per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

giovedì 30 agosto 2012

Consolazioni a buon mercato



 L’industria del falso

Copie, imitazioni, falsi... Oggi è molto fiorente l’industria delle imitazioni dei prodotti di marca e di qualità. Assomigliano all’originale: un bell’orologio, una bella borsa, un bell’apparecchio fotografico... costano anche poco, ma dopo un po’ ti accorgi che si guastano presto e sono solo da buttare via... A volte conviene spendere di più, aspettando di avere i soldi necessari, ma avere qualcosa che veramente valga, sia efficace, duri...
Non si tratta necessariamente di essere ingannati: a volte si compra coscientemente ciò che sappiamo essere imitazione e falso, aspettandosi chissà quale convenienza, oppure per mostrare agli altri di avere anche noi quell’oggetto. Oggi è di moda avere il telefonino portatile: farsene vedere in giro con uno è un grande prestigio, così a qualcuno è venuta l’idea di costruire dei telefonini falsi che costano poco, vuoti dentro, che si possono portare in giro e magari fare finta di telefonare...
Copie, imitazioni, falsi... Spesso si fa anche passare per cristianesimo ciò che altro non è che un patetico e vano travestimento della verità, qualcosa che nulla ha a che fare con quanto autorevolmente afferma la Bibbia. Si, perché come non tutto ciò che luccica è oro e come non basta mettere su una bottiglia l’etichetta "vino" perché lo sia di fatto, non tutto quello che si dice cristiano lo è veramente.
Le contraffazioni in questo campo abbondano specialmente quello che è un tragico inganno perpetrato - quel che è peggio - verso chi soffre...."le consolazioni a buon mercato".

Un grave fraintendimento

Quante volte, davanti a chi soffre, certamente anche con sincerità da parte nostra, si dice: tutto ti andrà bene, spera sempre, abbi fede in Dio, Dio è buono... Dio perdona... prega e risolverai il tuo problema... Lui ti darà forza... Lui ti salverà... senza rendersi conto di perpetrare davanti a quella persona, un tragico inganno!
Ma come - direte voi - non è forse vero che Dio è buono, che perdona e che risponde alle preghiere? Si,  tutto questo è vero, ma a certe condizioni!
Un giorno ho incontrato in ospedale un uomo che, prima ancora che gli dicessi qualcosa, mi disse beffardamente: "Davanti alla mia malattia lei mi dirà sicuramente di pregare, ma io ho pregato e non mi è successo niente.... Tutte le vostre preghiere e il vostro Dio non sono che fandonie...".
Avrei però potuto rispondergli: "Vede, lei per tutta la vita di Dio se n’è fregato altamente, è vissuto come se non esistesse, ignorandolo e trasgredendo allegramente le sue leggi: perché mai Dio dovrebbe ora rispondere alle sue cosiddette preghiere? Se lei vuole scoprire quanto siano vere le preziose promesse che Dio fa nella Sua Parola, si metta prima a posto con Dio nei termini che Egli ha indicato, chieda perdono per i suoi peccati, Lo implori affinchè Egli la lavi con il prezioso sangue di Cristo, Gli chieda il ravvedimento e la fede, Lo scongiuri di adottarlo come Suo figliolo, ed allora sarà nella posizione di chiederGli qualcosa.".
Illuderei la gente con le consolazioni e le promesse della Bibbia, e predicherei un cristianesimo falso e contraffatto, se io non mettessi in chiaro che queste consolazioni e promesse sono state rivolte a persone particolari che già intrattenevano con Dio quello speciale rapporto che la Bibbia stessa definisce e che solo le rende efficaci. E’ come se, per assurdo, io ad un poveraccio dicessi: "Vedrai che un giorno il famoso miliardario Rockfeller ti aiuterà e ti farà tuo erede. Abbi fiducia! Continua a sperare!". Non sarebbe un tragico inganno? Perché mai dovrebbe farlo se non hai mai avuto alcun rapporto con lui e non hai mai nemmeno provato a scrivergli per proporgli di diventare suo figlio adottivo!". Allo stesso modo oggi c’è troppa gente che prende per scontate le promesse di Dio, ma è nella condizione di farle proprie?

Un bellissimo testo
speranza
Prediamo per esempio un bellissimo testo biblico di consolazione che si suole leggere in particolari circostanze di disagio e di sofferenza, Isaia 43:1-7: "Ma ora così parla il Signore, il tuo Creatore, o Giacobbe, colui che ti ha formato, o Israele! Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio!  Quando dovrai attraversare i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà,  perché io sono il Signore, il tuo Dio, il Santo di Israele, il tuo Salvatore; io ho dato l’Egitto come tuo riscatto ...  Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e io ti amo, io do degli uomini al tuo posto, e dei popoli in cambio della tua vita. Non temere, perché io sono con te, io ricondurrò la tua discendenza da oriente, e ti raccoglierò da occidente... tutti quelli cioè che portano il mio nome, che io ho creati per la mia gloria, che ho formati, che ho fatti".
Magnifiche promesse, non è vero? A chi però sono state rivolte? Abbiamo il diritto di farle nostre, su quale base e se si, a quali condizioni?

A chi sono rivolte queste parole

Quelle che abbiamo letto sono le parole che il Signore Iddio rivolge tramite il profeta Isaia al popolo di Israele, il Suo popolo eletto, in un particolare momento della sua storia.
Il popolo di Israele considera con sgomento la desolazione operata dai suoi nemici sul suo territorio e sulla sua popolazione, e se ne chiede il perché. Iddio così lo conduce a riflettere su sé stesso e a considerare come questa non sia che la diretta - e per altro prevista - conseguenza della loro disubbidienza alle clausole del Patto che hanno stipulato e che li lega a Dio e  li rende Suo popolo.
Il profeta dice: "Chi ha abbandonato Giacobbe al saccheggio e Israele in balia dei predoni? Non è stato forse il Signore? Colui contro il quale abbiamo peccato, nelle cui vie non si è voluto camminare, e alla cui legge non si è ubbidito? Perciò egli ha riversato su Israele la sua ira furente e la violenza della guerra; la guerra l’ha avvolto nelle sue fiamme, ed egli non ha capito; l’ha consumato, ed egli non se l’è presa a cuore" (Is. 4:24,25).
Si, i fatti che stavano capitando a Israele erano conseguenza del giudizio di cui erano fatti oggetto da parte di Dio. Però: forse che ora dovevano considerarsi abbandonati da Dio per sempre? No, il Signore vuole confortare e consolare Giacobbe-Israele, il popolo salvato dall'Egitto. Israele non doveva aver paura. Il Signore dice: "Nonostante tu sia stato largamente insensibile alle motivazioni per cui il mio giudizio ti ha colpito, e che io potrei farti oggetto di giudizi ancora più pesanti, io ti tratterò con misericordia". Sebbene molti si siano dimostrati intrattabili, l’amore di Dio continuerà ad essere rivolto al Suo popolo, ed il corpo della nazione sarà riservato alla Sua misericordia. Perché? Perché il popolo può ricevere queste assicurazioni?

I. I presupposti della Sua cura

Dobbiamo chiederci: su quale base Dio si prende cura e si interessa del Suo popolo? Giacobbe-Israele, sebbene sia finito in condizione miserevole a causa del suo peccato, continuerà a godere della benedizione di Dio perché:

1. Sono opera Sua
 
Il popolo di Israele è "un’idea di Dio", è stato creato e formato di Sua iniziativa per un compito particolare da svolgere nella storia. Con il popolo di Israele Dio si è proposto un piano che Egli, Dio, porterà a compimento fedelmente nonostante la debolezza e l’infedeltà di questo popolo. Dio li ha creati come popolo: non soltanto ha dato loro l’esistenza, ma li ha portati a formare una nazione, ha costituito il loro governo ed ha dato loro una speciale ‘carta costituzionale’ che essi hanno firmato, il patto che li lega a Dio e l’uno con l’altro.
Questa certezza di benedizione da parte di Dio vale pure per tutti i discendenti spirituali di Abramo, cioè tutti coloro che, gente di ogni luogo e tempo, ravvedendosi dei loro peccati e affidando consapevolmente la loro vita al Signore e Salvatore Gesù Cristo, sono stati così, secondo le promesse di Dio, resi membri del Suo popolo, la Chiesa, adottati nell’ambito della Sua famiglia, resi titolari dei diritti e dei doveri che questo comporta, e quindi rassicurati che Dio manterrà fede anche per loro alle Sue promesse.
Se siamo credenti, siamo, come dice la Scrittura, "opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo" (Ef. 2:10).
Solo un miracolo ha potuto fare di me, peccatore, una nuova creatura e un membro del popolo di Dio. Le promesse di Dio sono per me e mi consolano, perché Egli tratterà con grazia l’opera delle Sue mani. Dio mi ha reso membro del Suo popolo, sono Suo figlio adottivo, Egli mi ha unito a Sé stesso. Sono stato creato per la Sua gloria, Dio onorerà le Sue promesse e manifesterà la Sua gloria nel liberare chi ha voluto inserire nei Suoi piani.

2. Sono stati riscattati da Lui 

Un’altra base per cui posso essere sicuro della Sua protezione è che Dio, per amore di Sé stesso, ha sempre redento il popolo che Gli appartiene. Dalla terra di Egitto Egli ha spezzato le catene che legavano Israele in schiavitù. "Nel suo amore e nella sua benevolenza egli li redense" (Is. 63:9) dice la Scrittura.
Se questo è vero com’è stato vero storicamente per il popolo di Israele, ancora di più Egli si prenderà cura di coloro che sono stati redenti col sangue di Suo Figlio. Sei stato chiamato a far parte del popolo di Dio ed hai risposto di sì assumendotene tutti i diritti ed i doveri? Si? Allora il sangue del sacrificio di Cristo è stato sparso sulla tua vita e sei stato purificato da tutto ciò che la guasta e la corrompe, per il tempo e per l’eternità. I cristiani autentici possono dire di aver fatto un taglio netto con gli usi ed i costumi di un’umanità vana, ribelle e senza Dio, di essere come morti a tutto ciò che a Dio dispiace. "Avete imparato, per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici, a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente, e a rivestire l’uomo nuovo che è creato ad immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità" (Ef. 4:22-24). Se questo è avvenuto nella tua vita, sei titolare anche tu delle promesse di Dio. "...perché io ti ho riscattato" e quindi, dice il Signore, Ti riscatterò ancora.

3. Un popolo particolare 

I membri del popolo di Dio possono essere consolati perché sono il Suo popolo particolare. Egli "li ha chiamati per nome". "Ti ho chiamato per nome", dice il nostro testo, il nome di "popolo di Dio" che per loro era tanto peculiare come quello di Israele. Israele non era un popolo come gli altri, ma era stato formato fra tutti gli altri popoli per grazia di Dio ad una missione particolare.
Ascoltate ciò che il Signore dice sulle responsabilità di chi Gli appartiene: "Oggi, il Signore, il tuo Dio, ti comanda di mettere in pratica queste leggi e queste prescrizioni; osservale dunque, mettile in pratica con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima tua. Tu hai fatto dichiarare oggi al Signore che egli sarà il tuo Dio, purché tu cammini nelle Sue vie e osservi le Sue leggi, i suoi comandamenti, le sue prescrizioni, e che tu ubbidisca alla sua voce. Il Signore ti ha fatto oggi dichiarare che sarai un popolo che gli appartiene, come egli ti ha detto, e che osserverai tutti i suoi comandamenti, affinché egli ti metta al di sopra di tutte le nazioni che ha fatte, quanto a gloria, rinomanza e splendore e tu sia un popolo consacrato al Signore tuo Dio, come Egli ti ha detto" (De. 26:16-19).
Questo è il popolo che Dio benedice, perché legato a Lui da un preciso patto. Tu sei legato a Dio in Cristo da un simile patto, è Dio il Tuo Dio esclusivo a cui rendi fiducia ed ubbidienza? Coloro che hanno Dio con loro non devono temere chi o che cosa può essere contro di loro. Per questo il credente può dire: "Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Sarà forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? ... in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati" (Ro. 8:35,37).

II. I precedenti della Sua cura

Se questi sono come sono i presupposti della cura e della benedizione del Signore, possiamo avere oggi la testimonianza che Dio è stato fedele a queste sue promesse, sia nel passato, fra l’antico popolo di Dio, che nel presente. Innumerevoli sono infatti le testimonianze di uomini, donne, e bambini, che hanno toccato con mano la veracità delle promesse di Dio. E’ il nostro stesso testo che cita questo dato di fatto riportando due situazioni concrete che il popolo come tale ha vissuto. Quanti casi però, anche a livello personale, potrebbe contare!

