per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

sabato 21 giugno 2014

Gesù venuto per causare un conflitto

"Dio è venuto sulla terra nella Persona di Gesù di Nazareth": questa è l'affermazione di base della fede cristiana. Per qual motivo, però, Gesù, il Cristo, è venuto, e con le modalità specificate dal Nuovo Testamento? Gesù stesso ce ne dà la risposta. Se noi, infatti, scorriamo nel Nuovo Testamento, con l'aiuto di una concordanza biblica, dove ricorre l'espressione: "Io sono venuto per..." troveremo delle risposte che hanno ancora la capacità di sorprenderci. Oggi esamineremo una delle motivazioni della Sua venuta che, in sé stessa, è parecchio "scottante" e va contro il nostro comune sentire. A molti non piacerà udirla, ma, per amore di verità, la dobbiamo pure dire e prendere molto sul serio, come tutte le altre: "Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettervi la pace, ma la spada" (Matteo 10:34). Che cosa vuol dire Gesù con questa affermazione? E' la nostra riflessione per questa domenica.

Introduzione

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"Dio è venuto sulla terra nella Persona di Gesù di Nazareth": questa è l'affermazione di base della fede cristiana. Per qual motivo, però, Gesù, il Cristo, è venuto, e con le modalità specificate dal Nuovo Testamento? È superfluo speculare sul "perché", in quanto Gesù stesso ce ne dà la risposta. Se noi, infatti, scorriamo nel Nuovo Testamento, con l'aiuto di una concordanza biblica, dove ricorre l'espressione: "Io sono venuto per..." troveremo delle risposte che hanno ancora la capacità di sorprenderci.
Oggi esamineremo una delle motivazioni della Sua venuta che, in sé stessa, è parecchio "scottante" e va contro il nostro comune sentire. A molti non piacerà udirla, ma, per amore di verità, la dobbiamo pure dire e prendere molto sul serio, come tutte le altre, d'altronde.
Ascoltate che cosa dice Gesù, com'è riportato dal vangelo secondo Matteo, al capitolo 10:
"Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettervi la pace, ma la spada. Perché io sono venuto a mettere disaccordo tra figlio e padre, tra figlia e madre, tra nuora e suocera, e i nemici dell'uomo saranno quelli di casa sua. Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. E chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà; ma chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la ritroverà" (Matteo 10:34-39).

Il contesto: istruzioni prima della missione

"Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettervi la pace, ma la spada" Si, avete sentito bene. Per comprendere questa sorprendente affermazione del Signore Gesù, vediamo prima il contesto in cui la fa. In Matteo 10 Gesù invia i Dodici al loro primo giro missionario. Dato che questa è la prima volta che essi "escono allo scoperto" da soli, Gesù dà loro dettagliate istruzioni su come dovranno comportarsi e li prepara a ciò che essi dovranno affrontare.
Nella prima sezione, nei versetti da 5 a 15 Gesù dice loro dove essi dovranno andare e dove essi non dovranno andare. In quella circostanza essi dovevano limitare il loro raggio d'azione al popolo di Israele. Egli pure dice loro che portare con sé e che cosa non portare con sé, e che cosa dovranno portare è ben poco. Più tardi Gesù cambierà queste limitate dotazioni.
Nella seconda sezione, versetti da 16 a 23, Gesù li avverte dei pericoli che essi inevitabilmente dovranno affrontare nel corso della loro missione. Essi non saranno sempre ricevuti a braccia aperte. In alcuni casi, proprio a causa della loro missione, essi saranno trascinati davanti a re e tribunali. Glielo fa quindi sapere in anticipo.
Nella terza sezione, versetti da 24 a 33, Gesù dice loro di non essere sopraffatti dalla paura, di non temere l'uomo, perché questi potrà solo distruggere il corpo. Al contrario, essi devono temere Dio, che potrebbe distruggere sia corpo che anima.
Così, prima di terminare le Sue istruzioni con alcune parole di incoraggiamento, nella quarta sezione, Gesù pronuncia le parole che abbiamo udito prima, i versetti da 34 a 39. Qui Gesù riassume tutto ciò che fin ora ha detto sull'essere missionari e la ragione per cui Egli è venuto.
Queste Sue parole senza dubbio sorprendono anche quei Suoi discepoli. Infatti Gesù dice loro, lo ripetiamo: "Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettervi la pace, ma la spada" e nel caso che non avessero ancora capito bene, Gesù prosegue con queste parole: "Perché io sono venuto a mettere disaccordo tra figlio e padre tra figlia e madre, tra nuora e suocera, e i nemici dell'uomo saranno quelli di casa sua".

Un conflitto necessario

Abbiamo qui, così, una delle ragioni per la venuta di Gesù. Egli è venuto per produrre una sorta di conflitto. E' venuto per mettere gli uomini in una sorta di disaccordo l'uno con l'altro. Una guerra forse?
Come si spiegano queste sorprendenti affermazioni di Gesù? Una contraddizione? Ora, evidentemente, qui abbiamo un problema: Come può essere che Gesù, nel nostro testo, dica di non essere venuto per portare la pace, ma la spada? Eppure in molti altri luoghi della Scrittura non sembra Egli forse dire l'esatto opposto, che Egli sia cioè venuto a portare la pace? Dopo tutto, che dicevano gli angeli in risposta alla nascita di Gesù? "Pace in terra". Allora, come possiamo mettere insieme le due cose? Come può essere che Gesù sia nato per portare la pace e sia nato per portare una spada, una divisione?
È bene arrivare a problemi come questo, quando si tratta di comprendere la Bibbia. È ovvio che Dio vuole che qui noi si veda qualcosa che di solito superficialmente non vediamo. Qui c'è un aspetto della venuta di Cristo con il quale non abbiamo così tanta familiarità come quello che parla della Sua venuta come portatrice di pace.

