per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

venerdì 27 aprile 2012

Tu credi che c'è un solo Dio e fai bene, anche i demoni ci credono e tremano



"Fratelli miei,
considerate come argomento di completa allegrezza le prove svariate in cui venite a trovarvi, sapendo che la prova della vostra fede produce costanza. E la costanza compie appieno l’opera sua in voi, onde siate perfetti e completi, di nulla mancanti.

Se qualcuno di voi manca di sapienza, la chieda a Dio che dona a tutti liberamente senza rinfacciare, e gli sarà donata. Ma chieda con fede, senza aver alcun dubbio; perché chi dubita è simile a un’onda di mare, agitata dal vento e spinta qua e là. Non pensi già quel tale di ricevere nulla dal Signore, essendo uomo d’animo doppio, instabile in tutte le sue vie.

Ora il fratello di umile condizione si glori della sua elevazione; e il ricco, della sua umiliazione, perché passerà come un fiore d'erba. Il sole si leva col suo calore ardente e fa seccare l’erba, e il fiore cade, e la bellezza della sua apparenza perisce; così anche il ricco appassirà nelle sue imprese.

Beato l’uomo che sostiene la prova; perché, essendosi reso approvato, riceverà la corona della vita, che il Signore ha promessa a quelli che Lo amano. Nessuno, quand’è tentato, dica: -Io son tentato da Dio-; perché Dio non può esser tentato dal male, né Egli stesso tenta alcuno; ma ognuno è tentato dalla propria concupiscenza che lo attrae e lo adesca. Poi la concupiscenza avendo concepito, partorisce il peccato; e il peccato, quand’è compiuto, produce la morte.

Non errate, fratelli miei diletti; ogni donazione buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto, discendendo dal Padre degli astri luminosi presso il quale non c’è variazione né ombra di cambiamento. Egli ci ha di sua volontà generati mediante la Parola di verità, affinché siamo in un certo modo le primizie delle sue creature.

Questo lo sapete, fratelli miei diletti; ma sia ogni uomo pronto ad ascoltare, tardo a parlare, lento all’ira; perché l’ira dell’uomo non mette in opera la giustizia di Dio. Perciò, deposta ogni lordura e residuo di malizia, ricevete con mansuetudine la Parola che è stata piantata in voi, e che può salvare le anime vostre.

Ma siate facitori della Parola e non soltanto uditori, illudendo voi stessi. Perché, se uno è uditore della Parola e non facitore, è simile a un uomo che guarda il suo naturale viso in uno specchio; e quando s’è guardato se ne va, e subito dimentica come era. Ma chi riguarda bene dentro la legge perfetta, che è la legge della libertà, e persevera, questi, non essendo un uditore dimentichevole ma facitore dell’opera, sarà beato nel suo operare.


Se uno pensa di essere religioso, e non tiene a freno la sua lingua ma seduce il cuor suo, la religione di quel tale è vana. La religione pura e immacolata dinanzi a Dio e Padre è questa: visitare gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.

Fratelli miei, la vostra fede nel nostro Signore Gesù Cristo, il Signore della gloria, sia scevra da riguardi personali: perché, se nella vostra assemblea entra un uomo con un anello d’oro, vestito splendidamente, e vi entra pure un povero vestito malamente, e voi avete riguardo a quello che veste splendidamente e gli dite: -Tu, siedi qui in un posto onorevole-; e al povero dite: -Tu, stattene là in piedi, o siedi ai piedi del mio sgabello-, non fate voi una differenza nella vostra mente, e non diventate giudici dai pensieri malvagi?

Ascoltate, fratelli miei diletti: Iddio non ha scelto quelli che sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in fede ed eredi del Regno che ha promesso a coloro che l’amano? Ma voi avete disprezzato il povero!
Non sono forse i ricchi quelli che vi opprimono e che vi traggono ai tribunali? Non sono essi quelli che bestemmiano il buon nome che è stato invocato su di voi?

