho indicato, non è facile ma è l’unica che porta a me. Grazie per la vostra sofferenza, le anime a me lontane ne hanno tanto bisogno, il mondo ne ha bisogno, io ne ho bisogno. Non credete a coloro che dicono che la sofferenza non aiuta nessuno, sono solo coloro che ne hanno paura, hanno paura di capire, di accettare, di vivere per me, ma la mia misericordia vincerà in questo mondo che sta sprofondando sempre più. Non c'è più misericordia in questo mondo, la pace è fittizia, l’amore un optional, la carità un tornaconto, la mitezza una falsità, l’umiltà una chimera e il demonio spadroneggia diventando padrone dei cuori che vivono lontani dal mio. L’umanità vive l’egoismo, la vanità, il piacere, il potere, l’odio, la supremazia. Dove sono finiti i miei giovani? Pochi mi seguono, tutti gli altri sono lo specchio dell’avidità e della concupiscenza che il mondo traspira da tutti i pori; L’innocenza dei bambini dove è finita? Proteggete i bambini essi sono l’innocenza di questo mondo corrotto, sono il futuro del mondo, ma molti di loro a causa dei molti peccati degli adulti e della pubblicità blasfema e pornografica si stanno corrompendo. “Lasciate che i bambini vengano a me e non impediteglielo e guai a voi che sporcate l’innocenza di queste piccole anime innocenti meglio che vi mettiate una macina al collo e vi gettiate nella geenna perché grande sarà la vostra punizione”. Dove sono finiti i miei consacrati? La mia Chiesa, è fatta da esseri umani che possono anche sbagliare, certo lo Spirito Santo ispira molti di loro, ma non tutti seguono la mia croce; non giudicateli mai e lasciate a me l’ardua sentenza, essi sono miei consacrati, e a me devono dare conto delle loro azioni, nel bene e nel male. Gli errori commessi da alcuni miei sacerdoti e consacrati, danno la scusa all’umanità a combattere tutta la mia Chiesa ed a non credere in essa, ad andare contro il Papa e il clero tutto; quindi pregate per la santità dei miei sacerdoti e dei miei consacrati affinché lo Spirito Santo scenda su tutti loro guidandoli sulla strada dell’amore e della misericordia.
Anime a me fedeli, e impensabile capire come e quanto soffro per tutto questo, perché mai il mondo è caduto così in basso da quando la mia croce è stata issata quale emblema dell’amore eterno, attraverso la mia sofferenza. Io soffro tutt’ora, dal mio cuore continua a sgorgare sangue ed acqua, bevete a questa fonte di salvezza e capirete che sono messo in croce tutti i giorni a causa di questa umanità che mi ha ripudiato. Che dovrei fare per salvare l’umanità dal fuoco eterno? Ditemi voi come purificare quest’umanità dilaniata dai piaceri del mondo, dall’egoismo, dalla superbia, dalla corruzione, dall’odio, dall’impudicizia e dalla concupiscenza? Mia Madre vi segue sempre vi da istruzioni d’amore per continuare sulla strada dell’amore eterno, vi insegna come aiutare tante anime che sono in bilico, vi insegna a camminare sulla strada stretta della croce, per salvare anime infelici, che cercano salvezza e non sanno che Io sono l’unica strada l’unica salvezza a cui possono aspirare per avere consolazione, pace e ristoro ma soprattutto salvezza. Ma voi mettete in pratica ciò che vi insegna? Ma voi che sapete tutto questo, perché chiudete gli occhi e le orecchie? Ditemi perché non potete fare niente? Anche una sola anima portata a me è refrigerio al mio cuore, è amore, è misericordia infinita, è carità. I tempi stringono mia Madre ha parlato e continua a parlare, molti sono i chiamati ma pochi ubbidiscono e accettano la chiamata. Io vi esorto a pregare giorno dopo giorno, ora dopo ora, poiché ormai il vaso è colmo. Pregate, anime mie, pregate e chiedete perdono per i sacrilegi e i peccati mortali che si commettono continuamente nel mondo; l’umanità sta distruggendo il mondo ed ecco le guerre, i terremoti, le alluvioni e le pestilenze, Dio Padre permette tutto ciò per aprire occhi ed orecchie a coloro che non vogliono capire che il mondo si sta distruggendo piano, piano; pregate affinché, per colpa dell’avidità dell’uomo, non continuino ad abbattersi sull'umanità infelice ogni sorta di dolore e distruzione.
Anime a me fedeli, Io non sono insensibile alle vostre sofferenze e alla vostre preghiere, io li accetto, ne faccio tesoro e le dono a chi ne ha più bisogno secondo il mio giudizio, ma ho bisogno anche della vostra sofferenza, quindi voi che soffrite per qualsiasi motivo offritemi tutta la vostra sofferenza per la salvezza di anime morte nel peccato, per le anime sofferenti e che non sanno ne offrirla tanto meno accettarla, offritela per il mondo che sprofonda e per l’umanità che muore. Ora, anime mie, voi che siete stati chiamati per salvare queste anime, che conoscete il mio dolore, e la mia sofferenza, ma anche il mio divino amore e la mia divina misericordia, aiutatemi a salvare l’irreparabile mondo che muore. Vi ringrazio, anime mie, per avermi ascoltato e vi benedico, con il mio cuore trafitto dalla lancia dell’immoralità, nel nome dl Padre, del Figlio e dello Spirito Santo eterno amore. Amen

(Ispirazione del 27.05.2010)

giovedì 27 maggio 2010

Quello va in giro torna

Quello che va in giro, torna!
(dal web autore non specificato)
 