1. A caro prezzo 

Dio ha acquistato per sé stesso il Suo popolo, antico e moderno, veramente a caro prezzo. Gli Etiopi li avevano invasi al tempo di Asa, essi però non avevano potuto, alla lunga, conservare questa loro conquista, perché Dio non permette che si tocchi il Suo popolo più di quanto non ritenga Egli necessario. Il testo dice: "io ho dato l’Egitto come tuo riscatto". Dio dimostrò la Sua fedeltà quando colpì gli Egiziani, sia i primogeniti che gli altri, in Egitto, e fece annegare il Faraone ed il suo esercito nel Mar Rosso, per la sicurezza ed il beneficio del Suo popolo nella terra promessa.
Che sono però l’Egitto, l’Etiopia e Sheba, con tutte le loro vite e tesori, a confronto con il sangue di Cristo? Per poter includere noi nel popolo di Dio e farci titolari delle Sue promesse, Dio ha dato il Suo unico figlio a morire sulla croce. Là ha pagato il prezzo del nostro riscatto. A queste condizioni, non ci darebbe Egli forse ogni cosa con Lui? E non vuol dire questo che a coloro che Gli appartengono viene attribuito molto valore? Come potrebbe abbandonare Dio coloro che ha acquistato con così gran prezzo?

2. La riprensione come segno di interesse 

Anche la riprensione e il castigo sono per il credente un segno di Dio che non lo abbandona. Se noi non importassimo a Dio, Egli non si prenderebbe nemmeno la briga di riprenderci e correggerci. La Scrittura dice:"Il Signore corregge quelli che egli ama e punisce tutti coloro che riconosce come figli. Sopportate dunque queste cose per la vostra correzione. Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il padre non corregga? Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la loro parte, allora siete bastardi e non figli" (Eb. 12:6-8). Nel nostro testo il Signore dice al Suo popolo: "Sebbene io ti castigherò per i tuoi peccati, non permetterò ai tuoi nemici di distruggerti completamente". Dice la Scrittura: "Il giusto è salvato dalla tribolazione, e l’empio ne prende il posto" (Pr. 11:8).

III. Le ulteriori manifestazioni della Sua cura

Ed ecco così come in questo contesto, con questi precisi presupposti, le promesse del Signore acquistano la dolcezza di una concretezza e di una realtà senza pari.

1. Nel fuoco 

Sarebbe stato con loro presente nelle più grandi difficoltà e pericoli: "Quando dovrai attraversare i fiumi, essi non ti sommergeranno; quando camminerai nel fuoco non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà" (2).Pensate al personaggio biblico di Daniele, alla protezione che Egli riceve dal Signore quando, per la sua fedeltà a Dio, viene gettato prima in una fossa di leoni e poi nel fuoco, uscendone incolume. Pensate alla calma ed alla determinazione dei martiri della fede, torturati ed uccisi. Pensate alle serene morti di coloro che pur nelle sofferenze hanno testimoniato a noi che il Signore era con loro.

2. Privilegi spirituali 

Senza paura di fare dei favoritismi, il Signore promette a coloro che Gli appartengono, un trattamento privilegiato. Dice loro: "Perché tu sei prezioso ai miei occhi, sei stimato e io ti amo, io do degli uomini al tuo posto, e dei popoli in cambio della tua vita". Certo non ottengono quelle benedizioni a causa dei loro meriti, ma a causa della grazia di Dio che li ha eletti a vita eterna per magnificare la Sua gloria. Dio avrebbe ancora, all’occasione, privilegiato i loro interessi rispetto a quelli degli altri, ed infine una parte di loro sarebbe stata riportata nella terra promessa dopo che Dio avrebbe suscitato in loro il desiderio di tornare, perché Dio rimane fedele alle Sue promesse nonostante tutto ciò che possano dire e fare i Suoi avversari. Chi è il seme di Israele che sarà così raccolto? Lo dice il v. 7: " tutti quelli cioè che portano il mio nome, che io ho creati per la mia gloria, che ho formati, che ho fatti": sono coloro che Dio, nella Sua misericordia ha contrassegnato

Conclusione

Eravamo partiti con la nostra riflessione considerando come tante siano oggi le copie, le imitazioni e i falsi, che si cercano spesso appositamente per ottenere qualcosa facilmente e a poco prezzo. In realtà non otteniamo ciò che cerchiamo, come quello che fa finta di parlare con un falso telefonino, e poi evidentemente non parla con nessuno.
Quanto spesso è lo stesso con il cristianesimo: si danno consolazioni a buon mercato, si illude la gente con false sicurezze, si pensa di essere a posto con Dio o si pretende da Dio quello che non ti potrebbe dare perché in realtà non sei a posto con Dio o non ti avvicini a Lui nei modi e nei termini che Egli ha sovranamente stabilito. Accontentarci di un cristianesimo facile e a buon mercato non ci servirà a nulla. Cercate il cristianesimo genuino, quello a "denominazione di origine controllata", cioè conforme alla Bibbia, e non secondo i nostri pii ma infondati desideri. E’ un cristianesimo che "costa molto", ma non avremo mai nulla di adeguato così, con poca fatica. Soltanto nel contesto di un cristianesimo "a caro prezzo" sarà possibile comunicare a quelli della nostra generazione le preziose promesse del Signore: "Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome; tu sei mio! ".

di P.Castellina

"La pietà, con animo contento del proprio stato, è un grande guadagno.
Infatti non abbiamo portato nulla nel mondo, e neppure possiamo portarne via nulla; ma avendo di che nutrirci e di che coprirci, saremo di questo contenti."
(1 Timoteo 6:6-8)

domenica 19 agosto 2012

Grazia Sovrana e responsabilità dell'uomo


 
Un sermone pronunciato il Sabato mattina del 1 Agosto 1858,
dal  Rev. C.H. Spurgeon  
Presso la  Music Hall, Royal Surrey Gardens

" E Isaia arditamente dice: «Io sono stato trovato da quelli che non mi cercavano, mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me».
Ma riguardo ad Israele dice: «Tutto il giorno ho steso le mani verso un popolo disubbidiente, e contestatore»"(Romani 10:20,21)

Indubbiamente queste parole si riferiscono primariamente alla rigetto dei Giudei e alla scelta dei Gentili. I Gentili erano quel popolo che non cercava il Signore e che viveva nell’idolatria; ma, nonostante ciò, l’Eterno Iddio si è compiaciuto, in questi ultimi tempi di indirizzare loro l’Evangelo della grazia; mentre gli Ebrei, che avevano a lungo goduto dei privilegi della Parola di Dio, a causa della loro disubbidienza e ribellione, sono stati respinti. Credo, in ogni modo, che sebbene sia questo il significato principale delle parole del nostro testo, vi sia pure, come anche Calvino afferma, la verità di un fatto universale. Cioè che Dio ha scelto coloro che non lo conoscevano e che lo ha fatto a causa della sovrabbondanza della sua grazia per manifestare la sua salvezza a uomini che erano lontani dal lui; mentre, al contrario, coloro che si perdono, dopo avere udito la Parola, sono condannati a causa della loro volontaria perseveranza nel peccato, perché il Signore ha “steso tutto il giorno le sue mani verso un popolo disubbidiente e contestatore”.
Il sistema della verità non è formato da una sola linea retta, ma da due. Nessuno avrà mai una corretta comprensione dell’Evangelo fintanto che, non sarà in grado di abbracciare con il suo sguardo, contemporaneamente, entrambe le linee. In un libro della Bibbia mi viene detto che “raccoglierò ciò che avrò seminato”; altrove, nella stessa Bibbia, mi si insegna che “non dipende dunque né da chi vuole né da chi corre ma da Dio che fa misericordia”. Vedo chiaramente che Dio presiede ogni cosa con la sua provvidenza; eppure scorgo anche, e non posso non vederlo, che l’uomo agisce come gli piace e che Dio ha lasciato  le sue azioni alla sua propria volontà, in una misura molto ampia. Ma, se giungo ad affermare che l’uomo è tanto libero di agire in modo che Dio non presieda affatto sulle sue azioni, mi trovo a raggiungere il limite dell’Ateismo; diversamente, se dichiaro che Dio governa a tal punto tutte le cose in modo che l’uomo non ha alcuno spazio per essere responsabile delle proprie azioni giungo al limite dell’Antinomismo o del fatalismo. Che Dio predestina e che l’uomo sia responsabile  sono due cose che pochi riescono a vedere. Si crede che siano contraddittorie e incoerenti; ma non è così. E' solo colpa del nostro fragile giudizio. Due verità non possono contraddirsi tra loro.Pertanto, se leggo che ogni cosa è stata preordinata, questo è vero; e se trovo, da qualche altra parte, che l’uomo è responsabile di tutte le proprie azioni, anche questo è vero; è solo la mia follia che mi porta ad immaginare che due verità possano contraddirsi a vicenda. Non ritengo che queste due verità potranno mai saldarsi in una unica verità su alcuna incudine umana, ma solo nell’eternità: queste due linee sono parallele e, per quanto a lungo si potrebbe seguirle, non le si vedrà mai convergere, anche se, in effetti, in un punto convergeranno, ma questo punto è situato nell’eternità, presso il trono di Dio, da dove proviene ogni verità.
Questa mattina, sto per prendere in considerazione queste due verità. Nel verso 20 ci viene insegnata la dottrina della grazia sovrana: “Ma Isaia è molto ardito e afferma: «Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano; mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me». Al verso successivo abbiamo la dottrina della colpa dell’uomo che rifiuta l’invito divino. “Ma riguardo ad Israele afferma: «Tutto il giorno ho teso le mani verso un popolo disubbidiente e contestatore».