La pace di Gesù

Prima però di condurvi in questo, penso che sarebbe bene rammentarvi i diversi modi in cui Gesù porta pace, perché la pace che Gesù ci porta è molto preziosa e particolare. E' proprio quella pace che distingue il popolo di Dio dal resto dell'umanità. La pace di Cristo è una preziosa eredità della Chiesa.
Pace con Dio. In primo luogo, Gesù è venuto per portarci in pace con Dio. Per poter apprezzare pienamente questa verità dobbiamo crescere nella nostra comprensione di ciò che significa essere in questo mondo senza Cristo. Vi è una grande ostilità fra la creatura umana decaduta e Dio. La creatura umana decaduta ha un odio profondamente radicato per Dio. L'Apostolo Paolo dice: "la mente controllata dalla carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomessa alla legge di Dio e neppure può esserlo" (Romani 8:7).
A volte abbiamo difficoltà a comprenderlo perché non ci pare che molti nostri vicini "non religiosi" di fatto odino Dio. Sembrano persone così ammodo! Non ci sembra che in loro vi sia un'ostilità apparente verso Dio. Cerchiamo però di guardare le cose più a fondo. Non è forse vero che di fatto essi ignorino Dio? Magari partecipano a qualche cerimonia religiosa, ma non si tratta di un'espressione di amore per il Dio vero e vivente. Partecipano "perché devono", ma fondamentalmente sono indifferenti a Dio, in realtà non ne vogliono sapere, non hanno intenzione alcuna che Egli governi la loro vita. Il loro eventuale formale rispetto per Dio nasconde, in realtà, un'inimicizia verso di Lui. Dio vede benissimo che, in realtà essi gli sono ostili.
Non è tutto: tutta l'ostilità fra Dio ed uomo non emana solo dalla parte dell'uomo. Pure Dio è loro ostile. La Bibbia dice che Dio nutre un santo odio verso gli empi e i peccatori.
Ascoltiamo ancora alcune espressioni della lettera ai Romani: "l'ira di Dio si rivela dal cielo sopra ogni empietà e ingiustizia degli uomini, che soffocano la verità nell'ingiustizia" (Romani 1:18). Non possiamo ignorare che Dio, nella Bibbia, Dio manifesta la Sua giusta ira e la giusta Sua indignazione verso chi commette ciò che Egli ha stabilito essere peccato. Certo, il messaggio dell'Evangelo è un messaggio di grazia e di amore. Esso è l'offerta di perdono che Dio offre in Gesù Cristo a tutti coloro che si ravvedono dei loro peccati e si affidano a Lui. Tutto questo però è solo temporaneo. La Bibbia parla del tempo in cui questa possibilità di salvezza sarà terminata. A chi non avrà colto la salvezza in Cristo quando ne aveva la possibilità non verrà risparmiata la giusta manifestazione dell'ira di Dio verso il suo peccato. La giustizia di Dio avrà il suo corso. Non illudiamoci, Dio non solo è amore, ma è anche giusto. C'è una grande ostilità fra l'uomo decaduto e il Dio santo. L'uomo odia Dio e Dio non "passerà sopra" alla sua giusta retribuzione. Dobbiamo fare i conti con la giustizia di Dio, ed essa sarà inesorabile se non avremo colto oggil'unica via di scampo che ci sia concessa, l'opera di Cristo accolta con fede, la quale sola potrà operare riconciliazione e pace fra noi e Dio.
Pensiamo ad un cielo estivo pieno di nere nubi temporalesche. C'è fra queste nuvole una tremenda carica elettrica che deve scaricarsi. Dove si scaricherà? Se la nostra casa è provvista di parafulmine, esso la attirerà e l'assorbirà scaricandola nel terreno e risparmiando la nostra casa dal fuoco e dalla distruzione. Possiamo bene immaginare la tremenda "carica elettrica" accumulata dai peccati nostri e dell'umanità intera. La tensione è grandissima. Quei fulmini rappresentano l'ira di Dio. Per il momento tutto sembra tranquillo ma prima o poi, giunti al culmine, la tensione si scaricherà. Dove si scaricheranno quei fulmini? Su di noi, "incenerendoci", oppure su Cristo Gesù rappresentato dal parafulmine della nostra illustrazione? Non vorremmo fornirci di un tale "parafulmine"? Quando tutta quell'enorme tensione si è scaricata torna il sereno e la pace. Ecco cosa significa che Gesù ristabilisce la nostra pace con Dio. La giusta ira di Dio verso il nostro peccato è stata propiziata dal sacrificio di Cristo sulla croce.
Non solo questo, però. Dio si occupa anche del nostro odio verso di Lui. Con la potenza dello Spirito Santo Egli ci trasforma da persone che odiano Dio a persone che Lo amano. Ecco così che invece di una rabbiosa ostilità noi in Cristo troviamo pace con Dio. Ascoltate che cosa dice la Scrittura: "perché è piaciuto al Padre di far abitare in lui tutta la pienezza, e, avendo fatta la pace per mezzo del sangue della sua croce, di riconciliare a sé, per mezzo di lui, tutte le cose, tanto quelle che sono sulla terra come quelle che sono nei cieli. E voi stessi, che un tempo eravate estranei e nemici nella mente con le vostre opere malvagie, ora vi ha riconciliati nel corpo della sua carne, mediante la morte, per farvi comparire davanti a sé santi, irreprensibili e senza colpa" (Colossesi. 1:19-22).
Pace interiore. Abbiamo dunque pace con Dio. Non si tratta però del solo tipo di pace che Gesù ci porta. Egli ci porta pure pace interiore. Lo spirito dei perduti è pieno di paure, di confusione e di disperazione. Potranno anche avere momenti di tregua da questi sentimenti, quando sono più calmi, sentimenti respinti con metodi differenti, ma non potranno avere una pace duratura. La paura, la confusione, e persino la disperazione torneranno una volta o l'altra. A colui o colei che si affida a Cristo, però, viene offerta la pace duratura di Dio per ogni situazione. L'Apostolo scrive:"Rallegratevi del continuo nel Signore lo ripeto ancora: Rallegratevi. La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini; il Signore è vicino. Non siate in ansietà per cosa alcuna, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio mediante preghiera e supplica, con ringraziamento. E la pace di Dio, che sopravanza ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù" (Fl. 4:4-7). Pure questa è la pace che Gesù ci porta.
Pace nel corpo di Cristo. C'è però ancora un altro tipo di pace che Gesù porta. La creatura umana decaduta nutre ostilità nei confronti dei propri simili. Guardate a che cosa avviene oggi in un tipico posto di lavoro. Che accade fra colleghi? Competizione, invidia, "si fa lo scaricabarili", "ci si fa le scarpe" a vicenda. Tutto va bene fintanto che il capo non è arrabbiato e qualcuno deve prendersi la colpa. Cristo è venuto pure a portare pace nei rapporti umani, pace fra i membri del Suo corpo, la Sua Chiesa. Al posto del conflitto vi è opportunità per un santo amore. Invece di divisione, vi può essere per noi unità con tutto il cuore. "Vestitevi dunque come eletti di Dio santi e diletti, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di mansuetudine e di pazienza, sopportandovi gli uni gli altri e perdonandovi, se uno ha qualche lamentela contro un altro, e come Cristo vi ha perdonato, così fate pure voi. E sopra tutte queste cose, rivestitevi dell'amore, che è il vincolo della perfezione. E la pace di Dio, alla quale siete stati chiamati in un sol corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti" (Colossesi 3:12-15).
La venuta di Gesù ci porta pace. È soprattutto quando ne vediamo le alternative che possiamo apprezzare la pace che Cristo porta al Suo popolo.

Quale conflitto allora?

