per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

martedì 28 giugno 2011

La porta pineale

la conoscenza aumenterà”, diceva il profeta Daniele. Viviamo attualmente nell'epoca del compimento di questa scrittura ispirata da Dio circa 2600 anni fa ad uno dei suoi più grandi e fedeli profeti.
Tuttavia, come indicato in un precedente post, anche se l’uomo ha tutta questa conoscenza a sua disposizione e ha fatto tante sorprendenti scoperte scientifiche e tanti progressi in campo tecnologico, a che gli ha giovato? Senza Dio e senza la Sua Parola, tutto è così confuso, complicato e complesso. tramite i propri studi (siete sicuri che vi appartengano?) la maggior parte dei giovani si trova più disorientata di prima, adempiendo così, un’altra profezia riguardante quest’ultima generazione: “Sappi questo, che negli ultimi giorni gli uomini impareranno sempre, ma non potranno mai pervenire alla conoscenza della verità” (2 Timoteo 3,1,7).
oggi è molto in voga parlare di “risveglio spirituale”. Purtroppo di “risveglio” e di vera spiritualità c'è ben poco. Molti, ingannando se stessi pensano che la possibilità di accedere a una maggiore “consapevolezza” (parola fin troppo consunta del lessico new age) risieda nel cervello o nella conformazione del corpo umano, il quale conterrebbe delle particolarità “pontificanti” che se scoperte e opportunamente “risvegliate” condurrebbero alla “verità” o a un imprecisabile contatto col creatore, o meglio con l'”uno” (sic!). Di nuovo, manco a dirlo, Dio non è presente in tutto questo; ma assente per una qualche motivazione avrebbe lasciato all'uomo la capacità o meno di “svegliarsi” da solo ampliando le capacità di una determinata ghiandola chiamata “pineale” o epifisi, (o dai più “avanzati” tra loro chiamata perfino “graal”) oppure dirigendo il proprio DNA come un'antenna cosmica. Peccato che tutta questa brodaglia esoterica facesse già parte molto tempo fa delle ricerche oscure che erano in auge nel terzo reich, quando hitler ha cominciato ad approfondire le opere new age di madame blavatsky, capo e fondatrice della società teosofica con henry steel olcott, william quan judge ed altri associati. Anche Hitler era consumato dalla ricerca e dalle storie del "Santo Graal” e dal “risveglio della pineale” come molti new agers oggi. Era molto interessato alla reincarnazione e alla meditazione dei “maestri” tibetani cuiprovengono gli studi per i libri della blavatsky "iside svelata" e "la dottrina Segreta", e da cui derivano il profondo odio hitleriano verso altre “razze” che riteneva di “evoluzione” inferiore, e di inferiore “purezza”. così come era attratto dal tianmu (occhio celeste) religioni orientali, akasha, occultismo, ipnotismo, e dall'astrologia. Ciò che stupisce (neppure troppo) è che oggi queste materie vengano prese in grande considerazione da chi si scopre partecipe e protagonista di una “nuova evoluzione”. Da chi pensa di essere nel “bene”. Ma a ben guardare i parametri non sono molto dissimili da quelli originari dei fondatori di questa corrente di pensiero. Fondamentalmente, alla base c'è sempre o una più o meno palese negazione del divino e delle capacità del Creatore nel riprendere in mano le redini della storia dell'uomo, e una negazione di Gesù Cristo come unigenito Figlio di Dio. In questi ambiti “avanzati” l'uomo deve aiutarsi da solo perchè Dio è “assente” e magari va “aiutato”, così negandone la potenza. E se l'uomo nega Dio e la Sua potenza, in qualche alternativa dovrà pure identificarsi. Di alternative alla Verità di Dio sembra esservene miriadi, Peccato però che tutte infine convoglino nelle uniche luciferine, proprio come quelle della madama blatv age con tutti i polimorfismi che ne seguono. Chi non accetta Gesù ha già fatto per vari motivi personali la propria scelta, quella della carne, e la carne e il sangue non possono ereditare il Regno dei Cieli: ”Or questo dico, fratelli, che carne e sangue non possono eredare il regno di Dio; né la corruzione può ereditare la incorruttibilità” (1Corinzi 15:50). molti popoli ispirati dalle tenebre hanno creduto di raggiungere un qualche livello di ascesi e spiritualità tramite gli organi umani, si veda il rapimento del cuore nelle civiltà indiane sudamericane o in alcune tribù africane il cibarsi del fegato dei loro nemici per appropriarsene l'anima. Nel caso in questione se pur meno cruento il fine è lo stesso, cercare dei presunti “segreti” in ghiandole e dna che permettano di aprire le porte del trascendente. “La corruzione non può ereditare la incorruttibilità”, ciò che si decompone come la carne non può ereditare l'immortalità e non è la via per essa. Gesù ha detto “io sono la Via, la verità e la vita e nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6) Se uno non è nato di nuovo non può entrare nel Regno di Dio, se non si nasce d'acqua e di spirito non possiamo entrarvi. Soltanto nel momento in cui si riceve la Verità, Cristo come Salvatore, si nasce di nuovo nello spirito e si diventa immediatamente partecipi della resurrezione e dell'incorruttibilità futura. Una volta accettato il Figlio di Dio dentro noi stessi, stiamo già vivendo nell'immortalità per mezzo di questa potenza che ha vinto la morte, Gesù! e non per una ghiandolina che ritengono debba diventare ipertrofica per accrescere le virtù ascetiche personali o per un qualsiasi altro organo del corpo.
cranio [ falso] con pineale sviluppata

chiunque cercherà una porta d'entrata nel Suo Regno che non sia quella da Egli stabilita verrà lasciato fuori. “Io sono la porta chi entra per me sarà salvato”(Giovanni 10:9)
nessuno entrerà nel regno dei Cieli tramite la fede nella menzogna. “Fuori chiunque ama e pratica la menzogna” (Apocalisse 22:15)
Il fatto che Dio abbia dato ad ognuno di noi la libertà di scegliere tra il bene e il male è uno dei misteri della Sua volontà e del Suo disegno! È un mistero che, a quanto pare, alcuni non capiscono. A Dio piace darci la possibilità di scegliere. Anche noi lo facciamo con i nostri figli, fintanto che non è pericoloso per loro o per gli altri.
Contrariamente all’opinione comune, Dio non si assume le decisioni che spettano a noi. Ci ha messo su questa terra per imparare a fare le giuste scelte tramite un contatto personale con Lui, tramite la nostra conoscenza della Sua Parola e della Sua volontà, e tramite l’amore che proviamo per Lui e per gli altri.
Dio ci ha messo qui perché potessimo scegliere tra il bene e il male, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, tra una vita vissuta per Dio e una vissuta per noi stessi o per il diavolo. Ci ha dato questa vita per insegnarci a conoscere i benefici che derivano dal servirlo: la gioia, la felicità e tutto il bene che riceviamo quando osserviamo le Sue regole amorevoli create per il nostro bene.
Godiamo appieno di questi benefici quando Lo adoriamo, Lo ringraziamo, abbiamo fede in Lui e nella Sua Parola e la osserviamo per il nostro bene e per la Sua gloria.
Abbiamo però la scelta di credere alle bugie del diavolo e di ribellarci a Dio, disobbedendogli, rifiutando di credere alla Sua Parola e facendo di testa nostra o in questo caso di “pineale nostra”. Dio ci ha dato delle regole per la nostra salute fisica, mentale e spirituale. Ribellarsi e disobbedire a queste regole non porta che malattie, miseria, pena, sofferenza, disumanità, crudeltà, atrocità, guerre, crisi economiche, infelicità, angoscia, follia e morte fisica e spirituale.
Che scelta farai tu? Dio ti benedica e ti aiuti a prendere le decisioni giuste secondo il Suo amore. Chiedi a Gesù di entrare in te, di riempirti del Suo amore infinito e di darti il Suo dono della vita eterna!
Non rimarrà altro su questa Terra che Colui che ha vinto la morte, abbandonatevi all'amore di Cristo, non vi è nient'altro per l'uomo.
E in questo nient'altro... vi è tutto l'universo e tutta l'eternità.