 
Si chiamava Fleming ed era un povero contadino scozzese.
Un giorno, mentre stava lavorando, sentì un grido d'aiuto venire da una palude vicina.
Immediatamente, lasciò i propri attrezzi e corse alla palude. Lì, bloccato fino alla cintola nella melma nerastra, c'era un ragazzino terrorizzato che urlava e cercava di liberarsi.
Il fattore Fleming salvò il ragazzo da quella che avrebbe potuto essere una morte lenta e orribile.
Il giorno dopo una bella carrozza attraversò i miseri campi dello scozzese; ne scese un gentiluomo elegantemente vestito che si presentò come il padre del ragazzo che Fleming aveva salvato: "Vorrei ripagarvi - gli disse il gentiluomo - avete salvato la vita di mio figlio".
"Non posso accettare un pagamento per quello che ho fatto" replicò il contadino scozzese rifiutando l'offerta.
In quel momento il figlio del contadino si affacciò alla porta della loro casupola.
"E' vostro figlio?" chiese il gentiluomo.
"Si" rispose il padre orgoglioso.
"Vi propongo un patto: lasciate che provveda a dargli lo stesso livello di educazione che avrà mio figlio. Se il ragazzo somiglia al padre, non c'é dubbio che diventerà un uomo di cui entrambi saremo orgogliosi".
E così accadde. Il figlio del fattore Fleming frequentò le migliori scuole dell'epoca, si laureò presso la scuola medica dell'ospedale St.Mary di Londra e diventò celebre nel mondo come sir Alexander Fleming, lo scopritore della penicillina.
Anni dopo, lo stesso figlio del gentiluomo che era stato salvato dalla palude si ammalò di polmonite. Questa volta fu la penicillina a salvare la sua vita. Il nome del gentiluomo era lord Randolph Churchill e quello di suo figlio sir Winston Churchill.
Qualcuno una volta ha detto: quello che va in giro torna.
 
Lavorate come se non aveste bisogno di danaro, amate come se non foste mai stati feriti, danzate come se nessuno stesse a guardare, cantate come se nessuno stesse a sentire, vivete come se in terra ci fosse il paradiso


Lisa

mercoledì 26 maggio 2010

LA PICCOLA CINESE, MARTIRE DELL’EUCARISTIA
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Nel corso delle persecuzioni che la Chiesa cattolica ha dovuto subire in Cina dal 1945 in poi, molti sono stati gli episodi di eroismo tra i fedeli. Moltissimi di loro verranno conosciuti solo in Cielo, ma questo ha avuto un testimone e quindi può essere raccontato. Leggiamo con attenzione il racconto, e poi facciamo un piccolo esame di coscienza: quella che segue è una storia vera, ma se dovesse capitare a voi, quale sarebbe la vostra testimonianza a Gesù? Quanti tra voi si “vergognano” di professare la loro fede davanti ad un solo compagno di giochi? Quante volte andate a ricevere Gesù annoiati o distratti o con la “cicca” in bocca o le mani in tasca?

Il P. Luca Fransen, espulso dalla Cina nel 1952, raccontò questa storia al suo arrivo ad Hong Kong. È la storia di una bambina - di cui purtroppo non conosciamo neanche il nome - che dette la sua vita per l’Eucaristia.
Un giorno, un ispettore dell'insegnamento comunista entrò nella scuola parrocchiale in cui insegnava il Padre Fransen, accompagnato da quattro soldati armati fino ai denti. Avanzò fino alla pedana e scagliò a terra il Crocifisso che stava sul muro. Si mise poi a parlare ai bambini, dicendo loro che tutte le immagini religiose erano antipatriottiche; comandò loro di alzarsi uno per uno e di gettar via tutte le immagini sacre che avevano. La maggior parte dei bambini obbedì. Soltanto una bambina di tredici anni si rifiutò di obbedire. Le sue mani stringevano un’immagine di Gesù che non avrebbe lasciato per niente al mondo.
L’ispettore impallidì per la rabbia nel vedere che la bambina non gli obbediva: cercò allora di far sì che gli lasciasse vedere l’immagine. Non vi riuscì. La schiaffeggiò, ma la bambina continuava a stringere nel pugno il suo tesoro. Alla fine l’ispettore ordinò ad uno dei soldati: «Va’ in cerca del padre di questa bambina e portamelo qui».
Gli altri soldati ebbero ordine di radunare in chiesa tutti gli uomini del paese. La bambina e suo padre stavano in piedi vicino alla balaustra con le mani legate dietro la schiena. L’ispettore salì sul presbiterio, si mise vicino al tabernacolo e pronunciò un diabolico discorso contro la presenza reale di Gesù nel Santissimo Sacramento. Quando il suo discorso arrivò al punto culminante, disse ai soldati che rompessero il tabernacolo. Prese il Ciborio, tolse il coperchio e sparse tutte le Sacre Particole per terra in atto di sfida. Il Padre Fransen, da una camera attigua dove si trovava prigioniero, fu testimone impotente di tanta dissacrazione. Poco dopo gli uomini uscirono dalla chiesa e il padre della bambina fu portato in carcere. La bimba, esausta per la dura prova subita, cadde svenuta contro una colonna finché una brava donna la portò a casa sua.
Il giorno seguente, la mattina molto presto, il Sacerdote, dalla stanza nella quale si trovava prigioniero, vide la bambina che entrava nella chiesa deserta; la vide inginocchiarsi e pregare per alcuni momenti; poi con la lingua, raccogliere una delle Particole che erano sparse per terra. Fatto quindi un breve ringraziamento, se ne andò.
Questo si ripeté per vari giorni di seguito. Finché una mattina, mentre la bambina, inginocchiata, faceva la sua preparazione alla Santa Comunione, il Padre Fransen vide un soldato comunista che entrava in punta dei piedi nella chiesa; aveva in mano un revolver; prese la mira, e il proiettile fece bersaglio nel corpicino della bimba. Ma questa si rianimò e trascinandosi, poté arrivare fino all’Ostia più vicina; si comunicò e poi cadde, morta. I soldati diedero il permesso al Padre Fransen di uscire dalla sua prigione per celebrare il funerale.