Il nostro testo, però, è chiaro. C'è un senso nel quale Gesù non è venuto per portare la pace, ma la spada. Che cos'è questa "spada"? In quali aree non è bene che ci sia pace? Qui Gesù sta parlando del rapporto intercorrente fra il Suo popolo, la Sua Chiesa in questo mondo e la massa dell'umanità che è ancora in ribellione contro Dio, che pure l'ha creata. In questo non ci può essere pace ed armonia. Di fronte ai compromessi che vede operati nella Chiesa, l'Apostolo Giacomo scrive: "Adulteri e adultere, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuole essere amico del mondo si rende nemico di Dio" (Gm. 4:4).
Una scelta. Qui Giacomo mette davanti ai suoi lettori una scelta: Essi possono essere amici del mondo. Ma se scelgono di essere amici del mondo, si renderanno nemici di Dio. D'altro canto, essi possono scegliere di essere amici di Dio. Se scelgono questo allora si renderanno nemici del mondo. Si tratta dell'uno o dell'altro. Cercare di essere amici del mondo e voler essere cristiani fedeli è un'assoluta impossibilità. È come cercare di dare l'impressione di essere moralmente retti mentre di nascosto abbiamo una relazione con la nostra vicina di casa... Per il cristiano fedele non vi può essere pace con il mondo.
Paolo esorta i cristiani di Corinto in questi termini: "Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c'è tra la giustizia e l'iniquità? E quale comunione c'è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c'è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l'infedele? E quale accordo c'è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: "Io abiterò in mezzo a loro, e camminerò fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo". Perciò "uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'immondo, ed io vi accoglierò" (2 Corinzi 6:14-17).
Dovrebbe essere chiaro: non vi può essere pace con il mondo. Conflitto come espressione di grazia. Con tutto questo ben presente, possiamo tornare al nostro testo e guardarlo meglio. Notate quello che Gesù non dice ai Dodici. Non dice: "Ascoltare ora. Ricordate, quando uscirete in avanscoperta nel mondo, tutti vi odieranno. Ci saranno problemi fra voi e loro. Che ci volete però fare? Tutto questo fa parte della difficoltà di essere Miei discepoli". Gesù non dice questo. Sarebbe stato solo una ripetizione di che cosa aveva già detto nei versetti 16-23. Egli piuttosto dice loro: "Ricordate, io sono venuto con lo scopo esplicito di creare ostilità fra voi e loro, non pace, ma una spada". Non è forse ciò che dice il testo? Perché mai, però, Gesù vorrebbe creare ostilità? È un'espressione della Sua grazia verso di noi che siamo la Sua Chiesa.
Ritorniamo al giardino di Eden. Li troviamo Satana che parla ad Eva. Il racconto lo conoscete. Eva viene ingannata e poi disubbidisce alla sola proibizione che aveva ricevuto da Dio.
Comprendete però, vi prego, la strategia di Satana. Saremmo solo ingenui se pensassimo che Satana sia solo interessato a far peccare una persona. È molto più astuto. Di fatto Satana sta cercando di reclutare sempre più truppe per la sua rivolta contro Dio. Ha riportato una certa misura di successo reclutando, perché lo seguissero, degli angeli. Ora però cerca alleati umani. Se potrà reclutare il primo della razza, tutti gli altri saranno pure suoi. Così la domanda di Satana ad Eva è di più una questione di fedeltà. Satana sta di fatto chiedendole a chi vorrà credere, chi seguirà. Dio vi ha detto di non mangiare. Non vi potete però fidare di Lui. Ascoltate me. Mangiate il frutto". Più tardi, quando Dio parlerà ad Eva, Egli parlerà ad una ribelle. Parlerà a una che si è unita ad un atto di sovversione contro di Lui, qualcuno che ha deciso né di aver fiducia in Lui né di seguirlo, ma di confidare in Satana e di seguirlo. È qui però che Dio fa un atto di grazia.
Ascoltate che cosa Dio dice in Genesi 3:14:15: "Allora l'Eterno DIO disse al serpente: "Poiché hai fatto questo, sii maledetto fra tutto il bestiame e fra tutte le fiere dei campi! Tu camminerai sul tuo ventre e mangerai polvere tutti i giorni della tua vita. E io porrò inimicizia fra te e la donna e fra il tuo seme e il seme di lei; esso ti schiaccerà il capo, e tu ferirai il suo calcagno".
Avete notato che cosa ha fatto Dio come atto di clemenza? Ha dichiarato una guerra fra Eva e Satana. Mettendo inimicizia, ostilità, fra la donna e Satana, Egli ha infranto l'alleanza stabilita contro di Lui. I complotti di Satana sono falliti. Dio ha rivendicato per Sé stesso un altro ribelle e la chiama ancora di nuovo uno dei Suoi leali sudditi.
Tutto questo non era che una figura profetica di ciò che Gesù è venuto a compiere: Egli è venuto per dare inizio ad una guerra nel campo stesso dei ribelli. Egli è venuto con una spada per porre inimicizia fra "il seme della donna" e "il seme del serpente". Così facendo, Egli rivendica a Sé stesso un certo numero di ex ribelli, li torna a rendere leali sudditi Suoi e li mette in opposizione al resto del mondo che persevera nella sua folle ribellione contro il Re.
Avete notato che cos'ha fatto Dio come atto di clemenza? Ha dato inizio ad una guerra. In Matteo 10 Gesù pone tutto il conflitto che i Dodici dovranno affrontare in questo contesto: "Sarete come pecore in mezzo ai lupi. Vi attaccheranno in vari modi. Comprendete però che questo riflette semplicemente la guerra che io sono venuto a stabilire. Per me non è una sorpresa né un problema. Fa tutto parte del piano. Non pensate che io sia venuto sulla terra a portare pace, ma una spada".
Riconoscete in questo la grazia di Cristo? Per natura noi siamo ribelli. E ogni pensiero del ribelle è un atto di sovversione. Così, che fa un re normalmente con coloro che gli sono ribelli? Arriva con le sue truppe e ne fa strage fino a che pure l'ultimo non ne sia eliminato. Non così il nostro Re. Con grande clemenza Egli fa grazia ad un certo numero, cioè noi, e poi infrange la nostra alleanza con il maligno. Egli innesca una guerra fra noi ed il resto del mondo per poterci liberare dai complotti e dal regno di Satana, per riportarci nel Suo regno di amore. Ecco dove Gesù vuole farci arrivare nel nostro testo: "Sono venuto per dare inizio ad una guerra, e voi ve ne dovreste rallegrare".

