per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

domenica 28 agosto 2011

Esortazioni

Questa è una parte della lettera di Paolo ai Filippesi.
In questa lettera si sente l'amore grande di Paolo per questa città d'Europa evangelizzata per prima da Paolo.
In essa vi palpita il suo cuore con tutte le sue speranze cristiane.
Questa lettera è stata scritta da Roma sulla fine della prigionia, cioè verso la fine del 62 o l'inizio del 63.

     Fratelli miei,state allegri nel Signore. Per me certo non vi è di profitto. Guardatevi dai cani, guardatevi dai cattivi operai, guardatevi dai falsi circoncisi, perché i veri circoncisi siamo noi, che prestiamo il nostro culto guidati
dallo Spirito di Dio, che ci gloriamo in Cristo Gesù e non confidiamo affatto nella carne. Del resto, io potrei
anche confidare nella carne, più di qualsiasi altro che pensa di possedere questo vanto: sono stato circonciso l'ottavo giorno, sono del popolo di Israele; riguardo alla legge, irreprensibile.Fariseo, persecutore della Chiesa di Dio. Ma tutte queste cose che per me erano guadagni, io le ho stimate invece una perdita per amore di Cristo; per il quale mi son privato di tutto, e tutto ho stimato come immondizie, allo scopo di guadagnare Cristo, e ritrovarmi in Lui, non con la mia giustizia, che deriva dalla legge, ma con quella che si ottiene con
la fede in Cristo, giustizia che viene da Dio e riposa sulla fede. Così conoscerò Cristo, e la potenza della sua resurrezione, così parteciperò ai suoi patimenti, riproducendo in me la morte sua, nella speranza di giungere,
a Dio piacendo, alla risurrezione dei morti.

          Non che abbia già conseguito il premio, o raggiunta ormai la perfezione, ma continuo a correre per conquistarlo, perché anche io sono stato conquistato da Gesù Cristo.
Fratelli, non credo di averlo ancora raggiunto; ma una sola cosa faccio: dimentico quello che è indietro e,
proteso a ciò che è davanti, corro verso la mèta, per conseguire il premio di quella superna vocazione
di Dio in Cristo Gesù.

        Noi tutti dunque, che tendiamo alla perfezione, procuriamo di avere questi sentimenti e se in qualche
cosa voi la pensate diversamente, Dio vi illuminerà riguardo a questo.

I cattivi e buoni cristiani


       Perché, come vi ho detto tante volte ed ora ve lo ripeto piangendo, molti son quelli che vivono da nemici
della croce di Cristo. La loro fine sarà la perdizione; il loro dio è il ventre e ripongono la loro gloria in ciò
che forma il loro disonore e non pensano ad altro che alle cose della terra.
       La patria nostra invece è nei cieli, di dove aspettiamo pure, come Salvatore, il Signore nostro Gesù Cristo, che trasformerà il corpo della nostra umiliazione, rendendolo simile al Suo corpo glorioso, per mezzo della potenza che Egli ha di assoggettarsi ogni cosa.(Fil.3.1-21)

Esortazioni alle virtù (Fil.4.4-9)


      Siate sempre lieti nel Signore. La vostra letizia sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino. Non inquietatevi di nulla; ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre necessità con preghiere, con suppliche, con azioni di grazie.
E la pace di Dio che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.

     E finalmente, fratelli, tutto quello che è vero, tutto quello che è puro, tutto quello che è giusto,
tutto quello che è santo, tutto quello che è virtuoso degno di lode, sia oggetto dei vostri pensieri.

    E Iddio della pace sarà con voi.

sabato 27 agosto 2011

Predestinazione e Parola di Dio



Ciò che mi stupisce (o forse non dovrebbe stupirmi più) è che l'orgoglio umano si nasconde dietro molte facce e purtroppo nella chiesa si nasconde dietro la grazia di Dio, si nasconde prendendo sembianze divine, cioè avendo una apparenza di pietà ma rinnegandone la potenza.

Cosa possiamo fare per rinnegare la potenza del Vangelo di Dio, la potenza dello Spirito Santo?
Potremo ad esempio credere che sia mediante la nostra intelligenza e il nostro buonsenso che Dio ci ha resi salvi, oppure attribuendosi una qualche giusta moralità quando invece eravamo morti nei nostri peccati.
Potrebbe essere che l'orgoglio umano ci possa spingere a voler usurpare la gloria di Dio per ritenere qualche credito nei Suoi confronti? Dopotutto, la religione che cosa fa? Ti convince che tu hai da fare qualche cosa per ottenere il favore di Dio...
Ma la grazia di Dio ci dimostra che non abbiamo alcun merito e che dobbiamo prima di tutto essere cambiati. Solo dopo il dimorare in Dio ci permetterà di ricevere guida nel compiere le opere che il Padre desidera.
Il contrario sarebbe religione umana allo stato puro.

Quando ci troviamo a proclamare le nostre scelte e ciò che abbiamo fatto come se volessimo un premio o un merito per quella scelta si diventa come i cattolici, loro credono nella salvezza per grazia ma devono aggiungere in qualche misura i loro meriti, perché altrimenti la salvezza secondo loro non è abbastanza valida.
Devono aggiungere alla grazia di Dio qualche cosa di umano.

C'è chi invece paragona coloro che credono alla dottrina della sovrana elezione di Dio ai cattolici che dicono che non c'è salvezza se non per la chiesa stessa a cui appartengono. Noi però diciamo invece che non c'è salvezza a meno che una persona non sia in Cristo per grazia soltanto, e ciò è molto diverso. Non diamo nessuna esclusiva né a noi stessi né ad altri, e non diamo nessun merito alle persone che ricevono salvezza, perché questo la Scrittura insegna. 
Non so come facciano a fare questo strano paragone con chi crede nella predestinazione, si inaspriscono senza rendersi conto che (se sono veramente nati di nuovo) sono anche loro nel gruppo di coloro che loro stessi disprezzano e accusano, cioè gli eletti del Signore. Gettano veleno su chi accetta ciò che la parola di Dio dice, cioè che è Dio che ci ha scelto prima che noi potessimo mai scegliere Lui, ed è così infatti.

Prima di parlare della dottrina dell'elezione riportata nella Parola di Dio vorrei testimoniare qualcosa da me vissuta. Per diversi anni, i primi 4-5 della mia conversione, anche io credevo con tutto il mio essere che la dottrina della predestinazione fosse falsa e in effetti la disprezzavo anche io, altamente, la rifiutavo con tutto me stesso.
Ero convinto allora, ma lo sono ancora di più adesso, che ero stato io a credere e scegliere Gesù come mio Signore e salvatore. Sì cari miei, sono ultra convinto anche ora che siamo noi stessi a credere e a scegliere Gesù, siamo noi a fare la giusta scelta, assolutamente.

Ma come facciamo a sapere se la grazia di Dio insegue tutti incessantemente fino a far fare la scelta giusta?
Avete mai sentito un non credente dichiarare che Dio lo ha inseguito di continuo finché lo abbia definitivamente rifiutato? Io non conosco nessuno che abbia detto una tale cosa. Il rifiuto di chi rimane incredulo è immediato e automatico, e così rimarrà sempre, incredulo. Mentre chi ha fatto prima o poi la giusta scelta non si è mai pentito. Può essere la dimostrazione che la grazia di Dio sia irresistibile solo per gli eletti e non per altri? Sembrerebbe proprio di sì. 
La predestinazione per me era inaccettabile come dottrina. Avevo una forte sensazione che non meritassi la grazia di Dio e me ne rendevo conto, perché infatti davo credito a Dio solamente per la mia salvezza. La verità è che pensavo che "meritassi" la salvezza perché avevo creduto in Cristo.

