per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

lunedì 28 novembre 2011

Quando ti assalgono le tentazioni



Un concetto banalizzato

Che cos’è la tentazione? Nel linguaggio comune è lo stimolo, la voglia, il desiderio. Si dice infatti: "Non ho saputo resistere alla tentazione di..." oppure: "la tentazione di mollargli un ceffone è stata forte". Oppure la tentazione è concretamente ciò che ci tenta, come quando si dice: "Toglimi da davanti queste paste ché sono una tentazione continua...".

Ad una tentazione si può cedere oppure non cedere, e le conseguenze del cedere ad essa possono essere varie in dipendenza delle norme che così si infrangono e della tolleranza o impunità sociale di certe azioni, come ad es. dire: "Non ho saputo resistere alla tentazione su un’autostrada libera e senza la polizia in vista, di andare a 200 all’ora...", oppure: "Quella donna mi attraeva troppo, non ho saputo resistere alla tentazione di tradire mia moglie...".
Come vedete, la tentazione è un concetto oggi molto minimizzato o banalizzato, perché si può parlare di tentazione solo quando esistono precise norme o leggi che uno è tentato di contravvenire. Oggi però la cultura che va per la maggiore oggi ci porta a pensare che non esistano più norme o leggi assolute, che tutto dipenda dalle circostanze o dal contesto in cui ci troviamo o dalla convenienza del momento.

Possiamo essere tentati a non dichiarare sulla cartella delle imposte quanto è dovuto oppure a truffare lo stato, giustificandoci poi dicendo: "Tanto lo stato non merita i miei soldi... tanto non se ne accorgeranno mai ...tanto tutti evadono le tasse in un modo o in un altro".

Quando il livello della moralità "ufficiale" scende sempre più in basso come oggi, anche il concetto di "tentazione" perde della sua forza e rilevanza.

Nel contesto biblico

bibbia
Non è così, però, nel modo di vedere le cose che ci comunica la Bibbia, che è autorevole Parola di Dio. La tentazione è cosa seria perché serie e chiare sono le norme morali,assolute ed oggettive, che Dio sovranamente impone sulla creatura umana, quelle norme morali che siamo tentati ad infrangere. E se cediamo a queste tentazioni, potete stare certi che ne subiremo presto o tardi le conseguenze.
La tentazione per eccellenza, per esempio, è quella dei nostri progenitori Adamo ed Eva, tentati da Satana a mettere in questione la veracità e l’autorevolezza della Parola di Dio, come pure ad assumere nella creazione, ribellandosi a Dio, un ruolo che loro non competeva. Gli effetti di aver loro ceduto a questa tentazione li stiamo pagando ancora oggi.

E’ chiaro così che la tentazione assume valore particolare per il cristiano impegnato nei confronti del suo Dio a rispettare il patto, o contratto, che lo lega a Lui. Da cui tentazione, in questo contesto, è l’istigazione al male, al peccato, a contravvenire a ciò che Dio ha stabilito o che si propone per noi. La tentazione è la forte sollecitazione che le forze del male o gli istinti esercitano sul cristiano per scrollarne la fermezza della fede o la rettitudine morale.

E’ anche però importante notare come per il cristiano la tentazione costituisca una prova, permessa da Dio, affinché noi si possa liberamente e consapevolmente scegliere la via del bene.

In questo senso la tentazione riguarda ciascuno di noi, riguarda il cristiano che è stato riscattato da Cristo e chiamato a vita nuova, e riguarda la persona comune, condannata a ripetere l’esperienza di Adamo ed Eva a sentire e a cedere alle lusinghe di Satana: a mettere cioè in questione Dio e la Sua Parola e ad essere dio a sé stesso, ...naturalmente con le inevitabili dolenti conseguenze.

E’ stato scritto: "Finché viviamo su questa terra non possiamo mai essere liberi del tutto da tribolazioni e tentazioni; perciò nel libro di Giobbe è scritto: La vita dell’uomo su questa terra è una continua tentazione". A questo possiamo aggiungere il versetto biblico che dice: "Nessuna tentazione vi ha fin ora colti se non umana: ora Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita, affinché la possiate sostenere" (1 Co. 10:13).

Il testo biblico

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Esaminiamo ora il racconto evangelico conosciuto come "le tentazioni di Cristo". Dopo l’episodio del Suo battesimo nel fiume Giordano, dove Egli viene proclamato pubblicamente come l’atteso Salvatore, Gesù passa quaranta giorni nel deserto a pregare e a digiunare, preparandosi spiritualmente per le sfide che avrebbe ben presto affrontato. Durante questo periodo di solitudine, Gesù affronta significative tentazioni che avrebbero potuto affondare il suo ministero e cambiare il corso della storia umana. Si tratta di tentazioni che riguardano Lui nello specifico Suo compito di Salvatore, ma c’è molto da imparare anche per noi. Queste tentazioni Lo colpiscono in aree potenzialmente deboli della Sua natura umana, proprio come spesso fanno con noi. Infatti le tentazioni ci vengono incontro quando siamo meno preparati ad affrontarle e più vulnerabili. Ad ogni attacco, Gesù sa vincere queste tentazioni.
E’ importante però sottolineare ciò che la Scrittura dice: "poiché Egli stesso ha sofferto quando è stato tentato, può venire in aiuto di coloro che sono tentati" (Eb. 2:18). Gesù può comprendere ciascuno di noi perché "è stato tentato in ogni cosa come noi, senza però commettere peccato" (Eb. 4:15).

Una volta un pastore stava parlando ad una bambina che gli aveva confidato di volere molto bene a Gesù e di volerLo seguire per tutta la vita. Gli disse: "E’ molto bello e commovente quello che mi hai detto, ma voglio avvertirti che non sarà facile farlo veramente: incontrerai molte tentazioni e difficoltà. Senti: ...e se il diavolo venisse a bussare alla tua porta per cercare di farti andare su una strada sbagliata?". Al che la bambina rispose: "Se il diavolo venisse alla mia porta, allora io manderei Gesù a rispondere!". Quella bambina, appena nata alla fede, aveva già colto una verità molto importante: vogliamo impararla anche noi? Ecco il nostro testo biblico:

"Ora Gesù, ripieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito neldeserto, e per quaranta giorni fu tentato dal diavolo; durante quei giorni non mangiò nulla; ma quando furono trascorsi, egli ebbe fame. E il diavolo gli disse: "Se tu sei il Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane". Ma Gesù gli rispose: "Sta scritto: L’uomo non vivrà soltanto di pane, ma di ogni parola di Dio". Poi il diavolo lo condusse su di un alto monte e gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo. E il diavolo gli disse: "Io ti darò tutto il potere di questi regni e la loro gloria, perché essa mi è stata data nelle mani e la do a chi voglio. Se dunque tu prostrandoti mi adori, sarà tutta tua". Ma Gesù rispondendo gli disse: "Vattene via da me, Satana. Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo". Poi lo condusse a Gerusalemme, lo pose sull’orlo del tempio e gli disse: "Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù di qui; perché sta scritto: Egli comanderà ai suoi angeli attorno a te di custodirti. Ed essi ti sosterranno con le loro mani, affinché il tuo piede non urti contro alcuna pietra". E Gesù, rispondendo, gli disse: "E’ stato detto: Non tentare il Signore, Dio tuo". E quando il diavolo ebbe finito ogni tentazione, si allontanò da lui, fino ad un certo tempo." (Luca 4:1-13).

1. ...non si può mai stare un attimo in pace!

tentazione

"Ora Gesù, ripieno di Spirito Santo, ritornò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto e per quaranta giorni fu tentato dal diavolo; durante quei giorni non mangiò nulla".

Il nostro testo inizia con il presentarci il Signore Gesù nella pienezza delle sue dotazioni divine cioè quelle che il profeta Isaia identifica come: "spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di potenza, spirito di conoscenza e di timore dell’Eterno" (Is. 11:2). Si tratta di quei doni spirituali di cui sono investiti coloro che sono in comunione con Dio, soltanto che, in Gesù sono al massimo grado, "Dio non gli dà lo Spirito con misura" (Gv. 3:34).

E’ questo stesso Spirito che conduce Gesù nel deserto, dove rimarrà per quaranta giorni per prepararsi spiritualmente al Suo ministero, volontariamente libero persino dalle preoccupazioni delle sia pur legittime esigenze corporali come il mangiare.