I. La Sovranità Divina

Chiunque sarà salvato lo sarà a causa della grazia divina, per la sola grazia di Dio. La ragione della salvezza di un essere umano non la si potrà trovare nella creatura ma esclusivamente in Dio. Noi non siamo salvati a causa di qualcosa che abbiamo potuto fare o volere; ma ciò che facciamo e vogliamo è conseguenza del disegno benevolo di Dio e conseguenza dell’opera della sua grazia nei nostri cuori. Nessun peccatore potrà mai anticipare Dio; nessuno potrà mai precederlo perché è sempre lui a prendere l’iniziativa riguardo alla salvezza. C’è lui prima delle nostre convinzioni, prima dei nostri desideri, prima dei nostri timori, prima delle nostre speranze. Quanto c’è di buono e quanto mai di buono ci sarà in noi, procede direttamente dalla grazia di Dio, ed è l’effetto di una causa Divina.
Adesso, nel parlarvi dell’atto di grazia, compiuto da parte di Dio, nella salvezza dell’uomo, prima di tutto voglio farvi osservare come sia del tutto immeritato. Potete vedere che le persone alle quali ci si riferisce nel testo che abbiamo letto non meritavano assolutamente la grazia di Dio. Essi lo hanno trovato, ma non lo avevano mai cercato; egli si è manifestato loro, ma essi non avevano mai chiesto di lui. Non c’è mai stato alcuno che sia stato salvato perché l’ha meritato. Chiedetelo a tutti i santi di Dio e vi diranno che la loro vita prima della conversione è stata spesa nelle passioni e nei desideri peccaminosi della carne; che nei giorni della loro ignoranza si sono ribellati contro Dio e che hanno abbandonato le sue vie; che quando venivano invitati a tornare a lui hanno disprezzato i suoi inviti e che anche quando venivano avvertiti dei pericoli, hanno gettato dietro le loro spalle quelle dolci esortazioni. Essi vi racconteranno come Dio li ha attirati a sé e che ciò non è stato per alcun merito che avessero prima della conversione, perché alcuni di loro, lungi dall’avere alcun merito, erano i peggiori tra i più vili. Essi erano sprofondati nel fango del peccato, non si vergognavano di compiere le cose delle quali noi proviamo orrore perfino nel parlarne; erano condottieri nel commettere il male, principi nei ranghi del nemico; eppure la grazia sovrana giunse fino a loro e vennero condotti a conoscere il Signore. Costoro vi diranno che ciò non avvenne a causa di alcuna loro buona disposizione perché, anche se adesso hanno la coscienza di possedere qualcosa di buono che è stata innestata in loro, sanno molto bene che nei giorni in cui vissero nella carne e nel peccato non possedevano alcuna qualità che non fosse piegata al servizio di Satana. Chiedete pure loro se pensano di essere stati scelti da Dio a causa del loro coraggio, vi risponderanno di no; seppure avevano del coraggio lo usavano per compiere il male. Domandate loro se sono stati scelti a causa dei loro talenti e vi risponderanno ancora di no; avevano dei talenti ma li impiegavano tutti per servire Satana; domandate loro se sono stati scelti perché erano più aperti o per la generosità della loro buona disposizione; vi risponderanno che perfino questi aspetti del loro carattere li spingevano ad immergersi di più negli abissi del peccato in modo da essere amici e colleghi dei peggiori tra gli uomini e pronti a bere lunghi sorsi ad ogni occasione di peccato che incontrassero sulla loro strada. Non c’era alcuna ragione per la quale Dio dovesse avere misericordia di loro, e ciò che adesso li meraviglia è il fatto che non sono stati recisi mentre vivevano nei loro peccati, che i loro nomi non sono stati cancellati dal libro della vita, e che non sono stati gettati nello stagno di fuoco e di zolfo dove la fiamma divora i malvagi. Ma alcuni hanno detto che Dio avrebbe scelto alcuni uomini perché avrebbe previsto che, dopo la sua scelta, questi si sarebbero comportati bene e che sarebbero stati meritevoli ed eccellenti. E allora andate ancora ad interrogare i santi del Signore. Vi diranno che anche dopo la loro conversione hanno compiuto cose sulle quali hanno dovuto piangere amaramente. Anche se si rallegrano del fatto che Dio ha iniziato in loro una buona opera, spesso si ritrovano a tremare, come se Dio non avesse fatto proprio nulla in loro. Vi diranno che, anche se hanno abbondanza di fede, pure vi sono momenti in cui si sentono sovrabbondanti di incredulità; che, anche se in certi momenti sono generosi nel compiere sante e buone opere, pure, a volte temono che perfino le loro opere migliori siano contaminate dal peccato. Il cristiano vi dirà che piange perfino sulle proprie lacrime, e che avverte la corruzione e il peccato perfino nei suoi migliori desideri; che deve pregare il Signore affinché lo perdoni perfino delle sue preghiere perché sa che le sue supplicazioni, spesso, sono mischiate con il peccato, e chiede sempre che le sue migliori offerte siano spruzzate con il sangue dell’espiazione perché non è mai riuscito a portare una sola offerta che non presentasse qualche macchia o difetto. Potrete chiedere al più onesto dei santi, a colui che, in mezzo alla gente si distingue e risplende come un angelo, e vi dirà che si vergogna di se stesso. “Si", vi dirà,  "voi potete anche lodarmi ma io non posso farlo, voi potete parlare bene di me, potete applaudirmi, ma se conosceste il mio cuore avreste sufficienti ragioni per considerarmi un peccatore salvato per grazia, che non ha nulla di cui vantarsi, che deve solo chinare il suo capo e confessare la propria iniquità dinanzi a Dio”. Per questa ragionela grazia è del tutto immeritata.
Inoltre, la grazia di Dio è sovrana. Con questa parola intendiamo dire che Dio possiede il pieno diritto di conferire la grazia a coloro che egli sceglie, e di ritenerla quando a lui piace. Non è obbligato a darla ad alcun uomo, e tanto meno a tutti gli uomini; e se decide di darla ad uno e non ad un altro, la sua risposta è: “Non mi è lecito di fare del mio ciò che voglio? Vedi tu di mal occhio che io sia buono? Io farò grazia a chi vorrò fare grazia”. Ebbene, voglio farvi notare la sovranità della grazia divina nel testo: “Sono stato trovato da quelli che non mi cercavano; mi sono manifestato a quelli che non chiedevano di me”. Noi siamo portati a credere che, se proprio Dio voleva dare la sua grazia ad alcuno, egli sarebbe stato disposto a darla a chi lo avrebbe cercato con fervore. Noi siamo inclini a pensare che Dio, nell’alto dei cieli abbia detto: “Voglio fare grazia, ma lascerò gli uomini a se stessi, e quando avvertiranno il bisogno del mio favore e mi cercheranno diligentemente con tutto il loro cuore, giorno e notte, con lacrime, con promesse, con supplicazioni, allora io li benedirò, ma non prima di allora!”.  Ma, cari e amati, Dio non pronunciò mai un tale decreto. È vero che egli benedice coloro che gridano a lui, ma li benedice prima ancora che essi comincino a gridare, perché il loro grido non gli appartiene ma è Dio che lo ha messo nel loro cuore e sulle loro labbra; i loro desideri non sono cresciuti da soli, sono il frutto di quella buona semenza che Dio stesso ha sparso nei loro cuori. Dio salva gli uomini che non lo cercavano. O meraviglia delle meraviglie! È vera grazia quando Dio salva qualcuno che lo cerca; ma quanto maggiore sarà quando colui che è smarrito viene cercato! Osserviamo la parabola della pecora smarrita che ci è stata raccontata dal Signore Gesù Cristo. Vi sembra che egli l’abbia raccontata così? “Un pastore aveva cento pecore e una di esse si perse per la via. Egli tornò a casa e, dopo un po’ la pecora ritornò; quando la rivide la ricevette con gioia e disse ai suoi amici, rallegriamoci, perché la pecora che avevo perso è tornata a casa.” No, non è così! Nella parabola fu il pastore ad andare dietro alla pecora, la poveretta non sarebbe mai tornata a casa, piuttosto sarebbe andata sempre più lontano dall’ovile. Fu lui ad inseguirla; arrampicandosi su colline di difficoltà, attraversando vallate di scoraggiamento, il pastore seguì le sue tracce e la raggiunse; e poi non la fece camminare davanti a lui, non si fece seguire, ma se la pose sulle spalle e la riportò a casa cosicché non disse: “Questa pecora è tornata a casa”, ma: ho ritrovato la mia pecora che era perduta”. Non sono gli uomini a cercare Dio per primi, è lui che li cerca per primo; e se, tra noi oggi, c’è qualcuno che sta cercando Dio, voglio dirti che lo fai perché lui ti sta già cercando da molto tempo. Se desideri conoscerlo, sappi che questo desiderio era già nel suo cuore prima che fosse nel tuo, cosicché i tuoi buoni desideri e la tua ricerca fervente non sono le cause della tua salvezza, ma, piuttosto, gli effetti di una grazia che Dio ti ha già accordato. “Va bene", dirà qualcun altro, " io credo che anche se il Salvatore non pretende che ci sia da parte del peccatore questa ricerca continua e fervente, con lacrime e sospiri, almeno certamente vorrà che chiunque, prima di poter possedere la grazia, per lo meno, la richieda”. Infatti ci sembra del tutto naturaleche Dio doni la grazia a coloro che gliela chiedono. Ma osservate, il testo dice che egli si è manifestato a “quelli che non chiedevano di lui”. Questo vale a dire che, prima ancora che noi chiediamo, Dio ci ha già dato la grazia. L’unica ragione per la quale qualunque uomo comincia a pregare è perché Dio ha già messo la Sua grazia nel suo cuore, ed è ciò che lo porta a pregare. Mi ricordo, che quando fui convertito a Dio, ero completamente Arminiano. Credevo di essere stato io a cominciare la buona opera da solo e, spesso, mi sedevo e pensavo: “Ho cercato il Signore per quattro anni prima che potessi riuscire a trovarlo”, e cominciavo già a farmi i complimenti perché avevo perseverato così a lungo in mezzo a tanti scoraggiamenti. Ma un giorno questo pensiero mi colpì:“Per quale ragione hai cercato il Signore?” e, immediatamente la risposta giunse al mio cuore: “Perché lui ti ha portato a farlo; è stato lui a mostrarti quanto avessi bisogno del suo perdono, altrimenti non lo avresti mai cercato; è stato lui a mostrarti la preziosità diCristo, altrimenti non l’avresti mai ritenuto degno di tale ricerca” e, in un solo istante, vidi chiaramente lo splendore delle dottrine della grazia. Dio deve iniziare l’opera. La natura non è mai in grado di elevarsi al di sopra di se stessa. Se mettete l’acqua in alto, in un grande serbatoio, sfruttando il principio dei “vasi comunicanti”, con una conduttura potrete portarla anche lontano, ma non più in alto del livello in cui si trova nel serbatoio, a meno che non intervenga qualche altra spinta. No, non è nella natura umana la capacità di cercare Dio. La natura umana è interamente corrotta e, pertanto, è necessaria la spinta straordinaria dello Spirito Santo perché possa essere condotta a chiedere la grazia. Ma, sappiatelo, noi non riusciamo a discernere nulla di tutto ciò mentre lo Spirito sta operando; lo impariamo e lo comprendiamo solamente dopo. Noi chiediamo come se fossimo solo noi a farlo. Il nostro compito è quello di cercare il Signore come se non ci fosse lo Spirito Santo. Ma, sebbene non sappiamo nulla di tutto ciò, deve esserci sempre una spinta precedente da parte dello Spirito nel nostro cuore prima che il nostro cuore si muova verso di lui.

Nessun peccatore può precederti
La tua grazia è sovrana, più ricca e più gratuita”