Conclusione

Che fare così con verità come queste? Dovremmo davvero rallegrarcene. Ci rallegriamo e godiamo della pace che Cristo è venuto a portare: pace con Dio, pace interiore, pace l'uno con l'altro. Questi sono doni dell'Evangelo, riservati al Suo popolo, doni che dobbiamo sempre più apprezzare. Facciamolo il più possibile. Possiamo però pure rallegrarci della spada che Gesù è venuto a portare. Anche questo è espressione della Sua grazia. Se Egli non avesse prodotto questa ostilità, noi saremmo ancora tutti alleati di Satana, noi tutti non ci prefiggeremmo altro che rivolta e sovversione. Alla fine, però, dovremmo subire la sorte in cui cadrà ogni sciocco ribelle, la santa ira del Re.
Quello però non deve essere il nostro destino. Per grazia siamo stati resi fedeli sudditi del Re Gesù. Quando a Natale aprirete i vostri doni, rammentatevi così di questi doni dell'Evangelo: pace con Dio ed ostilità verso il mondo.
(Paolo Castellina, 19 giugno 2014, riproposizione della predicazione del 19 dicembre 1998)

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mercoledì 18 giugno 2014

Il male e il suo rimedio


 
“L’iniquità della casa d’Israele e di Giuda è estremamente grande”  (Ezechiele 9:9)

“Il sangue di Gesù Cristo, Suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.” (1 Giovanni 1:7)

