per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

sabato 22 marzo 2014

Redenzione




"Poiché anche il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti" (Matteo 20:28)
  
La prima volta che fu mio dovere di occupare questo pulpito e predicare in questa sala, la mia congregazione aveva l'aspetto di una massa irregolare di persone raccolte da tutte le strade di questa città per ascoltare la Parola. Io, allora, ero semplicemente un evangelista, che predicava a molti che non avevano mai udito il Vangelo prima. Per grazia di Dio, il cambiamento più benedetto ha avuto luogo, e ora, invece di avere una moltitudine irregolare radunata insieme, la mia congregazione è stata fissata come quella di ogni ministro in tutta la città di Londra. Riesco da questo pulpito ad osservare il volto dei miei amici, che hanno occupato gli stessi luoghi, il più vicino possibile, per tutti questi mesi, e ho il privilegio e il piacere di sapere che una percentuale molto grande, certamente tre quarti delle persone che si riuniscono qui, non sono persone che si trovano qui per curiosità, ma sono i miei ascoltatori regolari e costanti. E osservo, che, anche il mio ruolo è stato cambiato. Dall'essere un evangelista, ora la mia attivitá è diventata quella di essere il vostro pastore. Una volta eravate un gruppo eterogeneo assemblato, per caso, per ascoltarmi, ma ora noi siamo uniti insieme da legami di amore, e tramite l'associazione abbiamo imparato ad amarci e rispettarci l'un l'altro, siete divenuti il gregge del mio pascolo, membri delle mie pecore, e ora ho il privilegio di assumere la posizione del pastore in questo luogo, oltre che nella cappella dove lavoro la sera. Penso, quindi, che colpirà il giudizio di ogni persona, dato che sia la congregazione che l'ufficio sono ormai cambiati, che l'insegnamento stesso debba, in qualche misura, subire una differenza. E' stata mia abitudine di rivolgermi a voi attraverso delle semplici verità del Vangelo, ho, molto raramente, in questo luogo, tentato di immergervi nelle cose profonde di Dio. Un testo che ho pensato adatto per la mia comunità, la sera, non avrebbe dovuto costituire oggetto di discussione in questo luogo la mattina. Ci sono molte dottrine alte e misteriose da cui spesso ho preso l'occasione per  movimentare un discorso in casa mia, ma che non mi sono mai preso permesso di introdurre qui, in quanto eravate una comunità di persone casualmente riunite insieme per ascoltare la Parola. Ma ora, dal momento, che le circostanze sono cambiate, anche l'insegnamento verrà cambiato. Io non sarò, ora, semplice, non mi limiterò alla dottrina della fede, o all'insegnamento del battesimo del credente, io non resterò sulla superficie delle questioni, ma mi avventurerò, come Dio mi guiderà, per entrare in quelle cose che sono alla base della religione che teniamo così cara. Io non arrossirò per predicare di fronte a voi la dottrina della Divina Sovranità di Dio, io non vacillerò nel predicare, senza alcuna riserva e senza mancanza di schiettezza, la dottrina dell'elezione.Io non avrò timore di proporre la grande verità della perseveranza finale dei santi, io non negherò quella verità, indubbia, della Scrittura, circa la chiamata efficace degli eletti di Dio, io mi sforzerò, come Dio mi aiuterà, di non tenere lontano nulla da voi che siete diventati il mio gregge.
Visto che molti di voi hanno ora "gustato che il Signore è misericordioso", cercheremo di attraversare tutto il sistema delle dottrine della grazia, in modo che i santi possano essere edificati e costruiti nella loro santissima fede.
Inizierò questa mattina con la dottrina della Redenzione. "Egli ha dato la sua vita in riscatto per molti".
La dottrina della Redenzione è una delle dottrine più importanti del sistema della fede. Un errore su questo punto porterà inevitabilmente ad un errore attraverso l'intero sistema della nostra fede.