Lasciate che vi dia un’illustrazione di ciò. Guardate ad un uomo che siede sul suo cavallo, è circondato dai suoi soldati. Guardatelo quanto è orgoglioso mentre cavalca consapevole della propria dignità. “Signore, cosa avete in quella tasca? Cosa sono quelle carte che custodite con così gran cura?” “Oh, si tratta di documenti che mi danno l’autorità di distruggere la chiesa di Dio a Damasco. Ho già trascinato alcuni di loro nelle sinagoghe, uomini e donne; ne ho già battuti alcuni e li ho costretti a bestemmiare; adesso ho qui il mandato da parte del Sommo Sacerdote per portarli a Gerusalemme dove daremo loro la morte.” “Saulo! Saulo! Ma tu non ami Cristo?” Amarlo? No! Quando uccidevano Stefano io custodivo le vesti dei suoi aguzzini e me ne sono rallegrato. Avrei desiderato essere presente anche alla crocifissione del loro Maestro perché li odio di un odio perfetto e medito minacce e stragi contro di loro”. Che ne dite di quest’uomo? Se sarà salvato uno come lui, non credete che bisognerà attribuire le sua conversione alla sovranità di Dio? Guardate al povero Pilato, quante cose buone ci sono in questo governatore che ci farebbero ben sperare per lui. Avrebbe voluto salvare il Maestro, ma ebbe timore e tremò. Se fosse dipeso da noi, avremmo detto: “Signore, salva Pilato, egli non vuole uccidere Cristo, sta cercando di liberarlo; piuttosto uccidi Saulo il sanguinario, lui è proprio il peggiore dei peccatori.”, “No", risponde Dio, "Io faccio quel che mi pare con ciò che mi appartiene.”. I cieli si aprono, la gloria appare, più splendente del sole di mezzogiorno. Colpito da un tale bagliore Saulo cade a terra e ode una voce rivolta proprio a lui: “Saulo, Saulo perché mi perseguiti? Ti è duro ricalcitrare contro il pungolo” Egli si alza, Dio gli appare: “Ecco, io ti ho costituito come un vaso eletto per portare il mio nome davanti ai popoli.” Non è questa sovranità divina? Grazia sovrana senza alcuna ricerca da parte dell’uomo? Dio è stato trovato da coloro che non lo cercavano; si è manifestato a coloro che non chiedevano di lui. Alcuni obietteranno che quello è stato un miracolo: ebbene, lo è stato! E simili miracoli continuano a compiersi ogni giorno. Ho conosciuto un uomo che già da lungo tempo non frequentava più i culti; eppure una Domenica mattina, di ritorno dal mercato dove era andato a comprare un paio di anatre per il pranzo, passò davanti alla chiesa e la vide aperta. “Andiamo a vedere cosa stanno facendo qui dentro” pensò. Entrò e l’inno che si stava cantando attirò la sua attenzione; ascoltò il sermone, si dimenticò delle sue anatre, scoprì la condizione del suo cuore, tornò a casa, si gettò in ginocchio davanti a Dio e dopo poco tempo, il Signore si compiacque di dargli pace e gioia mediante la fede. Quell’uomo non aveva nulla in se stesso, niente che poteva portarci ad immaginare che sarebbe mai stato salvato, ma semplicemente perché Dio ha voluto così, egli è stato fermato dall’efficacia della grazia ed è rientrato in se stesso. Ciascuno di noi che è stato salvato da Dio è la migliore illustrazione di questo argomento. Fino ad oggi mi meraviglio ancora nel considerare il fatto che Dio abbia scelto proprio me. Non posso capire perché lo abbia fatto, e la mia unica risposta a questa domanda è: “Si, padre, perché così ti è piaciuto”.
Credo di avervi esposto abbastanza chiaramente la dottrina. Lasciate però che aggiunga ancora poche parole. Alcuni sono così impauriti da questa dottrina, essi dicono, “È vera, la condivido in gran parte, ma comunque non dovresti predicarla davanti a tante persone; è buona per confortare il popolo di Dio, ma bisogna essere cauti e non deve essere predicata pubblicamente.”. Se qualcuno dice così vorrei che discutesse la questione con il mio Maestro. Egli mi ha dato questo grande Libro per predicare e io non posso predicare nient’altro di ciò che trovo qui dentro. Se credete che egli vi abbia messo qualcosa che non sia adatto a salvare gli uomini, andate e reclamare contro di lui e non prendetevela con me. Io sono solamente un suo servo e se la commissione che mi ha affidato riceve il vostro biasimo, non ho nulla da farci. Se invio il mio servo in un certo luogo con un messaggio ed egli lo espone fedelmente, il servo non può essere biasimato. Prendetevela con me che l’ho mandato e non con lui. Per questa ragione vi dico: “prendetevela con il mio Maestro e non con me” perché l’unica cosa che sto facendo è: proclamare il suo messaggio. “Eh, no",  risponde qualcuno, "questa dottrina non si deve predicare”. E invece no! Si deve predicare. Ogni parola di Dio ci è stata data mediante l’ispirazione ed è utile a compiere qualche buon fine. Non lo dice forse la Bibbia? Lasciate che vi dica che la ragione per la quale molte delle nostre chiese si stanno degradando è proprio perché questa dottrina non viene predicata. Ovunque questa dottrina è stata insegnata si è sempre udito: “Abbasso il papato!” I primi riformatori credevano a questa dottrina e la predicavano. Ha detto bene un ministro della chiesa d’Inghilterra ad alcuni che inveivano contro di lui replicando: “Guardate al vostro Lutero. Non ritenete che sia proprio lui l’insegnante della chiesa d’Inghilterra? Ebbene, tutto ciò che Calvino e gli altri riformatori insegnarono lo potete trovare nel suo libro sul libero arbitrio.” Oltre a ciò possiamo fare riferimento ad una schiera di ministri che si sono succeduti e che giungono fino a noi. Parliamo così della successione apostolica! Colui che predica le dottrine della grazia è colui che segue veramente la successione apostolica. Possiamo ritrovare i nostri antenati in uomini del calibro di John Newton, di George Whitefield, di John Owen, di John Bunyan, per giungere fino a Giovanni Calvino, Martin Lutero e Ulrico Zwingli; e poi possiamo andare ancora più indietro fino a Girolamo Savonarola, Girolamo da Praga, Jan Huss per arrivare ad Agostino e da lì, il passo per giungere all’apostolo Paolo è veramente breve. Non ci vergogniamo della nostra discendenza; anche se adesso i Calvinisti vengono considerati eterodossi, siamo e rimarremo ortodossi. Questa è la vecchia dottrina. Andate a comprare qualcuno dei vecchi libri puritani e vedete se potete trovarvi l’Arminianesimo. Cercate in tutte le bancarelle dove si vendono libri usati e vedete se potete trovare anche uno di quei vecchi libri di formato in folio nei quali si possa trovare altro se non la dottrina della grazia gratuita di Dio. Mettete questa dottrina davanti alle menti e ai cuori degli uomini e vedrete dissiparsi i falsi insegnamenti della penitenza, della confessione; scomparirà l’abominio del pagamento delle indulgenze per ottenere il perdono dei peccati. Se la grazia è sovrana e gratuita e nelle mani di Dio, scompare la dottrina del sacerdozio gerarchico, si elimina il commercio delle cose sante che è simonia; tutto ciò se lo portano via i quattro venti del cielo e l’efficacia delle buone opere cade e va in frantumi come Dagon davanti all’arca del Signore. “Va bene", dice uno, "accetto questa dottrina; eppure sono veramente pochi quelli che la predicano e coloro che lo fanno spesso giungono ad essere estremisti”. Accetto la critica, ma vi assicuro che non mi importa se qualcuno mi definisce “estremista”. Conta poco come la gente ti chiami. Ammettiamo che qualcuno vi affibbi il prefisso di “Iper”, questo nomignolo vi può rendere malvagi? Supponiamo che qualcuno vi dica che siete Antinomiani, tale epiteto non vi renderebbe certamente tali. In ogni caso devo confessarvi che ci sono alcuni uomini che, predicando questa dottrina, stanno facendo diecimila volte più male che bene, e questo perchè lo fanno senza predicarla insieme alla seguente dottrina che sto per esporvi, e che è altrettanto vera. In pratica hanno questa dottrina come una vela per navigare ma non possiedono l’altra che è il motore per non schiantarsi. Predicano un aspetto ma non l'altro. Seguono l’aspetto superiore della questione ma dimenticano di predicare tutta la Parola di Dio. Tali uomini fanno una caricatura della Parola di Dio e, ingrandendone un particolare e rimpicciolendone un altro davanti agli occhi di chi li ascolta. Lasciate che vi dica che in certi circoli di Ultra-Calvinisti, coloro che insegnano che è dovere dell’uomo di pentirsi e credere vengono definiti, come me: “Calvinisti Bastardi”. Se sentite qualcuno dire una cosa del genere, replicate con garbo e rispetto e chiedete loro se abbiano mai letto le opere di Calvino nella loro vita. Con ciò non voglio intendere che mi preoccupo di ciò che Calvino abbia detto o non abbia detto; ma chiedete loro se hanno mai letto quelle opere; e se vi rispondono di no, come certamente dovranno dire perché si tratta di quarantotto grossi volumi, potete ben rispondere che colui che essi chiamano “un Calvinista Bastardo”, anche se non li ha letti per intero, ne ha letti buona parte e ne conosce lo spirito e sa che ciò che predica è quanto, nella sostanza, predicò anche Calvino; che tutto ciò che egli predica si può trovare nei commentari che Calvino fece su una parte della Scrittura o su qualche altra. Noi siamo calvinisti AUTENTICI, anche se Calvino non è nulla per noi. Gesù Cristo e lui crocifisso, e la vecchia e cara Bibbia sono i nostri punti di riferimento. Cari ed amati, prendiamo la Parola di Dio così come essa è. Se vi troviamo delle “alte dottrine”, andiamo in alto; se vi scorgiamo delle “basse dottrine” andiamo in basso. Non mettiamo nulla al di sopra della Bibbia, e nemmeno accanto ad essa.

II. La Responsabilità Umana

Ora passiamo al secondo punto.“Eccolo lì", dice un “amicone”, "adesso comincia a contraddirsi”. Eh no, caro amico, quello che sto per fare è contraddire te. “Ma riguardo ad Israele afferma: «Tutto il giorno ho teso le mani verso un popolo disubbidiente e contestatore». Ebbene, queste persone che Dio ha rigettato erano state corteggiate, cercate, supplicate per essere salvate; ma esse non lo hanno voluto e adesso, il fatto che non siano stati salvati è l’effetto della loro disobbedienza e della loro ribellione. Questo è sufficientemente chiaro dal nostro testo. Quando Dio mandò i profeti ad Israele e stese le sue mani verso di loro, perché lo fece? Perché voleva che venissero a lui! E perché? Per essere salvati! “No", risponde qualcun'altro,  "era solo per conferire loro delle grazie temporali e terrene”. No, non è così, cari amici, il verso che precede immediatamente quello citato si riferisce ai beni spirituali e questo riguarda le stesse cose. E allora, Dio era veramente sincero nel fare una tale offerta? Il Signore perdoni chiunque si permette di dire che non lo era! Dio è sempre sincero in tutto ciò che fa. Egli inviò i suoi profeti per supplicare il popolo Israele a cercare le cose spirituali, ma essi non lo vollero fare e, sebbene egli continuasse a stendere le sue mani per tutto il giorno, essi rimasero un popolo “disubbidiente e contestatore” che non volle avere il suo amore; così il loro sangue  ricade sulle loro teste.
Ora vorrei farvi notare il modo in cui Dio ci corteggia. Prima di tutto egli è il più affezionato corteggiatore del mondo. I peccatori perduti che odono il suono dell’Evangelo non si perdono a causa della mancanza dei più affettuosi inviti. Dio dice che ha steso le sue mani. E voi sapete cosa significa. Avete visto quel bambino che, essendo disubbidiente, non vuole andare tra le braccia del padre. Il padre, si protende, stende le sue mani e dice: “Vieni, figlio mio, vieni, sono pronto a perdonarti.”. Glielo dice con le lacrime agli occhi, le sue viscere si commuovono di compassione e ripete: “Vieni, vieni.”. Dio ci sta dicendo di aver fatto proprio questo: è lui che ha steso le mani.”.
Questo è quanto il Signore ha fatto con alcuni di voi. Voi che oggi non siete salvati siete inescusabili, perché Dio ha steso le sue mani verso di voi e ha detto: “Vieni, vieni.”.  A lungo vi siete seduti  ad ascoltare la voce piangente del vostro ministro, un gesto in cui confido. Il vostro pastore non si è dimenticato di pregare per la vostra anima in segreto e di piangere quando nessuno poteva vederlo. Ha fatto di tutto per persuadervi come  ambasciatore di Dio. Dio mi è testimone, spesse volte mi sono trovato su questo pulpito e non sarei stato più appassionato nel supplicare il Signore per me stesso di quanto ho supplicato per voi. Nel nome di Cristo ho pianto: "Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo." . Ho pianto su di voi come fece il Salvatore ed ho usato le sue parole per suo conto: “O Gerusalemme, Gerusalemme, quante volte avrei voluto raccogliere i tuoi figli come la chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le sue ali, ma voi non avete voluto.”. E voi sapete bene che spesse volte la vostra coscienza è stata toccata; spesso siete giunti a commuovervi fino a non potere resistere. Dio è stato così buono con voi; egli vi ha invitato così affettuosamente con la sua Parola, vi ha trattato così dolcemente con la sua provvidenza, le sue mani sono state stese ed avete udito la sua voce che vi diceva:“Venite a me, venite: venite adesso, discutiamo; anche se i vostri peccati fossero come scarlatto diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come la porpora diventeranno come la lana.”. Lo avete sentito gridare: “Chiunque ha sete venga a me e beva.”. Lo avete udito dire, con tutto l’affetto del cuore di un padre: “Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi sentieri e si converta al Signore che avrà pietà di lui, al nostro Dio, perchè Egli perdona abbondantemente.” . Dio supplica gli uomini perchè siano salvati e, oggi, dice a ciascuno di voi“Ravvedetevi e convertitevi per la remissione dei vostri peccati. Volgetevi a me. Così dice il Signore degli eserciti; considerate la vostra condotta.”. E con  amore divino che vi corteggia,  come un padre corteggia il proprio figlio  stendendo le sue mani e gridando: “Vieni a me, vieni a me”. “No" dice un uomo dalla solida dottrina "Dio non ha mai invitato tutti gli uomini ad andare a lui, egli invita solamente alcuni.". Fermati, signore, per cortesia, questo è tutto ciò che sai su questo argomento. Hai mai letto quella parabola in cui si dice: “Ecco, i miei buoi e i miei animali ingrassati sono ammazzati; tutto è pronto, venite alle nozze.”. E quelli che erano invitati non vollero venire? E non hai mai letto che tutti cominciarono a presentare delle scuse e che poi vennero puniti perché non vollero accettare l’invito? Ora se l’invito fosse stato rivolto solo agli uomini che l’avrebbero accettato, come può essere vera questa parabola? Come potrebbe esprimere una verità? La verità è: i buoi e gli animali ingrassati sono uccisi, la festa nuziale è pronta, e la tromba suona: “Chiunque è assetato, venga e mangi, venga e beva.”.  Ecco qui ci sono le provviste, ce n’è a sufficienza per tutti, l’invito è gratuito; è un grande invito, senza alcun limite. “Chiunque vuole, venga e prenda l’acqua della vita, liberamente.”. E questo invito è espresso con parole dolci e tenere: “Vieni a me, figlio mio, vieni a me.”, “Tutto il giorno ho steso le mie mani”.
Notate ancora che questo invito è stato fatto di continuo. Le parole “tutto il giorno” potrebbero tradursi con “quotidianamente”, “Tutti i giorni ho steso le mie mani.”. Peccatore, Dio non ti ha chiamato una sola volta per venire, e poi ti ha lasciato solo, ma ogni giorno è  con te; ogni giorno la tua coscienza ti parla da parte sua, ogni giorno la sua provvidenza ti avverte, ogni Domenica la Parola di Dio ti attira. Oh, quanti di voi dovranno rendere conto di questo quando verranno chiamati alla sbarra del grande Dio! Ora non posso leggere nei vostri cuori maso che ci sono alcuni di voi che avranno un terribile conto alla fine. Tutto il lungo giorno Dio ti ha corteggiato, dalla prima aurora della tua vita egli ti corteggiò attraverso tua madre che aveva l'abitudine di  unire le tue manine e ti insegnava a dire:

"Gentile Gesù, dolce e mite
Guarda a questo piccolo bambino,
abbi pietà per la mia semplicità
Permetti che venga a te."

