Uno stregone di Natal nell'Africa del Sud, conosciuto dallo scrittore di queste righe sentì parlare del cristianesimo quando viveva ancora nel suo villaggio. Era un pagano orgoglioso che non voleva accettare una civiltà diversa dalla sua.
Un giorno sentì dell'esistenza di gente che si sarebbe chiamata "CRISTIANA". Gli nacque il desiderio di poter appropriarsi di questo bel nome. Si unì ad una chiesa cristiana, si procurò dei vestiti come quelli che i cristiani indossavano, cercò d'imitarli nel miglior modo possibile.
Gli s'insegnò di lasciare le sue pratiche da stregone e di buttare via la medicina magica per condurre una vita da cristiano. Gli s'insegnò inoltre di lasciare le danze pagane. Egli in seguito vide danzare quei "CRISTIANI", a modo loro, cioè le donne insieme con gli uomini. Tale modo gli parve essere piu' attraente che il mondo pagano, perché in esso i due sessi ballavano separatamente.
Non trascorse molto tempo che fece suo quel modo di danzare, cadendo nel peccato piu' profondamente che sotto il tempo delle danze pagane. Egli notò anche che i membri della nuova chiesa fumavano delle sigarette e delle belle pipe, per cui trovando questo modo più comodo di quello pagano, piuttosto complicato, finì per fumare molto più di prima.
In seguito s'ammalò. Siccome gli avevano detto che la medicina magica non sarebbe servita a niente, egli comprò le medicine dei cristiani, ma neanche queste lo aiutarono. Mentre l'indigeno si avvicinava alla morte, cominciò a riflettere seriamente e disse a se stesso :"A che cosa mi è servito, essere diventato cristiano?"
Dopo aver abbandonato il ballo pagano, la "danza cristiana" mi ha indotto in peccati più profondi e mi ha esposto a tentazioni più grandi. Non fumo più nel modo complicato di prima, ma ora fumo giorno e notte e quelle bevande alcooliche dei bianchi mi ubriacano ancora più della birra preparata da me stesso.
Ora mi pare che sono divenuto figlio dell'inferno due volte peggio di prima (vedi Matteo 23:15). Ho buttato via la mia medicina magica e ora sto morendo. Nessuno dei medici moderni, ne la scienza medica sono capaci di guarirmi. Non sono più un pagano ma nemmeno mi sento d'essere un vero cristiano, a che mi serve tutto questo? Sono come un "pipistrello".
Un pipistrello è un animale simile ad un uccello ma non è un uccello. Esso è simile a un topo, ma non è neanche un topo. Esso è un qualcosa di mezzo, non è nè topo nè uccello. Molta gente ha paura dei pipistrelli. Essi sono un simbolo degli spiriti maligni perchè svolazzano nella penombra e nell'oscurità, preferendo quest'ultima alla luce. Di solito sono pieni di parassiti.
Non è per caso che gli indigeni dell'Africa del Sud danno il nome di "pipistrello" ad un cristiano che frequenta la chiesa e poi partecipa alle feste e ai riti pagani. Non è possibile servire a Dio e a Mammona! Molti cristiani rassomigliano a pipistrelli. Frequentano la chiesa e poi cercano la soddisfazione nelle gioie impure di questo mondo (vedi 1 Giov. 2:15).
Essi sono attaccati ai divertimenti mondani, oggi appaiono come dei cristiani, domani appartengono a questo mondo peccatore. Cantano begli inni, le loro labbra si muovono in preghiera e così dal di fuori sembrano dei veri cristiani in modo che la gente dica di essi: "Questi sono dei cristiani!" Ma quando si osserva il loro agire, la loro vita, le loro case e si ascolta il loro modo di esprimersi, si è spinti a dire: "Sono dei pagani!"
E' gente di penombra. Cercano di servire a due padroni, e a Dio e al principe di questo mondo, evitando la luce e preferiscono le tenebre. Simile ai fastidiosi pipistrelli carichi di vari parassiti, questi cosidetti "cristiani" sono carichi di peccati. Forse non si tratta di peccati grossi e vili, ma spesso cadono nel peccato dell'incredulità, dell'orgoglio, dell'ipocrisia, delle male voglie, dell'odio, dell'invidia e sono soggetti a vizi segreti.
Tramite il profeta Elia, Dio dice: "Fino a quando zoppicherete voi da i due lati? Se l'Eterno è Dio, seguitelo, se poi lo è Baal, seguite lui". (1 RE 18:21) "Voi non potete servire a due padroni... Voi non potete servire a Dio e a Mammona!" (Matteo 6:24). Eppure tanti uomini cercano di fare proprio quello che Gesù stesso dichiara sia cosa impossibile. Non possiamo tenere nello stesso recipiente e luce e tenebre, e acqua e fuoco.
Proprio nel tempo della sua infermità, nelle sue pene e dolori, il nostro nero fu visitato da un evangelista (indigeno come lui), il quale gli portò la vera luce, la luce di Gesù il Cristo. Lo invitò a portare tutti i suoi peccati alla croce del Golgota, non soltanto il peccati fatti da pagano ma anche quelli fatti da "cristiano". Gli disse che Gesù era venuto per salvare anche lui dai suoi peccati, e a purificarlo col Suo sangue prezioso.
Il nero chiese a Dio di perdonarlo e di creare in lui un cuore nuovo e un nuovo spirito ben saldo (Salmo 51:12). Invece di cambiare l'abito esterno, che da pagano era vestito da cristiano, egli fù liberato realmente dal suo peccato tramite la ferma fiducia nella potenza salvatrice di Gesù.
Il nero trovò la grazia d'essere liberato dal tabacco, dall'alcool e da tutte le altre cose malefiche che avevano rovinato la sua vita. Egli esperimentò la verità che "se uno è in Cristo è una nuova creatura" e che "le vecchie cose sono passate".
Fino al giorno d'oggi in cui scrivo queste righe, questo nero è una testimonianza vivente della grazia salvatrice di Cristo. Egli vive una vita pura, felice e pacifica d'un vero cristiano e ovunque dà una testimonianza gioiosa della potenza del sangue prezioso di Gesù Cristo. Dopo aver dato la vita a Dio, l'indigeno fu guarito miracolosamente senza consultare alcun aiuto umano.
Quando testimonia della meravigliosa salvezza in Gesù egli dice: "Prima ero un pagano, poi divenni pipistrello e ora sono una nuova creatura in Gesù Cristo. Per la grazia di Dio, sono davvero cristiano!"
Caro lettore, tu in quale stato ti trovi? O sei perduto o sei salvato, o sei vivente in Cristo, o sei morto nei falli e nei peccati. O tu cammini nella luce o sei seduto nelle tenebre. Forse stai cercando di servire a due padroni? Secondo il giudizio del nostro indigeno saresti un "PIPISTRELLO" e con tutta ragione saresti una creatura della notte che avanza.
Perciò, "uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore" (2 cor. 6:17).
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