Un giorno iniziai ad ascoltare una serie dottrinale alla radio (a quel tempo vivevo negli USA) che parlava di queste cose, per qualche ragione non potei resistere… dovetti ascoltare. Ascoltai per diverse settimane la trasmissione che parlava della predestinazione e mi resi conto che la Scrittura effettivamente insegnava che ero stato eletto da Dio alla fede, prima ancora che il mondo fosse creato. 
Prima ancora che nascessi, Dio aveva tracciato un sentiero per me. Lui mi ci ha messo, per grazia Sua soltanto, e mi ha guidato nel sentiero della salvezza facendo in modo che per mezzo della Sua potenza udissi il Vangelo del Signore Gesù Cristo.
Mi resi perciò conto che la Scrittura espone la dottrina della sovrana elezione divina e che altro potei fare se non arrendermi? Realizzai che la signoria, la sovranità, la grazia, l’amore, e la misericordia e la giustizia di Dio fu riversata su di me in Gesù mediante la rigenerazione operata dal Suo Spirito.
Non c'è posto migliore di essere che nelle potenti mani di Dio.

Mi sono quindi ricreduto col tempo, come del resto anche su altre dottrine, mediante lo studio sistematico della Sua parola. Il Signore mi ha umiliato, e mi ha fatto cambiare. Mi ha reso consapevole che sì ho creduto io, ma solo perché Lui mi ha rigenerato, solo con un cuore di carne anziché di pietra potei accettare ciò che Dio mostra nel Suo Vangelo, cioè che il Padre mi ha mandato Lui stesso da Gesù, come ha inviato TUTTI coloro che veramente hanno creduto e che crederanno.
Tutti coloro che sono stati rigenerati da Dio e sono in Cristo, sono gli eletti di Dio, tutti sono stati predestinati ad essere adottati come figli e figlie di Dio. E' un grande privilegio ed un immeritato onore che nessuno merita. Io personalmente non posso e non voglio accreditarmi qualcosa che solo Dio ha potuto fare nella mia vita, ora me ne rendo conto sempre più, non avrei MAI POTUTO credere da solo se Dio non mi avesse eletto alla fede e per grazia non mi avesse dato il potere di divenire Suo figlio, non per volontà di carne, ne di sangue, NON per VOLONTA' dell'UOMO, ma per volontà di DIO.
1 Corinzi 1:17-31 Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad evangelizzare, non però con sapienza di parola, affinché la croce di Cristo non sia resa vana. Infatti il messaggio della croce è follia per quelli che periscono, ma per noi che siamo salvati è potenza di Dio. Sta scritto infatti: «Io farò perire la sapienza dei savi e annullerò l'intelligenza degli intelligenti». Dov'è il savio? Dov'è lo scriba? Dov'è il disputatore di questa età? Non ha forse Dio resa stolta la sapienza di questo mondo? Infatti, poiché nella sapienza di Dio il mondo non ha conosciuto Dio per mezzo della propria sapienza, è piaciuto a Dio di salvare quelli che credono mediante la follia della predicazione, poiché i Giudei chiedono un segno e i Greci cercano sapienza, ma noi predichiamo Cristo crocifisso, che è scandalo per i Giudei e follia per i Greci; ma a quelli che sono chiamati, sia Giudei che Greci, noi predichiamo Cristo, potenza di Dio e sapienza di Dio; poiché la follia di Dio è più savia degli uomini e la debolezza di Dio più forte degli uomini. Riguardate infatti la vostra vocazione, fratelli, poiché non ci sono tra di voi molti savi secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili, ma Dio ha scelto le cose stolte del mondo per svergognare le savie; e Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; e Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose spregevoli e le cose che non sono per ridurre al niente quelle che sono,affinché nessuna carne si glori alla sua presenza. Ora grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione, affinché, come sta scritto: «Chi si gloria, si glori nel Signore».

La dottrina della predestinazione quindi fa paura... a chi prima di tutto non la comprende bene.
E poi fa paura a chi non è disposto ad umiliarsi completamente di fronte a Dio, riconoscendosi completamente corrotto, senza speranza.
La fede, la speranza e la salvezza ci sono date unicamente per la magnifica e potente grazia di Dio, per mezzo della rigenerazione con cui Egli ci ha vivificati quando ancora eravamo morti nei nostri peccati, è per grazia soltanto che siamo salvati. Efesini 2:1-10, Tito 3:4-7.
Fa paura a chi orgogliosamente si erge al disopra della sovrana volontà di Dio.
Fa paura alla carne che vuole a tutti i costi, tramite la volontà e l'abilità umana, ricevere una ricompensa da Dio, per qualche cosa che l'uomo ha fatto (in questo caso l’aver preso la giusta decisione). Fa paura alla gloria dell'uomo, gloria che l'uomo vuole usurpare a Dio. Fa paura a coloro che sono sulla via della perdizione. Fa paura a chi vorrebbe rifiutare la buona, accettabile e perfetta volontà di Dio.
Fa paura ai religiosi.

Vorrei dunque cercare di esporre alcuni passi come la Scrittura ce li presenta e vediamo se siamo noi che storciamo la parola di Dio o se invece gli diamo il giusto significato.
Vorrei cominciare con Atti 13:48, poi Dio volendo ne esamineremo altri.
«I gentili, udendo queste cose, si rallegrarono e glorificavano la parola del Signore; e tutti coloro che eranopreordinati alla vita eterna credettero.»
È vero che se facciamo un analisi superficiale del greco prendendo la parola "preordinati", scopriremo che questa può significare anche "predisposti", o come ad alcuni piace dire "disposti a essere salvati", ma questa non è un esegesi onesta e corretta del testo, infatti la parola greca che stiamo analizzando, viene utilizzata nella forma passiva.
Cosa significa, e che importanza ha questo dettaglio? Significa che il greco, essendo molto diverso dall’italiano, in special modo il greco antico, utilizza delle forme verbali differenti dalle nostre. Ed è di fondamentale importanza tenerne conto, perché sappiamo che coloro che hanno Scritto la Parola di Dio sono stati ispirati dallo Spirito Santo, e che ogni parola è scritta nella forma e nel posto giusto. Se non partiamo dal presupposto che le Scritture sono perfette in ogni loro aspetto, qualsiasi discorso affrontiamo su di esse è fumo. 
Perciò, come abbiamo visto il verbo "preordinati" è nella forma passiva. Se il testo volesse dimostrare che l’azione la fa il soggetto si sarebbe evitato di utilizzarla, perché la grammatica stessa insegna che l’utilizzo di tale forma sta ad indicare che l’azione nella quale il soggetto è coinvolto è esterna a lui, ovvero non è il soggetto che la compie ma lui che ne è succube. 
Ciò dimostra che l’espressione corretta è: «...tutti coloro che erano preordinati...» e non «...tutti coloro che si predisposero (loro stessi)...» poiché grammatica lo impone! Il passo dunque dimostra che non furono i gentili a predisporsi al credere, ma che essi subirono l’azione di una potenza esterna che preordinò loro la vita eterna.
Questo è il senso oggettivo della frase, e ci mostra il motivo per cui i gentili credettero, vale a dire furono preordinati o predisposti da Dio a credere.