Il Piano di Gesù

Il Piano
Autore: Bruno Ferrero - Libro: La Vita è Tutto Ciò che Abbiamo
 
Durante l'Ascensione, Gesù gettò un'occhiata verso la terra che stava piombando nell'oscurità. Soltanto alcune piccole luci brillavano timidamente sulla città di Gerusalemme.
L'Arcangelo Gabriele, che era venuto ad accogliere Gesù, gli domandò:
"Signore, che cosa sono quelle piccole luci?".
"Sono i miei discepoli in preghiera, radunati intorno a mia madre. E il mio piano, appena rientrato in cielo, è di inviare loro il mio Spirito, perché quelle fiaccole tremolanti diventino un incendio sempre vivo che infiammi d'amore, poco a poco, tutti i popoli della terra!".
L'Arcangelo Gabriele osò replicare:
"E che farai, Signore, se questo piano non riesce?".
Dopo un istante di silenzio, il Signore gli rispose dolcemente:
"Ma Io non ho un altro piano...".

Tu sei una piccola fiaccola tremolante nell'immensità della notte.
Ma fai parte del piano di Dio. E sei indispensabile.
Perché non ci sono altri piani.
 




Lisa

martedì 25 maggio 2010

Pensiero di Padre Pio

Pensiero di Padre Pio 25/5/2010

      La scienza, figlio mio, per quanto grande, è sempre una povera cosa; è meno che nulla a paragone del formidabile mistero della divinità. Altre vie devi tenere. Monda il tuo cuore da ogni passione terrena, umiliati nella polvere e prega! Cosí troverai sicuramente Dio, il quale ti darà la serenità e la pace in questa vita e l'eterna beatitudine in quell'altra (CE, 56).

lunedì 24 maggio 2010

Padre che ci doni lo Spirito

Padre che ci doni lo Spirito,

Tu non rifiuti mai lo Spirito Santo a coloro che te lo chiedono,

Perché tu sei il primo a desiderare che lo riceviamo. Concedici dunque questo dono che riassume e contiene tutti gli altri,

Questo dono nel quale racchiudi tutti i segreti del tuo amore, tutta la generosità dei tuoi benefici,

Questo dono che è il dono stesso del tuo cuore paterno, nel quale tu ti offri a noi,

Questo dono che ci comunica la tua vita intima per farne vivere anche noi,

Questo dono destinato a dilatare il nostro cuore fino alle dimensioni universali del tuo,

Questo dono capace di trasformarci da cima a fondo, di guarirci dalle nostre debolezze e di divinizzarci,

Questo dono della tua energia onnipotente, indispensabile per adempiere la missione che ci affidi,

Questo dono della tua felicità, nel fervore dell'amore, poiché con lo spirito viene a noi anche il dono della gioia e la gioia del dono.


cosi è e cosi sia

Gesù sono qui davanti a te

Gesù sono qui davanti a te.

  Gesù sono qui davanti a te
  che perdoni ogni mia infedeltà,
  lo Spirito consolatore
  traforma l'esser mio
  ed io mi prostro qui davantia te.

  Gesù Adoro te con tutto i cuor,
  Mio Dio e mio Re
  Adoro te con tutto il cuor

  Gesù sono qui davanti a te
  tu rinnovi la mia vita ed il mio cuor
  la luce del tuo volto Santo
  io voglio contemplare
  per adorare la tua santità

  Gesù Adoro te con tutto i cuor,
  Mio Dio e mio Re
  Adoro te con tutto il cuor

  Gesù sono qui davanti a te
  nel tuo nome è la salvezza ,mio Signor.
  Per sempre nel tuo tempio santo
  io voglio dimorare
  e proclamare la tua fedeltà

domenica 23 maggio 2010

Riflessione vangelo: Pentecoste (C)

Vieni Spirito Santo

Marta Garcia 23 maggio alle ore 15.39 Rispondi
VIENI SPIRITO SANTO"

Vieni Spirito d’eterno amore,
invadi con potenza il mio cuore.
Illuminami, santificami, benedicimi,
fortificami, rafforzami, ritemprami,
inebriami con il tuo Santo Amore
e riprendimi se sono nell’errore.

Vieni Spirito Santo, abbi di me pietà,
che cammino senza una meta.
Aiutami, purificami, annientami,
e in te completamente annullami,
affinché tu rinnovi continuamente,
il mio cuore, i miei pensieri e la mia mente.

Vieni Spirito Santo, guidami, a chi è senza pace;
a chi donar amore è incapace;
a chi nella vita non ha coraggio e sbaglia;
a chi della vanità e del piacer si abbaglia.
Spirito di Dio fai sii, che nel tuo Santo Amore,
possa portar a te le anime che vivono nell’errore. Amen.

Meditazione del giorno: la Pentecoste

  Meditazione del giorno
                  Sant'Antonio di Padova (circa 1195 - 1231), francescano, dottore della Chiesa
                  Omelie per la domenica e le solennità dei santi





                                                  « Anche voi mi renderete testimonianza »

                          Pentecoste è la parola greca per dire «cinquantesimo». Quel cinquantesimo giorno, celebrato dal popolo degli ebrei, era calcolato a partire del giorno in cui era stato immolato l'agnello pasquale; e ciò perché, cinquanta giorni dopo l'uscita dall'Egitto, la Legge era stata data sulla cima infiammata del monte Sinai. Allo stesso modo, nel Nuovo Testamento, cinquanta giorni dopo la pasqua di Cristo, lo Spirito Santo scese sugli apostoli e apparve loro sotto l'apparenza di lingue di fuoco; la Legge è stata data sul monte Sinai, lo Spirito sul monte Sion; la Legge sulla cime della montagna, lo Spirito nel Cenacolo.

