"Chi ogni giorno intercede di cuore
presso il trono della grazia per tutta l'umanità, non può non essere in
breve tempo ripieno di amore e carità verso tutti: ed esercitando
frequentemente il suo amore in questa maniera, allargherà il suo cuore, e
lo renderà partecipe della grande abbondanza d'amore che è in Cristo
Gesù nostro Signore! Invidia, malizia, vendetta, e altri simili
temperamenti infernali, non possono più albergare in seno a un benevolo
intercessore; egli sarà pieno di gioia, pace, mitezza, pazienza, e di
ogni altra grazia nello Spirito Santo. Portando frequentemente le
necessità del suo prossimo in preghiera davanti a Dio, egli sarà toccato
da un sentimento fraterno di intesa; si rallegrerà con chi è nella
gioia, e piangerà con chi è nel dolore. Ogni benedizione concessa ad
altri, anziché suscitare in lui invidia, sarà vista come risposta alla
sua intercessione, e riempirà la sua anima di gioia inesprimibile e di
gloria appieno.
Abbondate dunque in atti di intercessione generale e specifica; e
quando sentite parlare degli sbagli del vostro prossimo, invece di
raccontarli in giro, e di svergognarlo davanti agli altri, portateli in
segreto davanti a Dio, e implorateLo di correggerlo e di aiutarlo.
Quando sentite parlare di un noto peccatore, anziché di pensare che
fareste bene ad adirarvi, supplicate Gesù Cristo di convertirlo, e di
renderlo un monumento della Sua grazia gratuita; non potete
immaginare quale benedetto cambiamento possa produrre nel vostro cuore
questa pratica, e quanto più crescerete giorno per giorno nello spirito
d'amore e di mitezza verso tutta l'umanità!
Ma ancora, per invogliarvi alla
pratica costante di questo dovere dell'intercessione, considerate i
molti esempi nelle Sacre Scritture, della sua potenza e della sua
efficacia. Cose grandi ed eccelse vi sono descritte come effetti di
questa divina occupazione. Ha fermato piaghe, ha aperto e chiuso i
cieli; e ha frequentemente stornato l'ira di Dio dal Suo popolo. Come fu
liberata la casa di Abimelec, per mezzo dell'intercessione di Abraamo,
dalla malattia che Dio aveva mandato tra di loro! Quando "Fineas si alzò
e s'interpose", quanto rapidamente cessò la piaga! Quando Daniele
umiliò e afflisse l'anima sua, e intercedé per il popolo del Signore,
quanto rapidamente fu mandato a lui un angelo per dirgli che la sua
preghiera era stata ascoltata! E, per menzionare solo un altro esempio,
come si lasciò vincere Dio dall'insistenza di Mosè, quando questi
intercedé per il popolo idolatra!
Questo
dimostra sufficientemente, direi quasi, l'onnipotenza
dell'intercessione, e dimostra come possiamo, come Giacobbe, combattere
con Dio, e mediante una santa violenza (cfr. Genesi 32:28; Matteo 11:12)
prevalere per noi stessi e per gli altri. E senza dubbio è grazie a
questa segreta e vittoriosa intercessione delle poche anime rette che
ancora rimangono fra noi, che Dio risparmia ancora questa nazione
miserabilmente peccatrice: poiché se non fosse per poche persone fedeli,
come Mosè, rimaste a intercedere sulla breccia, saremmo presto
distrutti, proprio come lo fu Sodoma, e ridotti in cenere come Gomorra.
Ma,
per esortarvi ancora ad esercitare l'intercessione, considerate che,
con ogni probabilità, essa è l'occupazione frequente anche dei santi
glorificati: poiché sebbene sono stati liberati dal peso della carne, e
restituiti alla gloriosa libertà dei figli di Dio, la loro felicità non
può ancora essere completamente consumata fino alla risurrezione
dell'ultimo giorno, quando tutti i loro fratelli saranno glorificati con
loro; allora non possiamo non pensare quanto spesso essi insistano
presso il nostro Padre celeste, affinché completi il numero dei Suoi
eletti, e affretti la venuta del Suo regno. E dunque noi, che siamo
sulla terra, vogliamo praticare questa divina occupazione, come fa
quella gloriosa compagnia di spiriti di uomini retti resi perfetti per
grazia? Non vogliamo intercedere frequentemente per la chiesa qui in
terra, e chiedere con fervore di poter essere tutti uno, con la chiesa
trionfante nei cieli, e come il santo Gesù e Suo Padre sono uno, poter
anche noi essere resi perfetti nell'unità?"
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per capirci
Pagine
GIACOMO 1, 2-4
Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)
Emmanuel
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ciao
per tutti coloro che mi vogliono bene un invito a riflettere
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