Certo, se adempite la legge reale, secondo che dice la Scrittura: Ama il tuo prossimo come te stesso, fate bene; ma se avete dei riguardi personali, voi commettete un peccato essendo dalla legge convinti quali trasgressori. Poiché chiunque avrà osservato tutta la legge, e avrà fallito in un sol punto, si rende colpevole su tutti i punti. Poiché Colui che ha detto: -Non commettere adulterio-, ha detto anche: -Non uccidere-. Ora, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei diventato trasgressore della legge.


Parlate e operate come dovendo esser giudicati da una legge di libertà. Perché il giudizio è senza misericordia per colui che non ha usato misericordia: la misericordia trionfa sul giudizio.

Che giova, fratelli miei, se uno dice d’aver fede ma non ha opere? Può la fede salvarlo? Se un fratello o una sorella sono nudi e mancanti del cibo quotidiano, e uno di voi dice loro: -Andatevene in pace, scaldatevi e satollatevi-; ma non date loro le cose necessarie al corpo, che giova? Così è della fede; se non ha opere, è per se stessa morta. Anzi uno piuttosto dirà: -Tu hai la fede, ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le tue opere, e io con le mie opere ti mostrerò la mia fede-.

Tu credi che c’è un solo Dio, e fai bene; anche i demoni lo credono e tremano.
Ma vuoi tu, o uomo vano, riconoscere che la fede senza le opere non ha valore?
Abramo, nostro padre, non fu giustificato per le opere quando offrì il suo figliolo Isacco sull’altare? Tu vedi che la fede operava insieme con le opere di lui, e che per le opere la sua fede fu resa compiuta; e così fu adempiuta la Scrittura che dice: E Abramo credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di giustizia; e fu chiamato amico di Dio.
Voi vedete che l’uomo è giustificato per opere, e non per fede soltanto. Parimenti, Raab, la meretrice, non fu anche lei giustificata per le opere quando accolse i messaggeri e li mandò via per un altro cammino?


Infatti, come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta.

Fratelli miei, non siate molti a fare da maestri, sapendo che ne riceveremo un più severo giudizio.Poiché tutti falliamo in molte cose.

Se uno non falla nel parlare, esso è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche tutto il corpo.
Se mettiamo il freno in bocca ai cavalli perché ci ubbidiscano, noi guidiamo anche tutto quanto il loro corpo.
Ecco, anche le navi, benché siano così grandi e siano sospinte da forti venti, sono dirette da un piccolissimo timone, dovunque vuole il comando di chi le governa. Così anche la lingua è un piccolo membro, e si vanta di grandi cose. 
Vedete un piccolo fuoco, che gran foresta incendia! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità. Posta com’è fra le nostre membra, contamina tutto il corpo e infiamma la ruota della vita, ed è infiammata dalla geenna.


Ogni sorta di fiere e d’uccelli, di rettili e di animali marini si doma, ed è stata domata dalla razza umana; ma la lingua, nessun uomo la può domare; è un male senza posa, è piena di mortifero veleno. Con essa benediciamo il Signore e Padre; e con essa malediciamo gli uomini che son fatti a somiglianza di Dio. Dalla medesima bocca procede benedizione e maledizione.
Fratelli miei, non dev’essere così. La fonte getta essa dalla medesima apertura il dolce e l’amaro? Può, fratelli miei, un fico fare olive, o una vite fichi? Neppure può una fonte salata dare acqua dolce.


Chi è savio e intelligente fra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere in mansuetudine di sapienza.
Ma se avete nel cuor vostro dell’invidia amara e uno spirito di contenzione, non vi gloriate e non mentite contro la verità. Questa non è la sapienza che scende dall’alto, anzi questa è terrena, carnale, diabolica. Poiché dove sono invidia e contenzione, vi è disordine ed ogni cattiva azione.
Ma la sapienza che è da alto, prima è pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia.

Ora il frutto della giustizia si semina nella pace per quelli che s’adoperano alla pace.
Da dove vengono le guerre e le contese fra voi? Non è da questo? cioè dalle vostre voluttà che guerreggiano nelle vostre membra? Voi bramate e non avete; voi uccidete ed invidiate e non potete ottenere; voi contendete e guerreggiate; non avete, perché non domandate; domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri.