un abbraccio nella luce, Dio è ancora sul Trono
Giona, da: Ultima Epoca

sabato 25 giugno 2011

Matteo 5:3,12

"Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli. Beati coloro che fanno cordoglio, perché saranno consolati. Beati i mansueti, perché essi erediteranno la terra. Beati coloro che sono affamati e assetati di giustizia, perché essi saranno saziati.Beati i misericordiosi, perché essi otterranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché essi vedranno Dio. Beati coloro che si adoperano per la pace, perché essi saranno chiamati figli di Dio. Beati coloro che sono perseguitati a causa della giustizia, perché di loro è il regno dei cieli.  Beati sarete voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia.  Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli, poiché così hanno perseguitato i profeti che furono prima di voi"

Salmo139

Dio conosce ogni cosa. Nel Salmo 139 è scritto:
"Signore, tu mi hai esaminato e mi conosci. Tu sai quando mi siedo e quando mi alzo, tu comprendi da lontano il mio pensiero. Tu mi scruti quando cammino e quando riposo, e conosci a fondo tutte le mie vie. Poiché la parola non è ancora sulla mia lingua, che tu, Signore, già la conosci appieno. Tu mi circondi, mi stai di fronte e alle spalle, e poni la tua mano su di me. La conoscenza che hai di me è meravigliosa, troppo alta perché io possa arrivarci. Dove potrei andarmene lontano dal tuo spirito, dove fuggirò dalla tua presenza? Se salgo in cielo tu vi sei; se scendo nel soggiorno dei morti, eccoti là. Se prendo le ali dell'alba e vado ad abitare all'estremità del mare, anche là mi condurrà la tua mano e mi afferrerà la tua destra. Se dico: "Certo le tenebre mi nasconderanno e la luce diventerà notte intorno a me", le tenebre stesse non possono nasconderti nulla e la notte per te è chiara come il giorno; le tenebre e la luce ti sono uguali. Sei tu che hai formato le mie reni, che mi hai intessuto nel seno di mia madre. Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo. Meravigliose sono le tue opere, e l'anima mia lo sa molto bene. Le mie ossa non ti erano nascoste, quando fui formato in segreto e intessuto nelle profondità della terra. I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi eran destinati, quando nessuno d'essi era sorto ancora. Oh, quanto mi sono preziosi i tuoi pensieri, o Dio! Quant'è grande il loro insieme! Se li voglio contare, sono più numerosi della sabbia; quando mi sveglio sono ancora con te. Esaminami, o Dio, e conosci il mio cuore. Mettimi alla prova e conosci i miei pensieri. Vedi se c'è in me qualche via iniqua e guidami per la via eterna".

Mancato Rinnovamento

Il problema per molti credenti, oggi, è quello di trovare grandi difficoltà nel rinnovare la propria mentalità per allinearla alla Parola di Dio. Secondo te quali potrebbero essere i motivi per cui un credente non si lascia cambiare da Dio nel proprio carattere?


Ecco cosa io mi sentii di scrivere:

Versetto chiave: non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà (Romani 12,2).

Nella prima parte del versetto Paolo Apostolo non dice “se vogliamo essere trasformati”, ma dice chiaramente che “dobbiamo” trasformare la nostra mente.
Molti pensano che questo versetto si riferisca alle mode, costumi e attitudini varie, ma qui non si riferisce a queste cose ma bensì alla mentalità e al carattere del mondo.
Quando Gesù entra nel nostro cuore cambia radicalmente il nostro spirito, è come se sostituisse il nostro vecchio spirito con uno spirito nuovo, tale nuovo spirito rinasce in un modo da essere in perfetta sintonia con Dio.

Questo meraviglioso evento per lo spirito umano è qualcosa di istantaneo, ma per la mente non è la stessa cosa, essa ha bisogno di tempo, la mente infatti non può rinascere nuova, purtroppo rimane sempre la stessa, però con il tempo può essere rieducata, subendo un processo che la porterà ad adeguarsi e ad allinearsi alla volontà di Dio.
Quindi Dio provvede istantaneamente per il nostro spirito, ma per la mente dobbiamo entrare in gioco noi stessi. A questo punto, ci troviamo di fronte ad un bivio:
o la nostra consueta mentalità, vale a dire i nostri atteggiamenti, esperienze, abitudini, carattere, prenderanno il sopravvento e soffocheranno lo spirito appena nato, oppure lasceremo posto all’ammaestramento del Signore che guiderà il giovane spirito fino a prendere Lui il sopravvento sulla nostra vecchia mente.
È chiaro che per fare questo c’è bisogno di una consacrazione radicale e di una grande forza di volontà.

Per il cristiano è di fondamentale importanza educare continuamente la propria mente perché altrimenti non potrà essere efficace e non potrà portare quel frutto che Dio desidera, infatti, come Paolo dice nella seconda parte del versetto il fine per cui trasformiamo la nostra mente è quello di arrivare a conoscere la volontà di Dio.
Forse questa esortazione che lo Spirito di Dio fa attraverso Paolo è il consiglio meno praticato dai credenti, eppure i credenti ben dovrebbero sapere che il volgersi alle cose carnali e non alle cose spirituali produce separazione dalla comunione e dalla vita con Dio.

Ci sono davvero tanti che non si lasciano trasformare dalla Parola di Dio ma rimangono conformati alle cose di questo mondo. Io penso quindi che la carne e il mondo sono le cause principali per cui molti non vivono in Cristo in pienezza, diciamo pure che vivacchiano nel compromesso, un po’ nel mondo e un po’ in Cristo, si accontentano e reagiscono passivamente a ciò che avviene, senza cercare l’intervento e il "meglio" di Dio.