Ora, voi dovete essere consapevoli che ci sono diverse teorie della Redenzione. Tutti i cristiani ritengono che Cristo è morto per redimere, ma non tutti i cristiani insegnano la stessa redenzione.  Noi ci distinguiamo per quello che crediamo circa la natura dell' espiazione, e  il disegno della redenzione.  Ad esempio, l'Arminiano sostiene che Cristo, quando morì, non morì con l'intento di salvare alcune particolari persone, ed essi insegnano che la morte di Cristo non implica di per sé di custodire, senza ombra di dubbio, la salvezza a qualunque uomo viventeEssi credono che Cristo sia morto per dare la salvezza ad ogni uomo possibile, e che attraverso il cambiamento, un uomo, a cui piaccia, può conseguire, di conseguenza, la vita eterna; di conseguenza, essi sono obbligati a ritenere che, se la volontà dell'uomo non cambia e non si arrende volontariamente, alla grazia, allora l'espiazione di Cristo sarebbe inefficace. Essi sostengono che non vi era alcuna particolarità e individualità nella morte di Cristo. Cristo è morto, secondo loro, tanto per Giuda che si trovava nell'Inferno quanto per Pietro che è salito al Cielo. Essi credono che per coloro che sono stati consegnati al fuoco eterno, ci fu una vera e propria redenzione fatta come per coloro che ora si trovano davanti al trono dell'Altissimo. Ora, noi non crediamo affatto a niente del genere. Noi riteniamo che Cristo, quando morì, aveva un oggetto in vista, e l'oggetto sarà, in verità e senza ombra di dubbio, realizzato. Noi misuriamo il progetto della morte di Cristo dall'effetto di esso. Se qualcuno ci chiede: "Come il progetto di Cristo ha a che fare con la sua morte?" rispondiamo a questa domanda chiedendogli altro, "Che cosa ha fatto Cristo, o che cosa farà Cristo attraverso la sua morte?"  Noi dichiariamo che la misura degli effetti dell'amore di Cristo, è la misura del progetto di esso. Non possiamo in alcun modo smentire la nostra ragione per pensare che la volontà dell'Iddio Onnipotente possa essere frustrata, o che il progetto di una così grande cosa come l'espiazione, possa in qualsiasi modo, andare perso.
Noi riteniamo, non abbiamo paura di dire che noi crediamo, che Cristo è venuto in questo mondo con l'intenzione di salvare 'una moltitudine immensa, che nessuno può contare', e crediamo che come risultato di questo, ogni persona per la quale Egli morto deve, senza ombra di dubbio, essere purificata dal peccato, e sosteniamo, lavata nel sangue, davanti al trono del Padre. Noi non crediamo che Cristo abbia fatto alcuna espiazione efficace per coloro che sono dannati per sempre, non osiamo pensare che il sangue di Cristo sia stato mai versato con l'intenzione di salvare coloro che Dio non ha preconosciuto e che non avrebbero mai potuto essere salvati, e alcuni dei quali erano persino all'inferno quando Cristo, secondo la testimonianza di alcuni uomini, morì per salvarle.
Ho così appena affermato la nostra teoria della redenzione, e accennato alle differenze che esistono tra i due grandi partiti nella chiesa professante. Sarà ora mio impegno di mostrare la grandezza della redenzione di Cristo Gesù, e in tal modo, spero di essere abilitato dallo Spirito di Dio, per far emergere l'intero grande sistema della redenzione, in modo che possa essere compreso da tutti noi, anche se non tutti noi possiamo riceverlo. Per voi è necessario tenere questo in mente, che alcuni di voi, forse, potrebbero essere pronti a contestare le cose che affermo, ma voi dovrete ricordare che questo è niente per me, io in ogni momento insegnerò quelle cose che ritengo essere vere, senza ostacolo o intralcio da parte di qualunque uomo che respira. Voi avete la libertà di fare lo stesso nei vostri luoghi, e di predicare le vostre opinioni nelle vostre assemblee, così come io rivendico il diritto di predicare le mie, completamente, e senza esitazione.