Avrò due testi questa mattina, il male e il rimedio. “L’iniquità della casa d’Israele e di Giuda è eccessivamente grande.” e, “Il sangue di Gesù Cristo, Suo Figlio, ci purifica da ogni peccato”.
Noi non possiamo imparare nulla del Vangelo se non per averne sperimentato le verità, nessuna verità del Vangelo è mai veramente conosciuta e imparata finché non l’avremo testata e provata e se non abbiamo dimostrato che il suo potere è stato esercitato su di noi.
Ho sentito parlare di un naturalista che si credeva molto saggio per quanto riguarda la storia naturale degli uccelli e tuttavia aveva imparato tutto quello che sapeva unicamente dai suoi studi e non aveva mai nemmeno visto un uccello volare o librarsi nell’aria o neanche stare appollaiato sul suo trespolo! Era un pazzo, ma lui si credeva estremamente saggio. E ci sono alcuni uomini che si credono grandi teologi. Forse possono anche pretendere di essersi presi un diploma di dottore della Divinità, ma, se si arriva ​​alla radice della questione e si chiede loro se hanno mai sentito o sperimentato una qualsiasi cosa di cui parlano, ti diranno: “No. Conosco queste cose nella lettera, ma non nello spirito. Le capisco come una questione di teoria, ma non come cose della mia coscienza ed esperienza.”
Siate certi che, come il naturalista che era solo l’allievo di osservazioni di altri uomini e non sapeva nulla, così l’uomo che pretende di sapere di religione, ma non è mai entrato nelle profondità e nella potenza delle sue dottrine o sentito l’influenza di queste sul suo cuore non sa assolutamente nulla e tutte le conoscenze che pretende di avere non sono altro che ignoranza verniciata! Ci sono alcune scienze che possono essere apprese con la testa, ma la scienza di Cristo crocifisso può essere appreso solo dal cuore.
Ho fatto uso di questa osservazione, come prefazione al mio sermone perché penso che dipenderà da ciascuno dei nostri cuori, se le due verità di Dio, che saranno esaminate questa mattina entreranno nelle case di ognuno con potenza, prima che abbiamo finito.
La prima verità è la grandezza del nostro peccato. Nessun uomo può conoscere la grandezza del peccato, finché non l’ha provato, perché non c’è nessun metro di misura del peccato, al di fuori della sua condanna nella nostra coscienza, quando la Legge di Dio ci parla con un terrore che può essere sentito! E per quanto riguarda la ricchezza del sangue di Cristo e la sua capacità di purificarci, anche, non possiamo sapere nulla fino a che ne siamo stati lavati e abbiamo provato da noi che il sangue di Gesù Cristo, il Figlio di Dio ci ha purificati da ogni peccato.
I. Comincerò, quindi, con la prima dottrina così come è contenuta nel nono capitolo di Ezechiele, il versetto nono “L’iniquità della casa d’Israele e di Giuda è estremamente grande.” 
Ci sono due grandi lezioni che ogni uomo deve imparare e imparare per esperienza prima di poter essere un cristiano. In primo luogo, egli deve imparare che il peccato è una cosa grandissima e una cosa maligna. E deve anche imparare che il sangue di Cristo è una cosa estremamente preziosa ed è in grado di salvare senza limiti coloro che vengono ad esso. Abbiamo la precedente lezione davanti a noi. O possa Dio, con il Suo Spirito Infinito e con la Sua grande saggezza insegnarla ad alcuni di noi che ancora non la conoscono!
Alcuni uomini immaginano che il Vangelo è stato ideato, in un modo o nell’altro, per ammorbidire la severità di Dio contro il peccato. Ah, come è sbagliata questa idea! Da nessun altra parte il peccato è condannato piu’ duramente che nel Vangelo! Se andrete sul Sinai voi sentirete lì i suoi tuoni che rimbombano. Si vedranno il lampeggio del suo fulmine terribile, finché, come successe a Mosè, avrete estremamente paura e tremerete e allora andrete dichiarando che il peccato deve essere una cosa terribile, altrimenti il ​​Santo non sarebbe mai venuto sul monte Paran con tutti questi terrori attorno a lui.
Ma dopo, recatevi al Calvario. Non vedrete nessun lampo e non sentirete il tuono, ma invece sentirete i gemiti di un Dio che sta per spirare e si vedranno le contorsioni e le agonie di Colui che portava 
“Tutto ciò che Dio incarnato poteva sopportare, 
con abbastanza forza da sopportare e nessuna da risparmiare!”
E poi direte: “Ora, anche se non temo né tremo, comprendo quanto grande debba essere il peccato, dal momento che un tale sacrificio è stato richiesto per farne l’espiazione.” Oh, Peccatori! Se venite al Vangelo immaginando che ci troverete una scusa per il vostro peccato, avete davvero sbagliato strada! Mosè ti accusa con il peccato e ti dice che sei senza scuse. Ma quanto al Vangelo, esso strappa via da te ogni ombra di alibi. Ti lascia senza un mantello per il tuo peccato. E ti dice che hai peccato volontariamente contro l’Altissimo, Dio che non hai scuse qualsivoglia per tutte le iniquità che hai commesso contro di Lui!
E invece di regolarizzare il tuo peccato e dirti che sei una creatura debole e, quindi, non puoi far nulla per evitare il tuo peccato, ti accusa e ti scarica addosso la debolezza della tua natura e fa di quella stessa il peccato più schiacciante di tutti! Se cercate scuse, è meglio guardare alla faccia di Mosè quando è vestita con tutta la maestà dei terrori della legge, piuttosto che guardare in faccia il Vangelo, perchè quest’ultimo è di gran lunga più terribile per coloro che vorrebbero mascherare i loro peccati!
E neppure il Vangelo in qualsiasi modo dà all’uomo una speranza che le richieste della Legge vengano in alcun modo allentate. Alcuni immaginano che sotto la vecchia dispensazione, Dio esigesse grandi cose dagli uomini e che avesse caricato l’uomo di fardelli pesanti, di un grave carico! E suppongono che Cristo sia venuto nel mondo per mettere sulle spalle degli uomini una legge piu’ leggera, qualcosa che sia più facile per loro da obbedire, più facile da mantenere, o che, se la violano, non ne riceveranno per questo minacce terribili. Ah, non è così! Il Vangelo non è venuto nel mondo per ammorbidire la legge! Il cielo e la terra passeranno, ma non uno iota o un apice della legge deve passare.
Ciò che Dio ha detto al peccatore nella legge, lo ridice al peccatore nel Vangelo! Quando Egli dichiara che, “l’anima che pecca morirà”, la testimonianza del Vangelo non è in contrasto con la testimonianza della legge. Quando dichiara che chi viola la Santa Legge sarà certamente punito, il Vangelo esige anche il sangue per il sangue e l’occhio per l’occhio e dente per dente e non rilassa neanche uno iota solitario o un apice delle sue richieste! E ‘altrettanto pesante e tanto terribile quanto la legge stessa! Vuoi forse ribattere che Cristo ha alleviato la Legge? Io ti rispondo che non conosci, allora, la missione di Cristo!
Che cosa ha detto Egli stesso? Nella legge Il Signore ha detto: “Non commettere adulterio”, Cristo ha ammorbidito la Legge? No! Lui dice: “Io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha commesso adulterio con lei nel suo cuore.” Questo non è un ammorbidimento della legge!
E’, se cosi’ possiamo dire, l’arrotamento del fil di spada della terribile giustizia divina per renderla molto più nitida di quanto sembrasse prima.Cristo non ha messo via la fornace, ma piuttosto sembra scaldarla sette volte di più! Prima che Cristo venisse, il peccato a me sembrava essere di poco conto. Ma quando è venuto, il peccato è diventato estremamente peccaminoso e tutta la sua nefanda paura si è manifestata davanti alla luce!