E anche dopo, nella tua adolescenza, anche allora Dio stendeva le sue mani verso di te. Quante volte il tuo insegnante della Scuola Domenicale ha cercato di portarti al Tuo Salvatore. Quante volte il tuo giovane cuore si è commosso; eppure hai buttato via tutto, e non sei stato ancora toccato da ciò. Quante volte tua madre ti ha parlato e tuo padre ti ha avvertito; hai dimenticato la preghiera in quella camera da letto quando eri malato, quando tua madre  baciava la tua fronte in fiamme e si inginocchiava pregando Dio di rispiarmare la tua vita e poi aggiungeva anche questa preghiera: “Signore salva l’anima di mio figlio!”. E ti ricordi della Bibbia che ti donò quando andasti a fare il tuo apprendistato lontano da casa, e della preghiera che scrisse su quel foglio giallo sul frontale. Quando te la diede tu non lo sapevi, ma adesso puoi sapere quanto ardentemente desirò che tu potessi rinascere in Cristo Gesù; e come ti seguiva con le sue preghiere e quante volte supplicò Dio nelle preghiere per te. E non hai di certo dimenticato quante giornate hai trascorso nella casa di Dio e quante volte sei stato avvertito. Hai udito una quantità innumerevole di sermoni ti sono scivolati via; ogni anno hai udito almeno centoquattro sermoni, e forse anche di più, eppure sei ancora quello che eri prima.
Peccatori, ma udire dei sermoni è una cosa terribile se non sono benedetti per le nostre anime. Se Dio ha continuato a stendere le sue mani tutto il giorno ed ogni giorno, sarà terribile quando verrete giustamente condannati, non solo a causa delle vostre trasgressioni della legge divina ma per il vostro intenzionale rifiuto dell’Evangelo. È probabile che Dio continuerà a stendere le sue braccia verso di voi fino a quando i vostri capelli diverranno grigi, continuando ad invitarvi; e forse, anche fino a quando sarete vicini alla morte egli continuerà a dirvi: “Venite  a me, venite a me”. Ma se persisterete ad indurire il vostro cuore, se continuerete a rifiutare Cristo, vi prego che non pensiate nemmeno per un istante che rimarrete impuniti. Oh, io tremo quando penso a quella categoria di ministri che dicono ai peccatori che non sono colpevoli se non cercano il Salvatore. Come potranno essere giudicati innocenti nel grande giorno di Dio non lo so. È terribile che essi cullino quelle povere anime nel sonno,  dicendo loro che non è loro dovere di cercare Cristo e pentirsi, ma che possono fare ciò che vogliono e che, quando moriranno non saranno ritenuti più colpevoli per non aver ascoltato la Parola. Il mio Maestro non ha detto questo. Ricordate come Egli disse: “E tu, o Capernaum, sarai forse innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino nell’Ades. Perché se in Sodoma fossero state fatte le opere potenti compiute in te, essa sarebbe durata fino ad oggi. Perciò, vi dichiaro, nel giorno del giudizio la sorte del paese di Sodoma sarà più tollerabile della tua.” Gesù non parlò come fate voi quando si rivolse a Corazin e Betsaida; perché egli disse:“Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché se in Tiro e Sidone fossero state fatte le opere potenti compiute tra di voi, già da molto tempo si sarebbero pentite, con cilicio e cenere. Perciò vi dichiaro che nel giorno del giudizio la sorte di Tiro e di Sidone sarà più tollerabile della vostra.” Non è stato neanche il modo in cui Paolo predicava. Egli non diceva ai peccatori che non avevano colpa se disprezzavano la croce. Ascoltate le parole dell’apostolo ancora un volta: “Infatti, se la parola pronunziata per mezzo di angeli si dimostrò ferma, e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione, come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata prima annunziata dal Signore, ci è stata confermata da quelli che lo avevano udito.”. Peccatore, nel grande giorno del giudizio di Dio tu dovrai rendere conto di ogni avvertimento che hai ricevuto, di tutte le volte che hai letto la Bibbia, e, anche, per tutte le volte che hai trascurato di leggerla, per tutte le giornate in cui la le porte della chiesa erano aperte e tu hai preferito non avvalerti della possibilità di udire la Parola predicata, e di tutte le volte che, dopo averla udita, non l’hai messa in pratica. Si, voi che siete ascoltatori incuranti e disattenti non state facendo altro che raccogliere la legna con la quale sarete arsi per l’eternità. Voi che udite e subito dimenticate, voi che ascoltate con leggerezza, state scavando una fossa nella quale verrete rigettati. Ricordate, nessuno sarà responsabile della vostra dannazione quanto voi stessi, l'ultimo grande Giorno. Dio non sarà responsabile della vostra dannazione: "Come è vero che io vivo, dice il Signore", e questo è un grande giuramento, "io non mi compiaccio della morte dell’empio, ma che l’empio si converta dalla sua via e viva.". Dio ha fatto tanto per voi, vi ha mandato il Suo Evangelo. Non siete nati in una terra pagana; egli vi ha dato il Libro dei libri, Egli vi ha dato una coscienza illuminata, e se perite udendo questi appelli morirete in un modo terribile e spaventoso, peggiore di qualunque altro modo.
Questa dottrina è tanto Parola di Dio quanta l’altra. Se mi chiedi di riconciliarle ti rispondo che non voglio che si riconcilino. Non ho mai provato a riconciliarle per me stesso, perché non ho mai veduto alcuna discrepanza tra di esse. Se provi a cavillare con me ponendomi cinquanta o sessanta domande, non proverò nemmeno a risponderti. Entrambe le dottrine sono vere; nessuna delle due verità è in contrasto con l’altra e tutto ciò che devi fare è credere ad entrambe. Con la prima i santi hanno molto a che  fare. Lasciate che lodino la grazia di Dio gratuita e sovrana e benedicano il Suo nome. Con la seconda sono i peccatori ad averci molto a che fare. O peccatore, umiliati sotto la potente mano di Dio; pensa a quante volte ti ha mostrato il suo amore, facendoti l'offerta di andare a Lui,  a tutte le volte che hai disprezzato la sua Parola e rifiutato la sua misericordia, e a tutte le volte che hai chiuso le tue orecchie ad ogni invito e ti sei ribellato all’Iddio d’amore violando i comandamenti di colui che ti ha amato.
E ora come concluderò? La mia prima esortazione è per i cristiani. Miei cari amici, vi supplico di non legarvi ad alcun sistema di fede se non a quello della Parola di Dio. La Bibbia e solo la Bibbia è la religione dei Protestanti. Io sono il successore del grande e venerato Dr. Gill, la cui teologia è quasi universalmente accettata tra le chiese Calviniste più forti; ma, anche se rispetto la sua memoria, ed accetto i suoi insegnamenti, eppure  lui non è il mio Rabbi. Tutto ciò che trovate nella Parola di Dio è per voi da credere e da ricevere. Non abbiate mai paura di una dottrina e, soprattutto, non abbiate mai paura di un nome. Qualche giorno fa qualcuno mi ha detto di credere che la verità si trova da qualche parte tra i due estremi. Egli lo diceva con buone intenzioni, ma ritengo che sbagliasse. Io non credo che la verità si trovi da qualche parte tra i due estremi, ma in entrambi. Credo che più in alto  un uomo va meglio è, quando si predica la dottrina della grazia. La ragione per cui un uomo viene salvato è la grazia, la grazia, la grazia, e si può andare in alto come più ci piace in questo. Ma quando si arriva ala questione del perchè gli uomini saranno condannati, allora gli Arminiani sono molto più precisi degli Antinomiani. Non mi importa di qualsiasi denominazione o parteio sono in alto quanto Huntingdon sulladottrina della salvezza, ma interrogatemi sulla dannazione, ed otterrete una risposta molto diversa dalla sua. Per grazia di Dio non cerco applausi da nessuno, io predico la Bibbia così come la trovo. Dove si sbaglia è quando il Calvinista inizia a spiegare a modo suo la questione della dannazione degli uomini, ed interferisce con la giustizia di Dio; o quando l'Arminiano nega la dottrina della grazia.
La mia seconda esortazione è per i peccatori. Supplico ciascuno di voi che sono ancora empi ed inconvertiti affinché questa mattina si spoglino di ogni forma di giustificazione con la quale il diavolo vorrebbe farvi spiegare la ragione della vostra impenitenza. Ricordate che tutta la conoscenza del mondo non potrà scusarvi della vostra inimicizia verso Dio e delle vostre opere malvagie. Quando vi supplichiamo di essere riconciliati con Dio è perché sappiamo che non starete bene da nessuna parte fino a quando non sarete riconciliati con lui. Dio vi ha creati:   potrete mai essere giusti fino a quando continuerete a disubbidirgli? Dio vi nutre tutti i giorni: può essere giusto che si debba ancora vivere nella disobbedienza verso di lui? Ricordate: quando i cieli saranno un tripudio quando Cristo verrà per giudicare la Terra con giustizia e il suo popolo con equità, non ci sarà nessuna scusa che si potrà dare e che sarà valida  nell'ultimo grande giorno. Se proverete a dire: “Signore non ho mai udito la tua Parola”, vi risponderà che l’avete udita e in un modo sufficientemente chiaro. “Ma Signore, ho avuto una volontà malvagia.”,  “Secondo le tue parole sei condannato; hai avuto una volontà malvagia e per essa sarai condannato. Questa è la condanna, che la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie.”.  “Ma, Signore - qualcuno dirà, io non ero predestinato.”,  “Che cosa c’entra questo? Tu hai agito secondo la tua volontà quando ti sei ribellato a me. Tu non sei voluto venire a me e adesso io ti distruggerò per sempre. Tu hai infranto la mia legge e sul tuo capo ricade tutta la tua colpa.” Se un peccatore dicesse in quel grande giorno: “Signore, comunque non potevo essere salvato;” i suoi tormenti all’inferno sarebbero alleggeriti da quel pensiero, ma questa sarebbe comunque la lama della spada e il bruciore del fuoco: “Voi avete conosciuto qual era il vostro dovere e non l'avete fatto; avete calpestato tutto ciò che era santo; avete trascurato il Salvatore e come potevate scampare se avete trascurato una così grande salvezza?”
Adesso, per quanto mi riguarda, alcuni di voi possono andar via da questo luogo dicendo che nella prima parte del sermone sono stato un Antinomiano e nella seconda un Arminiano. non importa. Vi chiedo di investigare la Bibbia per conto vostro. Alla legge, alla testimonianza; se il mio parlare non è conforme a questa Parola, allora non ho alcuna luce. Sono disposto ad essere messo alla prova. Non cabbiate nulla a che fare con me  se io non innalzo Cristo e il suo insegnamento. Dove mi sono allontanato dalla verità, buttate  via le mie parole. Ma se quello che  ho detto è l’insegnamento di Dio, allora vi  scongiuro, con l’autorità di colui che mi ha mandato, riflettete su queste cose e andate verso il Signore con tutto il vostro cuore.

firma



(originale: http://www.spurgeon.org/sermons/0207.htm)

Traduzione  a cura di:  Consapevoli nella Parola 

giovedì 9 agosto 2012

Libero arbitrio-Una schiavitù



Ma voi non volete venire a me per avere la vita.”(Giovanni 5:40)

Questo versetto é una delle grandi armi d'attacco degli Arminiani, un cannone che essi montano sulla cima delle loro mura, e che spesso viene usato per sparare bordate contro quei poveri cristiani chiamati Calvinisti.
Questa mattina desidero rendere inservibile quel cannone, o meglio cercherò invece di puntarlo su loro stessiperché non era loro, esso non fu mai forgiato nella loro fonderia, ma aveva lo scopo di insegnare a tutti una dottrina esattamente opposta a quella che asseriscono.
Di solito, quando questo versetto viene spiegato, le interpretazioni sono:
  • Primo, che l'uomo ha una volontà;
  • Secondo, che egli è completamente libero;
  • Terzo, che le persone devono essere disposte a venire a Cristo, altrimenti non saranno salvate.
Ora noi non ci baseremo su tali interpretazioni, ma cercheremo di dare al testo uno sguardo più ampio, e non perché vi troviamo parole come “volete” o “non volete” ci mettiamo in testa la conclusione che insegna la dottrina del libero arbitrio. E 'già stato dimostrato oltre ogni controversia che il libero arbitrio è un'assurdità.
La libertà non può stare con la volontà cosi come la ponderabilità non può appartenere all'elettricità. Sono cose completamente diverse. Il libero arbitrio si può credere, ma il libero arbitrio è semplicemente ridicolo. La volontà è ben conosciuta da tutti di essere diretta dalla comprensione, di essere mossa da motivazioni, di essere guidata da altre parti dell'anima, e per essere una cosa secondaria. La filosofia e la religione rigettarono immediatamente entrambe il concetto di libero arbitrio; e voglio andare più lontano come Martin Lutero, in quella sua forte dichiarazione che afferma: "Se si attribuisce il merito della salvezza, anche minimo, al libero arbitrio di qualsiasi uomo, non si sa nulla della grazia, e non si conosce Gesù Cristo". Tale affermazione può sembrare dura, ma chi crede nel suo cuore che l'uomo, di sua propria volontà può essere in grado di ritornare a Dio, non può avere il pensiero di Dio, poiché uno dei primi insegnamenti che Dio dà quando Egli inizia con noi, è che noi non abbiamo né volontà, né potenza di salvarci; ma che Egli le dà entrambe, che Egli è “l'Alfa el'Omega” per la salvezza degli uomini.