Notate così la Sua perfetta comunione con Dio Padre che Egli cerca nella solitudine del deserto, la Sua totale ed ubbidiente disponibilità e determinazione a perseguire la volontà del Padre ed essere da Lui condotto in luoghi non certo comodi in cui vivere, e la forza che gli dona lo Spirito Santo. Tutto questo è già un’importante indicazione preliminare ed un insegnamento per noi che non vogliamo cadere nella trappola delle tentazioni, non è vero?

Gesù cerca la solitudine, come spesso molti di noi la cercano pensando di sottrarsi alle tensioni del vivere in questo mondo, ma nemmeno lì può stare un attimo in pace... Satana, l’Avversario di Dio e di ogni Suo proposito viene a "rompere le scatole" anche lì. Gesù vuole star solo, ma viene a fargli visita un’ospite indesiderato.Anche questa è per noi un’indicazione che, fintanto che durerà questa fase storica dei piani di Dio, saremo sempre in lotta ed avremo sempre a che fare con chi ci vuole impedire di trovare in Dio la migliore realizzazione di noi stessi.
Vivere in questo mondo è come essere su un campo di battaglia: su di esso però non intendiamo soccombere, anzi, siamo pronti a lottare per ciò che è buono, con le risorse di cui Gesù è bene dotato.

2. Possiamo vincere le tentazioni d’ordine fisico

Prima tentazione, il testo dice: "Ma quando furono trascorsi, egli ebbe fame. E il diavolo gli disse: "Se tu sei il Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane". Ma Gesù gli rispose: "Sta scritto: L’uomo non vivrà soltanto di pane, ma di ogni parola di Dio".

Dopo un lungo periodo di digiuno, Gesù si era molto indebolito, così Satana Lo attacca sul punto debole del bisogno fisico: la fame.

Gesù viene tentato a mettere in dubbio che Suo Padre si sarebbe preso cura di Lui, e quindi a darsi da fare usufruendo delle proprie risorse: "Non sei tu Figlio di Dio?". Una vera e propria tentazione è quel proverbio che dice: "aiutati che Dio ti aiuta", cioè "arrangiati tu, non aspettarti l’aiuto di Dio, che poi magari nemmeno esiste...", oppure "...è una debolezza da parte tua cercare l’aiuto di Dio o lo stesso metterti a pregare... conta ‘virilmente’ solo su te stesso, non umiliarti a pregare...".

E poi e come se gli dicesse: "Vedi come hai fame? Non è forse il cibo e i beni di questo mondo le cose più importanti nella vita? Usufruisci delle tue risorse per perseguire queste cose: solo queste contano alla fin fine..."

Gesù però è come se rispondesse: "Non ho bisogno di trasformare le pietre in pane, l’uomo può prendere Dio in parola e essere contento di ciò che Egli nella Sua provvidenza ha stabilito per lui. Dio ha molti modi di provvedere al Suo popolo e si può contare su di Lui sempre. Ho fame, è vero, ma ora ci sono valori molto più importanti del cibo, dei soldi, delle soddisfazioni materiali: mia priorità è l’esecuzione del compito che mi ha affidato e nei Suoi termini. Se Lui vuole che io lo porti avanti, me ne darà sicuramente i mezzi". Si, Gesù mette in evidenza che, sebbene i nostri bisogni fisici siano importanti, essi non sono primari. Un senso appropriato delle priorità può aiutarci a tenere in equilibrio e in prospettiva i nostri bisogni fisici, e questo ci potrà aiutare a vincere le tentazioni. Quando nella nostra vita la cosa più importante è il nostro rapporto con Dio e non i nostri desideri fisici, la tentazione che mira a devastarlo non riesce a mettere radice nella nostra vita.

Forse i vostri bisogni fisici sono di tipo diverso. Forse siete tentati nell’ambito del sesso, o in quello delle risorse finanziarie. Lo stile di vita di questo mondo vi sembra più attraente di quello che Dio... Anche Gesù aveva dovuto affrontare una situazione simile, ma è importante per noi notare che in questa, come in altre aree di tentazione che aveva incontrato, Gesù l’affronta con l’uso della Parola di Dio. La conoscenza della Bibbia, del suo messaggio, promesse, prospettive, ci fornisce una forte arma per affrontare quelle tentazioni che altrimenti ci distruggerebbero. Imparare a memoria brani della Bibbia non è più oggi così incoraggiato come lo era un tempo. Forse questa è una delle ragioni per cui siamo spesso impreparati per resistere alle tentazioni. Manchiamo di una delle armi essenziali della lotta spirituale.

3. Possiamo vincere le tentazioni d’ordine emotivo

Seconda tentazione. Il testo dice: Poi il diavolo lo condusse su di un alto monte e gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo. E il diavolo gli disse: "Io ti darò tutto il potere di questi regni e la loro gloria, perché essa mi è stata data nelle mani e la do a chi voglio. Se dunque tu prostrandoti mi adori, sarà tutta tua". Ma Gesù rispondendo gli disse: "Vattene via da me, Satana. Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo".

Satana è una potenza reale in questo mondo. Egli, dice la Bibbia, è "il dio o il principe di questo mondo". Non ne avrebbe alcun diritto o legittimazione. E’ un usurpatore. Ma si trova su quel trono non perché lo abbia strappato a Dio, ma perché un’umanità ribelle a Dio ce l’ha messo. Qui dice la verità: "il potere dei regni del mondo mi è stato dato nelle mani". Alcuni lo fanno esplicitamente, altri inconsapevolmente, ma quando pensi di liberarti dal "giogo" di Dio cadi in mano di Satana. Ti promette "mari e monti", e magari per un po’ te li dà anche... ma poi ti pugnala alle spalle, alla fine ti rovina, ti distrugge, si prende solo gioco di te e della tua stupidità. Ti alletta con i beni di questo mondo, ti promette potere, quello che tanto desidereresti... Ti promette la distruzione dei tuoi nemici, il successo facile, il denaro, il lusso, le "belle donne", come si dice, e in breve tempo, il "tutto subito". Ti dice: "Non stare ad ascoltare Dio, io ti do tutto quello che vuoi subito e senza sforzo...". Basta che mi vendi l’anima... Ma che inganno: quale sarà il destino finale di Satana e di quelli che lo seguono? Noi lo sappiamo, vero?

Anche Gesù è stato così messo a confronto con i propri bisogni emotivi, il proprio ego."Basta che ti prostri ad adorarmi, e tutto sarà tuo" gli diceva il diavolo. Era l’offerta di una via rapida e facile per risolvere le cose. Perché passare tre anni di difficile ministero e poi finire appeso ad una croce quando puoi avere tutto e subito, anzi di più -ogni gloria, ogni autorità, tutto lo splendore qui ed ora?

Ancora una volta la Scrittura ci fornisce la linea di difesa più sicura. Solo Dio è degno di ogni culto, e solo in ubbidienza alla Sua volontà possiamo trovare alla fine pace e soddisfazione. Tutto ciò che vada oltre alla volontà di Dio è solo illusione e conduce alla fine solo alla sconfitta, alla disillusione, alla rovina. Dice la Scrittura: "Egli fu omicida fin dal principio... in lui non c’è verità... è bugiardo e padre della menzogna" (Gv. 8:44).

La vera autorità di Gesù poteva venire solo dalla sottomissione ai propositi ed alle indicazioni del Padre nella Sua vita. L’antica formula del battesimo cristiano comprende anche la domanda ai battezzandi: "Vi proponete voi, con l’aiuto di Dio, di rinunciare al diavolo e a tutte le sue opere, a tutto ciò che vi seduce a peccare e ai desideri peccaminosi della carne, come pure di osservare la santa volontà di Dio ed i Suoi comandamenti tutti i giorni della vostra vita?". "Si, lo promettiamo" è la risposta.

4. Possiamo vincere le tentazioni d’ordine spirituale

Terza tentazione. Il testo dice: "Poi lo condusse a Gerusalemme, lo pose sull’orlo del tempio e gli disse: "Se tu sei il Figlio di Dio, gettati giù di qui; perché sta scritto: Egli comanderà ai suoi angeli attorno a te di custodirti. Ed essi ti sosterranno con le loro mani, affinché il tuo piede non urti contro alcuna pietra". E Gesù, rispondendo, gli disse: "E’ stato detto: Non tentare il Signore, Dio tuo". E quando il diavolo ebbe finito ogni tentazione, si allontanò da lui, fino ad un certo tempo".