Ovvio che la scelta di questi credenti di vivere nel compromesso è dettata dalla pigrizia e dal piacere che trovano nella carne, pigrizia in quanto la ricerca del "meglio" di Dio consta di sacrificio e pazienza, il piacere della carne in quanto è qualcosa che è innata e ben radicata in noi: se non focalizziamo la nostra mente alle cose di Dio è chiaro che rimarremo piantati in terra e non voleremo mai.

Il nuovo spirito interiore che Dio dà spinge il credente ad orientarsi verso le cose spirituali. Parlando della mia esperienza personale posso dire che tale spinta è davvero qualcosa di spontaneo, quasi automatico, e davvero se non ci fossero contrasti e imprevisti una persona arriverebbe alla perfetta comunione con Dio. Nella comunione con Dio diventa palese che per ognuno di noi è necessario rinnovarsi (guarire e crescere).
Gli ostacoli e gli imprevisti percorrono la nostra vita correntemente e li possiamo trovare soprattutto nella normale vita quotidiana, la casa, il lavoro, il mangiare, il bere, il vestirsi, tutti i pensieri per noi stessi e per la famiglia, sono tutte cose buone e lecite, ma se non facciamo attenzione possono divenire il più grande ostacolo alla ricerca delle cose spirituali.

Un altro motivo ancora per cui un credente non si lascia trasformare da Dio è che non spende abbastanza tempo per dedicarsi alla lettura e alla meditazione della sua Parola, può anche capitare che alcuni sì leggono la Bibbia e ascoltano le predicazioni ma non fanno in modo che la Parola entri in profondità in modo che Essa possa radicarsi nel cuore.
La Parola di Dio è viva, vera, pura, piena di promesse. È importante evitare di leggerla come se fosse un romanzo, ma bensì con un cuore aperto e ben disposto a imparare.

Un altro motivo per cui i credenti fanno fatica nell’intento di rinnovarsi è la mancata comunione fraterna.
Sono convinta che è estremamente più facile vivere per e nelle cose di Dio se scegliessimo di trascorrere il nostro tempo frequentando fratelli in Cristo piuttosto che le amicizie del mondo, persone o televisione che siano.

Può succedere talvolta che alcuni credenti si isolano volutamente dai fratelli, e non per mancanza di tempo o pigrizia o per preferire compagnie mondane, ma perché hanno paura di confrontarsi con gli altri, spesso si sentono meno maturi spiritualmente, conosco infatti alcune persone che preferiscono fare delle cose per Dio in solitudine, per paura di essere giudicati o sembrare inadeguati, questa è un realtà che mi fa stare male, perché è evidente che l’ambiente cristiano in cui vivono non riesce a farli sentire persone amate per quel che sono.

Ma può anche essere che una persona che si sente immatura non ricerca la comunione fraterna semplicemente per orgoglio; in realtà questo tipo di persona non vuole veramente cambiare mentalità e carattere perchè è consapevole che nel confronto e nella condivisione stando in mezzo agli altri dovrà fare i conti con il proprio io più che mai.

Riguardo a questi motivi, mi sento di dover aggiungere che una persona tende a isolarsi dalla comunità per continuare a tenersi un qualche peccato, io, ad esempio, 14 anni fa, quando iniziai a camminare un pò più seriamente con Dio, soffrivo da tempo di disturbi legati all’alimentazione (anoressia, bulimia), passavo le mie giornate comprando cibo per mangiarlo e poi rimetterlo, ma nonostante tutto riuscivo a nascondere bene la cosa. Ogni notte, quando andavo a dormire chiedevo a Dio piangendo di aiutarmi ad uscire da quell’incubo. Una sera gli chiesi se dovevo parlare di questo problema con qualcuno e sentii dentro di me qualcosa di questo tipo:
Figlia mia, non essere insaziabile di godimento perché l’ingordigia ha portato molti alla tomba, non parlarne con chi non può capirti, ma parla con chi ha i tuoi stessi pensieri, con chi ha il tuo stesso cuore, con chi se cadi può aiutarti a rialzarti, e se piangi saprà piangere con te -.
Capii allora che non dovevo confidarmi con mia cugina a cui stavo pensando, perché anche se era una grande amica non aveva ricevuto la salvezza di Gesù, avrei dovuto cercare l’aiuto di veri credenti.

Un altro problema di molti cristiani che non riescono a farsi guidare da Dio nella trasformazione di se stessi è che non riescono a mantenersi "insegnabili", dopo un po’ di tempo che scoprono le ricchezze della Parola di Dio la sapienza li gonfia e li fa divenire orgogliosi, non ammettono essere ripresi né dagli anziani né da chiunque altro che vedono e sentono, figuriamoci dallo Spirito Santo che non possono né vedere né sentire.
Mi sovviene un passo molto bello in Giacomo 4,6: Dio resiste ai superbi e da grazia agli umili, penso quindi che l’orgoglio personale sia la più grande barriera alla trasformazione di un credente.

Sempre prendendo spunto dalla mia esperienza di fede potrei aggiungere che potrebbero esserci dei casi di persone che "nascono di nuovo" che poi non riescono a progredire nel rinnovamento perché si ritrovano sole, nel senso che nella zona in cui vivono non vi sono pastori o fratelli maturi e competenti che li aiutino con l’esempio e l’ammaestramento.
Io, nonostante siano 20 anni che ho conosciuto il Signore, sono ancora una bambina nella fede e penso che sarei progredita molto più velocemente se avessi avuto l’appoggio di qualcuno accanto che mi insegnasse, correggesse e mi sostenesse nei periodi di difficoltà. Tra l’altro il mio “primo incontro” con il Signore è avvenuto in un contesto poco piacevole, nel senso che la chiesa che mi presentò Gesù in realtà si è dimostrata poi una sètta, infatti fin dai primi giorni che iniziai a frequentarla mi “costrinse” a battezzarmi in acqua. Ringrazio comunque Dio perché attraverso questa chiesa mi è stata trasmessa un tale timore nel Signore (all’inizio però era una vera e propria paura) che non sono più riuscita a staccarmi da Lui.
In tutti questi anni ho pregato tanto Dio affinché mi inserisse in una chiesa come si deve ma ha provveduto in questo solo 5 anni fa: fratelli e sorelle di una chiesa in Firenze (un po' lontano da qui) mi hanno aperto sinceramente le braccia, e nonostante problematiche e varie vicissitudini interne alla comunità, sto finalmente gustando “quanto è bello stare insieme ai fratelli”.

Concludendo direi che il rinnovamento della mente e del carattere è il segreto del successo nella vita del cristiano: nella misura in cui ci rendiamo insegnabili diamo modo al Signore di lavorare in noi, ci ammaestra, pota i difetti e ci disciplina; anche se talvolta usa durezza siamo gioiosamente consapevoli che fa tutto ciò nella sua grande misericordia per il nostro bene.
In Ebrei 4,12 c’è scritto che la Parola di Dio infatti è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a due tagli e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla, ed è in grado di giudicare i pensieri e le intenzioni del cuore.
Posso confermare la veridicità di questo versetto perché spesso ho vissuto situazioni in cui fratelli e sorelle mi hanno ripreso usando frasi della Bibbia, vi assicuro che sono stata freddata all’istante, capisco il motivo per cui molti credenti disprezzano la correzione!