Questa mattina, i quattro punti sui quali mi soffermerò saranno i seguenti:
Primo, che ogni uomo è morto, perché é scritto: "Voi non volete venire a me per avere la vita".
Secondo, che c’è vita in Gesù Cristo, infatti  "Voi non volete venire a me per avere la vita" impica che c'è vita in Lui.
Terzo, che c'è vita in Gesù Cristo per coloro che vanno a Lui per riceverla". Infatti "Voi non volete venire a me per avere la vita", implica anche che tutti coloro che vanno a Lui avranno vita.
Quarto, il nocciolo della questione sta proprio qui, nessun uomo per sua natura vuole andare a Cristo, poiché il testo dice: "Voi non volete venire a me per avere vita". Quindi lungi dall'asserire che gli uomini, di loro propria volontà, possano fare una cosa simile, Egli con coraggio decisamente lo nega, dicendo: "VOI NON VOLETE VENIRE A ME PER AVERE LA VITA". Perciò diletti, sono sul punto di affermare: "Non hanno nessuna conoscenza quei sostenitori del libero arbitrio che osano schierarsi contro l'ispirazione? Non hanno intelletto quelli che negano la dottrina della grazia? Si sono forse allontanati da Dio, per torcere il sano insegnamento cercando di provare il libero arbitrio, mentre il testo dichiara chiaramente: "voi non volete venire a me per avere vita."".

I. Gli uomini per natura sono morti

Nessun essere umano ha bisogno di vita se egli ha già vita in se stesso. Il testo parla molto duramente quando afferma: "Voi non volete venire a me per avere la vita". Anche se dunque non a parole ma a fatti, ci viene detto che gli uomini necessitano di una vita migliore da quella che hanno. Cari ascoltatori, siamo tutti morti, a meno che non siamo rinati ad una speranza viva.

Siamo tutti noi, per natura, legalmente morti. "Nel giorno che tu ne mangerai, tu sarai morto", disse Dio ad Adamo, e anche se Adamo non è morto in quel momento, naturalmente, è morto legalmente, come a dire che la morte è stata registrata contro di lui. Come accade, all'Old Bailey, quando il giudice mette il cappuccio nero, non appena, pronuncia la sentenza, l'uomo è riconosciuto di essere morto secondo la legge. Anche se forse può passare un mese prima che sia portato sul palco per subire la sentenza della legge, la legge lo considera come un uomo morto. Per lui è impossibile comprare o vendere, ereditare o trasmettere la sua volontà per testamento; egli è solo un uomo morto e nulla più. Lo Stato lo considera tale. Rinchiuso nella sua cella, egli é condannato ed é morto.
Ah! E voi, empi peccatori, che non avete mai avuto vita in Cristo, che questa mattina siete qui vivi per dilazione, ma non sapete di essere legalmente morti e che Dio vi considera come tali; che nel giorno in cui vostro padre Adamo toccò il frutto, è quando anche voi stessi peccaste, e Dio, l'Eterno Giudice, si mise il cappuccio nero e vi condanno? Adesso voi parlate disinvoltamente della vostra onesta reputazione, della vostra bontà e moralità. Dove trovate scritte queste cose? La Scrittura dice invece che voi siete già condannati. Non dovete dunque aspettare un'altra condanna nel giorno del giudizio; esso sarà il giorno dell'esecuzione della sentenza;“voi siete già condannati". Nel momento in cui avete peccato i vostri nomi sono stati scritti nel libro del giudizio; ognuno di noi viene giudicato da Dio condannato a morire, a meno ché egli non trovi un sostituto nella persona di Cristo, per i suoi peccati.
Cosa pensereste se doveste andare all'Old Bailey a vedere il condannato colpevole seduto nella sua cella ridere felice?
Ah! Com’è insensato l'uomo del mondo che, mentre la sentenza viene pronunciata contro di lui, vive nella felicità e nella gioia! Pensate forse che la sentenza di Dio sia senza efficacia? Pensate che il vostro peccato, scritto con uno stilo di ferro sulla roccia e per sempre, non produca in voi nessun orrore? Dio ha detto che sei già condannato. Se volessi sentire questo dentro di te, non dovresti far altro che rimescolare nella tua tazza le dolci amarezze della vita; le tue danze allora dovrebbero fermarsi, le tue risate sarebbero mutate in singhiozzi, solo se volessi rammentarti che, così tale quale sei, sei già condannato. Dovremmo tutti piangere se ponessimo questo pensiero nelle nostre anime, la sentenza di morte é già stata pronunciata contro di noi, e cosi siamo considerati morti agli occhi di Dio, come esseri già gettati nell'inferno; noi che siamo qui, siamo condannati dal peccato, e sebbene non soffriamo ancora la pena prevista, essa é stata scritta contro di noi e quindi siamo legalmente morti, e non possiamo avere vita a meno che non troviamo vita legale nella persona di Cristo, di cui parleremo fra poco.

Non solo siamo legalmente morti, ma lo siamo anche spiritualmente. Perché la sentenza scritta sul libro si è trasferita sul cuore, è entrata nella coscienza e attualmente opera nell'anima, nell'intelletto, nell'immaginazione ed in ogni cosa. "Nel giorno che ne mangerai per certo morrai", ciò non fu adempiuto soltanto al momento della sentenza, ma anche da qualcosa che avvenne in Adamo. Proprio come quando ad un certo momento questo corpo morirà e il sangue si fermerà, e le pulsazioni e il respiro dei polmoni cesseranno, cosi quando Adamo mangiò quel frutto, l'anima sua morì; la sua immaginazione perse la potenza per comprendere le cose spirituali e così vedere il cielo; la sua volontà perse la potenza di scegliere sempre ciò che è buono; il suo giudizio perse tutta la capacità di giudicare con decisione ed infallibilità fra il giusto e l'errato, e anche se qualcosa fu serbata nella coscienza, la sua memoria venne inquinata, soggetta a ritenere le cose cattive e a dimenticare quelle buone; ogni potenza cessò come pure la sua vitalità morale. La bontà, che era la vitalità della sua potenza scomparve. La virtù, la santità e l'integrità, queste cose erano la vita dell'uomo, ma quando queste scomparvero, l'uomo dunque mori!
Adesso, ogni uomo, per quanto concerne le cose spirituali, è spiritualmente morto, "morto nei falli e nei peccati".
L'anima non è meno morta del cadavere dell'uomo naturale che si trova nella tomba; egli è semplicemente morto. Infatti Paolo, quando afferma che "Egli ci ha vivificati, voi che eravate morti nei falli e nei peccati", non parlava certo in senso metaforico.
Diletti ascoltatori, ancora una volta, vorrei poter predicare ai vostri cuori su questo argomento. Era già abbastanza brutto quando ho descritto la morte e come sia stata registrata, ma ora io parlerò di essa e di come ha realmente avuto luogo nei vostri cuori. Voi non siete ciò che voi una volta eravate, voi non siete quello che eravate in Adamo, non ciò che siete stati creati. L'uomo è stato fatto puro e santo. Voi non siete le creature perfette che alcuni si vantano di essere, voi siete del tutto caduti, voi siete andati fuori strada, voi siete diventati corrotti e sporchi. Oh! Non ascoltate la voce suadente di coloro che parlano della vostra dignità morale nonché della vostra grande preparazione in vista della salvezza. No non siete perfetti; quella grande parola "Rovina" é scritta nei vostri cuori e la morte é incisa nel vostro spirito. Non concepire affatto, o uomo morale, che sarai capace di stare in piedi davanti a Dio con la tua moralità, perché legalmente non sei altro che una carcassa imbalsamata e un cadavere vestito forse di belle vesti, ma corrotto al cospetto di Dio. Non pensare che il fatto di essere religioso sia una qualifica per renderti gradito al cospetto di Dio.Perchè uomo tu sei morto! Potresti abbigliare la morte gloriosamente come più ti piace, ma, pur sempre, non sarebbe altro che un mero inganno.
Vai dove giace Cleopatra, mettile una corona sulla testa, vestila di abiti regali e ponila seduta sul trono, ma ciò che ti attraversa quando passi vicino a lei è solo un brivido freddo. Ella è bella anche se morta, ma come é orribile stare accanto ad una regina morta, celebrata una volta per la sua maestosa bellezza e finezza! Nello stesso modo tu puoi essere grande nella tua bellezza e finezza, essere pieno di amore e gratitudine, puoi mettere una corona d'onestà sul tuo capo, ed indossare gli abiti della giustizia, ma, a meno che Dio non ti abbia cambiato, o uomo, fino a che lo Spirito non avrà avuto comunione con la tua anima, agli occhi di Dio sei così sgradito come un cadavere seduto sul tavolo, né Dio può amarti così come sei presentato al Suo cospetto. Egli é in collera con te ogni giorno, perché tu vivi nel peccato e nella morte. Oh! credilo questo, prendilo per la tua anima, appropriatene, perché è più che vero che tu sei morto, spiritualmente e legalmente.
 
Il terzo tipo di morte è il compimento degli altri due:la morte eterna. Essa non è altro che l'esecuzione della sentenza legale, è la consumazione della morte spirituale.
La morte eterna é la morte dell’anima; essa ha luogo dopo che il corpo é stato deposto nella tomba, cioè dopo che l'anima si è allontanata dal corpo. Se la morte legale é terribile, ciò é a causa delle sue conseguenze, e se la morte spirituale é spaventevole, ciò é a causa di quel che verrà. I due tipi di morte di cui abbiamo parlato sono le radici mentre la morte che ha da venire è il fiore. Oh! Potessi avere parole sufficienti, questa mattina, per tentare di descrivervi ciò che è la morte eterna. Immaginate l'anima davanti al suo Fattore; il libro é aperto, la sentenza pronunciata: "Via da me maledetto",  si è scosso l'universo rendendo pallide le sfere per l'aggrottare delle ciglia del Creatore. L'anima è sprofondata negli abissi dove deve dimorare con le altre per la morte eterna.
Oh! Quanto è terribile la sua posizione adesso. Il suo letto è un letto di fiamma; quei luoghi micidiali che vede tormentano l'anima sua. I soli suoni che sente sono grida, gemiti, lamenti e pianti; tutto ciò che il suo corpo conosce è l'inflizione di un dolore miserabile! Un dolore indicibile di assoluta miseria. L'anima alza lo sguardo, ma la speranza è estinta, non c'è più. L'anima guarda in basso nel terrore e nella paura;scruta a destra e i muri adamantini del destino la tengono stretta entro i limiti della tortura. Volge lo sguardo a sinistra e un fuoco ardente circonda di fiamme la scala per impedire ogni sogno di fuga. Si guarda intorno in cerca di consolazione lì, ma un verme rodente le è entrato dentro. Appare evidente che, non ha amici per aiutarla, non ha consolatori, ma solo carnefici in abbondanza. Non ha nessuna speranza di essere liberata; ha sentito l'eterna chiave del destino girare terribilmente e ha visto Dio prendere quella chiave e lanciarla negli abissi dell'eternità dove non sarà mai più trovata. Non ha nessuna speranza. Non conosce modi di fuga o di liberazione. Anela solo la morte, ma essa le è più che nemico, desidera ardentemente che la mancata esistenza lo possa ingoiare, perchè questa morte eterna è peggio dell'annientamento. Anela il riposo, come il lavoratore il suo Sabato; brama scomparire nel nulla come il galeotto in cerca di libertà ma non può: é eternamente morta.
Quando l'eternità avrà percorso miriadi dei suoi cicli eterni, essa sarà ancora morta. Ciò che è eterno non conosce fine; l'eternità può spiegarsi solo con l'eternità. Quindi l'anima vedrà scritto sul suo capo: "Tu sei dannato per sempre"! Ascolta urla che saranno perpetue, vede fiamme inestinguibili, conosce pene non lenite, e sente una sentenza che non tuona come i tuoni di questa terra che presto si tacciono, ma con tuoni sempre più forti, facendo risuonare i suoi echi per l'eternità, per tuonare per migliaia di anni quel terribile suono, quella voce terribile: "Dipartiti. Dipartiti da me maledetto!". Questa é la vera morte eterna.

II. In Gesù Cristo c'è la vita

Solo in Cristo c'è vita, poiché Egli dice "non volete venire a me per avere la vita". In Dio Padre non c'è vita per un peccatore; né in Dio Spinto Santo c'è vita per un peccatore separato da Cristo. La vita per un peccatore si trova solo in Cristo. Se tu vai al Padre senza il Figlio, sebbene Egli ami i suoi eletti ed abbia decretato che essi dovranno vivere, la vita si trova solo nel Figlio. Non osiamo né possiamo rivolgerci al Padre né allo Spirito per avere la vita spirituale. La prima cosa che ci viene comandata di fare allorché Dio ci conduce fuori dall'Egitto é di mangiare la Pasqua. Il primo mezzo per cui otteniamo vita è il mangiare la carne e il sangue del Figlio di Dio; vivendo in Lui, confidando in Lui, credendo nella Sua grazia e potenza. Il nostro pensiero è: c’è vita in Cristo. Mostrerò adesso che ci sono tre tipi di vita in Cristo, come abbiamo parlato prima di tre tipi di morte.