“Ma”, dice uno, “Sicuramente il Vangelo ha in qualche modo rimosso la grandezza del nostro peccato. Non ammorbidisce forse la punizione per il peccato? “Ah, no! Appellati a Mosè. Lascialo salire sul pulpito e predicare. Egli dice: “L’anima che pecca, morirà”. E il suo sermone è terribile. Si siede e viene ora Gesù Cristo, l’Uomo dal Volto amorevole. Cosa dice Egli per quanto riguarda la punizione del peccato? Ah, Signori, non c’è mai stato un predicatore delle fiamme dell’inferno come Cristo! Nostro Signore Gesù Cristo era amore, ma era, anche, tutta onestà. “Mai un uomo ha parlato come quell’Uomo, « quando venne a parlare della punizione dei perduti. Quale altro Profeta è stato autore di espressioni terribili come queste? “Egli brucerà la pula con un fuoco inestinguibile” – “E questi andranno nelle pene eterne”? Oppure questo: “dove il loro verme non muore e il loro fuoco non si spegne”? Rimani ai piedi di Gesù, quando Egli ti parla della punizione del peccato e delle conseguenze dell’iniquità e tremerai molto più di quanto avresti fatto se Mosè fosse stato il predicatore e se il Sinai fosse stato lo sfondo per concludere il sermone ! No, fratelli e sorelle, il Vangelo di Cristo non contribuisce in alcun modo a sminuire il peccato! La proclamazione di Cristo oggi dal suo ministro è lo stessa dell’espressione di Ezechiele di antico “L’iniquità della casa d’Israele e di Giuda è estremamente grande”.
E ora cercheremo di trattare con i cuori e le coscienze per un momento. Miei fratelli e sorelle, vi sono alcuni qui che non hanno mai sentito questa Verità di Dio. Ci sono molti di voi che cominciano a tirarsi indietro per il terrore a causa di essa. Andrete a casa e mi rappresenterete come uno che si diletta a soffermarsi su certe cose oscure e terribili che, come suppongo diciate dentro di voi, “Non posso, io non accettero’ quella dottrina del peccato. So di essere una creatura fragile, debole. Ho fatto un gran numero di errori nella mia vita, che io ammetto. Ma, tale è la mia natura e quindi non potevo farne a meno. Non ho intenzione di essere chiamato in giudizio davanti a un pulpito e condannato come il capo dei criminali. Posso essere un peccatore, lo confesso, lo sono con tutto il resto del genere umano, ma che il mio peccato sia qualcosa di così grande quale quell’uomo tenta di descrivere, io non ci credo. Respingo la Dottrina”
E tu credi, amico mio, che mi sorprenda che tu lo faccia? Io so chi sei! E‘ perché ancora la Grazia di Dio non ha mai toccato la tua anima che dici questo! Ed ecco la prova della dottrina con la quale ho cominciato. Tu non sai questa Verità, perché non l’hai mai provata. Ma se l’avessi provata, come ogni vero-nato figlio di Dio l’ha sentita, diresti, “L’uomo non è in grado di descrivere i suoi terrori quali essi siano. Essi devono essere sentiti prima di poter essere conosciuti e quando vengono sentiti non possono essere espressi in tutta la loro pienezza di terrore“.
Ma vieni, fammi ragionare con te per un momento. Il tuo peccato è grande, anche se tu pensi sia di piccole dimensioni. Ricordate, fratelli e sorelle, io non sono qui per dire che il vostro peccato è più grande del mio. Parlo a voi e parlo anche a me stesso, il tuo peccato è grande. Seguimi in questi pochi pensieri e forse potrete capire meglio.
Quanto deve essere grande un singolo peccato, quando secondo la Parola di Dio, un solo peccato basta per dannare l’anima?Un peccato, ricordiamo, ha distrutto l’intera razza umana! Adamo non ha fatto che prendere il frutto proibito e quell’unico peccato fece saltare l’Eden e ha reso tutti noi eredi della maledizione e ha avuto come conseguenza che la terra produca spine e rovi fino a questo giorno! Ma forse chiederete, puo’ mai essere che un peccato distrugga l’anima? E‘ possibile che un solo peccato solitario possa aprire le porte dell’inferno e chiudere dietro di esse l’anima colpevole per sempre e che Dio debba rifiutare la Sua misericordia e tagliare fuori per sempre quell’anima dalla presenza del Suo volto? Sì, se devo credere alla mia Bibbia, devo credere anche cio’! Oh, quanto grandi devono essere i miei peccati se questo è l’effetto terribile di una trasgressione! Il peccato non può essere la piccola cosa che il mio orgoglio mi ha aiutato a immaginare che sia, deve essere una cosa terribile, se un peccato solo puo’ rovinare la mia anima per sempre!
Pensa ancora amico mio, per un momento, a quale cosa imprudente e impertinente il peccato sia. Ecco, c’è un Dio che riempie ogni cosa e tutti, ed Egli è il Creatore Infinito. Lui mi crea e io al Suo cospetto non sono niente più di un granello di polvere animata! E io, quel granello di polvere animata, con una semplice esistenza effimera, ho l’impertinenza e imprudenza di impostare la mia volontà contro la Sua volontà! Ho il coraggio di proclamare guerra contro la Maestà del cielo! Si tratta di una cosa così audace e cosi’ piena di orgoglio infernale che non bisogna meravigliarsi che anche un solo peccato per quanto sembri piccolo agli occhi dell’uomo, deve, quando è considerato nella coscienza alla luce del cielo, essere davvero grande!
Ma pensa ancora, quanto grande è il tuo ed il mio peccato se pensiamo all’ingratitudine che l’ha segnato? Il Signore Dio nostro ci ha alimentato dalla nostra giovinezza fino ad oggi. Egli ha messo il respiro nelle nostre narici e ha tenuto le nostre anime in vita. Ha vestito la terra con misericordia e ci ha permesso di attraversare questi bei campi. Ed Egli ci ha dato pane da mangiare e vesti da indossare e la misericordia così preziosa che il loro valore totale non può mai essere conosciuto fino a quando ci vengano tolti.
Eppure tu ed io abbiamo perseverato a rompere tutte le sue leggi volontariamente e arbitrariamente, siamo andati in contrasto con la Sua volontà! E‘ stato sufficiente per noi sapere che una cosa è secondo la volontà di Dio e abbiamo subito fatto il contrario di essa. Oh, se fissassimo i nostri peccati occulti alla luce della Sua misericordia, se le nostre trasgressioni sono messe a fianco con i Suoi favori dovremmo, ognuno di noi, dire che i nostri peccati, in realtà, sono estremamente grandi!
Ma badate, non mi sto riferendo solo ed esclusivamente a coloro che la Parola stessa condanna di grande peccato. Noi, naturalmente, non esitiamo un attimo ad additare gli ubriaconi, quelli dediti alle prostitute, gli adulteri e i ladri come grandi peccatori. Certo non ci risparmiamo di dire che la loro iniquità è molto grande, perché supera anche i limiti della moralità dell’uomo e le leggi del nostro governo civile! Ma io sto parlando in questo giorno a voi che “siete stati i migliori nella morale”. A voi per i quali le apparenze esteriori sono tutto ciò che potete desiderare. A voi che avete mantenuto il sabato. A voi che avete frequentato la casa di Dio e adorato. I vostri peccati e i miei sono estremamente grandi! Sembrano solo piccoli alla nostra vista, ma se arriviamo a scavare nel cuore e vedere la loro iniquità, la loro orribile oscurità, dobbiamo dire riguardo ad essi che sono grandissimi!
E ancora, lo ripeto, questa è una dottrina che nessun uomo può giustamente conoscere e ricevere fino a quando non l’ha sentita e provata. Il mio uditore, hai mai sentito questa dottrina come vera? “Il mio peccato è molto grande.”
La malattia è una cosa terribile, soprattutto quando è accompagnata da dolore. Quando il povero corpo è scosso all’estremo in modo che lo spirito dentro di noi ci viene meno e siamo diventati aridi come un coccio. Ma io testimonio qui, questa mattina, che la malattia, per quanto straziante possa essere, non è mai pari alla scoperta del male del peccato! Preferirei passare attraverso sette anni del dolore più faticoso e della malattia più languente, anzichè passare attraverso la scoperta terribile dei terrori del peccato!
Ci sono alcuni di voi che capiscono cosa intendo, perché hanno sentito la stessa cosa. Un tempo vi dilettavate nelle vostre passioni carnali e indulgevate nei vostri peccati dormendoci sopra e piacque a Dio di aprire i vostri occhi perchè vedeste che il peccato è peccaminoso. Ti ricordi l’orrore di quello stato? Sembrava come se tutte le cose orribili fossero state raccolte in un unico terrore e in un terribile spettacolo! Fino a prima avevi amato le tue iniquità, ma ora le odiavi e detestavi te stesso! Fino a prima avevi pensato che le tue trasgressioni potessero facilmente essere eliminate, erano questioni che avrebbero potuto essere rapidamente lavate dal pentimento o eliminate via con il cambiamento della tua vita. Ma adesso il peccato sembrava una cosa allarmante e sapendo che avevi commesso tutta questa iniquità, la vita ti sembrava una maledizione e la morte!