Purtroppo qualcuno pensa che il carattere non può essere cambiato totalmente ma può essere solo migliorato, ma se Dio è l’Onnipotente, allora dobbiamo credere che lo è in tutto, quindi anche capace di trasformarci, se lo vogliamo, fino alla perfezione.
Sono convinta che Dio può cambiare ogni tipo di carattere, ma, prima di tutto, sta a noi avere fiducia in Lui e collaborare. Il desiderio più grande del mio cuore è di crescere sempre di più nella conoscenza di Dio, di rinnovare la mia mente ed il mio carattere giorno dopo giorno. Spero di diventare quanto prima una credente forte e stabile per portare gloria a Dio in tutto quello che vuole che faccia per Lui.

Prego che il Signore continui a guidare il mio e il vostro cammino. Caselli Mirella.

mercoledì 22 giugno 2011

Portare frutto


 
Lo scopo di una vita cristiana

Qual è lo scopo di una vita cristiana? È conoscere Dio e Suo Figlio Gesù Cristo e portare frutti. Nel vangelo secondo Giovanni, Gesù ha detto:

“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi; e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto, e il vostro frutto sia duraturo, affinché qualunque cosa chiediate al Padre nel mio nome, egli ve la dia.”(
Giovanni 15:16)
Anche Paolo ha detto in (Romani 7:4):
“Così dunque, fratelli miei, anche voi siete morti alla legge mediante il corpo di Cristo per appartenere ad un altro, che è risuscitato dai morti, affinché portiamo frutti a Dio.”

 
Nella parabola del seminatore Gesù parla di quattro categorie tra coloro che ascoltano la Parola. Nella seconda e nella terza categoria ci sono quelli che sono diventati infruttuosi, mentre nell’ ultima, in quella degna di lode, c’è colui “che ode la parola, la comprende e porta frutto; e produce uno il cento, un altro il sessanta e un altro il trenta per uno.”(Matteo 13:23).
Dio desiderava non solo che i cristiani credessero ma anche che cambiassero. Per Dio conta  anche la nostra produttività. Lasciatemi ripetere questo: Dio non vuole vedervi semplicemente passare nella vita. Dio vi ha creati come una creatura unica, Vi ha fatto dei doni, sì proprio a voi, in modo unico, e vi ha incaricati di fare una cosa: andare e portare frutti. Presto vedremo come si fa a portare frutti, ma tenete in mente queste parole. Dio ha fatto dei doni ad ogni Suo figlio, dal più giovane al più vecchio, dal più povero al più ricco, dall’analfabeta a quello più istruito, ha dato loro doni unici e desidera che portino molti frutti. Ecco cosa ha detto il Signore in: 


(Giovanni 15,8)“In questo è glorificato il Padre mio, che portiate molto frutto”
e
“Io sono la vera vite e il Padre mio è l’agricoltore … Ogni tralcio che porta frutto, lo pota affinché ne porti ancora di più.”(
Giovanni 15:1-2)


Il Padre gioisce quando i Suoi figli producono frutti. Vediamo come si preoccupa di potare e di pulire quelli che portano frutti, affinché ne portino ancora di più! Il Padre non vuole avere solo tralci … ma vuole avere tralci fruttuosi, tralci ABBONDANTEMENTE fruttuosi, tralci che danno frutti al massimo della loro capacità. Oggi molti cristiani vivono completamente nell’ozio e aspettano che qualcun altro “porti avanti lo spettacolo” per loro. Aspettano “un professionista”, dato che loro non sono … “professionisti”. Ma Pietro e gli altri – la maggior parte di loro pescatori – del primo secolo non erano “professionisti” in questo senso. Non si erano laureati e nemmeno ne avevano bisogno! L’unica qualifica che avevano era quella nella pesca! Ci sono poi altri che, sebbene abbiano creduto, non mostrano alcun cambiamento nella loro vita. Ma la vita cristiana senza cambiamento, la vita cristiana senza frutti è un ossimoro. E con questo non voglio dire che i cristiani appassionati, zelanti verso Dio e la Sua Parola, non commettano errori. Al contrario, li fanno! Ma i cristiani appassionati negano la chiamata delle masse, che dice “seguite la corrente … è sufficiente andare la domenica in chiesa, sedersi a un banco, cantare le canzoni e ascoltare i sermoni, poi andate via e dimenticate tutto fino alla domenica successiva”. I cristiani appassionati non scendono a compromessi. Non si accontentano di poco. Guardano Dio e vogliono crescere in Lui. Vogliono avvicinarsi sempre più a Lui e a Suo Figlio. Vogliono manifestare il più possibile Cristo nelle loro vite. I cristiani appassionati hanno passione per i frutti e visione per Cristo. E la notizia è che Dio vuole che voi siate uno di loro. Vuole che siate CRISTIANI APPASSIONATI, o per dirlo in modo diverso, cristiani con passione per Dio. Caldi, non tiepidi (Apocalisse 3:15). Vuole che siate un tralcio fruttuoso, che germoglia e porta frutti al massimo delle sue capacità. È questo lo scopo della vita cristiana.

Frutti: di cosa si tratta?