In primo luogo, in Cristo c'è la vita legale. Come ogni uomo per natura in Adamo, aveva avuto una sentenza di condanna, proprio dal momento del peccato di Adamo, cioè a partire dalla sua prima trasgressione, così io, se sono un credente, e tu, se credi in Cristo, abbiamo avuto una sentenza legale di assoluzione mediante quello che Gesù ha fatto. Oh, peccatore condannato! Tu potresti sedere questa mattina come un prigioniero condannato a morte, ma prima che questo giorno tramonti potresti essere liberato dalla colpa ed essere come gli angeli del cielo.
In Cristo c'è la vita legale; sia ringraziato Dio! Alcuni di noi si rallegrano già. Sappiamo anche che non possiamo più essere puniti poiché Cristo soffrì in nostra vece. La Pasqua é stata immolata per noi; l'architrave e gli stipiti sono stati spruzzati e l'angelo distruttore non può più toccarci. Non c'è più inferno per noi, sebbene esso divampi con fiamme crudeli. Anche se Tofet é da tempo preparato, con i suoi mucchi di fiamme e tutto fumante, non potremo più trovarci là. Cristo morì al nostro posto. Che accadrebbe se ci trovassimo sulle ruote di orribili torture? Oppure davanti ad una sentenza da orribili echi di suoni tonanti? No, adesso nessuna ruota di tortura, né tuoni, né prigioni sono più per noi. In Cristo Gesù veniamo liberati: "Non c'è dunque, nessuna condanna per noi adesso che siamo in Cristo Gesù, che camminiamo non secondo la carne, ma per lo Spirito".
Peccatore! Sei questa mattina legalmente condannato? Ti senti male? Allora permettimi di dirti che la fede in Cristo ti darà la conoscenza della tua legale assoluzione.
Diletti, non è fantasia, la nostra condanna in conseguenza dei peccati è realtà. Ma un uomo condannato ad essere impiccato, se riceve un pieno perdono sentirà una grande gioia in una grande realtà. Dirà: "Ho ricevuto un perdono completo e perciò ora nessuno mi potrà più toccare". Questo è come mi sento io:
  
    "Ora, liberato dal peccato io cammino nella sua via,
Il sangue del Salvatore è l' estinzione del mio debito completo,
Ai piedi del Suo caro contenuto io giaccio,
Un peccatore salvato, che rende omaggio. "
 
Fratelli, abbiamo ottenuto vita legale in Cristo, e tale vita non la possiamo perdere. La sentenza pronunciata contro di noi, è stata annullata.
Sta scritto: “Non c'è più ora nessuna condanna” e quel “ora” sarà sempre attuale per me, sia tra 50 anni,  così come lo è adesso. In qualunque tempo vivremo, rimarrà sempre scritto: “Non c'è più ora nessuna condanna per coloro che sono in Cristo Gesù".

In secondo luogo, dunque, in Cristo Gesù c'è vita spirituale. Siccome l'uomo è spiritualmente morto, Dio ha per lui una vita spirituale, poiché non c'è bisogno alcuno che Gesù non possa soddisfare, né vuoto nel cuore che Cristo non possa riempire, né desolazione che Egli non possa far fiorire come una rosa. O voi peccatori morti! Voi, spiritualmente morti;  in Cristo Gesù c'è vita, perché lo abbiamo provato, si! Questi occhi hanno visto dei morti rivivere; abbiamo visto uomini i cui pensieri e scopi erano carnali, diretti da potenti passioni e voglie, improvvisamente, per un'irresistibile potenza dal cielo, consacrarsi a Cristo e diventare così figli di Dio. Si, sappiamo che in Cristo Gesù c'è vita spirituale; si, ed anche in noi stessi, nelle nostre persone, abbiamo sentito che c'è vita spirituale. Possiamo ricordare quando eravamo seduti in un luogo di preghiera, cosi freddi e cosi morti come i banchi dove sedevamo. Abbiamo ascoltato per un po' la voce del Vangelo, ma non accadde nulla fino a quando, improvvisamente, come se i nostri orecchi fossero stati aperti dalle dita di qualche angelo potente; una voce entrò nel cuore. Credemmo di sentire Gesù che diceva: "Chi ha orecchio per udire, oda". Una mano irresistibile si posò sul nostro cuore e da esso uscì una preghiera. Mai più abbiamo rivolto a Dio una preghiera del genere: "O Dio! Abbi pietà di me peccatore". Qualcuno di noi si sentì per mesi e mesi pressato da una mano, come se fossimo stati in una morsa e le nostre anime sanguinanti gocce di tormento.
Quella miseria che cominciammo a sentire fu un segno della sua vita che veniva in noi. Le persone che stanno annegando non sentono dolore finché non riposano. Oh! Possiamo contemplare il dono di questa vita spirituale come fa un uomo liberato dalla fossa della morte. Possiamo immaginare Lazzaro ricordarsi della sua risurrezione, anche se non di tutte le circostanze. Ed anche noi, sebbene abbiamo dimenticato parecchio, cerchiamo di contemplare il momento in cui ci siamo dati a Cristo, per dire ad ogni peccatore spiritualmente morto, che in Cristo c'è vita, nonostante egli si veda marcio e corrotto nella sua tomba. Colui che ha risuscitato Lazzaro, ha risuscitato pure noi, ed Egli può dire anche a te: “Lazzaro, vieni fuori”!

In terzo luogo Cristo c'è vita eterna. E, oh! Se la morte è cosa terribile, la vita eterna invece é cosa benedetta perché Egli ha detto: “Padre, io voglio che dove sono Io, siano con me anche quelli che Tu m'hai dati, affinché vedano la mia gloria”. E – “Io dò alle mie pecore vita eterna, e loro non periranno mai". Ora, ogni Arminiano che vorrebbe predicare su questo versetto della Scrittura, dovrebbe comprarsi un paio di labbra di caucciù, perché, sono sicuro che avrebbe bisogno di allargare spaventosamente la bocca poiché non sarà capace di dire l'intera verità senza sbuffare in modo ridicolo. Vita eterna, cioè non una vita che deve essere perduta di nuovo, ma vita eterna. Se la mia vita era già perduta in Adamo, adesso l'ho ritrovata per sempre. VITA ETERNA! I nostri occhi risplenderanno di gioia e le nostre anime arderanno di estasi al pensare che vivremo in gioie e benedizioni. Poni fine al tuo sguardo o sole! I miei occhi mireranno il Re nella sua bellezza, quando i tuoi raggi non rallegreranno più la terra. E tu luna, tramutati in sangue! Quando il tuo sangue  scomparirà,  questo spirito continuerà ad esistere, mentre tu invece cesserai di esistere. E tu, grande mondo! Sarai inabissato come la schiuma che viene travolta in un istante dall'onda che la manteneva a galla, ma io avrò vita eterna. O tempo! Tu potresti vedere immense montagne scomparire e sprofondare e le stelle cadere come fichi maturi dall'albero, ma tu mai vedrai morire il mio spirito.

III. La vita eterna è data a tutti quelli che vengono a Lui per riceverla

Non c'è mai stato uomo che sia venuto a Lui per avere la vita eterna, sia quella legale che quella spirituale, che non l'abbia ricevuta e che non sia stata manifesta a lui appena ricevuta. Leggiamo ora uno o due versetti: “Egli è potente a salvare coloro che vengono a Lui”.
Ogni uomo che viene a Cristo troverà che Cristo è in grado di salvarlo, non in grado di salvarlo un pocodi liberarlo da un piccolo peccatodi impedirgli di un po' di provedi portarlo per un po' e poi farlo cadere , ma in grado di salvarlo nella misura estrema del suo peccato, fino all'estrema durata delle sue prove, fin nelle profondità estreme dei suoi dolori, fino all'estrema durata della sua esistenza. Cristo dice ad ognuno che viene a Lui: Vieni, povero peccatore, senza chiedermi se sono potente a salvarti. Io da parte mia non ti chiederò quanto grande sia il tuo peccato; però posso assicurarti che Io sono potente da salvarti fino all'estremo.”Ecco ora un altro verso: "Colui che viene a Me (Notate, le promesse sono sempre fatte per quelli che vengono) io non lo caccerò fuori." Ogni uomo che viene a Lui troverà la porta di casa di Cristo aperta, e anche la porta del Suo cuore. Ogni persona che viene, e lo dico nel senso più ampio, troverà in Cristo misericordia. La più grande assurdità nel mondo è che si vuole avere un Vangelo più grande di quello che si ha nelle Scritture. Io predico che ogni persona che crede sarà salvata e se viene a Cristo, troverà misericordia. Alcuni mi chiedono: “Supponiamo che una persona non eletta verrà a Cristo; sarà salvata?” “Voi dite delle sciocchezze ed io non ho intenzione di darvi una risposta. Se una persona non è stata eletta, non verrà mai a Lui. Quando viene, questa è la dimostrazione certa che è stata eletta.”
Qualcun altro dirà: “Supponiamo che un tale viene a Cristo senza essere stato chiamato dallo Spirito.".  ALT! fratello mio, questa è una supposizione che non hai il diritto di fare, perché una tale cosa non può succedere; tu lo dici per imbrogliarmi e non lo puoi fare proprio ora. Io sostengo con la Bibbia, che ogni persona che viene a Cristo sarà salvata. E questo lo può dire un Calvinista o un Iper-Calvinista, cosi come lo puoi dire anche tu. Io non ho un Vangelo più ristretto del tuo, soltanto che il mio é fondato su un solido fondamento, mentre il tuo è costruito sul nulla, sulla sabbia e sul marciume. “Ogni uomo che viene a me sarà salvato, perché nessuno può venire a me, se il Padre non lo attira.” “Ma” puoi dire ancora “Immaginiamo che tutto il mondo viene a Cristo, Egli riceverà tutti?”
Certamente, se venissero, ma il fatto è che non vengono. Io vi dico che tutti quelli che vengono, anche se avessero un cuore pieno di tutti i peccati, anche se fossero cattivi come i demoni, Cristo li riceverà. Anche se avessero un cuore stracolmo di tutti i peccati e le sozzure di questo mondo, Cristo li riceverà.

Un altro può dire: “Voglio conoscere il resto del popolo di Dio. Posso andare a dire loro: «Gesù Cristo è morto per ognuno di voi?» No,  così proprio non lo puoi dire. Tu puoi solo dire: «In Cristo c'è vita per ognuno che crede, per ognuno che viene».” Ma se dici che in Cristo c'è vita per ognuno anche per chi non crede, tu stai dicendo una grossa bugia. Se dici loro che Gesù fu crocifisso per il loro peccato, nonostante loro rimangano ancora perduti e nell'incredulità, dici una grossa bugia. Pensare che Dio punisca prima Gesù Cristo per i loro peccati e poi loro non credano, è una grossa falsità. Mi meraviglio di come osate essere cosi imprudenti in simili affermazioni! Una volta un caro fratello stava predicando che in cielo erano pronte arpe e corone per la sua comunità, e poi continuava con la seguente affermazione: “Cari amici, molti per i quali queste cose sono preparate, non li riceveranno.” Disse cosi una tale eresia che più grande non poteva essere. Penso che in quel momento egli avrà fatto piangere gli angeli del cielo e tutti i santi, poiché una tale affermazione avrebbe rovinato completamente il cielo.
Quando ci si riunisce per il Natale e ti siedi assieme ai tuoi cari guardando la sedia rimasta vuota  del fratello David morto, dirai «In questa festa ci siamo sempre rallegrati, ma oggi c’è, una mancanza, il mio povero fratello è morto ed è stato sepolto!»
Pensi forse agli angeli che riuniti in cielo dicono: “Ah! Questo cielo è un bel posto, ma non ci piace vedere tutte queste corone piene di ragnatele. Non possiamo sopportare questa strada deserta; non possiamo guardare quei troni vuoti.” E poi povere anime potrebbero iniziare a  dirsi l'un l'altra: "Nessuno di noi sarà salvato malgrado la promessa: “Io dò loro la vita eterna” perchè invece c'è un gran numero di noi nell'inferno anche se Gesù è morto anche per loro.
No, assolutamente. Se non crediamo ad una promessa del Signore, non possiamo credere a tutte le altre. In un caso del genere il cielo potrebbe perdere il suo fondamento e cedere. No, questo Vangelo è insensato! Dio ci dà la salvezza ed il solido fondamento di Dio é costruito su fatti e relazioni già promessi, su eterni fini e sicuri adempimenti.