                          «I discepoli si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo»... come dice il salmo: «Un fiume e i suoi ruscelli rallegrano la città di Dio» (Sal 45,5). Un rombo accompagna l'arrivo di colui che veniva ad ammaestrare i fedeli. Notate quanto questo si accorda con ciò che leggiamo nell'Esodo: «Appunto il terzo giorno, sul far del mattino, vi furono tuoni, lampi, una nube densa sul monte e un suono fortissimo di tromba: tutto il popolo fu scosso da tremore» (19,16). Il primo giorno fu l'Incarnazione di Cristo; il secondo fu la sua Passione; il terzo giorno, è la missione dello Spirito Santo. Questo giorno sta arrivando: si sente il tuono, si ode un suono fortissimo; i lampi brillano - i miracoli degli apostoli - una nube densa - la compuzione del cuore e la penitenza - copre il monte, il popolo di Gerusalemme ( At 2,37-38)...

                          «Apparvero loro lingue come di fuoco». Delle lingue, quelle del serpente, di Adamo e di Eva, avevano aperto alla morte l'accesso a questo mondo... Percui lo Spirito apparve sotto la forma di lingue, confrontando lingue con lingue, guarendo il veleno mortale con il fuoco... «Cominciarono a parlare». Ecco il segno della pienezza; il vasoio pieno trabocca; il fuoco non può contenersi... Queste lingue diverse sono le varie lezioni che Cristo ci ha lasciate, come l'umiltà, la povertà, la pazienza, l'obbedienza. Noi parliamo queste varie lingue quando diamo al prossimo l'esempio di tali virtù. Viva è la parola, quando parlano i cuori. Facciamo parlare le nostre opere!
               



               
         



   

Domenica di Pentecoste

    O Immacolata dello Spirito Santo

     

      per il potere che l'Eterno Padre Ti ha dato sugli Angeli  e sugli Arcangeli:

      mandaci schiere di Angeli con a capo San Michele Arcangelo a liberarci dal Maligno

       ed a guarirci.

     

      Vieni nel cuore di ogni uomo Vieni, Spirito Santo,

     

      vieni, Spirito consolatore, vieni e consola il cuore di ogni uomo

     

      che piange lacrime di disperazione. Vieni, Spirito Santo,

     

      vieni, Spirito della luce, vieni e libera

     

      il cuore di ogni uomo dalle tenebre del peccato. Vieni, Spirito Santo,

     

      vieni, Spirito di verità e di amore, vieni e ricolma

     

      il cuore 'di ogni uomo, che senza amore e verità non può vivere.

     

      Vieni, Spirito Santo,

     

      vieni, Spirito della vita e della gioia, vieni e dona a ogni uomo

     

      la piena comunione

     

      con te, con il Padre e con il Figlio, nella vita e nella gioia eterna,

     

      per cui è stato creato e a cui è destinato. Amen.

     

      Giovanni Paolo II (cfr. Dominum et vivificantem n. 67)










         

Vieni Spirito Santo

  Vieni Santo Spirito (Sequenza)

                                Vieni, Santo Spirito,
                                manda a noi dal cielo
                                un raggio della tua luce.

                                Vieni padre dei poveri,
                                vieni datore dei doni,
                                vieni, luce dei cuori.

                                Consolatore perfetto,
                                ospite dolce dellâ?Tanima,
                                dolcissimo sollievo.

                                Nella fatica, riposo,
                                nella calura, riparo,
                                nel pianto conforto.

                                O luce beatissima,
                                invadi nellâ?Tintimo
                                il cuore dei tuoi fedeli.

                                Senza la tua forza,
                                nulla è nellâ?Tuomo,
                                nulla senza colpa.

                                Lava ciò che è sordido,
                                bagna ciò che è arido,
                                sana ciò che sanguina.

                                Piega ciò che è rigido,
                                scalda ciò che è gelido,
                                sana ciò châ?Tè sviato.

                                Dona ai tuoi fedeli
                                che solo in te confidano
                                i tuoi santi doni.

                                Dona virtù e premio,
                                dona morte santa,
                                dona gioia eterna.
                                Amen.
                               

sabato 22 maggio 2010

Preghiera per l'effusione dello Spirito Santo

SEQUENZA ALLO SANTO SPIRITO.

                  Vieni, Santo Spirito manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto; ospite dolce dell'anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura riparo, nel pianto conforto. 0 luce beatissima, invadi nell'intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza nulla è nell'uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sordido, bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.



                     




                  PREGHIERA PER L'EFFUSIONE DELLO SPIRITO SANTO


                  Una preghiera allo Spirito Santo,che viene recitata nelle celebrazioni dei fratelli del Rinnovamento nello Spirito Santo.



                  Benedetto sei tu, Padre, Creatore del cielo e della terra, che mi hai reso tuo figlio mediante il Sangue preziosissimo di Gesù, e mediante l'effusione del tuo Santo Spirito. Questo tuo dono me lo esprimi chiaramente chiamandomi a seguire Gesù, affinchè in Lui, nell'unità realizzata dal tuo Spirito, io sia coi miei fratelli nella Chiesa, segno vivo dell'Amore Trinitario.

                  Confidando unicamente nel tuo Amore, o Padre, io oggi e per sempre rinuncio a satana e a tutte le sue seduzioni e ti chiedo di liberarmi dal suo dominio di tenebre e dalla schiavitù. Ti chiedo inoltre, nel nome di Gesù di guarirmi da tutte le mie malattie spirituali, mentali e fisiche.