 
Volendo usare parole semplici, direi che il frutto è una vita cambiata, una vita incentrata su Cristo, una vita in cui non siamo più noi che viviamo, ma è Cristo che vive in noi (cfr. Galati 2:19-20). Una vita che cerca di soddisfare Dio piuttosto che se stessi o gli altri. Una vita il cui tema centrale, attenzione e priorità, è Dio. Vediamo cosa dicono le Scritture:
(Galati 5:22-25)“Ma il frutto dello Spirito è: amore gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo. Contro tali cose non vi è legge. Ora quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e le sue concupiscenze. Se viviamo per lo Spirito, camminiamo altresì per lo Spirito.”
Con spirito si intende l’uomo nuovo, Cristo in noi. Vivendo secondo l’uomo nuovo possiamo portare i frutti sopra citati, il carattere che l’uomo nuovo, Cristo, ha. E in (Efesini 2:10) leggiamo:
“Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.”
Dio ha già preparato le buone opere, perché le compiamo; ha già fatto doni unici a ciascuno di noi, come un albero piantato e destinato a produrre frutti. Tutto quello che dobbiamo fare è compiere quello che Dio ha già preparato. Se lo facciamo, renderemo felice il Padre e porteremo frutti. Anche (1 Pietro 4:7-11) ci dice:
“Or la fine di tutte le cose è vicina; siate dunque sobri e vigilanti per dedicarvi alle preghiere, avendo prima di tutto un intenso amore gli uni per gli altri, perché «l’amore coprirà una moltitudine di peccati». Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare. Ciascuno metta al servizio degli altri il dono che ha ricevuto, come buoni amministratori della multiforme grazia di Dio. Chi parla, lo faccia come se annunciasse gli oracoli di Dio; chi fa un servizio, lo faccia nella forza che gli è fornita da Dio, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, a cui appartiene la gloria e il dominio per i secoli dei secoli. Amen.”
Ci sono varie cose che questo passo ci insegna di “essere”. Siate sobri e vigilanti per dedicarvi alle preghiere. Abbiate un intenso amore gli uni per gli altri. Siate ospitali gli uni verso gli altri senza mormorare. Inoltre, dobbiamo notare che è scritto che ciascuno di noi ha ricevuto un dono da Dio. Dio ha fatto un dono unico a ciascuno dei Suoi figli. Come ciascuna parte del corpo è unica e posizionata lì con una funzione specifica, così è anche per ciascuno di noi: siamo stati posizionati da Dio nel corpo di Cristo, la chiesa, e abbiamo ricevuto un dono unico per svolgere una funzione specifica in essa (cfr. 1 Corinzi 12:12-27). E quello che Pietro ci dice qui è semplicemente una cosa: FUNZIONE! Dio non ha fatto doni solo ad alcuni individui; non ha fatto doni solo al pastore o al sacerdote. Questo passo non si riferisce a un gruppo specifico di persone all’interno della comunità cristiana. Al contrario, si riferisce a tutti i cristiani, compresi noi! Notiamo che è scritto anche “ciascuno metta al servizio degli altri”. Questo dono non è stato dato per farvi essere inattivi! È stato dato per metterlo al servizio degli altri. Io sono al tuo servizio, tu sei al mio servizio. Oggi usiamo le parole “essere al servizio” riferendoci a qualcuno che ha un ruolo nel clero. Così si dice che il pastore o il sacerdote di una  comunità locale dei credenti “è al servizio”. È lui l’unico che può essere al servizio, mentre tutti gli altri che non sono pastori o sacerdoti o che non hanno un ruolo nel clero devono essere amministrati, e non possano mai mettersi al servizio degli altri? Questa è l’idea che, implicitamente o esplicitamente, sembra risiedere in molte menti. Bene, la notizia è che questa non è un’idea proveniente da Dio e nemmeno è un’idea sostenuta dalle Scritture! L’idea promossa dalle Scritture è la seguente: ognuno di noi ha ricevuto un dono unico da Dio ed ha un posto unico nel corpo di Cristo. Non ci sono cose come clero e laici nelle Scritture. 

Come ci dicono le Scritture, tutti noi siamo sacerdoti di Dio. Vediamo come lo spiega meravigliosamente Pietro:
(1 Pietro 2:9) “Ma voi siete una stirpe eletta, un regale sacerdozio, una gente santa, un popolo acquistato per Dio, affinché proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce”
e

(1 Pietro 2:5) “anche voi, come pietre viventi, siete edificati per essere una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo.”
Ci si aspetta, quindi,  che ciascuno di noi metta al servizio degli altri il suo dono. Quello che ci dice 1 Pietro 4:7-11 è di impegnarci con il dono che Dio ci ha dato. Di concentrarci sul nostro dono e metterlo in pratica. Non è questione di avere o no un “servizio”, perché lo abbiamo! È un fatto! E Pietro ci dice di impegnarci, di mettere il nostro dono al servizio degli altri.


Tuttavia, nonostante abbiamo detto cosa si intende per frutti, e nonostante possa sembrare che impegnandoci porteremo frutti, questo non è il quadro completo. Impegnarci con i nostri doni presuppone una relazione viva con il Signore Gesù Cristo. Come leggiamo in :
(Filippesi 1:9-11) “E per questo prego che il vostro amore abbondi sempre di più in conoscenza e in ogni discernimento, affinché discerniate le cose eccellenti e possiate essere puri e senza macchia per il giorno di Cristo ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, alla gloria e lode di Dio.”
I frutti di giustizia “si hanno per mezzo di Gesù Cristo”, non per mezzo del nostro potere. Inoltre, il loro risultato è la gloria e la lode di Dio.
Portare frutti presuppone che dimoriamo nella Vite. E noi non siamo la Vite. Cristo lo è! Noi siamo i tralci. È impossibile che un tralcio produca frutti se non dimora nella vite. Ed è così anche per noi. È la nostra unione con Cristo che può fare in modo che noi, i tralci, possiamo portare frutti. I tralci in questo caso non sono altro che un modo con cui la vite può portare frutti. Poiché dimoriamo in Cristo, Egli sarà manifestato attraverso di noi; la Vite vivrà attraverso di noi e porterà frutti. Mettersi al servizio e compiere le buone opere che Dio ha preparato per noi presuppone, quindi, una relazione appassionata con il Signore Gesù Cristo, che vogliamo rendere felice. L’attenzione non è tanto sulle opere stesse, ma in Cristo, e attraverso la nostra unione con Cristo, dato che dimoriamo in Cristo, “per mezzo di Gesù Cristo” si hanno i frutti, come è scritto in Filippesi.




Andiamo avanti precisando che Cristo ha parlato dei falsi profeti ed ha detto che li riconosceremo dai loro frutti.
(Matteo 7:15-20)“Guardatevi dai falsi profeti, i quali vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie uva dalle spine o fichi dai rovi? Così, ogni albero buono produce frutti buoni; ma l’albero cattivo produce frutti cattivi. Un albero buono non può dare frutti cattivi, né un albero cattivo dare frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto è tagliato, e gettato nel fuoco. Voi dunque li riconoscerete dai loro frutti.”
La Parola parla di falsi profeti (Matteo 7:15), falsi cristi (Matteo 24:24), falsi apostoli (2 Corinzi 11:13), falsi fratelli (Galati 2:4, 2 Corinzi 11:20), falsi dottori (2 Pietro 2:1), operai fraudolenti (2 Corinzi 11:13). C’è qualcosa da cui riconoscere persone come queste, e sono i frutti! E i buoni frutti possono venire solo “per mezzo di Gesù Cristo”. Qualunque altro albero, anche se parla di Dio o persino di Cristo, può produrre soltanto frutti falsi.

Vorrei quindi incoraggiarvi, a cercare Dio con tutto il vostro cuore; a cercare appassionatamente di crescere nella vostra relazione con il nostro Signore vivente e a impegnarvi in tutto quello che Lui ha preparato per voi. Il frutto dello spirito, è chiamato così perché l’albero è lo Spirito, la nuova natura, Cristo in noi. Dimorate in Cristo perché colui che dimora in Cristo e Cristo in lui possono portare solo una cosa: molti frutti!