A seguire altri passi che si accordano con quanto appena detto: 
Matteo 16:15-17 Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli
Chi ha rivelato a Pietro questa verità? Chi l'ha istruito? Non la sua carne ne il suo sangue, cioè niente di umano hanno dato questa rivelazione a Pietro. In altre parole niente di umano ha potuto rendere Pietro un "credente".
Infatti Gesù lo chiama beato, benedetto, non perché è stato bravo lui a fare una scelta, ma perché ha ricevuto grazia e istruzione dal Padre per riconoscere chi era Gesù. Per questo soggetto vedi anche Giovanni 6:37-45. 
Giovanni 1:12-13 A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati
Ora in questo passo sopracitato, alcuni si impegnerebbero a dire che bisogna accogliere Gesù prima, per poi poter avere il potere o l'autorità di diventare figli di Dio. E' così veramente?
Bisogna vedere cosa dice anche il versetto precedente: “venne per i suoi ma i suoi non lo accolsero”. Chi sono i "suoi"? Sono gli Ebrei per cui era venuto ad offrire il Regno di Dio loro promesso dall'Antico Testamento.
C'è un particolare contesto da seguire da Giovanni cap.1 a Giovanni cap.3 e in questo passo troviamo una connessione al discorso fatto da Gesù in Giovanni 3:16, cioè “Dio ha così amato il mondo”. Dio ha amato tutto il mondo, nel contesto significa che non ha mandato Gesù solo per gli Ebrei.
E' per questo che il Padre ha mandato Gesù, per salvare persone di tutte le nazioni. Ha mandato Gesù così che CHIUNQUE nel mondo crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna. Dio vuole essere il salvatore di tutte le genti, di tutte le nazioni e non solo degli Ebrei. 
Questo è il concetto corretto che Gesù sta esponendo in Giovanni 3 a Nicodemo, il dottore di Israele. In questi versetti dunque Giovanni 3:16-17 non troviamo assolutamente descritto il libero arbitrio come alcuni ci darebbero a intendere, il libero arbitrio in questi versetti è inesistente. 
Le parole "chiunque crede" non dichiarano affatto il "libero arbitrio" e nemmeno negano l'elezione, sono una dichiarazione neutra. Significano esattamente ciò che dicono, cioè, chiunque crede sarà salvato, ed infatti è così, nessuno lo nega. Solo quelli che credono saranno salvati, e questi sono "chiunque" nel mondo.
Infatti basta vedere che cosa dice Gesù più avanti: 
Giovanni 3:18 Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
Marco 16:15-16 Poi disse loro: «Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo a ogni creatura; 16 chi ha creduto ed è stato battezzato, sarà salvato; ma chi non ha creduto, sarà condannato.
Quindi il credere, la fede in Cristo, è ciò che determina se una persona sarà salvata oppure no e quindi il CHIUNQUE CREDE determina solo chi è eletto alla salvezza ma non determina affatto il libero arbitrio ne nega l'elezione. 
Tornando a Giovanni 1:12, Giovanni dice che a quanti però l'hanno accolto, non solo degli Ebrei ma tutti coloro che nel mondo hanno creduto o crederanno in Lui, a loro, Dio ha dato il potere di diventare figli suoi, ma ciò per volontà Sua. 
Giovanni specifica dunque cosa significa accogliere Gesù, cioè questi son tutti quelli che credono nel Suo nome. 
Giovanni spiega come questo è avvenuto, come avviene che hanno accolto Gesù? Come hanno creduto in Lui?
Per togliere all'uomo ogni possibilità di gloriarsi per aver accolto Gesù, di aver creduto in Lui, Giovanni specifica dicendo che quelli che credono lo fanno non da sangue, nè da volontà di carne, nè da volere dell'uomo, ma dice che coloro che credono sono stati rigenerati da Dio.
Ecco perché è possibile credere, per fare le scelte giuste secondo la volontà di Dio, bisogna essere "nati dall'alto".
Vediamo che questo è in accordo anche con i seguenti passi: 
Giovanni 6:36-37 Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me e colui che viene a me, non lo respingerò. 
Giovanni 6:39-45 E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno». Intanto i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?». Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me.
Ecco che nel versetto 45 c'è la spiegazione di cosa successe a Pietro in Matteo 16:15-17. Ecco perché Pietro è andato a Cristo, perché il Padre lo ha attirato a Gesù, lo ha ammaestrato e Pietro ha udito il Padre, il Padre gli ha rivelato chi è Gesù e per questo ha creduto. Ciò succede a TUTTI coloro che il Padre ha dato al Figlio per andare a Lui.
La parola "attira" nel versetto 44 sopracitato, nel greco significa specificamente "TRASCINARE CON FORZA" e non una dolce e semplice attrazione come tanti interpretano. Per rendere più chiara questa cosa e per espandere questo concetto si potrebbe leggere Matteo 11:25-28
In quel tempo Gesù prese a dire: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così ti è piaciuto. Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo. Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero».
Passo interessante questo in Matteo. Infatti, Gesù rivela il Padre a chi Egli vuole perché Egli vuole ciò che il Padre vuole. Così che tutti coloro che il Padre ha dato a Gesù sono quelli a cui Gesù rivela il Padre.
Questa passo conferma e sostiene ciò che leggiamo in Matteo 16:15-17, Giovanni 6:37-45 e Giovanni 17:1-8.
Giovanni 6:60-71 Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?». 61 Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: «Questo vi scandalizza? 62 E se vedeste il Figlio dell'uomo salire là dov'era prima? 63 È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita. 64 Ma vi sono alcuni tra voi che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. 65 E continuò: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio». 66 Da allora molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui.67 Disse allora Gesù ai Dodici: «Forse anche voi volete andarvene?». 68 Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna; 69 noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». 70 Rispose Gesù: «Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!». Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici.
In questo passo incontriamo diverse verità, che per tanti anche oggi come allora possono risultare dure, o incomprensibili, come i “discepoli di Gesù” dichiararono e lo stesso Pietro esprime in 2 Pietro 3:15.
E ricordate che la pazienza del nostro Signore è in funzione della salvezza, come anche il nostro caro fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; 16 e questo egli fa in tutte le sue epistole, in cui parla di queste cose. In esse vi sono alcune cose difficili da comprendere, che gli uomini ignoranti ed instabili torcono, come fanno con le altre Scritture, a loro propria perdizione. 17 Voi dunque, carissimi, conoscendo già queste cose, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, portati via dall'errore degli empi. 18 Crescete invece nella grazia e nella conoscenza del Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.
La salvezza, la fede, sono i contesti di Giovanni capitolo 6. Queste, la salvezza e la fede sono possibili solo per opera dello Spirito Santo e la parola di Dio, vedi cosa dice Gesù nel versetto 63, ed è per questo che Gesù ha detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio. 
Giovanni 1:12 dice che coloro che hanno accolto, accettato, creduto in Gesù lo hanno fatto non esclusivamente per una azione carnale o per loro volontà, ma sono stati rigenerati dallo Spirito di Dio, così che potessero avere la potenza, l'autorità di Cristo, per essere chiamati figli di Dio, nati dalla volontà di Dio.