                  Dichiaro di accettare Te, o Padre, e di riconoscerti Creatore del cielo e della terra; di accettare il tuo Figlio Gesù e di riconoscerlo mio Signore e mio Salvatore; di accettare il tuo Santo Spirito e di riconoscerlo mio Consolatore, Avvocato, Santificatore e Guida. Ti offro la mia vita e prometto di voler sempre seguire Te, mio Signore, e di obbedire al tuo Spirito.

                  Mi riconosco peccatore e ti chiedo perdono di tutti i miei peccati.

                  O Padre, "Aspergimi con acqua pura e sarò purificato, purificami da tutte le mie sozzure e da tutti i miei idoli, dammi un cuore nuovo, metti dentro di me uno spirito nuovo, togli da me il cuore di pietra e dammi un cuore di carne. Poni il tuo Spirito dentro di me, e fammi vivere secondo i tuoi statuti e fammi osservare e mettere in pratica le tue leggi. liberami da tutte le mie impurità" (cfr. Ez 36, 25-27 e 29).

                  Padre, in nome di Gesù, ti chiedo di effondere su di me il tuo Spirito. Spirito di Dio, scendi su di noi, scendi su di noi, Spirito di Dio, scendi su di noi. Fondici, plasmaci, riempici, usaci.

                  Spirito di Dio, scendi su di noi.

                  Spirito di Dio scendi su di me

                  Spirito di Dio scendi su di loro (cioè, sui fratelli che riceveranno l'effusione dello Spirito Santo).

                  Padre Santo, ti chiedo di concedermi i tuoi carismi. In particolare ti chiedo i doni del tuo Santo Spirito: la Sapienza, l'Intelletto, il Consiglio, la Fortezza, la Scienza , la Pietà e il timor di Dio. Ti chiedo i carismi della fede, speranza e carità, i carismi dell'annuncio della Parola, della profezia, dell'insegnamento, dell'evangelizzazione; il carisma del miracolo; delle guarigioni spirituali, mentali e fisiche; il carisma del discernimento degli spiriti; il carisma delle lingue e dell'interpretazione delle lingue; e ogni altro carisma che Tu crederai opportuno di concedermi a gloria del Tuo Nome, per il servizio dei miei fratelli e per la mia santificazione.

                  O Padre, desideroso di rivivere Maria, tua Figlia prediletta, Madre del tuo Figlio e Mistica Sposa del tuo Santo Spirito, in Lei ti consacro oggi ogni momento della mia vita. La mia risposta al tuo Amore sia come quella di Maria, Vergine Immacolata, il giorno dell'annunciazione dell'angelo "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga in me quello che hai detto" affinchè attraverso la mia offerta si realizzi il disegno di Amore, che Tu, o Padre, per mezzo del tuo Spirito, vuoi attuare per tutti gli uomini, a lode e gloria di Gesù Nostro Signore e Salvatore. Amen!

Fammi Santo per te Gesù

Caro mio Redentore, tu desideri il mio amore e mi comandi di amarti con
tutto il cuore. Sì, Gesù mio, con tutto il cuore io voglio amarti.
No, mio Dio, ti dirò confidando nella tua mi­sericordia, non mi spaventano i
miei peccati commessi, perché ora li odio e detesto sopra ogni male; e so
che tu ti scordi delle offese di un'ani­ma che si pente e ti ama. Anzi
perché io più de­gli altri ti ho offeso, più degli altri ti voglio
amare, voglio farmi santo per darti gusto. Ti amo, bontà infi­nita. A te
tutto mi dono. Tu sei l'unico mio be­ne, l'unico mio amore. Accettami, amor
mio, e rendimi tutto tuo e non permettere che io ti dia più disgusto. Fà ch
io tutto mi consumi per te, come tu ti sei tutto consumato per me.
O Maria, o sposa la più amante dello Spirito Santo e la più amata, impetrami
amore e fe­deltà.

Santa Rita da Cascia: L'amore sempre

I doni dello Spirito Santo

  I doni dello Spirito Santo non sono degli abiti, delle potenze, delle realtà da poter mettere in atto quando si voglia. Essi, per usare una figura cara ai nostri antichi, sono come le corde di una lira che lo Spirito Santo ha posto dentro di noi. Lo Spirito, però, desidera che noi lasciamo a Lui l'iniziativa di pizzicare tali corde per far sprigionare da quello strumento melodie incantevoli. E tanto maggiore è la docilità e la nostra disponibilità alla sua azione più Egli susciterà dalle nostre anime le melodie più arcane. *

venerdì 21 maggio 2010

Il tempo è uno stupendo regalo

Il tempo è uno stupendo regalo
 (Michel Quoist)

Il tempo è uno stupendo regalo che Dio ci fa. Egli ne domanderà il conto esatto. Ma non temere, Dio non è un cattivo padrone. Non ci dà nessun lavoro senza offrirci i mezzi per compierlo. Si ha sempre il tempo di fare ciò che Dio ci dà da fare.
Quando ti manca il tempo per eseguire tutto, fermati qualche istante e prega. Poi stabilisci l'impiego della tua giornata sotto lo sguardo di Dio. Tralascia ciò che lealmente sai di non poter portare a termine, anche se gli uomini vi insistono e non comprendono, perché Dio non te lo dà da fare. Tu non hai, quindi, mai troppo lavoro da compiere.
Quando hai scoperto ciò che Dio desidera vederti fare, allora lascia tutto e dedicati interamente a questo compito, Dio ti aspetta là, in quel momento, in quel posto e in nessun altro luogo.
Lisa

giovedì 20 maggio 2010

Salmo 63 (La presenza di Dio )

pensiero del 20/05/2010

"Quando i cristiani si lasciano andare alla maldicenza o
all'animosità, sanno benissimo di non conformarsi ai precetti
evangelici, e tuttavia questo non impedisce loro di continuare.
Ciò che però non sanno, è che esiste una legge secondo la quale
chi si accanisce così a criticare gli altri, comunica a loro le
proprie forze, dà loro delle armi, ed è quindi lui stesso che, a
sua insaputa, sostiene i propri nemici.
Volete che un nemico si indebolisca? Parlate bene di lui,
trovategli almeno una buona qualità e parlate agli altri di
quella qualità. A quel punto, le entità del mondo invisibile
incaricate di ristabilire la giustizia si presentano davanti a
lui e gli dicono: "Quanto hai in cassa?... Bene, una parte sarà
per quel tale, perché ha parlato bene di te". Se invece lo
perseguitate con le vostre critiche e le vostre maldicenze,
quelle entità si presentano davanti a voi, obbligandovi a dare a
lui le vostre energie, e quindi voi lo rafforzate. "