La terza tentazione di Gesù era forse la più dura perché Satana aveva usato persino la Bibbia per suggerire a Gesù che raggiungesse i Suoi scopi in un altro modo. Perché non fare una grande dimostrazione pubblica della fede di Gesù davanti a tutto il popolo di Gerusalemme? Certamente Dio non avrebbe permesso che il Messia si fosse fatto male! E una volta che la gente avrebbe visto questa dimostrazione, avrebbero certo riconosciuto chi era Gesù ed avrebbero fatto ressa pur di diventare del Suo seguito. "Non ti alletta questa proposta?".

Questo ci rammenta pure come la Scrittura possa essere distorta, e dobbiamo fare attenzione, quando la udiamo esposta, che essa non venga abusata. L’apostolo Pietro ci mette in guardia contro "gli uomini ignoranti ed instabili" che torcono le Scritture "a loro propria perdizione" (2 Pi. 3:16).

Come rileva però Gesù, quello che un gesto simile avrebbe significato era forzare la mano di Dio, precorrere i tempi che Dio aveva fissato nella Sua sapienza. Il servo ubbidiente, come osserva Gesù, non cerca di mettere alla prova Dio in questo modo. Una delle più comuni tentazioni spirituali che affrontano oggi i cristiani è l’idea, per esempio, di quei predicatori della "ricchezza e salute" (esistono anche questi!) che dicono che, solo pregando con fede, noi si possa ottenere da Dio praticamente tutto ciò che vogliamo, dalla guarigione divina ad un’auto di lusso. Una simile filosofia trasforma Dio quasi in poco più che un pozzo di S.Patrizio a nostra completa disposizione... Se Gesù ben sapeva che era stupido mettere Dio alla prova in questo modo, possiamo forse noi saperla più lunga di Lui?

Un’altra illusoria via, facile e comoda, ecco quello che Satana proponeva a Cristo. La via di Dio, però, passa attraverso la croce, attraverso il sacrificio, per quanto duro possa essere e questa è l’unica via che offra risultati durevoli.

Una poesia di un cristiano cinese dice: "Chiesi al Signore di darmi un mazzo di fiori freschi, invece ottenni un cactus coperto di terribili spine. Chiesi al Signore di darmi qualche bella farfalla, invece ottenni vermi orribili, ripugnanti. Ne fui spaventato, deluso, distrutto. Ma ecco, dopo qualche giorno, improvvisamente il cactus si mise a fiorire, i fiori erano belli e tanti. Ed i vermi si mutarono in farfalle magnifiche; volarono, portate dalla brezza primaverile. E’ il sistema di Dio. Il migliore!"

Conclusione

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Un giorno fu chiesto a diversi artisti di illustrare il loro concetto di tentazione. Quando, dopo averli terminati, fu chiesto loro di togliere il velo dalle loro opere, si vide che alcuni avevano dipinto i tentativi dell’uomo di raggiungere la fama e la fortuna ad ogni costo, mentre altri avevano dipinto la lotta dell’umanità contro le seduzioni della carne. Il pittore che vinse il concorso, però, aveva dipinto un quadro molto diverso. Rappresentava un bel paesaggio di campagna con un uomo che stava camminando all’ombra fresca degli alberi per un sentiero attorniato da bei fiori di campo. Davanti a lui, però, c’era un bivio: un sentiero che voltava a destra ed uno che voltava a sinistra. L’artista cercava di comunicare il pensiero che le seduzioni del peccato sono dapprima molto sottili, innocenti ed invitanti come un bel sentiero di campagna! Nel quadro, il sentiero che voltava a sinistra sembrava altrettanto invitante di quello che voltava a destra. Ma se il viandante avesse preso quello di sinistra, sarebbe dopo poco subito finito nelle sabbie mobili del peccato, che avrebbero sporcato la sua vita e rovinato la sua testimonianza.

Gesù, in perfetta comunione con Dio Padre, pronto ad udire con fiducia la Sua parola, indicazione e guida, pronto ad ubbidirgli in ogni caso, determinato a perseguire la Sua volontà e ripieno della potenza dello Spirito Santo, era pronto ad affrontare ogni tentazione. Il nostro testo dice che"E quando il diavolo ebbe finito ogni tentazione, si allontanò da lui, fino ad un certo tempo". Perduta questa partita, avrebbe ancora voluta "la rivincita": ci sarebbero ancora stati momenti di tentazione e di tenebre, ma avrebbe resistito, guardando al meglio che sarebbe venuto.

Dice la lettera agli Ebrei: "...teniamo gli occhi fissi su Gesù, autore e compitore della nostra fede il quale, per la gioia che gli era posta davanti, soffrì la croce disprezzando il vituperio e si è posto a sedere alla destra del trono di Dio... Considerate colui che sopportò una tale opposizione... affinché non vi stanchiate e non veniate meno" (Eb. 12:2,3). Ottimo consiglio, non è vero? Come lo è in tante altre cose, Gesù è nostro modello e forza, anche quando vogliamo sfuggire alla trappola delle tentazioni.

lunedì 21 novembre 2011

Dio giustifica l'empio



perdono

L'apostolo Paolo, ispirato dallo Spirito Santo, così si esprime: "A chi non opera ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede è messa in conto come giustizia(Romani 4:5).
Desidero soffermare la vostra attenzione sulle parole "Colui che giustifica l'empio". Non sono meravigliose? La parola "empio" si riferisce a tutti coloro che manifestano irriverenza ed avversione verso ciò che è pio e santo. Non vi sorprende il fatto che nella Bibbia si trovi un'espressione del genere?Chi non crede nella dottrina della croce, accusa Dio di occuparsi dei malvagi e di chiamare a Sé i più vili ed i meno meritevoli. Ebbene, la Scrittura accetta questa accusa e lo dichiara apertamente! Per bocca del Suo servitore Paolo, ispirato dallo Spirito Santo, Dio si accolla il titolo di "Colui che giustifica l'empio".
Egli rende giusti coloro che sono ingiusti, perdona quanti meritano di essere puniti e va incontro a coloro che bisognerebbe rigettare. È fin troppo ovvio pensare che la salvezza sia riservata ai buoni, che la grazia di Dio sia per i puri, per le persone sante, per quanti sono liberi dal peccato. Forse, ti è balenata nella mente l'ipotesi che se tu fossi perfetto Dio ti premierebbe, e hai pensato che, siccome non sei degno, non potrai mai avere la possibilità di godere del Suo favore. Sarai, quindi, sorpreso nel leggere un'affermazione del genere: "Colui che giustifica l'empio". Non mi meraviglio che tu sia sorpreso, poiché, malgrado tutta la mia familiarità con la grazia di Dio, non cessa mai di stupirmi. Non è sorprendente che un Dio santo possa giustificare una persona tutt'altro che santa?
Parliamo spesso della nostra bontà e di ciò che meritiamo; probabilmente pensiamo di avere qualcosa di particolare in grado di attirare l'attenzione di Dio. Ma Dio che vede al di là di ogni apparenza, sa che in noi non c'è assolutamente nulla di buono. Egli afferma che "Non c'è giusto, neppure uno". Egli sa che tutta la nostra giustizia è come "un abito sporco" e, quindi, il Signore Gesù non è venuto nel mondo per cercare la bontà e la giustizia, ma per portare bontà e giustizia e riversarla su persone che non ne hanno affattoEgli viene non perché siamo giusti, ma per renderci tali. 

Dio giustifica l'empio

giustificazione

Un avvocato, solitamente, entra in aula per perorare una causa di un innocente per giustificarlo davanti al tribunale dalle accuse che gli sono state mosse. Il compito dell'avvocato dovrebbe essere quello di giustificare l'innocente; egli non dovrebbe tentare di difendere il colpevole. L'uomo non ha nessun diritto o potere di giustificare il colpevole. Questo è un miracolo riservato esclusivamente a Dio. Dall'alto della Sua infinita giustizia, il Signore sa che non esiste nessuno esente dal peccato e quindi, nello splendore del Suo amore ineffabile, assume non tanto il compito di giustificare il giusto, quanto quello di giustificare chi è mancante. Dio ha trovato il modo di far comparire puro davanti a Sé il peccatore: Egli ha concepito un piano di grazia in forza del quale può trattare con perfetta giustizia il colpevole, come se questi fosse completamente esente dal peccato. 