Cristo Gesù "ha dato la sua vita in riscatto per molti», e da quel riscatto Egli ha realizzato per noi un grande redenzione. Cercherò di mostrare la grandezza di questa redenzione, misurandola in cinque modi. Noi osserveremo la sua grandezza, prima di tutto, dalla nefandezza della nostra colpa, dalla quale Egli ci ha liberato, in secondo luogo, valuteremo la Sua redenzione attarverso la severità della giustizia divina, in terzo luogo, la misureremo attraverso il prezzo che ha pagato e i dolori che Egli ha sopportato, poi cercheremo di magnificarla, osservando la liberazione che Egli, effettivamente, ha realizzato , e, infine,  chiuderemo osservando il gran numero per i quali è stata realizzata questa redenzione, che nel nostro testo, guardate! vengono descritti come "molti".

I. In primo luogo vedremo che la redenzione di Cristo non fu una piccola cosa, se noi lo facciamo misurando, prima di tutto, i nostri peccati

Fratelli miei, guardate, per un momento, la cavità del pozzo da dove siete stati estratti, e la cava in cui siete stati lavorati. Voi, che siete stati lavati, e purificati e santificati, fate una pausa per un momento, e guardate indietro al passato stato della vostra ignoranza; i peccati nei quali indulgevate, i crimini nei quali siete stati frettolosi, la ribellione continua contro Dio in cui eravate abituati a vivere. Un peccato può rovinare un'anima per sempre, non è nel potere della mente umana di cogliere l'infinità di male che sonnecchia nelle viscere di un peccato solitario. Esiste una vera infinità di colpa formulata in una trasgressione contro la maestà dei Cieli. Se, poi, voi ed io abbiamo peccato, solo una volta, nient'altro che un'espiazione di infinito valore potrebbe mai lavare via il peccato e fare soddisfazione per esso. Ma è stata una volta sola che voi ed io abbiamo trasgredito?
No, fratelli miei, le nostre iniquità sono più numerose dei capelli del nostro capo, esse hanno potentemente prevalso contro di noi. Potremmo, nello stesso modo, cercare di enumerare la sabbia sulla riva del mare, o contare le gocce che nel loro insieme formano l'oceano, che tentare di contare le trasgressioni che hanno segnato la nostra vita. Ritorniamo alla nostra infanzia. Quanto presto abbiamo iniziato a peccare! Quanto abbiamo disubbidito ai nostri genitori, e anche allora abbiamo imparato a fare della nostra bocca una casa di bugie! Nella nostra infanzia, quanto eravamo pieni di lascivia e caparbietà! Testardi e storditi, abbiamo preferito la nostra via, sfuggendo via da tutte le restrinzioni che dei genitori pii misero su di noi. Né la nostra gioventù ci rese sobri. Selvaggiamente ci gettammo, molti di noi, nel bel mezzo della danza del peccato. Diventammo dei maestri di iniquità, non solo peccammo per noi stessi, ma insegnammo agli altri a peccare. E per quanto riguarda la vostra virilità, voi che siete entrati nel pieno della vita, sebbene possiate, anche, essere diventati, apparentemente, più sobri, affinché poteste essere, in qualche modo, liberati dalla dissipazione della vostra giovinezza, quanto poco, anche da uomini, siete divenuti migliori! A meno che la grazia sovrana di Dio ci abbia rinnovatI, non siamo migliori ora di come eravamo quando abbiamo iniziato, e anche se essa ha operato, abbiamo ancora peccati dai quali pentirci, e tutti noi dovremmo sdraiarci con le nostre bocche nella polvere, e gettarci cenere sulle nostre teste, e gridare: "Impuro! Impuro!"
E oh! voi che vi appoggiate stancamente al vostro personale, il sostegno della vostra vecchiaia, non avete voi dei peccati ancora aggrappati alle vostre vesti? Sono le vostre vite bianche come i capelli innevati che coronano il vostro capo? Non sentite ancora che la trasgressione insudicia la gonna della vostra veste, e deturpa il suo candore? Quanto spesso siete, ora, immersi nel fosso, finché i vostri vestiti non vi aborriscono! Gettate i vostri occhi sui sessanta, settanta, e ottant'anni, durante i quali Dio ha risparmiato le vostre vite, e dite se potete, anche solo per un momento,  pensare che sia possibile, che possiate numerare le vostre innumerevoli trasgressioni, o calcolare il peso dei crimini che avete commesso?