 
Frutti: la potatura


 
Non me ne intendo di giardinaggio, ma a scuola ho imparato questo: che affinché una pianta produca frutti, di tanto in tanto deve essere potata. Ma questa non è una definizione completa. Controllando in Internet, ho trovato la seguente definizione da Wikipedia:
“La potatura consiste in una gamma di interventi atti a modificare il modo naturale di vegetare e di fruttificare di una pianta. La potatura si propone di modificare la pianta per raggiungere una serie di obiettivi: dare alla pianta una forma idonea all’utilizzazione ottimale della luce (ma anche per facilitare le operazioni colturali); accelerazione dello sviluppo dei giovani alberi per raggiungere al più presto lo scheletro definitivo e l’entrata in produzione; raggiungimento di un equilibrio chioma/radici e fase vegetativa/fase riproduttiva, per una produzione alta, costante, di qualità; far sì che le piante si adattino alla fertilità agronomica; estendere il ciclo produttivo nelle piante senescenti.”

 
Ogni pianta ha bisogno di potatura. Ogni pianta ha bisogno di un agricoltore che la poti e che la farà crescere nel modo desiderato; che si prenderà cura della sua salute, che rimuoverà le parti malate e la pulirà in modo che porti più frutti. Ed è così anche per noi che siamo i tralci della Vite che è il Signore Gesù Cristo. Anche noi abbiamo bisogno di potatura, e indovinate una cosa: anche noi abbiamo un agricoltore che si prende cura di noi ! Giovanni 15
:1-2 ci dice:
“Io sono la vera vite e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie via; ma ogni tralcio che porta frutto, lo pota affinché ne porti ancora di più”.
È il Padre che si occupa della potatura. Ricordate, la potatura è una necessità, un imperativo! Non possiamo crescere senza! E fortunatamente abbiamo qualcuno che se ne occupa: nostro Padre. Egli osserva come un agricoltore buono e attento e poi interviene, dirigendo la nostra crescita, eliminando gli ostacoli e pulendoci, affinché possiamo portare più frutti!  Produciamo frutti poiché dimoriamo in Cristo, e di farci produrre più frutti, fino al massimo delle capacità, è un lavoro di cui si occupa il Padre, potandoci. Il nostro compito è dimorare nella Vite mentre il compito del Padre è occuparsi della potatura che è necessaria per aumentare la nostra produttività.


Credo che Ebrei 12:11 ci dica la stessa cosa ma con parole diverse. Leggiamo:
“Ogni correzione infatti, sul momento, non sembra essere motivo di gioia ma di tristezza; dopo però rende un pacifico frutto di giustizia a quelli che sono stati esercitati per mezzo suo.”
Qui l’autore parla di correzione e dice che ogni correzione, sul momento, non sembra essere motivo di gioia. Al contrario, è motivo di tristezza! Credo che lo stesso accada con la potatura. Quando un agricoltore pota, deve tagliare dei pezzi della pianta. Deve rimuovere le parti morte, le parti che tolgono vita alla pianta senza essere utili. Potare significa che qualcosa deve essere tagliato! Qualcosa che era normale e che non è più normale. L’agricoltore è intervenuto e lo ha tagliato. Correggere è qualcosa del genere, no? Noi correggiamo i nostri figli e potiamo le nostre piante. Entrambe le cose vengono fatte con lo stesso scopo: rendere i figli migliori, rendere le piante più fruttuose. E quando Dio corregge i Suoi figli, sul momento può sembrare doloroso, ma per quelli che apprendono una lezione ci sarà una sola cosa: più FRUTTI, pacifici frutti della giustizia, come Ebrei ci dice. Dopo tutto Dio lo deve fare, perché è un compito che un Padre che ama i suoi figli deve fare. E Dio ci ama molto profondamente. La lezione quindi è che, come le piante hanno agricoltori che si occupano della loro potatura, affinché portino più frutti, così anche noi abbiamo un Padre  che si occupa della nostra potatura affinché, dimorando in Cristo, portiamo ancora più frutti.

 
Frutti: priorità e infruttuosità



Come abbiamo visto, produrre molti frutti porta molta gloria a Dio. Per far questo abbiamo bisogno, come abbiamo visto nelle Scritture, di dimorare nella Vite, cioè di dimorare nel Signore Gesù Cristo. Abbiamo bisogno di desiderare appassionatamente una relazione profonda con Lui e di desiderare di soddisfare e rendere felici Lui e il Padre. Se questo è lo scopo, l’impresa della nostra vita, allora daremo molti frutti. Ma ovviamente questo significa che Dio e il suo ordine del giorno devono avere la massima priorità nella nostra vita. In altre parole: la sola cosa che mette a rischio la nostra produttività è il pericolo di distrarci dalla Vite, da Cristo, concentrandoci su altre cose. Come Gesù ha detto in;
(Matteo 6:24-34)“Nessuno può servire a due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro; oppure sarà fedele all’uno e disprezzerà l’altro; voi non potete servire a Dio e a mammona. Perciò io vi dico: Non siate con ansietà solleciti per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di che vi vestirete. La vita non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Osservate gli uccelli del cielo: essi non seminano non mietono e non raccolgono in granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi, con la sua sollecitudine, può aggiungere alla sua statura un solo cubito? Perché siete in ansietà intorno al vestire? Considerate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico, che Salomone stesso, con tutta la sua gloria, non fu vestito come uno di loro. Ora se Dio riveste in questa maniera l’erba dei campi, che oggi è e domani è gettata nel forno, quanto più vestirà voi o uomini di poca fede? Non siate dunque in ansietà, dicendo: Che mangeremo, o che berremo, o di che ci vestiremo? Poiché sono i gentili quelli che cercano tutte queste cose, il Padre vostro celeste, infatti, sa che avete bisogno di tutte queste cose. Ma cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte. Non siate dunque in ansietà del domani, perché il domani si prenderà cura per conto suo. Basta a ciascun giorno il suo affanno»”.


Sono i non credenti, che si preoccupano di cosa mangiare, di cosa bere o di cosa vestirsi. Ma questo non dovrebbe accadere a noi. Per noi la prima cosa, la massima priorità, la cosa che dovremmo mettere prima di tutte, è il regno di Dio e la Sua giustizia.
Oggi più che mai ci sono centinaia di cose che richiedono la nostra attenzione e il nostro tempo. Ora più che mai ci vengono offerte centinaia di scelte. Non c’è mai stata un’epoca in cui un individuo avesse così tante scelte. Possiamo accendere la TV e scegliere fra centinaia di canali. Possiamo andare a comprare un DVD e scegliere fra centinaia di film. Possiamo navigare in Internet e passare il tempo scegliendo fra migliaia di siti web. Non c’è mai stata un’epoca in cui un individuo avesse così tante scelte in così tante cose che poteva seguire liberamente. Ma per quanto queste cose siano positive, combattono per avere un posto primario nel nostro tempo. Combattono per un posto nella nostra lista di priorità; combattono per un posto in noi. Adoro navigare in Internet e cercare nei vari siti le cose che mi piacciono. Ma se dedico molto tempo a questa attività, allora il mio tempo con Dio sarà quasi nullo. Devo tenere queste cose sotto controllo perché la mia attività principale, la mia attività realmente importante, è servire Dio e soltanto Dio. Ora, in questa epoca delle tante scelte, più che mai dobbiamo tenere presente qual è la nostra massima priorità, lo scopo della nostra vita. E questo è non è altro che portare molti frutti alla gloria del Padre. Nient’altro che conoscere Dio e avere un’amicizia con la Vite, Cristo, e per mezzo di Lui portare i frutti alla gloria del Padre. E questo non è cambiato, è uguale a 2000 anni fa.

