per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

giovedì 19 febbraio 2015

Perchè Faraone si oppose alla partenza del popolo di Israele dall'Egitto?

Conoscere la risposta a questa domanda, ci fa comprendere chiaramente come Dio ha operato nel passato, e anche come Dio opera oggi, perché Iddio non è mutato, ma è sempre lo stesso.
Sta scritto:

«E l’Eterno disse a Mosè: ‘Quando sarai tornato in Egitto, avrai cura di fare dinanzi a Faraone tutti i prodigi che t’ho dato potere di compiere; ma io gl’indurerò il cuore, ed egli non lascerà partire il popolo.» (Esodo 4:21)

L’Eterno parla a Mosè, e gli dice chiaramente che è LUI che avrebbe INDURATO il cuore di Faraone per non far partire il popolo.

«Poi l’Eterno disse a Mosè: ‘Levati di buon mattino, presentati a Faraone, e digli: Così dice l’Eterno, l’Iddio degli Ebrei: Lascia andare il mio popolo, perché mi serva; poiché questa volta manderò tutte le mie piaghe sul tuo cuore, sui tuoi servitori e sul tuo popolo, affinché tu conosca che non c’è nessuno simile a me su tutta la terra. Che se ora io avessi steso la mia mano e avessi percosso di peste te e il tuo popolo, tu saresti stato sterminato di sulla terra. Ma no; io t’ho lasciato sussistere per questo: per mostrarti la mia potenza, e perché il mio nome sia divulgato per tutta la terra. E ti opponi ancora al mio popolo per non lasciarlo andare?» (Esodo 9:13-17)


Questo è l’ordine che Dio diede a Mosè e le parole che avrebbe dovuto dire a Faraone, e così ha fatto. Ma queste parole che Mosè ha detto a Faraone, non annullano per nessuna ragione quello che Dio ha detto nel passo precedente a questo appena citato, anzi, comprendiamo chiaramente che Faraone non faceva partire il popolo d’Israele non per sua volontà, ma perché Iddio lo induriva.
Mosè aveva avuto l’ordine dall’Eterno di dire quelle parole, ma sapeva bene, perché Iddio glielo aveva già predetto, che non li avrebbe fatti uscire dall’Egitto in quanto Iddio AVEVA decretato che avrebbe INDURATO il cuore di Faraone per non farli uscire.
Ciò che abbiamo citato sopra delle Scritture sacre, viene preso ad esempio dall’apostolo Paolo, nel discorso che fa ai romani per spiegare e convincerli che Dio fa misericordia a chi vuole e indura chi vuole, e che non dipende né da chi VUOLE nè da chi corre, ma da Dio che fa misericordia, e lo fa in questa maniera:

«Poiché la Scrittura dice a Faraone: Appunto per questo io t’ho suscitato: per mostrare in te la mia potenza, e perché il mio nome sia pubblicato per tutta la terra. Così dunque Egli fa misericordia a chi vuole, e indura chi vuole.» (Romani 9:17,18)

Faraone servì nell’opera di Dio affinché Egli si facesse un nome, e per farsi un nome Iddio doveva fare tutti quei segni e prodigi che poi sono avvenuti in Egitto, e solo dopo di ciò Faraone ha lasciato libero il popolo di Israele, nel momento in cui Iddio ha deciso di farlo.
Anche Salomone scrisse che i re dipendono da Dio, secondo quanto è scritto:

«Il cuore del re, nella mano dell’Eterno, è come un corso d’acqua; egli lo volge dovunque gli piace.» (Proverbi 21:1)

E di seguito leggiamo una ulteriore conferma che Dio opera e agisce nei cuori dei Re come Egli vuole e per lo scopo che vuole:

«Nel primo anno di Ciro, re di Persia, AFFINCHE’ S’ADEMPISSE LA PAROLA DELL’ETERNO pronunziata per bocca di Geremia, l’Eterno DESTO’ lo spirito di Ciro, re di Persia, il quale, a voce e per iscritto, fece pubblicare per tutto il suo regno quest’editto: ‘Così dice Ciro, re di Persia: L’Eterno, l’Iddio de’ cieli, m’ha dato tutti i regni della terra, ed egli m’ha comandato di edificargli una casa a Gerusalemme, ch’è in Giuda. Chiunque tra voi è del suo popolo, sia il suo Dio con lui, e salga a Gerusalemme, ch’è in Giuda, ed edifichi la casa dell’Eterno, dell’Iddio d’Israele, dell’Iddio ch’è a Gerusalemme. Tutti quelli che rimangono ancora del popolo dell’Eterno, in qualunque luogo dimorino, la gente del luogo li assista con argento, con oro, con doni in natura, bestiame, aggiungendovi offerte volontarie per la casa dell’Iddio ch’è a Gerusalemme’. » (Esdra 1:1-4)

È bene anche ricordare che anche ai giorni d’oggi Iddio opera nei cuori delle persone, infatti è scritto:

«poiché Dio è quel che opera in voi il volere e l’operare, per la sua benevolenza.» (Filippesi 2:13)

Anche l’apostolo Giovanni nella rivelazione ricevuta da Gesù Cristo, ci fa sapere queste cose che dovranno avvenire:

«E le dieci corna che hai vedute e la bestia odieranno la meretrice e la renderanno desolata e nuda, e mangeranno le sue carni e la consumeranno col fuoco. Poiché Iddio HA MESSO IN CUOR LORO DI ESEGUIRE IL SUO DISEGNO e di avere un medesimo pensiero e di dare il loro regno alla bestia FINCHE’ LE PAROLE DI DIO SIANO ADEMPITE.» (Apocalisse 17:16,17)

Vedete, dunque, che Dio non muta, quello che Egli ha fatto con Faraone e con il re Ciro, lo fa anche ai giorni nostri e nel futuro con tutti gli uomini e con tutti i re della terra, per portare a compimento i suoi disegni.
Fratelli e sorelle nel Signore, che c’è da dire contro il Signore se Egli salva chi vuole e indura chi vuole? Che c’è da dire contro Iddio se Egli fa quello che vuole e l’uomo non può da sè stesso fare nulla?
A queste domande risponde l’apostolo Paolo con queste parole:

«Piuttosto, o uomo, chi sei tu che replichi a Dio? La cosa formata dirà essa a colui che la formò: Perché mi facesti così?
Il vasaio non ha egli potestà sull’argilla, da trarre dalla stessa massa un vaso per uso nobile, e un altro per uso ignobile?
E che v’è mai da replicare se Dio, volendo mostrare la sua ira e far conoscere la sua potenza, ha sopportato con molta longanimità de’ vasi d’ira preparati per la perdizione, e se, per far conoscere le ricchezze della sua gloria verso de’ vasi di misericordia che avea già innanzi preparati per la gloria, li ha anche chiamati (parlo di noi) non soltanto fra i Giudei ma anche di fra i Gentili?» (Romani 9:20-24)

Cari nel Signore, Iddio ha fatto ogni cosa per uno scopo ben preciso, secondo il beneplacito della sua volontà, ed ha preso le sue decisioni già ab antico, e non si è consultato con nessuno, tantomeno la SUA VOLONTA’ è asservita a quella dell’uomo che è carne e polvere, che è un filo d’erba. Non possiamo dunque dire che se l’uomo non vuole, Dio non può fare nulla, perché è FALSO, è una cosa sbagliata, di conseguenza non dobbiamo dirlo. Ma piuttosto, diciamo che Dio è sovrano e regna su tutto il suo creato, ed Egli fa come gli piace.
Impariamo, dunque, a dare tutta la gloria a Dio e a non trattenerci nulla per noi, perché ciò non è da Dio e non è secondo verità.
Iddio ci ha scelti prima della fondazione del mondo e non per opere che Dio ha visto in noi, non per una prescienza, ma semplicemente ha tenuto conto del proponimento della SUA ELEZIONE. Egli avendoci eletti, ci ha pure chiamati, poi ci ha salvati e ci ha dato la vita eterna, seppure perseveriamo nella grazia di Dio sino alla fine.
A Dio siano la gloria, l’onore e la lode nei secoli dei secoli. Amen!
Giuseppe Piredda, scelto da Dio e salvato per grazia mediante la fede in Cristo Gesù.

tratto da: labuonastrada.wordpress.com

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