O gente adultera, non sapete voi che l’amicizia del mondo è inimicizia contro Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.
Ovvero pensate voi che la Scrittura dichiari invano che lo Spirito che Egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia?
Ma Egli dà maggior grazia; perciò la Scrittura dice: Iddio resiste ai superbi e dà grazia agli umili. Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. Avvicinatevi a Dio, ed Egli si avvicinerà a voi.

Nettate le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o doppi d’animo! Siate afflitti e fate cordoglio e piangete! Sia il vostro riso convertito in lutto, e la vostra allegrezza in mestizia! Umiliatevi nel cospetto del Signore, ed Egli vi innalzerà.

Non parlate gli uni contro gli altri, fratelli. Chi parla contro un fratello, o giudica il suo fratello, parla contro la legge e giudica la legge. Ora, se tu giudichi la legge, non sei un osservatore della legge, ma un giudice. Uno soltanto è il legislatore e il giudice, Colui che può salvare e perdere; ma tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo?

Ed ora a voi che dite: -Oggi o domani andremo nella tal città e vi staremo un anno, e trafficheremo, e guadagneremo-; mentre non sapete quel che avverrà domani! Che cos’è la vita vostra? Poiché siete un vapore che appare per un po’ di tempo e poi svanisce. Invece di dire: -Se piace al Signore, saremo in vita e faremo questo o quest’altro-. Ma ora vi vantate con le vostre millanterie. Ogni simile vanto è cattivo.

Colui dunque che sa fare il bene, e non lo fa, commette peccato.

A voi ora, o ricchi; piangete e urlate per le calamità che stanno per venirvi addosso!
Le vostre ricchezze sono marcite, e le vostre vesti son rose dalle tignole. Il vostro oro e il vostro argento sono arrugginiti, e la loro ruggine sarà una testimonianza contro a voi, e divorerà le vostre carni come un fuoco.
Avete accumulato tesori negli ultimi giorni. Ecco, il salario dei lavoratori che hanno mietuto i vostri campi, e del quale li avete frodati, grida; e le grida di quelli che hanno mietuto sono giunte alle orecchie del Signore degli eserciti.

Voi siete vissuti sulla terra nelle delizie e vi siete dati ai piaceri; avete pasciuto i vostri cuori in giorno di strage. Avete condannato, avete ucciso il giusto; egli non vi resiste.

Siate dunque pazienti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Ecco, l’agricoltore aspetta il prezioso frutto della terra pazientando, finché esso abbia ricevuto la pioggia della prima e dell’ultima stagione. Siate anche voi pazienti; rinfrancate i vostri cuori, perché la venuta del Signore è vicina.

Fratelli, non mormorate gli uni contro gli altri, onde non siate giudicati; ecco, il Giudice è alla porta. 

Prendete, fratelli, per esempio di sofferenza e di pazienza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore. Ecco, noi chiamiamo beati quelli che hanno sofferto con costanza. Avete udito parlare della costanza di Giobbe, e avete veduto la fine riserbatagli dal Signore, perché il Signore è pieno di compassione e misericordioso.


Ma, innanzi tutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra, né con altro giuramento; ma sia il vostro sì, un semplice sì, e il vostro no, un semplice no, affinché non cadiate sotto giudizio.

C’è fra voi qualcuno che soffre? Preghi. C’è qualcuno d’animo lieto? Salmeggi.
C’è qualcuno fra voi infermo? Chiami gli anziani della chiesa, e preghino essi su di lui, ungendolo d’olio nel nome del Signore; e la preghiera della fede salverà il malato, e il Signore lo ristabilirà; e se ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi.
Confessate dunque i falli gli uni agli altri, e pregate gli uni per gli altri onde siate guariti; molto può la supplicazione del giusto, fatta con efficacia.
 
Elia era un uomo sottoposto alle stesse passioni come noi, e pregò ardentemente che non piovesse, e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi. Pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto.


Fratelli miei, se qualcuno fra voi si svia dalla verità e uno lo converte, sappia colui che chi converte un peccatore dall’errore della sua via salverà l’anima di lui dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati."

Amici, questa è la lettera di "Giacomo, servitore di Dio e del Signor Gesù Cristo" che ha indirizzato tale scritto "alle dodici tribù che sono nella dispersione". Pace.

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