Ma come fai, Signore,
a non stancarti di me?
Non vedi quanto sono incoerente?
Non ha occhi per la mia ipocrisia?
Non ti vengono a nausea
le mie continue lamentele,
le mie preghiere miopi,
i miei continui “aiutami a”?
Come puoi sopportare ancora
le mie fughe,
i miei tradimenti,
le mie scorciatoie?
Mi smarrisco
e la tua mano
mi indica la via di casa.
Annego nel mio peccato
e la tua misericordia
mi riporta a galla.
Sei davvero un Dio ostinato.
O forse folle,
se davvero sei disposto a tutto
pur di non perdere uno come me.
Io, come me,
mi sarei già arreso da un pezzo.
Tu, invece, sei ancora qui.
Se muoio di fame
per me ti fai cibo.
Se muoio di sete,
per me ti fai acqua.
Se cado ne baratro,
scendi con me
per riportarmi a casa
sulle tue spalle.
Davvero non so come fai, Signore,
a non stancarti di me.
Per questo, ancora una volta,
ti corro incontro.
Almeno per dirti grazie.
E mi sembra il minimo.
Antonino Di Natale
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per capirci
Pagine
GIACOMO 1, 2-4
Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)
Emmanuel
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ciao
per tutti coloro che mi vogliono bene un invito a riflettere
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