Omraam Mikhaël Aïvanhov

La carità

   Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
      ma non avessi la carità,
      sarei un bronzo risonante o un cembalo squillante.



      Se avessi il dono della profezia
      e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza
      e avessi tutta la fede in modo da spostare le montagne,
      ma non avessi la carità,
      non sarei nulla.



      Se distribuissi tutti i miei beni per nutrire i poveri,
      se dessi il mio corpo per essere arso,
      e non avessi la carità,
      non mi gioverebbe a nulla.



      La carità è paziente,
      è benigna la carità;

      la carità non invidia, non si vanta,
      non si gonfia, non manca di rispetto,
      non cerca il proprio interesse, non si adira,
      non tiene conto del male ricevuto,
      ma si compiace della verità;

      tutto tollera, tutto crede,
      tutto spera, tutto sopporta.



      La carità non verrà mai meno.



      Le profezie scompariranno;
      il dono delle lingue cesserà, la scienza svanirà;
      conosciamo infatti imperfettamente,
      e imperfettamente profetizziamo;
      ma quando verrà la perfezione, sparirà ciò che è imperfetto.



      Quando ero bambino, parlavo da bambino,
      pensavo da bambino, ragionavo da bambino.
      Da quando sono diventato uomo,
      ho smesso le cose da bambino.



      Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro;
      ma allora vedremo faccia a faccia.
      Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente,
      come perfettamente sono conosciuto.



      Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità;
      ma la più grande di esse è la carità.





      S. Paolo - dalla I° lettera ai Corinzi 13,1
    



   
   

mercoledì 19 maggio 2010

Dio delle Meraviglie

Dio delle meraviglie:

Non dimenticarlo mai: siamo tutti un po' feriti, ma Dio, se noi gliela chiediamo, sa fare meraviglie delle nostre debolezze

  =Dio delle meraviglie= =
Un venditore d'acqua, ogni mattina si recava al fiume, riempiva i suoi due otri e ritornava in città per distribuire l'acqua ai suoi clienti.
Uno dei due otri perdeva un po' d'acqua; l'altro, nuovissimo, faceva guadagnare più soldi. Il povero otre rotto si sentiva inferiore. Così, un mattino, si confidò con il suo padrone: «Tu sai - gli disse - che io sono cosciente dei miei limiti. Tu perdi soldi a causa mia perché, quando arriviamo in città, sono pieno solo a metà. Perdona la mia debolezza».
L'indomani, sulla strada verso il fiume, il padrone disse all'otre: «Guarda ai bordi della strada)). «È carino, è pieno di fiori)), rispose questo. Replicò il padrone: «È grazie a te. Sei tu che ogni mattina innaffi il lato della strada' Ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada e tu, senza saperlo, li hai innaffiati ogni giorno ...

Non dimenticarlo mai: siamo tutti un po' feriti, ma Dio, se noi glielo chiediamo, sa fare meraviglie delle nostre debolezze)
(Luc Lafleur).

martedì 18 maggio 2010

Il chicco di caffè

Una figlia si lamentava con suo padre circa la sua vita e di come le cose le risultavano tanto difficili.

Non sapeva come fare per proseguire e credeva di darsi per vinta. Era stanca di lottare. Sembrava che quando risolveva un problema, ne apparisse un altro.
Suo padre, uno chef di cucina, la portò al suo posto di lavoro. Lì riempì tre pentole con acqua e le pose sul fuoco.Quando l'acqua delle tre pentole stava bollendo, in una collocò carote, in un'altra collocò uova e nell'ultima collocò grani di caffè. Lasciò bollire l'acqua senza dire parola.La figlia aspettò impazientemente, domandandosi cosa stesse facendo il padre.Dopo venti minuti il padre spense il fuoco. Tirò fuori le carote e le collocò in una scodella. Tirò fuori le uova e le collocò in un altro piatto. Finalmente, colò il caffè e lo mise in un terzo recipiente. Guardando sua figlia le disse:

"Cara figlia mia, carote, uova o caffè?" fu la sua domanda. La fece avvicinare e le chiese che toccasse le carote, ella lo fece e notò che erano soffici, dopo le chiese di prendere un uovo e di romperlo, mentre lo tirava fuori dal guscio, osservò l'uovo sodo. Dopo le chiese che provasse il caffè, ella sorrise mentre godeva del suo ricco aroma.

Umilmente la figlia domandò: "Cosa significa questo, padre?"

Egli le spiegò che i tre elementi avevano affrontato la stessa avversità, "l'acqua bollente", ma avevano reagito in maniera differente.

La carota arrivò all'acqua forte, dura, superba; ma dopo avere passato per l'acqua, bollendo era diventata debole, facile da disfare.

L'uovo era arrivato all'acqua fragile, il suo guscio fine proteggeva il suo interno molle, ma dopo essere stato in acqua, bollendo, il suo interno si era indurito.

Invece, i grani di caffè, erano unici: dopo essere stati in acqua, bollendo, avevano cambiato l'acqua. "Quale sei tu figlia?" le disse.