Per questo Gesù sapeva chi era che non aveva creduto in Lui, non potevano e non volevano credere in Lui perché non avevano Spirito e vita e perché Lui non li conosceva, non erano preconosciuti e quindi non erano chiamati a rispondere positivamente a Cristo. Non gli era stato concesso dal Padre. Si potrebbe dire allora che non erano preordinati alla vita eterna e quindi non poterono credere in contrario a ciò che Atti 13:48 asserisce.

Anche qui in Giovanni 6:70-71 dopo che Pietro ancora una volta ha fatto una dichiarazione di fede in Cristo Giovanni 6:68-69, Gesù stesso gli mette in ordine i propri pensieri dandogli una lezione della sovrana elezione di Dio, dicendogli 
"Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo", non un fratello, amico, ma un diavolo.
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Proverbi 16:4 Il SIGNORE ha fatto ogni cosa per uno scopo; anche l'empio, per il giorno della sventura
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Giovanni 17:12 Mentre ero con loro nel mondo, io li ho conservati nel tuo nome; io ho custodito coloro che tu mi hai dato, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio della perdizione, affinché si adempisse la Scrittura.
E' Dio allora che sceglie sovranamente tutto e tutti per i Suoi propositi ed il Suo disegno benevolo.

Ora esaminamo un passo chiave sull'elezione e la predestinazione. Questo passo però è spesso il più ignorato da coloro che oppongono la dottrina dell'elezione. Sapete perché? Perché gli rimane quasi impossibile confutare ciò che vi è scritto tanto è chiaro ed esplicito. Quelli che ci provano riescono solo a dare delle ragioni molto deboli e e comunque inefficaci. E' un passo che non si può opporre o cambiare di significato tanto è chiaro. In special modo se si fa un esegesi del passo usando il greco originale, le parole sono ancora più chiare e confermano la dottrina della sovrana elezione di Dio. Inoltre nel contesto di tutto il libro agli Efesini si capisce che fa tutto parte della grazia di Dio per la quale siamo salvati. 
Efesini 1:4-11 In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui, 5 avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà, 6 a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio. 7 In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, 8 che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, 9 facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, 10 per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra. 11 In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà.
Questo passo dunque si spiega da solo, senza bisogno di esporlo più di tanto. Se crediamo alla parola di Dio letteralmente e crediamo a ciò che dice sarà bene che ci rendiamo conto di quello che veramente ci viene insegnato qui. 
Non ci sono dubbi allora che è per la sovrana volontà di Dio solamente che Lui ci ha eletti e predestinati ad essere in Cristo, e quindi come abbiamo già avuto l'occasione di vedere, di credere in Lui perché siamo stati scelti per essere in Lui e preordinati alla vita eterna in Lui. Tutto questo è secondo il proposito di Colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà e secondo il disegno benevolo della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio.
Questo è esattamente e chiaramente ciò che dice Paolo in questo passo, non so come si faccia a interpretarlo dandogli spiegazioni che non si trovano affatto nel testo, togliendo alle parole usate il significato di esse e aggiungendo preconcetti, opinioni e convinzioni personali e incoerenti con ciò che il resto della Bibbia ci dimostra a riguardo. 
Quale altra interpretazione possiamo dare a questo passo? Ne ho sentite diverse ma tutte sono incorrette eccetto ciò che letteralmente questo passo dice. Non possiamo giocare con la parola di Dio, non dobbiamo aggiungere niente, non possiamo interpretare fuori contesto del passo stesso e del contesto generale, non si può cambiare il significato delle parole usate nella lingua originale.

Uno dei passi che diciamo porta a delle divergenze per quanto riguarda la parola "predestinati" è Romani 8:28-30.
Del resto, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno. 29 Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all'immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; 30 quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati.
Qui vediamo che l'interpretazione data da molti che asseriscono che i credenti sono dapprima giustificati e poi, a motivo di questo predestinati è erronea. Nel passo sopraccitato il contesto espone un ordine ben preciso:

1) chi era predestinato era da sempre conosciuto da Lui,

2) chi è stato predestinato Egli lo ha chiamato

3) e chi è stato chiamato è stato da Lui giustificato mediante la fede.
Il testo dice che chi è stato giustificato è stato anche glorificato, interessante scelta del tempo passato che sta ad indicare che l’azione è già avvenuta nel passato remoto ma che nel contempo si protrae nel futuro ed in eterno, perché è stata compiuta e completata, così che chi è salvato per grazia solamente è già giustificato ed è già glorificato, è un fatto compiuto e irreversibile.

Chi contende con il vero significato della parola "predestinati" in questo passo lo dice perché secondo loro il "predestinare" è rivolto esclusivamente all'immagine di Cristo, cioè che quella è la "predestinazione" di cui si parla e non l'essere "predestinati" alla fede o la salvezza.
Non capisco dove sta la differenza tra l'essere predestinati alla salvezza o essere predestinati ad essere conformi all'immagine di Gesù.
Non vi è differenza alcuna tra le due perché chi è predestinato alla salvezza è anche predestinato ad essere conforme all'immagine di Cristo. Essere conformi all'immagine di Cristo ha due significati specifici. Il primo è la santificazione, cioè l'ottenimento del Suo carattere, e il secondo è la Sua immagine quando saremo trasformati nella Sua sembianza in gloria, vedi 1 Giovanni 3:1-3.

Un altro passo che crea un gran disturbo nella mente di alcune persone è Romani 9:8-24.
Cioè, non i figli della carne sono figli di Dio; ma i figli della promessa sono considerati come discendenza. 9 Infatti, questa è la parola della promessa: «In questo tempo verrò, e Sara avrà un figlio». 10 Ma c'è di più! Anche a Rebecca avvenne la medesima cosa quand'ebbe concepito figli da un solo uomo, da Isacco nostro padre; 11 poiché, prima che i gemelli fossero nati e che avessero fatto del bene o del male (affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio, secondo elezione, 12 che dipende non da opere, ma da colui che chiama), le fu detto:
«Il maggiore servirà il minore»; 13 com'è scritto: «Ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù».
L'interpretazione che Dio preconosce chi crederà e per questo elegge o predestina, qui non trova spazio, dal momento che Paolo dice che Dio sceglie la persona ancora prima che questa sia nata, e prima che abbia fatto del bene o del male. Questo operare include anche il credere, la fede, poiché la fede è cosa buona e giusta ed è l'unica cosa che fa piacere a Dio, affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio secondo elezione e non secondo opere, ciò dipende da chi chiama, cioè da Dio, ed abbiamo visto precedentemente nella breve esposizione di Romani 8:29-30, che coloro che Dio ha preconosciuto lo ha predestinato e questi Egli ha chiamato, giustificato e glorificato.
Come vediamo l'operato è interamente di Dio e come dice dunque questo passo, affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio, secondo elezione, che dipende non da opere, ma da Colui che chiama.