Gesù Cristo è venuto nel mondo per salvare i peccatori. È un'opera sorprendente - qualcosa che lascia a bocca aperta soprattutto coloro che l'hanno sperimentato. Ancora oggi il più grande miracolo di cui ho udito parlare è che Dio giustifica anche me. Senza il Suo amore onnipotente mi sento del tutto indegno, pieno di corruzione, un cumulo di peccati. So con certezza di essere giustificato per la fede in Gesù e di venir trattato come se fossi perfettamente giusto; so di essere erede di Dio e coerede di Cristo; eppure, umanamente non sono che un peccatore. Io, che sono completamente indegno, sono trattato come se fossi meritevole. Sono oggetto dell'amore che riceverei se fossi sempre stato giusto; invece, non ero che un peccatore. Chi non si stupirebbe di questo? La gratitudine per un favore così grande si accompagna ad un incontenibile meraviglia.
Per quanto una simile realtà possa risultare sorprendente, vorrei che notassi quanto questa renda accessibile l'Evangelo. Se Dio giustifica l'empio, allora può giustificare anche te. Non è proprio questa la tua condizione? Non sei convertito, questo difetto ti calza a pennello: vissuto senza Dio, non hai praticato la giustizia, in altre parole non sei che un empio. Forse non hai mai frequentato un luogo di culto, sei vissuto senza preoccuparti del Signore e della Sua Parola anzi, ne hai provato avversione; ciò conferma che sei stato empio. Ancora più triste è il fatto che forse hai persino dubitato dell'esistenza di Dio. Hai vissuto su questa terra, ricolma di prove della presenza Dio, ma fino ad ora, hai chiuso gli occhi di fronte alle evidenze della Sua potenza e divinità. Sei vissuto come se Dio non esistesse. In effetti saresti stato molto contento se avessi potuto dimostrare a te stesso con certezza che Dio non esiste. Probabilmente sei vissuto molti anni in questo modo, fino a radicarti nelle tue cattive abitudini lasciando così Dio totalmente al di fuori della tua vita.
 
Forse, la tua forma d'empietà non è poi così dichiarata: infatti, hai praticato regolarmente tutte le forme esteriori di religiosità, senza, però, parteciparvi con il cuore. Per quanto ti sia incontrato con il popolo di Dio, non hai mai incontrato Dio personalmente; forse hai perfino fatto parte della corale, senza, però, lodare il Signore con il cuore. Sei vissuto senza amore per Dio, senza rispetto verso i Suoi comandamenti. Bene, sei proprio il tipo di persona alla quale è diretto l'Evangelo: l'Evangelo di Dio che giustifica l'empio. Tutto ciò non solo è meraviglioso, ma è anche assolutamente alla tua portata. È proprio quello che ti serve. Non è forse vero? Come vorrei che tu lo accettassi! Se sei un uomo sensato comprenderai l'immensità della grazia di Dio che viene incontro ad uno come te, per questo dirai: "Egli giustifica l'empio! Perché non dovrei anch'io essere giustificato, perché non in questo momento?".
Infatti, così deve essere: la salvezza di Dio è per coloro che non la meritano. È del tutto comprensibile che questa affermazione sia contenuta nella Bibbia perché, nessuno ha bisogno di essere giustificato se non chi è consapevole di non essere affatto giusto. Se qualcuno dei lettori si sente a posto, non vorrà di certo essere giustificato. Gli sembrerà di fare bene il proprio dovere anzi, sarà quasi dell'avviso che il cielo sia in obbligo nei suoi confronti.
 
A cosa ti serve un Salvatore o la misericordia divina? A cosa ti serve la giustificazione? Sarai già stanco di leggere, perché non tratta argomenti che ti possano interessare. Se ti stai dando queste arie ascoltami attentamente: sarai perduto, come è vero che ora vivi!
Voi uomini che vi ritenete giusti, la cui giustizia sta tutta nelle vostre opere, siete ingannatori o ingannati, perché la Scrittura, che non può mentire, dichiara apertamente: "Non c'è alcun giusto, neppure uno". In ogni caso, non ho nessun Evangelo da predicare a chi si reputa giusto, no, nemmeno una parola. Gesù Cristo stesso non venne per chiamare i giusti, ed io non ho alcuna intenzione di fare ciò che Egli non fece. Se ti chiamassi, non verresti e quindi non ti chiamerò in questo modo. Ti chiedo piuttosto di guardare alla tua presunta giustizia fino a quando ti renderai conto di che razza di autoinganno si tratti. Ha la consistenza di una ragnatela. Falla finita! Abbandonala! Le uniche persone che comprendono la propria necessità di giustificazione sono quelle che si rendono conto della propria ingiustizia. Hanno bisogno che sia fatto qualcosa che possa renderle giuste di fronte al trono del giudizio divino. Fidati di questo: il Signore fa soltanto ciò che è necessario. La Sapienza infinita non si cimenta mai in ciò che non serve. Gesù non intraprende mai qualcosa di superfluo. Rendere giusto chi già si ritiene giusto non è compito di Dio - sarebbe il compito per uno sciocco; ma rendere giusto chi è ingiusto è l'opera dell'amore e della misericordia infinita. Giustificare l'empio è un miracolo degno di Dio!
 
Considera questo: se da qualche parte del mondo ci fosse un medico che avesse scoperto dei rimedi sicuri a chi ci si rivolgerebbe? Forse a coloro che sono perfettamente in salute? Non penso proprio.Mettetelo in una zona dove non c'è neppure un ammalato e si sentirebbe fuori posto. Non avrebbe niente da fare. "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati", disse il Signore. Non è altrettanto chiaro che i rimedi della grazia e della redenzione sono per tutti i malati nello spirito? Non possono essere per i sani, a loro non servirebbero a nulla.
Se tu, caro amico, ti senti malato spiritualmente, sappi che il Medico è "venuto nel mondo per sanare te".Se sei completamente rovinato a causa del tuo peccato, sei proprio la persona alla quale il piano della salvezza si rivolge. Io sostengo che Dio, nel Suo amore, aveva in mente proprio te quando ideò il piano della grazia. Supponi che un uomo mosso da grande generosità abbia deciso di condonare i debiti di tutti coloro che gli devono del denaro; è chiaro che questo vale solo per coloro che gli sono veramente debitori. Una persona gli deve un milione, un'altra cinquanta; ognuno non deve far altro che presentare il proprio conto e il proprio debito gli verrà condonato. Ma per quanto una persona possa essere generosa non potrà mai condonare un debito a chi non gli deve nulla. Esula dal potere dell'Onnipotente perdonare chi pensa di non aver peccato. Il perdono quindi non può essere per te che affermi di non aver alcuna colpa. Il perdono può essere riservato soltanto al colpevole; la grazia unicamente al peccatore. Sarebbe assurdo perdonare quanti non hanno bisogno di perdono e far grazia a coloro che non hanno mai commesso peccato.
Pensi di essere perduto perché sei un peccatore? Ebbene, questo è il motivo per cui puoi essere salvato.Proprio perché riconosci di essere un peccatore ti voglio incoraggiare a credere che la grazia è per uno come te.
 