Se non fosse stato per quel qualcosa di triste dopo la morte, sarebbe stato per te la più alta benedizione se avessi potuto sottrarti alle corde della tua coscienza che sembrava frustrarti perpetuamente con una frusta di filo incandescente!
Alcuni di voi, forse, sono passati attraverso almeno un po‘ di questo. Dio vi ha voluto concedere graziosamente di liberarvi da cio’ in poche ore. Ma devo confessare che queste ore sono state ore in cui sembrava come se anni di miseria fossero stati compressi. Fu la mia triste sorte per tre o quattro anni di sentire la grandezza del mio peccato, senza aver ancora scoperto la grandezza della misericordia di Dio. Dovetti camminare in questo mondo con più di un mondo sulle mie spalle e sostenere un dolore che finora ha superato tutti gli altri dolori, allo stesso modo in cui una montagna sovrasta il cumulo di terra di una talpa. E spesso mi chiedo ancora ad oggi come avvenne che la mia mano si trattenne dallo strappare il mio corpo a pezzi attraverso la terribile agonia che provai quando scoprii la grandezza della mia trasgressione! Eppure non ero stato un peccatore più grande di chiunque di voi qui presenti, apertamente e pubblicamente, ma i peccati del cuore furono messi a nudo, i peccati di labbra e di lingua furono scoperti e poi capii oh, che non si può mai imparare di nuovo questa terribile lezione in una scuola terribile: “L’iniquità di Giuda e di Israele è molto grande.” Questa è la prima parte del discorso.
II. «Ebbene», grida uno, girando sui tacchi, “non vi è neanche una piccola consolazione in questo! E’ abbastanza per portare uno alla disperazione, se non alla follia. “Ah, amico, questo è proprio lo scopo di questo testo! Se posso avere il piacere di essere una guida per la tua disperazione, se si tratta di una disperazione del tuo senso di “auto-giustizia” e di una disperazione per salvare la propria anima sono tre volte felice!
Ci rivolgiamo, pertanto, da quel testo terribile al secondo, tratto dalla prima lettera di Giovanni, il primo capitolo e la settima strofa,”Il sangue di Gesù Cristo, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.” Lì c’è il buio, qui sta il Signore Gesù Cristo. Che cosa ha che fare con esso? Gli andrà forse di parlare e dire: “Questo non è un gran male. Questo nero è solo una piccola macchia?“ Oh no! E' un male molto grande.“ Lo nasconderà forse? Tesserà un manto di scuse per avvolgerlo tutto intorno all’iniquità? No! qualunque nascondimento  può esserci stato, Egli si erge e dichiara che, quando lo Spirito della Verità giungerà, Egli convincerà il mondo di peccato e lascerà la coscienza del peccatore nuda e farà sondare la ferita fino in fondo!
Cosa farà allora? Farà una cosa molto migliore di una scusa o di fingere di parlarne con leggerezza. Egli lo purificherà, lo eliminerà del tutto per il potere e la virtù meritoria del Suo stesso sangue, che è in grado di salvare fino all’estremo! Il Vangelo non consiste nel fare apparire il peccato di un uomo piccolo. Il modo in cui i cristiani ottengono la loro pace non è nel vedere i loro peccati raggrinziti e contratti fino a quando sembrano loro piccoli. Al contrario, prima di tutto devono vedere i loro peccati in espansione ed è solo dopo che ottengono la loro pace, vedendo quei peccati spazzati via del tutto, lontano come il levante è lontano dal ponente!
Ora, tenendo in mente le osservazioni che ho fatto su il primo testo, chiedo la vostra attenzione per qualche istante sulla grandezza e la bellezza del secondo. Si noti qui, “Il sangue di Gesù Cristo suo Figlio, ci pulisce da ogni peccato”. Soffermiamoci sulla parola “ogni”, per un momento. I nostri peccati sono grandi. Ogni peccato è grande. Ma ci sono alcuni che nella nostra apprensione sembrano essere maggiori rispetto ad altri. Ci sono crimini che le labbra della modestia non possono descrivere. Potrei andare lontano in questo pulpito questa mattina nel descrivere i peccati che il degrado della natura umana ha inventato. E’ incredibile come l’ingegno dell’uomo sembra essersi esaurito nell'inventare nuovi reati. Sicuramente non c’è la possibilità d’invenzione di un nuovo peccato. Ma se ci fosse, prima o poi l’uomo lo inventerebbe, perchè l’uomo sembra cosi’ astuto e pieno di risorse nella scoperta dei mezzi per distruggere se stesso e nel tentativo di ferire il Suo Creatore! Ma ci sono alcuni peccati che mostrano un diabolico istinto di ingegnosità degradata, alcuni peccati dei quali sarebbe una vergogna parlarne, a cui sarebbe vergognoso anche pensare! Ma notate qui : “Il sangue di Gesù Cristo purifica da ogni peccato.” Ci possono essere alcuni peccati di cui un uomo non può parlare, ma non c’è peccato che il sangue di Cristo non può lavare via!
La bestemmia, per quanto profana, la lussuria, per quanto bestiale, l’avidità, per quanto lontana possa essere andata in furto e rapina, la violazione dei comandamenti di Dio, per quanta rivolta possa aver causato, tutto questo può essere perdonato e lavato via attraverso il sangue di Gesù Cristo!
In tutte le lunghe liste di peccati umani, per quanto lunghe siano, si trova solo un peccato che è imperdonabile, e che nessun peccatore commette se sente dentro di sé un desiderio di misericordia! Quel peccato se commesso una volta, rende l’anima indurita, morta e scottata e non vuole in seguito trovare la pace con Dio! Perciò ti dichiaro, o peccatore tremante, che per quanto grande possa essere la tua iniquità, qualunque sia il peccato, che si può aver commesso tra tutte le liste della colpa, per quanto lontano si possa essere andati tanto da aver superato tutte le altre creature, per quanto si possa avere distanziato i vari Paolo e Maddalena e ognuno dei colpevoli più atroci della razza nera del peccato, il sangue di Cristo è in grado di lavare via il tuo peccato!
Badate, non parlo con leggerezza dei vostri peccati, essi sono estremamente grandi! Ma parlo ancora più grandemente del sangue di Cristo! Per quantto grandi i vostri peccati fossero, il sangue di Cristo è ancora più grande! I tuoi peccati sono grandi come montagne, ma il sangue di Cristo è come il diluvio di Noè, se questo sangue prevale venti cubiti piu’ in alto, la cima delle montagne del tuo peccato sarà coperta!
Prendiamo la parola “ogni”, anche in un altro senso. Non solo per includere tutti i tipi di peccato, ma per comprendere il grande aggregato della massa della colpa. Vieni qui o peccatore, si tu con la testa grigia. Che cosa dobbiamo intendere nel tuo caso da questa parola, “ogni”? Porta qui il carico enorme dei peccati della tua giovinezza! Questi peccati sono ancora nelle tue ossa e le ginocchia vacillanti a volte testimoniano contro le iniquità della vostra giovinezza. Ma tutti questi peccati Cristo li può rimuovere!
Ora, porta qui i peccati della tua virilità, le tue trasgressioni più mature in famiglia, i tuoi fallimenti negli affari e tutti gli errori che hai commesso nei pensieri del tuo cuore. Portali tutti qui. E quindi aggiungici le iniquità della vostra età fragile e tremante. Che massa che c’è! Che massa di colpa! Mescola quella massa putrida, ma metti il dito nelle narici prima perché non se ne può sopportare la puzza se sei un uomo con una coscienza viva e vivificato. Potresti sopportare di leggere il tuo diario, se tu avessi scritto lì tutte le tue azioni? No! Anche se tu fossi il più puro degli uomini, i tuoi pensieri, se potessero essere registrati, e se ora si potesse leggerli, ti farebbero trasalire e ti chiederesti se tu sia un tale demonio da aver avuto una tale immaginazione all’interno della tua stessa anima! Ma mettili tutti qui e tutti questi peccati il ​​sangue di Cristo può lavarli via!