Qui troviamo una delle maggiori obiezioni sollevate da coloro che difendono una salvezza basata prettamente sulla scelta umana, essi dicono: “Il Dio della predestinazione è un Dio ingiusto perché è Lui che sceglie e non lascia la scelta all'uomo” ma Paolo anticipa questa obiezione chiedendo lui stesso se c’è ingiustizia presso Dio perché è Lui che sceglie, per poi darci la risposta nei versetti a seguire:
14 Che diremo dunque? Vi è forse ingiustizia in Dio? No di certo! 15 Poiché egli dice a Mosè: «Io avrò misericordia di chi avrò misericordia e avrò compassione di chi avrò compassione». 16 Non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre, ma da Dio che fa misericordia. 17 La Scrittura infatti dice al faraone: «Appunto per questo ti ho suscitato: per mostrare in te la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato per tutta la terra». 18 Così dunque egli fa misericordia a chi vuole e indurisce chi vuole.
Un’altra domanda che a questo punto viene posta da coloro che rifiutano di accettare un Dio completamente sovrano è la seguente: “Ma come? Allora se non c'è la scelta da parte dell'uomo, come fa Dio a essere giusto e a giudicare con giustizia?” ma Paolo da una risposta anche a queste obiezioni nei versetti successivi: 
19 Tu allora mi dirai: «Perché rimprovera egli ancora? Poiché chi può resistere alla sua volontà?» 20 Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa plasmata dirà forse a colui che la plasmò: «Perché mi hai fatta così?» 21 Il vasaio non è forse padrone dell'argilla per trarre dalla stessa pasta un vaso per uso nobile e un altro per uso ignobile? 22 Che c'è da contestare se Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza dei vasi d'ira preparati per la perdizione, 23 e ciò per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso dei vasi di misericordia che aveva già prima preparati per la gloria, 24 cioè verso di noi, che egli ha chiamato non soltanto fra i Giudei ma anche fra gli stranieri?
Come potete vedere la dottrina della predestinazione si trova ampiamente nella Scrittura, Paolo stesso dice che Dio ha misericordia di chi vuole Lui, mentre lascia altri a indurire il proprio cuore, normalmente non li indurisce Lui stesso attivamente in quelle persone, ma sono loro che lasciate a se stesse ed ai loro peccati si induriscono. Paolo ritrae un Dio ingiusto secondo voi? E Gesù allora?

Quanto letto finora mostra e dimostra che è Dio che sceglie, preordina e predestina le persone alla fede, che le deve attrarre e trascinare a Cristo, che è il Padre che rivela ed insegna agli uomini attirandoli a Gesù affinché credano. 
Molti diranno: "no, no la parola di Dio non ci dimostra affatto questo", oppure dicono: "la Scrittura che dice che NESSUNO può andare a Gesù se non gli è dato dal Padre non insegna tutto questo affatto". Anche dopo aver letto che è in realtà è proprio così?
Se Gesù dice che NESSUNO PUO' che cosa significa secondo voi allora? Questo è o non è ciò che ha dichiarato Gesù stesso? Che altro significato ha se non ciò che veramente è esposto con chiarezza e senza mezzi termini nella parola di Dio?
Può l'uomo continuare a credere nei suoi personali sentimenti che nutre verso Dio anziché alle parole esposte nella Scrittura stessa, parola che rivela Dio come Egli stesso desidera essere conosciuto? 
L'elezione o predestinazione è biblica, esiste, non è bene accettata, non è ben compresa, ma esiste comunque.
La completa sovranità di Dio è perfettamente misericordiosa, perfettamente giusta e non fa alcuna violenza alla volontà o il libero arbitrio di nessun uomo. Questa cosa è chiara per coloro che comprendono questa specifica dottrina nel modo in cui Dio l'ha rivelata nella Sua parola in coerenza con il Suo carattere, che ripeto non è assolutamente ingiusto. Anche Paolo ha reso questo palese a noi in Romani 9.

Quindi ecco qui gli ultimi passi che vorrei condividere con voi, sicuramente questa non è una esposizione e una esegesi completamente esaustiva di questo soggetto, ma è abbastanza per renderci conto che la parola di Dio mostra che questa dottrina esiste e non è una dottrina calvinista o chissà che altro, ma è dottrina biblica, apostolica e soprattutto divina. 
Giovanni 17:1-8 Così parlò Gesù. Quindi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, è giunta l'ora, glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio glorifichi te. 2 Poiché tu gli hai dato potere sopra ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. 3 Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. 4 Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare. 5 E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse. 6 Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola. 7 Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, 8 perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro; essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
Gesù dichiara che il Padre gli ha dato potere sopra ogni essere umano al fine di donare vita eterna a tutti coloro che Egli ha ricevuto dal Padre stesso. Questa espressione dimostra che ci sono persone che il Padre NON gli ha dato, le quali non avranno vita eterna. Questa non è predestinazione? Non è elezione? Che cosa è allora? 
Giovanni 6:39-45 E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. 40 Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno». 41 Intanto i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». 42 E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?». 43 Gesù rispose: «Non mormorate tra di voi. 44 Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. 45 Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 

In conclusione tutta la dottrina della predestinazione è basata infatti sull'amore e la misericordia di Dio e conseguentemente sulla grazia di Dio. Come? Queste cose sono basate sul fatto che Dio è giusto e Santo e DEVE giudicare il peccato e quindi il peccatore. 
La Bibbia ci insegna in molti passi che l'essere umano è schiavo della sua natura peccaminosa, ad esempio Giovanni 8:34-36, che l'uomo è morto spiritualmente, vedi Efesini 2:1-6, che l'uomo è corrotto completamente e che non può e non vuole cercare Dio e non vuole e non può sottomettersi alla volontà e alla legge di Dio. Di passi che spiegano questo ce ne sono a bizzeffe, ecco alcuni: Genesi 6:5, Genesi 8:21, Geremia 17:9, Romani 1:18-32, Romani 3:10-20, Romani 8:7-8, 1 Corinzi 2:14. 
 Queste verità che la parola di Dio ci insegna in riguardo alla completa, radicale corruzione, depravazione di ogni essere umano senza eccezione e l'inabilità dell'uomo di capire le cose dello Spirito e di cercare Dio è tale che smonta ogni possibilità che alcun essere umano possa da solo in quella condizione di morte spirituale, di assenza di moralità divina, ricercare Dio e accettare di fare la Sua volontà. 
Basterebbe veramente leggere questi passi menzionati ed essere onesti con se stessi per vedere che è impossibile per qualcuno credere, visto che è impossibile per l'uomo naturale di comprendere le cose dello Spirito, a meno che non divenga un uomo spirituale, una persona vivificata, nata di nuovo. 
Quindi in base a questi fatti inconfutabili a riguardo la completa corruzione morale dell'uomo e la sua schiavitù totale al peccato è impossibile credere in Cristo, ravvedersi e confessare Gesù come Signore (Romani 10:9-10 e 1 Corinzi 12:3 (... e che altresì nessuno può dire: «Gesù è il Signore», se non per lo Spirito Santo).
Si può dunque confessare veramente Gesù unicamente per lo Spirito di Dio. L'uomo naturale non può fare questo, e siccome tale confessione è requisito per la salvezza, cioè fa parte della vita dello Spirito Santo e dell'uomo rigenerato, è evidente che una persona debba essere per forza rigenerata per esercitare fede e confessare che Gesù è il Signore.
A quale conclusione dobbiamo arrivare?
Dio solo può salvare l'uomo e l'unico modo è che Egli elegge alcuni alla salvezza. Altrimenti se Dio non facesse questo TUTTI andrebbero in perdizione se fossero lasciati a decidere da soli il loro destino. 
Adamo e Satana ci hanno destinati tutti quanti alla perdizione senza eccezioni, Dio invece ha predestinato alcuni, anzi molti, alla salvezza, anche voi lo siete stati se siete nati di nuovo.