"Quando l'avversità suona alla tua porta; come rispondi?"

"Sei una carota che sembra forte ma quando l'avversità ed il dolore ti toccano, diventi debole e perdi la tua forza?"

"Sei un uovo che comincia con un cuore malleabile e buono di spirito, ma che dopo una morte, una separazione, un licenziamento, una pietra durante il tragitto diventa duro e rigido?

Esternamente ti vedi uguale, ma sei amareggiata ed aspra, con uno spirito ed
un cuore indurito?

"O sei come un grano di caffè? Il caffè cambia l'acqua, l'elemento che gli causa dolore.

Quando l'acqua arriva al punto di ebollizione il caffè raggiunge il suo migliore sapore."

"Se sei come il grano di caffè, quando le cose si mettono peggio, tu reagisci in forma positiva, senza lasciarti vincere, e fai si che le cose che ti succedono migliorino, che esista sempre una luce che illumina la tua strada davanti all'avversità e quella della gente che ti circonda."

Per questo motivo non mancare mai di diffondere con la tua forza e positività il "dolce aroma del caffè".

(Tratto da Studio Gayatri)

grazie a Daniele Barbarotto

lunedì 17 maggio 2010

L'Amore é l'acqua che sazia

Terzo giorno:    MEDITAZIONE III               
L'amore è acqua che sazia
L'amore si chiama anche fonte viva. Disse il nostro Redentore alla
Samaritana: Chi beve del­l'acqua che io gli darò non avrà mai più sete (Gv 4
13). L'amore è acqua che sazia; chi ama Dio di vero cuore non cerca né
desidera niente più perché in Dio trova ogni bene. Per cui, con­tento di Dio
 lieto va sempre dicendo: Dio mio, tu sei ogni mio bene. Perciò Dio si lagna
di tante anime che vanno mendicando miseri e brevi di­letti dalle creature e
lasciano quello che è un bene infinito e fonte di ogni gaudio: Essi hanno
abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne screpolate,
che non tengono l'ac­qua (Ger 2,13). Per tanto Dio che ci ama e de­sidera di
vederci contenti, grida e fa sapere a tutti: Chi ha sete venga a me e beva
(Gv 7,37). Chi desidera di essere beato venga a me, che io gli donerò lo
Spirito Santo che lo renderà beato in questa e nell'altra vita: Chi crede in
me. con­tinua a dire, fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno (Gv 7
38). Chi dunque crede ed ama Gesù Cristo sarà arricchito di tanta grazia,
che dal suo cuore - il cuore, cioè la volontà, è il ventre dell'anima -
sgorgheranno più fonta­ne di sante virtù, che non solo gioveranno a
con­servar la vita sua, ma anche a dar la vita agli al­tri. Ed appunto quest
acqua era lo Spirito Santo, l'amore sostanziale che Gesù Cristo promise di
mandarci dal cielo dopo la sua ascensione (cfr. Gv 7,39).
La chiave che apre i canali di quest'acqua beata è la santa preghiera che ci
ottiene ogni bene in virtù della promessa che otterrete (Gv 16,24). Noi
siamo ciechi, poveri e deboli, ma la preghiera ci ottiene luce, fortezza e
ricchezze di grazia. Dicea Teodoreto che chi prega riceve quanto desidera.
Iddio vuol darci le sue grazie, ma vuol essere pregato.
Affetti e preghiere
Signore, dammi di quest'acqua (Gv 4,15). Ge­sù mio, ti pregherò, colla
Samaritana, dammi quest'acqua del tuo amore, che mi faccia scordare della
terra per vivere solo a te, ama­bile infinito.
Bagna ciò che è arido. L'anima mia è la terra arida che non produce altro
che sterpi e spine di peccati; deh innaffiala tu con la tua gra­zia,
affinché renda qualche frutto di gloria a te prima di uscire da questo mondo
con la morte.
O fonte d'acqua viva, o sommo bene, quante volte io ti ho lasciato per le
pozzanghere di que­sta terra che mi hanno privato del tuo amore! Oh fossi
morto e non ti avessi offeso! Ma per l'avvenire io non voglio cercare altro
che te, mio Dio. Soccorrimi tu e fa' che io ti sia fedele.
Maria, speranza mia, tienimi sempre sotto il tuo manto.

domenica 16 maggio 2010

Vi voglio in me

Marta Garcia 16 maggio alle ore 18.48 Rispondi
Vi voglio in me.

Maria
Figli miei che amo, io, vostra Mamma, quanto amerei che vi uniste tutti nella preghiera! Sono la Regina della Pace. Pace in voi che amo!

So, figli miei, che parecchi fra voi non vogliono pregare. Quando io, vostra Mamma, vi domando di dire il vostro rosario, vi sottraete inventando mille scuse. La vostra vita trepidante è un ostacolo alla mia domanda. Le vostre giornate sono riempite dalle vostre preoccupazioni. Non volete lasciare, nella vostra vita, spazio per la preghiera.

Non sapete forse, miei piccoli amori, che la preghiera sia per voi un mezzo di ottenere delle grazie che vi aiuteranno a compiere le vostre giornate? Quanti fra voi sono scoraggiati anche prima che la loro giornata sia cominciata! Non vi date la pena di aiutarvi. Vivere senza le grazie, è privarvi di mezzi che potrebbero aiutarvi a compiere le vostre giornate nella gioia, nella pace e nell’amore. Perché, figli miei, rigettate il mio aiuto?