O voi stelle del Cielo! gli astronomi possono misurare la vostra distanza e dire la vostra altezza, ma o voi peccati del genere umano! voi superate ogni pensiero. O voi alte montagne! la casa della tempesta, il luogo di nascita della tempesta! l'uomo può scalare le vostre vette e stare con stupore sulle vostre nevi, ma voi colline del peccato! voi torreggiate più alte rispetto ai nostri pensieri. Voi voragini delle trasgressioni! voi siete più profonde di quanto la nostra immaginazione osi immergersi. Voi state accusandomi di calunniare la natura umana? E' perché voi non la conoscete. Se Dio avesse una volta sola manifestato il vostro cuore a voi stessi, voi mi testimoniereste, che fino ad ora sono molto lontano dall'esagerare, che le mie povere parole non riescono a descrivere la disperazione della nostra cattiveria. Oh! se potessimo, ognuno di noi,  guardare nei nostri cuori oggi, se i nostri occhi potessero essere voltati all'interno, in modo da vedere l'iniquità che è scolpita come con la punta del diamante sui nostri cuori di pietra, noi dovremmo poi dire al ministro, che in qualsiasi modo egli possa descrivere la disperazione della colpa, tuttavia non potrà in alcun modo superarla.
Quanto grande, quindi, amati, deve essere stato il riscatto di Cristo, quando Egli ci ha salvati da tutti questi peccati! Gli uomini per i quali Gesù morì, per quanto grandi fossero i loro peccati, quando credono, sono giustificati da tutte le loro trasgressioni. Anche se possono aver indugiato in ogni vizio e ogni lussuria che Satana potrebbe aver suggerito, e che la natura umana potesse compiere, eppure, una volta creduto, tutta la loro colpa è lavata via. Anno dopo anno possono essersi rivestiti di oscurità, fino a che il loro peccato è divenuto di doppio colore, ma, in un momento di fede, un momento trionfante di fiducia in Cristo, la grande redenzione toglie la colpa di numerosi anni. Anzi, di più, se fosse possibile da tutti i peccati che gli uomini hanno compiuti; la grande redenzione è del tutto sufficiente per prendere tutti questi peccati, e lavare il peccatore sino a renderlo più bianco della neve.
Oh! chi misurerà le altezze di tutta la sufficienza del Salvatore? In primo luogo, dirà quanto alto è il peccato, e, quindi, ricorderà che, come il diluvio di Noè è prevalso sulle cime delle montagne della terra, così il flusso della redenzione di Cristo prevale sulle cime delle montagne dei nostri peccati. Nei tribunali del Cielo ci sono, oggi, uomini che una volta erano assassini e ladri e ubriaconi, e fornicatori e bestemmiatori, e persecutori, ma essi sono stati lavati e sono stati santificati. Chiedete loro da dove è venuta la luminosità delle loro vesti, e dove hanno conseguito la loro purezza, e, con il respiro unito, vi diranno che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell'Agnello. O voi coscienze turbate! stanche e appensantite da quei pesanti carichi! O voi che gemete e soffrite a causa del peccato! la grande redenzione ora proclamata a voi è sufficiente per tutti i vostri desideri, e quand'anche i vostri numerosi peccati superassero in numero tutte le stelle che brillano in cielo, qui vi è un'espiazione fatta per tutti loro, un fiume che può straripare interamente su di loro, e portarli lontano da voi per sempre.
Questa, quindi, è la prima misura dell'espiazione, la grandezza della nostra colpa.