Se Dio non avesse predestinato molti alla salvezza la Sua giustizia sarebbe stata ovviamente giusta ugualmente, anche se avesse lasciato andare tutti in perdizione. Ma comunque, l'amore e la misericordia di Dio non sarebbero state espresse, quindi Dio nel Suo amore e nella Sua misericordia per grazia ha eletto o predestinato molti alla salvezza in Cristo. E' l'unico modo per cui una persona può essere salvata.
Dio non è crudele perché predestina persone alla salvezza, perché queste sono persone che altrimenti andrebbero in perdizione, il Dio che elegge alla salvezza non si compiace affatto nella morte degli ingiusti e non si diverte affatto a lasciarli andare, per scelta loro soltanto, in perdizione. Questa è la scelta dell'empio che non vuole e non può rispondere da solo senza l'intervento di Dio nella sua vita. 
Ezechiele 33:11 Di' loro: "Com'è vero che io vivo", dice il Signore, DIO, "io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie! Perché morireste, o casa d'Israele?"
Sono infatti le persone che accusano Dio di ingiustizia, ma Dio non è ingiusto. E' l'uomo che è ingiusto non Dio, non è cosa nuova: 
Ezechiele 33:17 Ma i figli del tuo popolo dicono: "La via del Signore non è giusta", mentre è la loro via che non è giusta.

Ma allora chiederete voi perché Egli chiama tutti al ravvedimento ed alla conversione?
Prima di tutto, si deve dire constatare non tutti gli esseri umani sono effettivamente chiamati al ravvedimento tramite il Vangelo. Moltissimi non hanno mai udito il Vangelo e sono periti nelle loro iniquità.
Seconda cosa, nessun uomo finché conosce il Suo Signore sa di essere eletto, nessuno, solo Dio lo sa e quindi l'evangelismo è necessario ugualmente, anzi è essenziale, poiché è il metodo che Dio ha scelto per salvare, vedi 1 Corinzi 1:21-31 e Romani 10:17. Sì Dio ha prescelto il metodo e anche le persone a credere in esso.
Inoltre l'evangelismo non è inutile secondo la dottrina della predestinazione come dicono quelli che la oppongono, non è inutile affatto, perché è il metodo prescelto da Dio ma è anche un comandamento che Dio ha dato alla Sua chiesa.
Noi dobbiamo ubbidire a ciò che Dio ci comanda o no? Non siamo noi che salviamo, ma è Dio, noi siamo solo servi che ubbidiscono al Signore, noi non sappiamo chi è eletto da Dio, non è la nostra preoccupazione, ma lo è predicare il Vangelo e poi il Signore salverà i Suoi scelti, gli  eletti o predestinati. 
La terza ragione è questa: mentre Dio chiama i Suoi mediante il Vangelo, anche tutti gli altri odono, e quindi sono esortati e chiamati, ma rifiutano volontariamente la grazia di Dio, e questi non possano accusare Dio di non aver dato loro la possibilità di ravvedersi e salvarsi.
E anche per dimostrare all'uomo in generale, che senza di Lui, senza la Sua grazia e senza il Suo intervento l'uomo non può fare niente di spiritualmente e moralmente accettabile a Dio.

Ora, vi domando, dov'è il Dio ingiusto in tutto questo? Volete un Dio giusto o misericordioso? Dio è entrambe ed ha adempiuto la Sua giustizia riversando la Sua ira e il Suo giudizio sul Suo Figliolo Gesù ed ha così dimostrato il Suo amore e la Sua grazia salvando molti, così anche riconcilia la Sua giustizia con la Sua misericordia, il Suo amore con la Sua santità, senza compromettere ne l'una ne l'altra. 
Se volete un Dio giusto allora tutti andrebbero giustamente in perdizione, se volete un Dio giusto e misericordioso questo Lui lo è, non vi è alcuna ingiustizia in Dio, questo è confermato in luce della Sua sovranità nell'eleggere alla salvezza, da quel famoso e contestato passo che abbiamo letto anche precedentemente.
E' ingiusto perché ha salvato voi e non altri? Solo voi potete rispondere onestamente a questa domanda.
Perché altrimenti avete creduto? Siete più bravi, più intelligenti, più buoni, più morali, più santi di coloro che non credono? Avete un volontà migliore della loro? Un cuore migliore? Allora non siete salvati per grazia soltanto, ma per merito vostro e se per merito allora non è per grazia, ma è per opere aggiunte all'opera di Gesù.
Romani 11:5 Così anche al presente c'è un resto, conforme a un'elezione per grazia. 6 E se lo è per grazia, non lo è per le opere; altrimenti la grazia non sarebbe più grazia.
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Romani 9:14-24 Che diremo dunque? C'è forse ingiustizia da parte di Dio? No certamente! 15 Egli infatti dice a Mosè: Userò misericordia con chi vorrò,e avrò pietà di chi vorrò averla. 16 Quindi non dipende dalla volontà né dagli sforzi dell'uomo, ma da Dio che usa misericordia. 17 Dice infatti la Scrittura al faraone: Ti ho fatto sorgere per manifestare in te la mia potenza e perché il mio nome sia proclamato in tutta la terra. 18 Dio quindi usa misericordia con chi vuole e indurisce chi vuole 19 Mi potrai però dire: «Ma allora perché ancora rimprovera? Chi può infatti resistere al suo volere?». 20 O uomo, tu chi sei per disputare con Dio? Oserà forse dire il vaso plasmato a colui che lo plasmò: «Perché mi hai fatto così?». 21 Forse il vasaio non è padrone dell'argilla, per fare con la medesima pasta un vaso per uso nobile e uno per uso volgare? 22 Se pertanto Dio, volendo manifestare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con grande pazienza vasi di collera, già pronti per la perdizione, 23 e questo per far conoscere la ricchezza della sua gloria verso vasi di misericordia, da lui predisposti alla gloria, 24 cioè verso di noi, che egli ha chiamati non solo tra i Giudei ma anche tra i pagani, che potremmo dire?
Le parole sono chiare, anzi chiarissime, per chi le vuole accettare. Dio è giusto in ogni cosa che fa, Dio è misericordioso verso coloro che sono stati da Lui predisposti per la gloria, cioè noi che ha chiamato non solo tra i Giudei ma anche tra i pagani, perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito Figlio così che CHIUNQUE crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna.

Concludo qui, anche se ci sarebbe molto altro da scrivere. Vi chiedo inoltre la cortesia, se volete confutare quanto ho scritto, di farlo senza infierire sulla mia persona facendo commenti personali, ma solo attenendovi al testo. Lasciamo le accuse all’accusatore, e le etichette a chi di dovere, non si tratta di calvinismo o arminianesimo, ma di ciò che le Scritture insegnano.

mercoledì 24 agosto 2011

La perseveranza




In Giacomo 1:2-4 leggiamo:

(Giacomo 1-2:4)
“Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate di fronte a prove di vario genere, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia in voi un’opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti.”