La verità più bella è che Gesù cerca e salva ciò che è perduto. Egli mori compiendo un'autentica espiazione a favore di veri peccatori. Quando le persone non giocano con le parole, quando non si definiscono "miserabili peccatori" per falsa modestia, sono molto contento di poterle incontrare. Mi piace parlare anche tutta una notte con dei peccatori in buona fede. L'albergo della misericordia non chiude mai le proprie porte a persone del genere né durante la settimana, né di domenica. Il nostro Signore Gesù Cristo non mori per peccati immaginari, ma il Suo sangue fu versato per lavare quelle macchie che nessun altro avrebbe potuto togliere.
Se uno si sente un "sporco" peccatore, egli è esattamente il tipo di persona che Gesù Cristo è venuto a rendere puro. Un predicatore dell'Evangelo un giorno presentò un messaggio basato sul testo biblico: "Ora la scure è posta alla radice dell'albero" e il sermone fu tale che uno astanti gli disse: "Si direbbe che lei abbia predicato a criminali. Il suo sermone avrebbe dovuto essere presentato in qualche carcere". "Oh no", replicò il buon uomo, "se avessi predicato in una prigione non avrei preso spunto da questo testo. Avrei predicato sul versetto che dice: "Certa è questa parola e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori". Proprio così. La legge è per chi si reputa giusto, per umiliare il suo orgoglio; l'Evangelo è per il perduto, per eliminare la sua disperazione.
Se non sei perduto, a cosa ti serve un Salvatore? Il Pastore andrebbe a cercare pecore che non si sono mai perse? Perché la donna spazzerebbe la casa in cerca delle moneta che non sono mai cadute in terra? No, la medicina è per l'ammalato, il perdono è per il colpevole, la liberazione per quanti sono prigionieri, l'apertura degli occhi per i ciechi. Come può essere spiegata l'esistenza di un Salvatore, la Sua morte sulla croce e l'intero Evangelo della grazia se si elimina il presupposto che gli uomini sono colpevoli e meritevoli di condanna? Il peccatore è la ragione stessa per la quale esiste l'Evangelo. Amico mio, se non meriti niente, se ti ritieni degno solamente di condanna e di perdizione, allora sappi che sei proprio il tipo di persona per il quale l'Evangelo è stato predisposto e proclamato. 

Dio giustifica l'empio

salvezza

Vorrei rendere questo concetto in modo accessibile a tutti. Mi auguro di esservi riuscito ma, in ogni modo, per quanto io possa sforzarmi di renderlo comprensibile, soltanto il Signore può fare in modo che l'uomo lo assimili pienamente. Inizialmente, ad una persona dalla coscienza risvegliata, appare del tutto sorprendente che la salvezza sia proprio per lei: essere colpevole e perduto. Crede di dover porre qualche rimedio alla sua condizione, manifestando così sincero ravvedimento. "Oh", pensa tra sé, "devo comportarmi in una determinata maniera" il che è vero, poiché deve comportarsi in un modo ben preciso quale conseguenza della salvezza; ma la salvezza viene a lei prima che abbia manifestato i frutti della salvezza stessa. Viene a lei, mentre merita unicamente l'appellativo di "empia". Questo è ciò che una persona è esattamente quando l'Evangelo la raggiunge per giustificarla.
Vorrei quindi esortare coloro che sentono di non aver nulla di buono, niente che li possa raccomandare al Signore, a credere che il nostro Dio di grazia ha il potere e il desiderio di accoglierli senza alcuna raccomandazione, per perdonarli spontaneamente, non perché essi siano buoni, ma unicamente perché Egli è buono. Dio non fa risplendere il Suo sole sui giusti e sugli ingiusti? Non dà cose fruttifere donando pioggia e sole anche alle nazioni empie? Persino Sodoma ebbe il suo sole e Gomorra la rugiada. L'immensa grazia divina sorpassa la mia e la tua comprensione e vorrei che tu la considerassi nel modo appropriato. Quanto sono alti i cieli al di sopra della terra, tanto i Suoi pensieri sono più alti dei nostri. Egli può rimettere i peccati abbondantemente. Gesù Cristo è venuto nel mondo per salvare i peccatori: il perdono è per i colpevoli.
Non cercare di rimetterti a nuovo per apparire qualcosa di diverso da ciò che sei in realtà; vieni, piuttosto, a Colui che giustifica l'empio così com'è.
 
Un grande artista dipinse un quadro in cui rappresentava i vari gruppi sociali della città nella quale viveva è intendeva includere in quell'opera alcuni personaggi caratteristici di quella comunità. C'era un mendicante, scarmigliato, lacero e sporco che era conosciuto da tutti e nel quadro c'era un posto adatto a lui. L'artista disse a questo individuo rozzo: "Ti pagherò bene se verrai a posare nel mio studio". Questi venne, ma fu subito riconsegnato alla attività di accattonaggio, poiché si era lavato il viso, si era pettinato e aveva indossato un vestito decoroso. C'era bisogno di lui in qualità di mendicante e non era stato invitato per ricoprire un ruolo diverso. Allo stesso modo l'Evangelo ti accoglierà nei suoi cortili solo se verrai in qualità di peccatore. Non cercare di camuffarti, vieni immediatamente per ricevere la salvezza. Dio giustifica l'empio, per questo motivo puoi essere accettato proprio nello stato in cui ti trovi ora: nel tuo stato peggiore.
Vieni così come sei, vieni al Padre Celeste con tutti i tuoi peccati. Vieni a Gesù con tutta la tua sciattezza, sporco, nudo, inadatto tanto a vivere quanto a morire. Venite, voi che siete i mendicanti della creazione; venite voi che non sperate nulla se non la morte. Vieni, tu che hai nel cuore la disperazione, che preme sul tuo petto come un orribile incubo. Vieni e chiedi al Signore di giustificare un altro empio ancora. Perché non dovrebbe farlo? Venite, perché la Sua infinita misericordia è proprio per quelli come voi. Mi servo del linguaggio del testo, e non potrei renderlo più forte: il Signore stesso fa uso di questo epiteto: "Colui che giustifica l'empio". Egli rende giusti e degni di essere trattati come tali coloro che per natura sono empi. Non è questa una meravigliosa verità indirizzata proprio a te? Non alzarti dalla sedia fin quando non avrai considerato bene tutto ciò.

di C. H. Spurgeon

giovedì 17 novembre 2011

L'anticristo



anticristo

Chi è l'anticristo?

È l'ultimo grande capo che l'umanità intera eleggerà alla fine dei tempi, colui che la condurrà nella sua ultima rivolta contro Dio e contro Cristo.
Gesù è stato la manifestazione di Dio sulla terra, ma gli uomini lo hanno reietto, perché come ebbe a dire Egli stesso, hanno preferito le tenebre alla luce. Presto sorgerà il grande uomo che incarnerà tutta lapotenza di 
Satana. Questo falso cristo, dissimulando astutamente la sua violenza, sedurrà le nazioni che lo acclameranno come loro salvatore. Viene chiamato "l'uomo del peccato", perché sarà il tipo del peccatore più raffinato. Insieme con i suoi sudditi, scatenerà tutto il male che può colpire l'uomo, sia individualmente sia collettivamente.
San Giovanni nell'Apocalisse ce ne parla come della "bestia" (in greco "therion", cioè un animale selvaggio). Questo termine ci porta a differenziare l'uomo (in greco "antropos" cioè colui che guarda verso l'alto) dagli animali, che non hanno coscienza dell'esistenza di Dio e che sono creati unicamente per la terra. L'anticristo avrà moralmente questa natura della bestia che ignora Dio.
Notiamo che il termine "anticristo", é un barbarismo, dovuto ad un errore di trascrizione. Il prefisso latino "ante", significherebbe "colui che è prima di Cristo". Il testo biblico greco porta sempre "anticristo", che vuol dire: "Colui che è contro Cristo o che soppianta Cristo" (1 Giovanni 2:18 ecc).
L'anticristo sarà, infatti, il più grande avversario di Dio che sia mai comparso fra gli uomini. 


L'anticristo sarà veramente una persona?

l'uomo senza volto

Talvolta si é pensato che l'anticristo sarà soltanto un sistema, un principio dannoso sparso nel mondo, un cattivo spirito collettivo che si manifesterà alla fine dei tempi. Di modo che, dicono alcuni, non dovremmo aspettarci l'apparizione di un uomo in carne ed ossa, che porti a compimento tutte le profezie a lui concernenti.
Per quel che ci riguarda, numerosissimi testi ci convincono della personalità dell'anticristo. Per dissipare ogni confusione, notiamo subito che a questo riguardo la Scrittura distingue tre cose: lo spirito dell'anticristo, i precursori dell'anticristo, la persona dell'anticristo. Vediamo insieme questi tre aspetti.

1. Lo spirito dell'anticristo

San Giovanni, nella sua prima epistola, dà precise indicazioni. 1Giovanni 4:3: "Ogni spirito che non riconosce pubblicamente Gesù, non è da Dio, ma è lo spirito dell'anticristo. Voi avete sentito che deve venire; e ora è già nel mondo".
In realtà lo spirito dell'anticristo é lo spirito della negazione che rifiuta Gesù Cristo, e che Satana ispira nel cuore degli uomini fin dal giorno della caduta. È certo che questo spirito "ora é già nel mondo"; ma ciò non impedisce che un giorno sia personificato dall'uomo del peccato. Quindi é necessario che ciascuno di noi si guardi fin d'ora da un tale spirito.