Guardate questo mondo! La violenza infierisce dappertutto. Ci sono rumori di guerra, ci sono famiglie che scoppiano. Senza amore, i vostri cuori sono freddi. Le madri non vogliono più educare i loro figli, preferirono i beni materiali piuttosto che il calore del focolare. I padri sono scoraggiati. Non possono dare al loro focolare la sicurezza perché, da soli, non arrivano più nelle loro finanze perché vollero offrirsi del soprappiù che li soffoca. La sete dei beni materiali li ha menati alla bramosia e dicono che non possono fare altrimenti. Siete voi soli, figli miei, che dovete scegliere. Vedete dei figli darsi alla bramosia sino a nuocere alla loro famiglia, alla loro salute, e voi fate uguali.

Le persone anziane sono abbandonate. Sono collocate in posti dove avranno delle cure ma, per il più, non avranno più la visita dei loro figli. Dei figli errano sulle strade diventando delle prede facili per quelli che diventarono impuri. Miei piccoli figli si offrono; danno il loro corpo per avere del denaro per i loro bisogni, ed altri per vivere decentemente. La prostituzione, figli miei, trasmette le malattie. Al nome dei diritti della persona, si fanno dei leggi per legittimare l’unione nel matrimonio dei figli dello stesso sesso, ignorando deliberatamente i comandamenti di Dio.

Non si praticano più i sacramenti, e quelli che lo vogliono non possono più dare ai loro figli l’educazione religiosa necessaria affinché i figli siano pronti per riceverli. I genitori esauriti dopo una giornata di lavoro assistono con i loro figli a qualche incontro pastorale, dando loro il stretto minimo per ricevere la grazia sacramentale. Chi potrebbe avere la Presenza di Dio senza sapere chi è Dio, perché si offrì, chi siete, verso di chi andate e come pervenirci?

Le vostre scuole rigettarono mio Figlio. La Chiesa del mio Figlio soffre. I miei santi figli si esauriscono. Certi non vogliono più sottomettersi alla Chiesa; si contorna l’ubbidienza al mio santo Vicario. Non si praticano più le leggi d’amore del mio Figlio. I miei figli non hanno più accesso per l’adorazione perché sono chiuse le porte delle chiese. Degli errori proliferano. Si infiltrano nella dottrina del mio Figlio a un punto tale che neanche potete più distinguere il vero dal falso. Miei figli, non prendete più la pena di leggere il Vangelo, la Parola del mio Figlio.

Piccoli figli d’amore, cosa fate? Non sapete forse che siete qui sulla terra per avviarvi verso la vita eterna? Il vostro scopo è là. Non veniste al mondo per vivere nel piacere sfrenato per dopo spegnervi per sempre. Siete viventi. La vita è in voi. È l’anima e l’anima, figli miei, non può morire, è divina. L’anima viene da Dio.

Andate, figli miei, nella preghiera. Vedrete la luce. Sono io, la Mamma dell’Amore, che vi supplico di aprire il vostro cuore all’Amore. Guardate, figli miei, senza l’amore, l’Amore si muore. Siate amore. Amatevi gli uni gli altri, Vi amo, figli miei. Siate in me, vostra Mamma. Vi invito alla preghiera. Siate preghiera. Lodate, nell’Amore, mio Figlio Gesù.


Origine: Amore per tutti i miei, Gesù. Libro 2 Dalla Figlia del Sì a Gesù. Messaggio No. 131, 2 giugno 2001. Les Éditions FJ.

Salmo22

" Signore, tu mi hai tratto dal ventre di mia
madre e tra le sue braccia mi hai fatto riposare.
A te sono stato affidato fin dalla nascita, fin
dal ventre di mia madre tu sei il mio Dio. Non
stare lontano da me, sono in pericolo e non c'è
chi mi aiuta. I nemici mi circondano come mandrie
di tori, mi accerchiano come bufali enormi,
ruggiscono come leoni feroci, contro di me
spalancano la bocca ... Una banda di malvagi mi
circonda, mi accerchiano come un branco di cani,
mi hanno legato mani e piedi. Sono ridotto a
pelle e ossa: mi stanno a guardare soddisfatti.
Già si dividono i miei vestiti e la mia tunica
tirano a sorte. Signore, non stare lontano da me:
sei tu la mia forza, corri in mio aiuto. Difendi
la mia vita dalla spada, strappala dalle unghie
di quei cani. Salvami dalla bocca dei leoni,
liberami dalle corna dei bufali. Signore, mi hai
ascoltato." (Sal 22, 10-14 17-22)

Ascensione di N.S.

clicca il link:

ASCENSIONE DEL SIGNORE - "fu elevato in alto e una nube lo 
sottrasse ai loro occhi."
Dal Salmo 46

Ascende il Signore tra canti di gioia.
Oppure:
Alleluia, alleluia, alleluia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, lAltissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

sabato 15 maggio 2010

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Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria

   ATTO DI CONSACRAZIONE AL
              CUORE IMMACOLATO DI MARIA

              O Vergine di Fatima, Madre di Misericordia,
              Regina del Cielo e della Terra,
              rifugio dei peccatori,
              io mi consacro al Tuo Cuore Immacolato.
              Ti consacro il mio cuore, la mia famiglia,
              tutte le mie cose.
              E affinché questa consacrazione
              sia veramente efficace e duratura,
              rinnovo oggi le promesse del mio Battesimo
              e della Cresima,
              impegnandomi a vivere da buon cristiano,
              fedele a Dio, alla Chiesa, al Papa.
              Voglio recitare il Santo Rosario,
              prendere parte all'Eucaristia,
              dare importanza al primo sabato del mese
              e operare per al conversione dei peccatori.
              Ti prometto ancora, o Vergine Santissima,
              di zelare il Tuo culto benedetto,
              per affrettare con la mia consacrazione
              al Tuo Cuore Immacolato
              e mediante la Tua intercessione,
              l'avvento del Regno di Gesù nel mondo.
              Amen.


           




        Ave Maria!
     

   
   
   

ciao

per tutti coloro che mi vogliono bene un invito a riflettere

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