Per essere perfetti e completi abbiamo bisogno dell’opera perfetta della perseveranza. Oggi quindi vorrei esaminare più da vicino la perseveranza e la sua importanza.

     1.  Perseveranza: perché ne abbiamo bisogno?

Per iniziare leggiamo Ebrei 12:1-2:

(Ebrei 12:1-2)
“Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede, il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio.”

C’è una gara che dobbiamo correre e dobbiamo farlo CON PERSEVERANZA, tenendo gli occhi su Gesù, il quale soffrì con pazienza sulla croce per la gioia che ne derivò. Pensiamo davvero alla perseveranza di Cristo. Non fece mai del male a nessuno. Al contrario, guarì lo zoppo, resuscitò i morti, fece la volontà di Dio in tutta la sua grandezza. Se non altro, i miracoli che fece resero nulle tutte le scuse dei suoi persecutori. Ciononostante fu perseguitato e torturato più di chiunque altro, fino al punto di essere crocifisso. Cristo aveva dei motivi per essere arrabbiato e per voler rinunciare, dato che le persone che aveva servito si comportavano in modo terribile con lui. Anche se li aveva, non lo fece mai. Al contrario, EGLI SOPPORTÒ.Ognuno di noi resiste quando pensa che l’obiettivo che vuole raggiungere valga molto di più della sofferenza che sta sopportando. Questo è quello che fece Gesù. Sopportò il dolore e l’umiliazione guardando quello che seguiva: la nostra salvezza, che solo il suo dolore avrebbe reso possibile. Gesù è un chiaro esempio di perseveranza ed è l’unico che possiamo guardare mentre corriamo la nostra gara. Come dice Paolo in 1 Corinzi 9:24-25:

(1 Corinzi 9:24-25)
“Non sapete voi che quelli che corrono nello stadio, corrono bensì tutti, ma uno solo ne conquista il premio? Correte in modo da conquistarlo. Ora, chiunque compete nelle gare si auto-controlla in ogni cosa; e quei tali fanno ciò per ricevere una corona corruttibile, ma noi dobbiamo farlo per riceverne una incorruttibile.”

corona

Il premio della nostra gara non è una corona corruttibile su un corpo corruttibile e data da una mano corruttibile. È invece una corona INCORRUTTIBILE su un corpo spirituale INCORRUTTIBILE data DA UNA MANO INCORRUTTIBILE: la mano di GESÙ CRISTO. E Ebrei 12 prosegue:

(Ebrei 12:3)
“Ora considerate colui che SOPPORTÒ una tale opposizione contro di sé da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate e veniate meno.”

E (Ebrei 10:35-36)
“Non gettate via dunque la vostra franchezza, alla quale è riservata una grande ricompensa. AVETE INFATTI BISOGNO DI PERSEVERANZA AFFINCHÉ, FATTA LA VOLONTÀ DI DIO, OTTENIATE CIÒ CHE VI È STATO PROMESSO. «Ancora un brevissimo tempo, e colui che deve venire verrà e non tarderà. E il giusto vivrà per fede, ma se si tira indietro l’anima mia non lo gradisce». Ma noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che credono per la salvezza dell’anima.”

La nostra perseveranza e la nostra franchezza avranno una grande ricompensa. Gesù Cristo tornerà con corone, con ricompense per coloro che hanno sopportato e non si sono ritirati. A volte siamo così insolenti. Pensiamo troppo spesso che questa sia la nostra casa definitiva e che staremo qui per sempre. Invece la nostra vera cittadinanza è nei cieli (Filippesi 3:20). Siamo uomini chiamati da Dio per conoscere Lui e il Suo Figlio, il Signore Gesù Cristo, e di fronte alla sua conoscenza tutte le cose sono spazzatura (Filippesi 3:8). È autore e compitore della nostra salvezza (Ebrei 12:2). La nostra abitazione è nei cieli, la nostra abitazione reale ed eterna (2 Corinzi 5:1). Questa è la realtà, come è realtà il premio che ora non vediamo; ma resistiamo per questo premio esattamente come l’atleta che non vede il premio, ma resiste e si prepara per averlo. 

2.   Perseveranza passiva e perseveranza combattiva

Poiché parliamo di perseveranza, vorrei chiarire qual è il tipo di perseveranza di cui parliamo. Ci sono infatti due tipi di perseveranza: quella passiva e quella combattiva. La perseveranza passiva consuma solo i tempi, aspettando passivamente la fine. Prendiamo per esempio la perseveranza dei prigionieri, dei detenuti e in generale di quelli che sono stati imprigionati in una situazione che accettano passivamente.
L’opposto della perseveranza passiva è la perseveranza combattiva, la perseveranza del combattente che, avendo come obiettivo la vittoria, sopporta tutte le avversità e le ferite che una lotta può implicare. Può essere colpito, ma sopporta tutto per il compimento della sua missione. Credo che sia questo il tipo di perseveranza di cui parla Dio nella Sua Parola. Non è una perseveranza senza speranza e senza scopo quella che Dio ci chiede di avere. Come leggiamo in Ebrei 12:1-2: “CORRIAMO con perseveranza la gara che ci è posta davanti, TENENDO GLI OCCHI su Gesù, autore e compitore della nostra fede”. Siamo pazienti, CORRIAMO (azione) una gara e TENENDO GLI OCCHI (azione) su qualcuno: IL SIGNORE GESÙ CRISTO, AUTORE E COMPITORE DELLA NOSTRA FEDE. Dio non ci ha fatto prigionieri di guerra né soldati che marciano continuame"te e poi tornano nei loro campi. Ci ha fatto soldati spirituali in una sola guerra “contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti” (Efesini 6:12). Non sfiliamo in un territorio amico, ma combattiamo una guerra reale in territorio ostile. Non siamo qui solo per mostrare le nostre armi, per dire che le abbiamo, ma per USARLE in tutto il loro enorme potere. Sicuramente come in qualsiasi guerra possiamo affrontare avversità e ferite. E allora? Dobbiamo aver paura? Dobbiamo lasciare che il diavolo ci metta in prigione sotto la minaccia delle conseguenze? Dio si preoccupa di questo:

(2 Timoteo 2:3)
“Tu dunque sopporta sofferenze, come un buon soldato di Gesù Cristo.”

Il buon soldato sopporta le sofferenze. Per il compimento della sua missione è pronto a sacrificare ogni cosa. Ovviamente ha lo stesso sentimento del suo Comandante:

(Filippesi 2:5-11)
“ABBIATE IN VOI LO STESSO SENTIMENTO CHE GIÀ È STATO IN CRISTO GESÙ, IL QUALE, ESSENDO IN FORMA DI DIO, NON CONSIDERÒ QUALCOSA A CUI AGGRAPPARSI TENACEMENTE L’ESSERE UGUALE A DIO, MA SVUOTÒ SE STESSO, PRENDENDO LA FORMA DI SERVO, DIVENENDO SIMILE AGLI UOMINI; E, TROVATO NELL’ESTERIORE SIMILE AD UN UOMO, ABBASSÒ SE STESSO, DIVENENDO UBBIDIENTE FINO ALLA MORTE E ALLA MORTE DI CROCE. Perciò anche Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio delle creature (o cose) celesti, terrestri e sotterranee, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.”