Prima di chiudere, vorrei dire un’altra cosa a riguardo: nella parabola del seminatore, ecco cosa ha detto Gesù sulla terza categoria che ascolta la Parola:

“Ascoltate! Ecco, il seminatore uscì a seminare. Or avvenne che mentre seminava, una parte del seme … cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto.”(
Marco 4:3-4, 7)
 
Ed ecco la spiegazione:

“Il seminatore è colui che semina la parola. … Quelli invece che ricevono il seme fra le spine, sono coloro che odono la parola; ma le sollecitudini di questo mondo, l’inganno delle ricchezze e le cupidigie delle altre cose, che sopravvengono, soffocano la parola e questa rimane infruttuosa.”(
Marco 4:14, 18-19)
 

La Parola è stata seminata ma è diventata come una pianta sterile, infruttuosa. Perché? Perché sono sopraggiunte altre cose e sono diventate la priorità. Quali erano queste altre cose? Le sollecitudini di questo mondo, l’inganno delle ricchezze e quello che è comunemente chiamato cupidigia delle altre cose. Queste non sono altro che distrazioni che tolgono i frutti, e in questo caso li hanno tolti completamente! Alla fine tutti dobbiamo decidere: chi vogliamo servire in questa vita? Che cosa vogliamo fare della nostra vita? Vogliamo passare la nostra vita nelle distrazioni infruttuose, in ciò che il mondo e “i non credenti” cercano, oppure vogliamo che le nostre vite portino frutti, molti frutti alla gloria di Dio? Qual è la vostra scelta? 
Io ho scelto questa seconda possibilità.
Liberamente riadattato da internet, by Ruth

martedì 21 giugno 2011

LA SALVEZZA


  •   La preparazione per l'inganno Che il mondo negli ultimi giorni volgerà irrevocabilmente le spalle alla verità e alla giustizia e che opterà per una falsa pace è uno degli insegnamenti più chiari nella Bibbia....

Cristo Salvezza


Il semplice piano di Dio per la salvezza dell'umanità

Amico/a, sto per farti la domanda più importante della vita. La tua gioia o la tua sofferenza per tutta l’eternità  dipendono dalla tua risposta. E la domanda è: sei salvato? Non si tratta di sapere se sei buono o se sei membro di una chiesa. No, ma sei salvato? Sei sicuro di andare in Paradiso, quando morirai?
Dio dice che per andare in Paradiso, tu devi nascere di nuovo. Infatti, secondo il Vangelo di Giovanni 3:7, Gesù disse a Nicodemo: “Dovete nascere di nuovo”.
Nella Bibbia Dio ci rivela il Suo piano per far sì che nasciamo di nuovo, il che significa essere salvati. E il Suo piano è semplice! Tu puoi essere salvato oggi stesso. Come?
Prima di tutto, devi ammettere di essere un peccatore. Infatti, “. . . tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio” (Romani 3:23).
E siccome sei un peccatore, sei condannato a morte: “. . . il salario del peccato è la morte . . .” (Romani 6:23).
Questo comporta una separazione eterna da Dio nell’Inferno: “E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio” (Ebrei 9:27).
Dio però ti ha tanto amato che ha dato il Suo unico Figlio, Gesù, affinché il tuo peccato fosse imputato a Lui e morisse al tuo posto: “. . . Egli (Dio Padre) ha fatto essere peccato per noi Colui (Gesù) che non ha conosciuto peccato, affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in Lui” (2 Corinzi 5:21).
Gesù quindi dovette versare il Suo sangue e morire. Infatti, “. . . la vita della carne è nel sangue. ” (Levitico 17:11) e “. . . senza spargimento di sangue non c’è perdono dei peccati” (Ebrei 9:22). “Ma Dio manifesta il suo amore verso di noi in questo che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi” (Romani 5:8).
Sebbene non possiamo capire come, Dio ha detto che i miei peccati ed i tuoi peccati sono stati imputati a Gesù, e che Egli è morto al posto nostro. Egli è diventato il nostro sostituto e questo è vero, perché Dio non può mentire.
Amico mio, “. . . Dio comanda a tutti gli uomini e dappertutto che si ravvedano”. (Atti 17:30). Questo ravvedimento o pentimento comporta un cambiamento di mentalità per cui si concorda con Dio sul fatto che ogni essere umano è un peccatore, ed anche si riconosce quanto Gesù ha fatto per noi sulla Croce.
Negli Atti degli Apostoli 16:30-31, il carceriere di Filippi chiese a Paolo e a Sila: “Signori, cosa devo fare per essere salvato?” Ed essi risposero: “Credi nel Signore Gesù Cristo, e sarai salvato. . .”
Credi, dunque, semplicemente in Gesù come Colui al quale è stato imputato il tuo peccato, come Colui che è morto al posto tuo, fu sepolto e che Dio ha risuscitato. E la sua risurrezione ci assicura in maniera assoluta che il credente ha diritto alla vita eterna quando Gesù viene accettato come Salvatore: “ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli che credono nel suo nome” (Giovanni 1:12). Infatti: <> (Romani 10:13). Quel “chiunque” comprende anche te, e “sarà salvato” significa che sarai effettivamente salvato.
Quindi, prima di tutto, devi renderti conto del fatto che sei un peccatore. Poi, proprio ora, chiunque tu sia, pentendoti, eleva il tuo cuore a Dio in preghiera. Nel Vangelo di Luca 18:13, un peccatore così pregò: “O Dio, sii placato verso me peccatore”. Anche tu allora prega così: “Mio Dio, riconosco di essere peccatore. Credo che Gesù è stato il mio sostituto quando morì sulla croce. Credo che quel versamento di sangue, quella morte, quel seppellimento e quella risurrezione avvennero per me. Ora quindi Lo accetto quale mio Salvatore. Ti ringrazio per aver perdonato I miei peccati, per il dono della salvezza e della vita eterna, dono dovuto alla Tua grazia che scaturisce dalla Tua misericordia. Amen”.
Prendi Dio in parola e chiedi di essere salvato mediante la tua fede in Gesù. Nessuna chiesa, nessuna organizzazione, né le buone opere possono salvarti. Ricordati: è Dio che salva - solo Lui!
Dunque, il semplice piano salvifico di Dio è questo: tu sei un peccatore. Di conseguenza, se non credi in Gesù che morì al tuo posto, passerai l’eternità nell’Inferno. Se invece credi in Lui come il tuo Salvatore, crocifisso, sepolto e risorto, riceverai il perdono di tutti i tuoi peccati ed il dono della salvezza eterna per fede.
Forse potresti dire: “Non è possibile che tutto sia così semplice!” Ma sì, è proprio così semplice! E’ quello che leggiamo nella Bibbia. E’ il piano di Dio. Sì, amico mio, credi in Gesù ed accettalo oggi quale tuo Salvatore. Se però questo piano non ti è del tutto chiaro, leggi e rileggi questo messaggio, senza metterlo da parte finché non l’hai capito bene. La tua anima vale più di tutto il mondo. Infatti leggiamo nel Vangelo di Marco 8:36, “Che gioverà infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde l’anima sua?”
Accertati di essere salvato. Se perdi l’anima tua, perdi il Paradiso e perdi tutto. Ti prego! Lascia che Dio ti salvi in questo istante! La potenza di Dio ti salverà, e ti salverà per sempre e ti farà condurre una vita vittoriosa: “Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana; or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita, affinché la possiate sostenere” (1 Corinzi 10:13).
Non fidarti dei tuoi sentimenti, che cambiano. Attieniti alle promesse di Dio, che non cambiano mai.
Dopo essere stato salvato, vi sono tre cose che devi fare ogni giorno per crescere spiritualmente: prega, perché così parlerai con Dio; leggi la Bibbia, perché così Iddio ti parlerà; testimonia, perché così tu parlerai di Dio ad altri.
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1) Giov.1:12 ma a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome;  