2. I precursori dell'anticristo

L'ultimo anticristo non sarà che il coronamento di una lunga discendenza di nemici del Signore. Balac e Balaam, il re empio ed il profeta infedele che maledicono accanitamente il popolo di Dio sono i tipi dell'anticristo e del falso profeta della fine (Numeri capitoli 22-24).
Al tempo dell'apostolo Giovanni, alcuni uomini, dopo aver portato la maschera della pietà erano divenuti nemici dichiarati di Cristo:
  • 1Giovanni 2:18-19,22: "Figliuoletti, è l'ultima ora. Come avete udito, l'anticristo deve venire e di fatto già ora sono sorti molti anticristi. Da ciò conosciamo che è l'ultima ora. Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; perché se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è avvenuto perché fosse manifesto che non tutti sono dei nostri. Quanto a voi, avete ricevuto l'unzione dal Santo e tutti avete conoscenza. Vi ho scritto, non perché non conoscete la verità, ma perché la conoscete e perché tutto ciò che è menzogna non ha niente a che fare con la verità. Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Egli è l'anticristo, che nega il Padre e il Figlio".
  • 2Giovanni 1:7: "Poiché molti seduttori sono usciti per il mondo, i quali non riconoscono pubblicamente che Gesù Cristo è venuto in carne. Quello è il seduttore e l'anticristo".
La nascente Chiesa Cristiana aveva già conosciuto dei falsi apostoli e dei falsi profeti. Il falso cristo ed il falso profeta della fine dei tempi si faranno conoscere semplicemente dalla loro infernale potenza seduttrice e dal livello inaudito della loro perversione. In tutti i tempi, i credenti hanno riconosciuto come altrettanti precursori dell'anticristo, dei personaggi (capi religiosi e politici) che nella storia si sono distinti per la loro opposizione all'Evangelo, per le loro persecuzioni contro i cristiani e per l'esaltazione della propria persona. È certo che l'ultimo personaggio in ordine di tempo, Hitler, ha riunito nella propria personalità, un'impressionante numero di prerogative anticristiane: spirito dittatoriale, arroganza, persecuzione inaudita dei Giudei e dei cristiani, sviluppo di un vero culto mistico per la propria persona, conquiste fulminee, supremazia quasi totale nella vita politica, economica e religiosa dei suoi sudditi. Negli anni appena trascorsi abbiamo veramente avuto l'impressione di assistere alla prova generale del dramma che presto andrà sulle scene del mondo intero. A fianco dei nomi citati più sopra, potremmo elencarne molti altri, perché, come già diceva l'apostolo Giovanni: "Fin da ora sono sorti molti anticristi", ma tutti quelli che sono esistiti nel passato e tutti quelli che esistono al presente, non fanno altro che preparare la via al più grande ed ultimo di essi.

3. La persona dell'anticristo

Come abbiamo in precedenza dimostrato, secondo san Giovanni un anticristo é una persona. Nell'epoca in cui egli viveva, c'erano dei falsi cristiani e dei nemici del Signore, che si erano smascherati abbandonando la Chiesa. Anche l'apostolo Paolo dà all'anticristo dei nomi che si possono applicare solo a una persona, quali:
  • L'UOMO DEL PECCATO;
  • IL FIGLIO DELLA PERDIZIONE (QUESTO NOME È DATO ANCHE A GIUDA IN GIOVANNI 17:12);
  • L'AVVERSARIO;
  • COLUI CHE SI FA ADORARE COME DIO;
  • L'EMPIO.
Tutti questi nomi dimostrano che si sta parlando di una persona in carne ed ossa. 2Tessalonicesi 2:3,4-8: "Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio. E allora sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca e annienterà con l'apparizione della sua venuta".
Il profeta Daniele parla dello stesso personaggio come d'un re che pronuncerà delle parole contro l'Altissimo, opprimerà i santi ed eserciterà il suo dominio. 
Daniele 7:24-26: "Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; e dopo quelli, sorgerà un altro re, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re. Egli parlerà contro l'Altissimo, esaspererà i santi dell'Altissimo e si proporrà di mutare i giorni festivi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà d'un tempo. Poi si terrà il giudizio e gli sarà tolto il dominio; verrà distrutto e annientato per sempre".
Egli provocherà incredibili disastri, avrà dei successi inauditi e sarà pieno d'arroganza, fino alla sua fine improvvisa: 
Daniele 8:23-25: "Alla fine del loro regno, quando i ribelli avranno colmato la misura delle loro ribellioni, sorgerà un re dall'aspetto feroce ed esperto in intrighi. Il suo potere si rafforzerà, ma non per la sua propria forza. Egli sarà causa di rovine inaudite, prospererà nelle sue imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi. A motivo della sua astuzia, la frode prospererà nelle sue mani; il suo cuore si inorgoglirà; distruggerà molte persone che si credevano al sicuro. Si ergerà pure contro il principe dei prìncipi, ma sarà infranto senza intervento umano".
Egli ingannerà i Giudei, sopprimerà il loro culto ed instaurerà l'abominazione della desolazione, meritando il titolo di devastatore:
 Daniele 9:27: "L'invasore stabilirà un patto con molti, per una settimana; in mezzo alla settimana farà cessare sacrificio e offerta; sulle ali delle abominazioni verrà un devastatore. Il devastatore commetterà le cose più abominevoli, finché la completa distruzione, che è decretata, non piombi sul devastatore".
Questo re farà quello che vorrà, dirà delle cose contro Dio, si compiacerà nella guerra, conquisterà la Palestina, dove sarà finalmente distrutto 
Daniele 11:36,38,41,45: "Il re agirà a suo piacimento, s'innalzerà, si esalterà al di sopra di ogni dio e pronunzierà parole inaudite contro il Dio degli dèi; prospererà finché non sia finita l'ira, poiché ciò che è stato deciso si compirà. Egli non avrà riguardo agli dèi dei suoi padri; non avrà riguardo al dio preferito dalle donne, né ad alcun dio, perché si innalzerà al di sopra di tutti. Ma onorerà il dio delle fortezze nel suo luogo di culto; onorerà con oro, con argento, con pietre preziose e con oggetti di valore, un dio sconosciuto ai suoi padri. Entrerà pure nel paese splendido e molti soccomberanno; ma Edom, Moab e la parte principale dei figli di Ammon scamperanno dalle sue mani. Pianterà la tenda reale fra il mare e il bel monte santo; poi giungerà alla sua fine e nessuno gli darà aiuto".
L'importanza e le azioni che Daniele attribuisce all'anticristo non avrebbero senso alcuno se non fossero l'operato di una persona.


la bestia

L'Apocalisse parla esattamente nello stesso modo. Essa chiama l'anticristo "la bestia" (feroce), in opposizione a Gesù Cristo che è chiamato l'"Agnello". Ma é chiaro che questa bestia rappresenti un uomo in carne ed ossa: quest'uomo si fa adorare, parla con arroganza contro Dio, perseguita i santi, domina sul mondo intero. Apocalisse 13:4-7: "Adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: "Chi è simile alla bestia? e chi può combattere contro di lei?" E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie. E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi. Essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il suo nome, il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo. Le fu pure dato di far guerra ai santi e di vincerli, di avere autorità sopra ogni tribù, popolo, lingua e nazione".
È importante considerare che l'anticristo e quanti lo avranno seguito saranno gettati nello "stagno di fuoco e di zolfo" dove saranno tormentati giorno e notte, per l'eternità (
Apocalisse 19:20; 20:10).Apocalisse 20:15: "E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco".
È evidente che un "sistema" o un "principio" non potranno essere gettati nell'inferno ed ancor meno subire il tormento eterno.