Il bravo soldato ha lo stesso sentimento del suo comandante. È obbediente anche fino alla morte, se necessario. Si è messo a disposizione del suo Signore e sebbene debba affrontare difficoltà, le sopporta, tenendo gli occhi su di Lui.
Dall’altra parte c’è il soldato che ha paura delle sofferenze. Pensando alle sofferenze diventa tremolante e preferisce tornare in prigione. Il carceriere che ruggisce come un leone (1 Pietro 5:8) lo terrifica. Lo ha ingannato nel fargli credere che ha del potere su di lui, così da poter nascondere la verità, cioè che “COLUI CHE È IN VOI È PIÙ GRANDE DI COLUI CHE È NEL MONDO” (1 Giovanni 4:4). Possa anche questo soldato capire la verità. Possa rompere le sue catene, le fortezze e le argomentazioni della mente (2 Corinzi 10:4) che lo fanno prigioniero nella falsa sicurezza della prigione, e possa camminare fuori, in battaglia, come un buon soldato che, negando se stesso, lotta senza paura e con perseveranza.Non più con perseveranza passiva, ma con perseveranza COMBATTIVA.

3.  Un altro esempio di perseveranza

L’esempio dei profeti

Nell’epistola di Giacomo un altro esempio è quello dei profeti. Nel verso 10 leggiamo:

(Giacomo 5:10)
“Fratelli miei, prendete come modello di sofferenza e di pazienza i profeti, che hanno parlato nel nome del Signore.”

A volte consideriamo superuomini i profeti e più in generale il popolo di Dio di cui ci parla la Bibbia. Pensiamo che loro possano aver fatte così tante cose, mentre noi…… Ma la verità è un’altra. In realtà i profeti dell’Antico Testamento sono figli di Dio come lo sei tu (Galati 4:1-7). Chi di loro è stato rigenerato dal Suo seme incorruttibile (1 Pietro 1:23)? Paolo o Pietro o altri uomini del Nuovo Testamento hanno avuto più di quanto abbia tu? Lo spirito santo che Dio gli ha donato, lo ha donato anche a te. La promessa di opere ancora più grandi di quelle di Cristo non è stata fatta ad alcuni superuomini di quell’epoca, ma a CHIUNQUE CREDE IN GESÙ CRISTO:

(Giovanni 14:12)
“In verità, in verità vi dico: CHI CREDE IN ME FARÀ ANCH’EGLI LE OPERE CHE IO FACCIO; ANZI NE FARÀ DI PIÙ GRANDI DI QUESTE, PERCHÉ IO VADO AL PADRE.”

Tornando al nostro argomento, i profeti sono davvero esempi viventi di perseveranza e sofferenza. Si pensi a Geremia, Isaia, Elia e a tutti gli altri che, invece di rilassarsi, hanno scelto di soffrire, di combattere, di resistere. Invece di gestirsi da soli, sono stati una nave guidata dalle mani del Signore. E anche nel Nuovo Testamento si pensi a Paolo per esempio. Come lui stesso dice:

(2 Timoteo 3:10)
“Ma tu hai seguito da vicino il mio ammaestramento, la mia condotta, i miei consigli, la mia fede, LA MIA PAZIENZA, il mio amore, la mia perseveranza, le mie persecuzioni, le mie sofferenze, che mi sono accadute ad Antiochia, a Iconio e a Listra, tu sai quali persecuzioni ho sostenuto, ma il Signore mi ha liberato da tutte.”

E ancora, (2 Corinzi 6:4)
“ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come ministri di Dio NELLE MOLTE SOFFERENZE …”

C’è una battaglia spirituale che implica sofferenza e avversità e abbiamo bisogno di perseveranza per combattere. Per quanto Paolo sia preoccupato, ecco cosa ha affermato verso la fine del suo ministero:

(2 Timoteo 4:7-8)
“HO COMBATTUTO IL BUON COMBATTIMENTO, HO FINITO LA CORSA, HO SERBATO LA FEDE. Per il resto, mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto giudice, mi assegnerà in quel giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la sua apparizione.”

Anche Cristo ha detto, parlando a Dio:

(Giovanni 17:4)
“Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuta L’OPERA che tu mi hai dato da fare”

soldat

Cristo, Paolo, i profeti non erano masochisti che amavano soffrire. EranoGUERRIERI, SOLDATI SPIRITUALI, che erano pronti a soffrire e a fare qualunque cosa fosse necessaria per il compimento della missione, per l’opera del Ministro. Allora erano Paolo e gli altri, oggi siamo noi a dover combattere la stessa battaglia SOTTO LO STESSO COMANDANTE: IL SIGNORE GESÙ CRISTO. Possiamo noi camminare come loro. Possiamo combattere il buon combattimento e finire la gara. Non è una gara facile, ma sicuramente è la gara migliore che possiamo correre e con la conclusione migliore: il Signore Gesù Cristo che ci aspetta per onorare la nostra perseveranza con la corona di giustizia, esattamente come farà con molti altri che nei secoli hanno scelto di combattere la stessa battaglia, negando loro stessi e mettendosi sotto il comando del loro SIGNORE.

Conclusioni

Avendo visto quanto è importante la perseveranza, concludiamo vedendo come viene prodotta. Dunque, in Romani 5:3-5 leggiamo:

(Romani 5:3-5)
“E non soltanto questo, ma ci vantiamo anche nelle afflizioni, sapendo che l’afflizione produce perseveranza, la perseveranza esperienza e l’esperienza speranza. Or la speranza non confonde, perché l’amore di Dio è stato sparso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.”

(Giacomo 1:2-4)
“Considerate una grande gioia, fratelli miei, quando vi trovate di fronte a prove di vario genere, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compia in voi un’opera perfetta, affinché siate perfetti e completi, in nulla mancanti”

Chi si aspetterebbe che la perseveranza, ovvero ciò di cui abbiamo bisogno per fare la volontà di Dio, per essere produttivi e per correre la corsa, sia il risultato di afflizioni e di prove? Probabilmente è per questa ragione che entrambi i passi precedenti ci dicono di vantarci nelle afflizioni e di gioire di fronte a prove di vario genere!! Perché se manteniamo la nostra fede, allora questa produrrà costanza, che a sua volta produrrà esperienza, speranza, opera perfetta! Quindi se soffriamo “secondo la volontà di Dio, raccomandiamo a lui le nostre anime” (1 Pietro 4:19) – “il Dio della pazienza e della consolazione” (Romani 15:5) – “come al fedele Creatore” (1 Pietro 4:19). Sottomettiamoci a Lui e permettiamogli di fare TUTTO QUELLO CHE VUOLE“Nessuno che presta servizio come soldato s’immischia nelle faccende della vita, se vuol piacere a colui che lo ha arruolato” (2 Timoteo 2:4) dice la Parola, e noi siamo soldati di Gesù Cristo. Lanciamo tutte le nostre cure, tutti “gli affari di questa vita” su Dio. 
“Anche noi dunque, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede.”
http://consapevolinellaparola.blogspot.com/2011/08/la-perseveranza.html

ciao

per tutti coloro che mi vogliono bene un invito a riflettere

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