IV. Per natura nessuno vuol venire a Cristo

Il testo, infatti,  dice:“Voi non volete venire a me per avere la vita”.
Io dichiaro, secondo questo testo e per l'autorità della Scrittura, che voi non volete venire a Cristo per avere la vita.
Inoltre, vi dico che potrei predicare del continuo, prendere in prestito l'eloquenza di un Demostene o di un Cicerone, ma con tutto ciò voi non verrete mai a Cristo. Vi potrei supplicare, inginocchiato e con le lacrime, mostrandovi gli orrori dell'inferno e le gioie del paradiso, l'opera completa di Cristo e la vostra misera condizione spirituale, ma nessuno di Voi sarebbe capace di venire senza che lo Spirito Santo, che un giorno riposava su Cristo, non lo attiri. Questa è la verità riguardo a tutti gli uomini nella loro naturale condizione, cioè non vogliono venire a Cristo.
Mi sembra di sentire un altro di tali chiacchieroni porre un'altra domanda: “Loro potrebbero venire se lo desiderano?” Amico mio, te lo ripeto un'altra volta. Non è questo l'argomento di stamani. Oggi sto predicando su “loro vogliono” e non sul “se possono”. Quando parlerete di libero arbitrio, noterete allora che il povero Arminiano comincia subito a parlare di potenza in sè, e confonde le due cose assieme, due soggetti invece che devono essere trattati separatamente. Non vogliamo trattare due argomenti in una volta. Evito per parte mia di combattere due cose allo stesso tempo. Un altro giorno predicherò, sul testo: “Nessun uomo può venire a Me se il Padre non lo attiri”.
Oggi invece stiamo parlando sulla volontà umana, ed una cosa certa è che gli uomini non vogliono venire a Cristo per avere la vita. Per sostenere questo argomento possiamo prendere molti passi della Scrittura, ma desidero solo accennare ad una parabola. Ricordate la parabola di quel certo re che fece una festa per suo figlio ed invitò un gran numero di persone; furono scannati gli animali ingrassati e mandò i suoi messaggeri ad invitare molti alla festa.
Andarono forse a quell'invito? Ah, no! Tutti ad uno ad uno trovarono delle scuse per non andarci. Uno disse che aveva preso moglie e quindi non poteva andare, invece poteva benissimo andare con lei. Un altro aveva comprato un paio di buoi e doveva andare a provarli; ma quella festa si svolgeva di sera ed era impossibile provare dei buoi al buio. Un altro aveva comprato un pezzo di terra e non pensò che ci voleva una lanterna per vederla di sera. Così tutti presero delle scuse per non venire. Il re però aveva stabilito quella festa, e allora disse: “Andate per le vie e per i sentieri e .... invitateli!?”...ALT! Non disse cosi...ma: “costringeteli ad entrare”. Perché anche quelle povere persone non sarebbero mai venute se non le avessero costrette. Leggiamo un'altra parabola: “Un uomo aveva una vigna; nella stagione del raccolto egli mandò uno dei suoi servitori per ricevere i frutti della vigna. Che fecero i vignaioli? Batterono quel servitore. Egli ne mandò un altro ma l'uccisero. Alla fine, disse: “Manderò, mio figlio, sicuramente saranno riverenti a lui”. Ma che avvenne? Essi dissero: “Questi è l'erede, uccidiamolo e cacciamolo fuori della vigna”. E fecero così. La stessa cosa avviene agli uomini nel loro stato naturale. Il figlio di Dio è venuto e gli uomini lo hanno rigettato. Voi non volete venire a me per avere la vita”.

Impiegheremo molto tempo a citare i vari passi scritturali. Vogliamo riferirci comunque, alla grande dottrina della caduta dell'uomo. Chi crede che la volontà umana sia completamente libera e quindi può essere salvato secondo la propria volontà non crede alla caduta. Come ho detto altre volte, pochi predicatori religiosi credono veramente alla dottrina della caduta, o magari pensano che quando Adamo cadde, si ruppe solo il dito mignolo e non il collo e quindi non portò a rovina la sua razza. Perché, diletti, la caduta rovinò completamente l'uomo. Essa non lasciò solo qualche virtù menomata, ma tutto fu infranto, degradato ed offuscato; proprio come alcuni templi ben fatti,e crollati che con i pilastri e le loro colonnine commemorative fanno ancora la loro figura ma, tutto è rotto, sebbene qualcosa si conserva ancora della sua forma e posizione. La coscienza dell'uomo conserva alcune volte molto della sua antica sensibilità, ma é caduta. E la volontà non è esclusa. Anche se si tratta del “Signor Maggiore dell'Anima Umana”, come lo chiama Bunyan, il Signor Maggiore sbaglia e il Signor Voglio essere volenteroso sta errando.

Avrete senz'altro ascoltato molti sermoni da parte di Arminiani, ma sono sicuro che non avete mai sentito un Arminiano esprimersi in preghiera con sentimenti arminiani, poiché i santi in preghiera appaiono come realmente sono nei pensieri della mente. Un Arminiano in ginocchio pregherà come un Calvinista. Egli non può pregare col o del suo libero arbitrio: non ci sarà spazio per far questo. Forse fantasticherà nella preghiera, dicendo: “Signore, io ti ringrazio  perchè io non sono come quei poveri presuntuosi calvinistiSignore, io sono nato con un glorioso libero arbitrioio sono nato con il potere attraverso il quale posso rivolgermi a te da me stesso. Ho perfezionato la mia grazia. E se  tutti facessero come me avrebbero la Tua grazia, come me, e cosi potrebbero essere salvati. Signore, so che non ci fai desiderosi quando non abbiamo la volontà. Tu dai la grazia ad ognuno; alcuni non la perfezionano, mentre altri lo fanno. Ci sono molti che andranno all'inferno, anche se comprati col Sangue di Cristo come me. Lo Spirito Santo è stato donato pure a loro ed erano benedetti come me; non è stata la Tua grazia a renderci diversi; io ho fatto un buon uso di quello che mi hai dato, e sono così arrivato; io ho fatto buon uso del talento che mi avevi dato, mentre gli altri che avevano lo stesso talento non ne hanno approfittato. Questa è la differenza fra me e loro.”
Questa preghiera è satanica, perché nessuno offrirebbe una tale preghiera.
Ah! Quando vengono a predicare con molta calma, possono errare nella dottrina, ma quando pregano, la verità viene a galla, non possono sostenere l'errore. Se uno parla lentamente, può parlare in modo forbito; ma quando comincia a parlare un po' più veloce, la cadenza dialettale verrà fuori. Vi chiedo ancora avete mai sentito dire da un credente: «Vieni a Cristo senza la potenza dello Spirito Santo»? Io penso che se una frase del genere viene ascoltata da voi, non esiterete a rispondere: «Mio caro signore: lo credi proprio? Senza la potenza dello Spirito Santo, ti svieresti facilmente dalla tua strada. Leggi la Bibbia, poiché non conosci nulla della potenza dello Spirito, e non sai nulla delle cose di Dio; e ti trovi nel fiele dell'amarezza e nel legame dell'iniquità» Un altro dice: «Io ho cercato Gesù prima che mi cercasse.  Sono andato alla ricerca dello Spirito e per questo ho pregato ma Egli non me l'ha ancora accordato» No, miei cari: ognuno di noi deve mettere la mano sul cuore e cosi dire: 

 "La Grazia ha insegnato alla mia anima a pregare,
E ha creato i miei occhi per farla sgorgare;
è stata la Grazia che mi ha tenuto fino ad oggi,
E non mi lascia andare. "

C'è uno qui, un solitariouomo o donna, giovane o vecchio, che può dire: "Ho cercato Dio prima mi cercasse?"No, anche voi che siete piccoli Arminianicanterete:
"Oh sì, io amo Gesù
Perché per primo mi ha amato "

Allora, un'altra domanda. Non troviamo, anche, dopo che siamo venuti a Cristo, che la nostra anima non è libera, ma è tenuta da Cristo? Non troviamo tempi, anche ora, quando la nostra volontà non è presente con noi?C'è una legge nelle nostre membra, che combatte contro la legge della nostra mente. Ora, se coloro che sono spiritualmente vivi sentono che la loro volontà è contraria a Dio, che diremo di colui che è "morto nei falli e nei peccati"? Sarebbe un un'assurdità incredibile mettere i due su uno stesso livello, e sarebbe ancora più assurdomettere il morto prima del vivente. No, il testo è vero, l'esperienza l'ha marchiato nei nostri cuori: “Voi non volete venire a me per avere vita.”

Adesso dobbiamo dire le ragioni perché le persone non vogliono venire a Cristo. La prima è: Perché nessun uomo per natura è capace di pensare a Cristo. Per natura l'uomo pensa di non avere bisogno di Cristo. Egli pensa di avere abbastanza giustizia in sè, che è ben vestito, dunque non è nudo, e non ha bisogno del sangue di Cristo per sua purificazione, non è sporco e quindi non ha bisogno della Sua Grazia per essere salvato.
Nessuno conosce a fondo il suo bisogno fino a che Dio non glielo mostra. E se lo Spinto non rivela la necessità del perdono, nessuno andrà a cercarlo. Io posso predicare Cristo del continuo, ma fino a quando non senti di volere Cristo, non verrai mai a Lui. Un farmacista può avere una bella farmacia, ma nessuno comprerà i suoi medicinali senza un vero bisogno.
Il secondo motivo è: Perché agli uomini non piace la via di Cristo per essere salvati. Uno dirà: «A me non piace la via di Cristo perché Egli mi vuole santo nella mia vita, non potrei bere o bestemmiare divenendo un credente.» O un altro dirà «Egli richiede da me che io sia preciso e puro, mentre a me piace essere licenzioso». Un altro ancora non apprezzerà la via di Cristo perché la porta del cielo non é abbastanza alta per la sua testa, e a lui non piace curvarsi. Queste è una delle ragioni perché non volete venire a Cristo, poiché non potete raggiungerlo con le vostre teste alzate, Egli vi farà curvare. Un altro non vuole essere graziato per nessun motivo. “Oh!” dirà: “Se potessi avere un po’ d'onore.” Ma quando egli vede che tutto l'onore è dato a Cristo e a Lui solo appartiene, dirà: “Non vengo” e torna sui suoi passi. Ah, orgogliosi peccatori, voi non volete venire a Cristo! Ah! poveri ignoranti, non volete venire a Cristo perché non sapete nulla di Lui, e ciò conduce al terzo motivo.
Gli uomini non conoscono il suo valore, perché se lo conoscessero, verrebbero a Lui. Perché prima di Colombo, nessun navigante si azzardò a navigare per l'America? Perché non credevano che esistesse una certa America. Colombo invece ebbe fede e ci andò. Colui che ha fede in Cristo, va a Lui. Ma voi non conoscete ancora Cristo, molti di voi non hanno mai visto il Suo meraviglioso volto, non avete mai sentito come il Suo sangue può essere applicato al peccatore, quanto grande sia stato il Suo sacrificio e come sono più che sufficienti i Suoi meriti. Ecco perché “non volete venire a Lui”.

Oh! miei cari ascoltatori, il mio ultimo pensiero è solenne. Ho predicato sul fatto che non volete venire. Ma qualcuno dirà: “E per il loro peccato che non vogliono venire”. È così. Non volete venire, perchè la vostra volontà è una volontà di peccato. Qualcuno penserà che noi “cuciamo cuscinetti a tutti i giro maniche” quando predichiamo questa dottrina, ma non é cosi. Noi vogliamo attribuire questo fatto alla natura umana, ma come appartenente alla sua natura decaduta. E il peccato che vi ha condotti in questa condizione, nonché a non volere venire al Signore. Se voi non foste caduti, sareste venuti a Cristo nel momento stesso che vi e stato predicato; ma non siete venuti e non venite per la vostra peccaminosità e per le vostre azioni inique. Le persone accampano la scusa di avere un cuore cattivo. Questa é la scusa più frivola di questo mondo. I furti e le rapine non vengono forse da un cuore cattivo? Supponiamo che uno dica al giudice che lo sta accusando: “Non ho potuto evitare di rubare, perché il mio cuore è malvagio”. Che risponderà il giudice? “Tu, furfante: se riconosci che il tuo cuore é cattivo, allora ti darò una più severa condanna, perché sei cattivo davvero”.
La tua scusa infatti sarà inutile. “L'Onnipotente” riderà di loro e li avrà in derisione. Non sto predicando questa dottrina al fine di potervi scusare, ma affinché vi umiliate. Avere un cuore cattivo é colpa mia e può diventare la mia più terribile calamità. È un peccato che sarà sempre imputato all'uomo. Quando non vogliono venire a Cristo è perché il peccato li tiene lontani da Lui. Chi non predica cosi, temo che non sia fedele a Dio e nemmeno alla sua coscienza.
Andate dunque a casa con questo pensiero: «Io per natura sono cosi pervertito che non sono in grado di venire a Cristo perché l'empia perversità della mia natura è il mio peccato. Merito di essere condannato all'inferno.» E se questo pensiero che lo Spirito Santo sta usando non vi rende umili e pentiti, non lo potrà fare nessun altra cosa.
Questa mattina non ho esaltato la natura umana, anzi l'ho abbassata.
firma
Dio vi renda tutti umili. Amen.


  
Traduzione  a cura di:  Consapevoli nella Parola 

ciao

per tutti coloro che mi vogliono bene un invito a riflettere

contatori

Lettori fissi

Informazioni personali

La mia foto
Alla ricerca di me stesso con l'aiuto di Gesù

Badge di Facebook