Gesù stesso conferma che l'anticristo è una persona 
Giovanni 5:43: "Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete".
Queste parole ci forniscono un argomento molto importante. Come dicevamo prima, Gesù, l'inviato del Padre, é stato l'Uomo perfetto, in quanto vero uomo e vero Dio. L'anticristo, lo strumento del diavolo, sarà un uomo pervertito totalmente. Satana tenterà la sua ultima e formidabile offensivaservendosi di una persona umana completamente alle sue dipendenze.
Dopo aver considerato la carriera d'alcuni precursori dell'anticristo, antichi e moderni, ci sarà relativamente facile il raffigurarci ciò che sarà quest'ultimo in carne ed ossa.
Infine citiamo a questo riguardo un pensiero di Lange: "Ogni idea finisce con l'incarnarsi in uno o più individui in maniera tale che essi ne diventino i perfetti rappresentanti. Se la Bibbia non lo annunziasse, la storia reclamerebbe assolutamente un anticristo che venga alla fine dei tempi per condurre la rivolta degli uomini contro Dio".

Quale contrasto possiamo rilevare fra Cristo e l'anticristo? Gesù è il Messia mandato dal Padre per salvare il mondo e stabilire il Suo regno; l'anticristo é il falso Messia suscitato dall'avversario per opporsi alla venuta del Signore e portare gli uomini alla perdizione. Gesù è Dio che si fa uomo; l'anticristo é l'uomo che si fa Dio. Cerchiamo di continuare la comparazione fra di essi:

Cristo e l'anticristo
Gesù Cristo
Anticristo
Gesù dice: "Chi ha visto me ha visto il Padre (Giovanni 14:9). Egli è l'immagine di Dio l'impronta della Sua Persona (Colossesi 1:15; Ebrei 1:3).
È l'immagine di Satana che lo manda. Giovanni lo descrive allegoricamente con lineamenti di una bestia che ha sette testa e dieci corna, del tutto simile al gran dragone rosso che personifica il diavolo.
Gesù è la seconda Persona della trinità celeste: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, che sono uno nella divinità (Giovanni  1:1; 2Corinzi 3:17).
La seconda persona della trinità diabolica, costituita dal dragone (il diavolo), dalla bestia e dal falso profeta (Apocalisse 16:13). Così esiste l'antidio, l'anticristo e l'antispirito santo.
Gesù discese dal cielo per fare la volontà di Dio. Egli è venuto nel Nome del Padre Suo (Giovanni 6:38; 5:43).
L'anticristo sale dall'abisso per compiere la volontà del diavolo (Apocalisse 11:7; 17:8). Egli viene nel suo proprio  nome.
Gesù è l'Agnello innocente immolato per noi, pieno di dolcezza e di grazia (Apocalisse 5:6-9). Gli uomini che non hanno voluto essere salvati dall'Agnello saranno dilaniati dalla bestia.
L'anticristo è come una bestia selvaggia che riunisce in se stesso l'astuzia del leopardo, la forza dell'orso e la ferocia del leone (Apocalisse 13:2).
Gesù Cristo ha ricevuto potestà dal Padre (Matteo 28:18; 11:27).

L'anticristo riceve dal diavolo la potenza, il trono e grande autorità (Apocalisse 13:2; 2Tessalonicesi 2:9).
Mediante la Sua resurrezione, Cristo è stato dichiarato Figlio di Dio  con potenza (Romani 1:4). Dio giudicherà il mondo mediante l'uomo che egli ha designato, del quale ha dato una prova sicura risuscitandolo dai morti (Atti 17:31).

L'anticristo realizzerà una sorta di resurrezione che attirerà su di lui l'attenzione di tutta la terra. L'espressione "ferito a morte", ha in greco lo stesso significato della parola "immolato" usata per l'Agnello (Apocalisse 5:6; 13:3,12).
Gesù è stato adorato sin dalla nascita dai magi (Matteo 2:11). I Suoi discepoli lo adorarono, compreso l'incredulo Tommaso (Luca 24:52; Giovanni 20:28; Filippesi 2:10-11).
L'anticristo riuscirà a farsi adorare da tutti gli uomini (Apocalisse 13:3,4-8).

Di Gesù è detto che nessuno parlò come Lui (Giovanni 7:46).
L'anticristo meraviglierà il mondo con i suoi discorsi (Apocalisse 13:5; Daniele 7:8).
Il ministerio di Gesù è durato più di tre anni, infatti, comprende tre Pasque Giudaiche (Giovanni 2:13; 6:4; 11:55).
Il regno dell'anticristo, durerà tre anni e mezzo ovvero 42 mesi, 1260 giorni, un tempo dei tempi e la metà di un tempo (Apocalisse 13:5; 12:6,14).
Gesù è il santo di Dio, l'uomo perfetto, veramente uno dei nostri ma senza peccato (Ebrei 2:17; 4:15). Egli è l'essenza stessa del mistero della pietà (2Timoteo 3:16). Anche il suo numero simbolico, 7 è perfetto (Apocalisse 5:6,12).
L'anticristo è chiamato l'uomo del peccato. Sarà l'empio per eccellenza essendo il depositario del mistero dell'iniquità (2Tessalonicesi 2:3,7-8). Egli è il rappresentante di tutto ciò che di maligno e d'imperfetto esiste nell'umanità. Perciò il suo numero simbolico è la cifra dell'uomo, 6, ripetuto tre volte: 6-6-6.
Dio darà a Suo Figlio per eredità le nazioni e la terra per possessione (Salmo 2:8; Daniele 7:14).
L'anticristo riceverà autorità su ogni tribù, popolo, lingua e nazione (Apocalisse 13:7,8). Egli instaurerà la prima e unica dittatura universale, che il Signore permetterà per brevissimo tempo.
Il Cristo ha per sposa la Sua Chiesa, santa ed irreprensibile, che Egli porterà con sé nella gloria (Efesini 5:25-27).
L'anticristo ha per compagna una meretrice, la Chiesa apostata, destinata ad 
essere consumata col fuoco (Apocalisse 17:1-6).

Un simile confronto ci dà la visione viva, di come Satana sappia essere la caricatura di Dio. Il suo falso messia è un'abominevole replica del vero Cristo ed il fatto che l'umanità respinge Gesù per darsi all'anticristo, ci dimostra a quale estremo stato di abiezione essa è capace di discendere.

La seduzione dell'anticristo

 
l'idolatria dell'anticristo

I nostri primi genitori sono caduti a causa della seduzione e dell'astuzia di Satana, come anche ci conferma l'apostolo Paolo in 2Corinzi 11:3: "Ma temo che, come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti vengano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purezza nei riguardi di Cristo".
Quando si manifesterà il falso salvatore, l'anticristo, ciò avverrà per un'inaudita potenza seduttrice, che condurrà tutta l'umanità a cadere ai suoi piedi. Non meravigliamoci, perché lui si traveste da angelo di luce, 
2Corinzi 11:14,15: "Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere".

Abbiamo notato che più volte il Signore ci mette in guardia contro questa terribile seduzione 
Matteo 24:4,5: "Gesù rispose loro: "Guardate che nessuno vi seduca. Poiché molti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il Cristo". E ne sedurranno molti".
Evidentemente queste predizioni saranno realizzate soprattutto dall'ultimo falso cristo e dal suo falso profeta. Mediante la peggiore delle imposture, essi cercheranno di far credere:
  • ALLE NAZIONI: CHE É LORO DATO FINALMENTE UN "SALVATORE" CHE SIA SECONDO I LORO DESIDERI; 

  • AI GIUDEI: CHE AVENDO RIFIUTATO GESÙ, HANNO FINALMENTE IL MESSIA COSÌ LUNGAMENTE ATTESO;