2) Giov.3:16 Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.  

3) Giov.3:36 Chi crede nel Figliuolo ha vita eterna; ma chi rifiuta di credere al Figliuolo non vedrà la vita, ma l'ira di Dio resta sopra lui.  
4) Giov.10:28 e io do loro la vita eterna, e non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano.  

5) Atti 4:12 E in nessun altro è la salvezza; poiché non v'è sotto il cielo alcun altro nome che sia stato dato agli uomini, per il quale noi abbiamo ad esser salvati.  

6) Romani 6:23 poiché il salario del peccato è la morte; ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.  

7) 1 Giovanni 1:9 Se confessiamo i nostri peccati, Egli è fedele e giusto da rimetterci i peccati e purificarci da ogni iniquità.  
8) Romani 10:9 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore, e avrai creduto col cuore che Dio l'ha risuscitato dai morti, sarai salvato; 10:10 infatti col cuore si crede per ottener la giustizia e con la bocca si fa confessione per esser salvati.  

9) Efesini 2:8 Poiché gli è per grazia che voi siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non vien da voi; è il dono di Dio. 2:9 Non è in virtù d'opere, affinché niuno si glorî;  

10) Tito 3:5 Egli ci ha salvati non per opere giuste che noi avessimo fatte, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo,  

11) Atti 16:31 Ed essi risposero: Credi nel Signor Gesù, e sarai salvato tu e la casa tua.  
12) 2 Corinzi 5:17 Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie son passate: ecco, son diventate nuove.

Ricorda!
- Tre semplici passi per la Salvezza: Riconoscersi peccatore, credere in Gesù, confessare Gesù.
- Gesù non si imporrà a forza, ma aspetterà amorevolmente che tu lo accetti.
- La salvezza è semplice! Tutto quel che devi fare è accettare Gesù, il figlio di Dio, come tuo Salvatore.
- Riceviamo la Salvezza come un puro dono, non perchè siamo buoni abbastanza o la meritiamo o ce la guadagniamo, ma perchè Lui ci ama e ce la vuole donare.
- La vera Salvezza è pura fede nella Parola di Dio, non nelle tue sensazioni!
- Una volta ricevuto Gesù, non puoi perderlo! Una volta salvo, sei salvo per sempre!
- Dio ti perdonerà qualsiasi peccato, tranne uno, quello di rigettare Gesù!
 
da: Consapevoli nella Parola

domenica 19 giugno 2011

Non temere

bible
Domenica 19 Giugno 2011



"Io, l'Eterno, ti prendo per la mano destra e ti dico: Non temere!" (Isaia 41:13)

Quando soffriamo, due cose aggravano la situazione. La prima è il senso di solitudine che ci avvolge. E' difficile condividere con altri emozioni profonde, forse per pudore o per non rivelare una certa fragilità. Se non c'è la certezza di essere capiti, si preferisce tenere il proprio dolore per sè. L'altra e che spesso si teme di non poter affrontare quel che ci aspetta. Se però abbiamo affidato la vita al Signore, questa bella promessa è rivolta anche a noi. Dio ci prende per mano; anche se ci sentiamo soli, non saremo mai soli, perchè Egli sarà vicino a noi, conoscendo pienamente quello che proviamo. Ci dice inoltre: "Non temere, Io ti aiuto" (versetti 13,14). E' il Signore ancora una volta a prendere l'iniziativa rassicurandoci con l'offerta del Suo aiuto. Forse stai passando un periodo difficile nella tua vita. Chissà! Magari il Signore permette che questo accada proprio per poterti dimostrare che vuole aiutarti ad affrontare i tuoi problemi!

da: Soldati di Cristo Gesù

Spirito Santo


1) Atti 1:8 Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni e in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all'estremità della terra.
2) Atti 2:17 E avverrà negli ultimi giorni, dice Iddio, che io spanderò del mio Spirito sopra ogni carne; e i vostri figliuoli e le vostre figliuole profeteranno, e i vostri giovani vedranno delle visioni, e i vostri vecchi sogneranno dei sogni.
3) Giovanni 7:38 Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno. 7:39 Or disse questo dello Spirito, che doveano ricevere quelli che crederebbero in lui; poiché lo Spirito non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato...
4) Giovanni 14:26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutto quello che v'ho detto.
5) Giovanni 15:26 Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me;
6) Luca 11:13 " Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono! "
7) Galati 5:22 Il frutto dello Spirito, invece, è amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza; 5:23 contro tali cose non c'è legge.

- Lo scopo primario del potere dello Spirito Santo è quello di aiutarti ad essere un testimone! Di riempirti con una tale potenza da poter rispondere al comandamento
-" Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura."-( Mr 16:15)
- Quando chiedi a Dio per lo Spirito Santo, saprai di averlo ricevuto perchè credi nella Bibbia quando dice:"chiedete e vi sarà dato." (Lu 11:9-13)
- Essere "battezzati" nello Spirito Santo significa essere completamente immersi, riempiti e traboccanti dello Spirito di Dio!
- Lo Spirito Santo è sempre gentile, amorevole, dona conforto, vince i cuori, lenisce le pene e porta guarigione -
 
da: Consapevoli nella Parola

ciao

per tutti coloro che mi vogliono bene un invito a riflettere

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