No, ancora di più di questi. Venite qui voi le migliaia di persone che si sono riunite questa mattina per ascoltare la Parola di Dio. Qual è l’aggregato del vostro senso di colpa? Qui siete venuti, uomini di ogni grado e classe e donne di ogni età e ordine, qual è la massa di tutte le vostre colpe messe insieme? Poteste metterle in modo che l’osservazione mortale fosse in grado di osservarla in toto, anche se fosse come una montagna con una base ampia come l’eternità e un vertice alto quasi come il trono del grande arcangelo, ricordate, il sangue di Gesù Cristo Suo Figlio purifica da ogni peccato. Lasciate che il sangue sia applicato alle nostre coscienze e tutto il nostro senso di colpa viene rimosso e gettato via per sempre tutto, non uno rimane, non una solitaria macchia rimanente, andati tutti, come i nemici di Israele tutti annegati nel Mar Rosso in modo che nessuno di loro fu lasciato! Tutta questa massa putrida spazzata via, non rimanendone altro che un ricordo! “Il sangue di Gesù Cristo purifica da ogni peccato”.
Eppure, ancora una volta, in lode di questo sangue dobbiamo notare un’altra caratteristica. Ci sono alcuni di voi qui che stanno dicendo: “Ah, quella sarà la mia speranza quando staro’ per morire, che nell’ultima ora della mia vita il sangue di Cristo porterà via i miei peccati. Ora è un mio conforto pensare che il sangue di Cristo possa lavare e purificare le trasgressioni della vita. “Ma, badate, il mio testo non dice questo! Non dice il sangue di Cristo purificherà, questo è vero, ma dice qualcosa di più grande di questo: dice, “Il sangue di Gesù Cristo suo Figlio purifica” purifica ora! Ed è possibile che un uomo possa essere perdonato, adesso? Può una prostituta avere tutti i suoi peccati cancellati dal Libro di Dio adesso? E lei può saperlo? Può il ladro, oggi, avere tutte le sue trasgressioni gettate in mare, e poterlo sapere? Posso, se io sono il capo dei peccatori, questo giorno, essere pulito da tutti i miei peccati e saperlo? Posso sapere che sto in piedi accettato davanti al Trono di Dio, una creatura santa perchè lavata di ogni peccato? Sì! Ditelo al mondo intero e oltre che il sangue di Cristo non può solo lavare prima di morire, ma può lavare ADESSO! E fate sapere, inoltre, che questo è attestato da mille testimoni qui, che alzandosi dai loro posti, potrebbero cantare,
“Oh, com’è dolce visualizzare il sangue prezioso
 versato dal mio Salvatore, sapendo con Divino certezza , 
Eche gli mi ha messo in pace con Dio!”
Cosa non dareste per avere tutti i vostri peccati cancellati adesso? Cosa non dareste via per farvi servi di Dio per sempre, se i vostri peccati possono essere lavati via adesso? Ah, allora, non dite nei vostri cuori, “Cosa devo fare per ottenere questa misericordia?” Immaginate che non vi sia alcuna difficoltà nel vostro cammino! Supponiamo che non ci sia alcuna cosa difficile da fare, quindi si può venire a Cristo per essere purificati!
O Amato, o uomo o donna che sai di essere colpevole, non c’è una barriera tra te e Cristo! Vieni, Anima, in questo momento vieni a Colui che pendeva dalla croce del Calvario! Vieni adesso e fatti purificare!
Ma cosa intendo per venire? Voglio dire questo: vieni a mettere la tua fiducia in Cristo e sarai salvato! Cosa si intende per credere in Cristo?Alcuni dicono, “credere in Cristo significa credere che Cristo è morto per me.” Questa non è una soddisfacente definizione di fede. Un arminiano crede che Cristo è morto per tutti! Egli deve, quindi, necessariamente credere che Cristo è morto per lui. Il suo credere non lo salverà pero’, perché sarà ancora un uomo non convertito e tuttavia dirà di credere. Credere in Cristo è fidarsi di lui. Il mio modo di credere in Cristo, non so come parlarne ad eccezione di come lo sento in me, è semplicemente questo: so che è scritto che «Gesù Cristo è venuto nel mondo per salvare i peccatori.” Io credo fermamente che coloro che Egli è venuto per salvare Egli li salverà. L’unica domanda che mi chiedo è: “Posso mettermi tra quel numero che Egli ha dichiarato che Egli è venuto a salvare? Sono un peccatore? Non uno che lo dice alla buona, ma sento il rimorso profondo della mia anima più intima? Devo stare in piedi e mi sento condannato, colpevole e condannato? ” Si, so che è cosi’. Qualunque cosa non possa non sapere di me, una cosa so, io sono un peccatore–colpevole, consapevolmente colpevole e spesso miserabile a causa di quel senso di colpaBene, allora, la Scrittura dice: “Questo è un dire fedele e degno di essere pienamente accettato, che Gesù Cristo è venuto nel mondo per salvare i peccatori”
“E quando l’occhio della fede è debole, 
abbi lo stesso fiducia in Gesù, affonda o nuota! 
Così, allo sgabello dei suoi piedi, 
piega il ginocchio e il Dio d’Israele sarà la tua pace . ”
Lasciate che metta tutta la mia fiducia nel sacrificio del sangue, che Egli ha offerto per salvarmi. Nessuna dipendenza avrò nelle mie preghiere, le mie opere, i miei sentimenti, il mio pianto, la mia predicazione, il mio pensiero, le mie letture della Bibbia, né tutto il resto! Potrei avere il desiderio di fare opere buone ma nelle mie opere buone non mettero’ nessun ombra di fiducia!
“Niente nelle mie mani porto, 
semplicemente alla tua croce mi aggrappo.”
E se in Cristo è il potere di salvare, io sono salvato! Se c’è un braccio eterno esteso da Cristo e se questo Salvatore che era appeso lì  “Dio su tutti, benedetto per sempre”, e se il suo sangue è ancora esposto davanti al Trono di Dio come sacrificio per il peccato, allora non io non posso perire perchè il Trono di Dio non puo’ rompersi e i pilastri della giustizia di Dio non possono cedere sbriciolandosi!
Ora, peccatore, che cosa devi fare questa mattina? Se ritieni che il tuo senso di colpa sia grande, gettati interamente su questo sacrificio di sangue. “Ma no,” dice uno, “Io non ho sentito abbastanza.” I tuoi sentimenti non sono Cristo! “No, ma non ho pregato abbastanza.” Le tue preghiere non sono Cristo e le tue preghiere non possono salvarti! “No, ma io non sono pentito abbastanza.” Il tuo pentimento potrebbe distruggerti, se lo metti al posto di Cristo! Tutto quello che devi fare, ripeto questa mattina, è questo: ti senti da te di essere uno perso, rovinato, peccatore colpevole? Allora semplicemente gettati sul fatto che Cristo è in grado di salvare i peccatori e riposati lì! Cosa? Dici che non è ti possibile farlo? Oh, che Dio ti renda capace! Possa Egli darti la fede, affonda o nuota, gettati su quello! “Beh, ma” tu dici, “posso farlo, io che sono un tale peccatore?” Si tu puoi e Dio non ha ancora rigettato un peccatore che cerca la salvezza da Gesù. Una cosa del genere non è mai successo, anche se il peccatore a volte ha pensato che lo fosse.
Vieni, la mollica è sotto il tavolo. Anche se non sei un cane, vieni a prenderla! Si tratta di un privilegio anche per il cane prenderla. E la misericordia che è grande per te non è che una briciola per Colui che dà liberamente, vieni a prenderla! Cristo non si rifiuta! E se tu sei il peggior peccatore che sia mai vissuto, abbi solo semplicemente fiducia su Lui e non puoi perire se Dio è Dio e se questa Bibbia è il libro della sua verità! Il Signore ora aiuti ciascuno di noi a venire di nuovo a Cristo e sia Gloria al Suo nome. Amen.

Sermone originale:http://www.spurgeon.org/sermons/0223.htm 
traduzione a cura di verovangelo.org

 

"Lavami completamente dalla mia iniquità e purificami dal mio peccato.
Poiché riconosco i miei misfatti e il mio peccato mi sta sempre davanti.
(Salmo 51:2-3)

http://consapevolinellaparola.blogspot.it/2014/06/il-male-e-il-suo-rimedio.html

ciao

per tutti coloro che mi vogliono bene un invito a riflettere

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