  • A MOLTI CRISTIANI: CHE IL VERO CRISTO É RITORNATO NELLA PERSONA DEL SUPERUOMO DELLA FINE DEI TEMPI.
Il successo di questa soverchieria sarà spaventevole. Gesù con insistenza ripete: "E ne sedurranno molti... E ne sedurranno molti… da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti". Giovanni afferma che tutti gli abitanti della terra adoreranno l'anticristo: sedotti dai prodigi del falso profeta, essi faranno una immagine della bestia e le renderanno il culto supremo. Apocalisse 13:8,14-15: "L'adoreranno tutti gli abitanti della terra i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita dell'Agnello che è stato immolato. E seduceva gli abitanti della terra con i prodigi che le fu concesso di fare in presenza della bestia, dicendo agli abitanti della terra di erigere un'immagine della bestia che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita. Le fu concesso di dare uno spirito all'immagine della bestia affinché l'immagine potesse parlare e far uccidere tutti quelli che non adorassero l'immagine della bestia".
È mai possibile che l'umanità così orgogliosa della propria intelligenza si lasci gabbare fino a questo punto? L'unica risposta a questa domanda ci é data dalla Scrittura.
 2Corinzi 4:3,4: "Se il nostro vangelo è ancora velato è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo [cioè satana, ndr] ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l'immagine di Dio".
Leggiamo una terribile dichiarazione di quella che sarà tutta la potenza seduttrice di Satana:
2Tessalonicesi 2:9-12: "La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi con ogni tipo d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati. Perciò Dio manda loro una potenza d'errore perché credano alla menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità ma si sono compiaciuti nell'iniquità, siano giudicati".
Questo sarà il peggiore castigo per gli uomini ribelli. Credendo di aver finalmente trovato un liberatore, essi si consegneranno ad occhi chiusi al loro più gran nemico; si accorgeranno dell'errore fatto soltanto quando sarà troppo tardi.
Da ogni parte si vedono prendere forza le grandi correnti che condurranno l'umanità alla fine. Coloro che ora non vogliono pentirsi ed accettare la luce dell'Evangelo, non potranno più discernere il momento del prossimo attacco dello spirito d'errore. Ripetiamo: dopo aver assistito al maleficio irresistibile gettato su un popolo immenso da un dittatore recentemente scomparso, possiamo facilmente immaginare ciò che ben presto avverrà al mondo intero. Guai allora a quelli che non saranno illuminati dallo Spirito Santo e quindi privi d'ogni discernimento soprannaturale, non sapranno più distinguere la verità dalla menzogna.

La manifestazione dell'anticristo

l'empio

È interessante notare ciò che l'apostolo Paolo scrive in 2Tessalonicesi 2:8: "E allora sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca e annienterà con l'apparizione della sua venuta".
Il testo originale greco dice: allora sarà "apocalissato" l'empio; cioè: sarà rivelato, svelato, smascherato. L'uomo del peccato paleserà il male in piena luce: sarà totalmente smascherato. L'anticristo manifesterà:
  • La ferocia di un Nerone;
  • L'ipocrisia di un Torquemada;
  • La frenesia sanguinaria di un Robespierre;
  • L'insaziabile ambizione di un Napoleone;
  • L'orgoglio insensato di un Hitler.
Egli é chiamato il "figlio della perdizione". Egli è "l'empio" o più esattamente il "fuori legge, l'anarchico". Lo si chiama ancora la bestia, perché i qualificativi umani non bastano per esprimere la sua bestialità. Egli sarà l'espressione completa del peccato dell'umanità ribelle.
Ecco quanto F. Godet scriveva a questo proposito: "La perfetta vittoria del bene a causa della venuta del Signore, non può essere riportata che in seguito alla completa manifestazione del male che risiede nel cuore dell'umanità, mediante la manifestazione dell'avversario del regno di Dio e la realizzazione momentanea della dominazione universale; di modo che la vittoria del bene segnerà l'ultima disfatta del male giunto all'apogeo. Dopo di ciò si spremeranno il cuore e lo spirito dell'umanità, in modo tale che non se ne potrebbe far uscire una buon'opera o un crimine di più; più verità o più menzogna; pietà o bestemmia" (Studi biblici sul Nuovo Testamento pag. 294).
Perciò Dio lascia maturare completamente il grano e la zizzania, per mettere poi l'uno nel Suo granaio e bruciare l'altra nel fuoco eterno (Matteo 13:30). La mietitura della terra non può avvenire se non quando la messe sarà completamente matura (Apocalisse 14:15).

L'anticristo sarà un giudeo?

L'anticristo sarà accolto con entusiasmo dall'umanità perché sarà un super uomo, avente la capacità dei più grandi oratori, uomini di stato, diplomatici e finanzieri. Sarà l'ammirazione di tutti perché "la bestia ricalca l'immagine degli istinti bestiali che esistono nei cuori degli uomini".

Viene spontaneo domandarsi: Perché Israele al principio della "settimana" esalterà la sua apparizione? La Scrittura lascia intendere che l'anticristo potrebbe essere un giudeo. 
Giovanni 5:43: "Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete".
Ireneo, nel 180 d.C., credeva che sarà della tribù di Dan per la maledizione a suo carico, descritta in
Genesi 49:17. È inoltre interessante notare che in Apocalisse dove sono citate le dodici tribù d'Israele, manca Dan. Apocalisse 7:1-8: "Dopo questo, vidi quattro angeli che stavano in piedi ai quattro angoli della terra e trattenevano i quattro venti della terra perché non soffiassero sulla terra, né sopra il mare, né sugli alberi. Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente; e gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo: "Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo, i servi del nostro Dio". E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d'Israele: della tribù di Giuda dodicimila segnati; della tribù di Ruben dodicimila; della tribù di Gad dodicimila; della tribù di Aser dodicimila; della tribù di Neftali dodicimila; della tribù di Manasse dodicimila; della tribù di Simeone dodicimila; della tribù di Levi dodicimila; della tribù di Issacar dodicimila; della tribù di Zabulon dodicimila; della tribù di Giuseppe dodicimila; della tribù di Beniamino dodicimila segnati".
Questa sembra la valida ragione che ci spinge a pensare che l'anticristo sarà accolto con entusiasmo da Israele che lo acclamerà anche per via dei miracoli che compirà.
 2Tessalonicesi 2:4: "L'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando sé stesso e proclamandosi Dio".
Gerolamo (350-420 d.C.) afferma che l'anticristo sarà un Giudeo che giungerà alla dominazione universale.

La scoperta dell'inganno farà sì che l'anticristo scateni una persecuzione per annientare il popolo di Dio come descritto nei seguenti versetti biblici: 
  • Daniele 7:21,22,25: "Io vidi quel corno fare guerra ai santi e avere il sopravvento finché non giunse il vegliardo. Allora il potere di giudicare fu dato ai santi dell'Altissimo e venne il tempo che i santi ebbero il regno. Egli parlerà contro l'Altissimo, esaspererà i santi dell'Altissimo e si proporrà di mutare i giorni festivi e la legge; i santi saranno dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi e la metà d'un tempo".
  • Daniele 8:24: "Il suo potere si rafforzerà, ma non per la sua propria forza. Egli sarà causa di rovine inaudite, prospererà nelle sue imprese, distruggerà i potenti e il popolo dei santi".
  • Daniele 12:1: "In quel tempo sorgerà Michele, il grande capo, il difensore dei figli del tuo popolo; vi sarà un tempo di angoscia, come non ce ne fu mai da quando sorsero le nazioni fino a quel tempo; e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato; cioè, tutti quelli che saranno trovati iscritti nel libro".
  • Zaccaria 11:6: "Poiché io non risparmierò più gli abitanti del paese", dice il Signore, "anzi, ecco, io abbandonerò gli uomini, ognuno in balia del suo prossimo e in balia del suo re; essi schiacceranno il paese e io non libererò nessuno dalle loro mani".
  • Zaccaria 12:10: "Spanderò sulla casa di Davide e sugli abitanti di Gerusalemme lo spirito di grazia e di supplicazione; essi guarderanno a me, a colui che essi hanno trafitto e ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito".
Nota 
Secondo un luogo comune molto diffuso tra i cattolici, gli evangelici o i protestanti crederebbero che il Papa sia l'Anticristo. Come si è visto nello studio riportato in questa pagina, si tratta di un'idea sbagliata, sebbene vi sono anche persone che talora sono più interessate a pensare a possibili anticristi e possibili marchi della bestia, che a pensare a Cristo. Vi è stato, comunque, chi ha visto in molti papi delle caratteristiche degne di un precursore dell'Anticristo (e non l'Anticristo stesso): precursore cioè nel senso che gli preparerebbe la strada. Non fu un protestante a dirlo, ma proprio un Papa: Gregorio Magno (590-604), che si pronunciò contro l'assunzione del titolo di vescovo universale da parte di qualsiasi vescovo; titolo che poi il vescovo di Roma ha assunto stabilmente. Papa Gregorio Magno infatti affermò: "Colui che vuol farsi chiamare pontefice universale diventa per il suo orgoglio il precursore dell'anticristo; nessun cristiano deve prendere questo nome di bestemmia" (Greg. Ep. Lib. VI, 80).
 http://consapevolinellaparola.blogspot.com/2011/11/lanticristo.html

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