Abbiamo finora considerato i doni puramente materiali, quali sono il corpo con i suoi sensi e le ricchezze. Ma il Signore ha dato ad ognuno altri talenti, cioè le facoltà dell'anima: la memoria, l'intelligenza e la volontà. Quanto più è nobile il dono, tanto più dev'esserne la responsabilità.
Ora cominciamo a considerare la memoria, cioè la facoltà di ricordare, per cui si rende presente alla mente ciò che è già passato. Anche gli animali hanno la memoria, ma questa è puramente sensitiva; le creature ragionevoli hanno invece la memoria sensitiva e quella intellettiva.
Non tutti hanno la stessa capacità di ricordare. Coloro che hanno avuto dal Signore una buona memoria, non attribuiscano a sé il merito. La memoria si potrebbe perdere in un attimo ed anche irreparabilmente.
PERCHE' CHIAMARMI PRETE?
In un manicomio della Sicilia è attualmente ricoverato un Sacerdote di mia conoscenza. Eravamo compagni d'infanzia, frequentavamo la stessa classe e divenimmo tutti e due Ministri del Signore. Dopo pochi anni di vita sacerdotale, trascorsi nel ministero della predicazione ed in opere di apostolato, il mio amico, in seguito a forte esaurimento nervoso dovuto a troppo studio, fu ricoverato nel manicomio, ove sta da circa trenta anni.
Chi va a visitarlo, resta meravigliato a constatare come l'infelice abbia perduto completamente la memoria. Infatti la risposta è questa: Ma perchè mi chiamate Prete? Io non sono stato mai Prete! -
Dunque, chi ha felice memoria non monti in superbia, ma la utilizzi in bene, finchè Iddio gliela conserva.
FRENARE CERTI RICORDI
Potrebbe esserci abuso di memoria e quindi motivo di responsabilità? Di certo; è necessario vigilare affinché questo talento frutti soltanto in bene.
Per mezzo della memoria, come si è detto, il passato si rende presente. Se quello che si ricorda è un male, potrebbe divenire una spinta al peccato.
Ecco degli esempi. Con l'andare del tempo, sogliono dimenticarsi o attutirsi grandi dolori. In un momento di oziosità si presenta alla memoria una grave offesa, già passata in oblio. Se si dà libertà alla memoria, richiamando persone, parole e circostanze, entra il turbamento nell'anima, rivivono le impressioni e subito si può riaccendere in cuore il fuoco dell'odio, con pensieri di avversione, di vendetta o d'imprecazione.
Si è avuta la disgrazia di una cattiva occasione di peccato. Dopo anni, in conseguenza di uno scritto che si rivede, di una fotografia che capita tra le mani, di un fulmineo ricordo, ecco farsi di nuovo presente là scena del male, con tutte le sué attrattive. Se non si tronca subito il brutto ricordo, se non si frena la memoria, pullulano in mente i cattivi pensieri, insorgono i perfidi desideri del mai e si risveglia la passione.
Iddio potrebbe dire in simili circostanze - Ma perchè, o anima, t’ho dato la memoria? Vuoi servirtene per offendermi?... Dimentica... pensa ad altro!... Invece di ricordare i torti ricevuti dagli altri, ricorda i torti che nel passato hai fatto a me! Domandamene perdono con tutto il cuore e tu perdona di cuore chi ti ha offeso!... Invece di ricordare, o mia creatura, quella persona scandalosa quell'ora di peccato... serviti della memoria che ti ho dato per ricordare la mia Passione! Pensa quanto ho dovuto soffrire a motivo dei tuoi peccati e serviti del ricordo del male operato per piangere le tue colpe!...
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per capirci
Pagine
GIACOMO 1, 2-4
Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)
Emmanuel
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ciao
per tutti coloro che mi vogliono bene un invito a riflettere
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