II. Ora, in secondo luogo, dobbiamo misurare la grande redenzione attraverso la severità della giustizia divina

"Dio è amore," amando da sempre, ma la mia prossima proposizione non interferisce affatto con questa affermazione. Dio è severamente giusto, inflessibilmente severo nei suoi rapporti con gli uomini. Il Dio della Bibbia non è il Dio di immaginazione di alcuni uomini, che pensa così poco del peccato, che passa sopra esso senza richiederne alcuna punizione. Egli non è il Dio degli uomini che immaginano che le nostre trasgressioni siano tali piccole cose, tali semplici peccatucci che il Dio del Cielo strizza loro l'occhio, e li subisce fino a lasciarli morire dimenticati. No, il Signore, il Dio di Israele, ha dichiarato che Lo riguardano, "Il Signore tuo Dio è un Dio geloso." E' Sua la dichiarazione: "Io non lascerò impunito il colpevole." e "L'anima che pecca, morirà."
Imparate, amici miei, a guardare a Dio, sia a quanto è severo nella Sua giustizia, come se non fosse amorevole, e sia a quanto è, altrettanto, amorevole come se non fosse severo. Il Suo amore non diminuisce la Sua giustizia, né la Sua giustizia, anche in minima parte, fa guerra al Suo amore. Le due cose sono collegate tra loro attraverso la dolcezza dell'espiazione di Cristo. Ma, segnatelo, noi non potremo mai comprendere la pienezza della redenzione finché non avremo, in primo luogo, colto la verità scritturale delll'immensa giustizia divina. Non vi sarà mai una parola mal detta, né un pensiero mal concepito, né un atto malvagio compiuto, per cui Dio non darà una punizione a qualcuno o ad un altro. Egli, o ha soddisfazione da voi, oppure da Cristo. Se non avete un'espiazione da portare per mezzo di Cristo, dovrete sempre essere pronti a pagare un debito che non potrete pagare, nella miseria eterna, perchè, come è certo che Dio è Dio, Egli presto abbandonerà la Sua Natura Divina che soffre per un peccato impunito, o per una particella di ribellione non rivendicata.
Voi potete dire che questo carattere di Dio è freddo, e rigido, e severo. Non posso aiutarvi su quello che dite di ciò, è comunque verità. Così è il Dio della Bibbia, e sebbene noi possiamo ripetere che è vero che Egli è amore, non è meno vero che Egli è sia pieno d'amore ma anche ripieno di giustizia, perchè ogni cosa buona si riunisce in Dio, e viene operata alla perfezione, poichè mentre l'amore  arriva a perfezionarne la bellezza, la giustizia giunge a perfezionare la severità della Sua fermezza. Egli non ha alcuna piega, nessuna deformità nel Suo carattere, nessun attributo così predominante da gettare un'ombra su l'altro. L'amore ha il suo pieno dominio, e la giustizia non ha un limite più ristretto rispetto al Suo amore. Oh! allora, amati, pensate a quanto grande deve essere stata la sostituzione di Cristo, quando essa ha soddisfatto Dio per tutti i peccati del Suo popolo.
Per il peccato dell'uomo, Dio esige la punizione eterna, e Dio ha preparato un Inferno nel quale Egli getta coloro che muoiono impenitenti. Oh! fratelli miei, potete immaginare quale deve essere stata la grandezza dell'espiazione, se ha costituito la sostituzione per tutta questa agonia che Dio avrebbe gettato su di noi, se non l'avesse riversata su Cristo. Guardate! guardate! guardate con occhio solenne attraverso le ombre che ci separano dal mondo degli spiriti, e vedete quella casa di miseria che gli uomini chiamano Inferno!Voi non potete resistere allo spettacolo. Ricordate che in quel luogo ci sono spiriti che in perpetuo pagheranno il loro debito con la giustizia divina, ma sebbene alcuni di loro siano stati, in questi 4000 anni, soffocati nella fiamma, essi non sono più vicini alla fine di quando hanno iniziato, e quando diecimila stagioni, 10 mila anni saranno trascorsi, essi non  avranno dato più soddisfazione a Dio, per la loro colpa, rispetto a quanto l'abbiano data fino a quel momento.
E ora potete cogliere il pensiero della grandezza della mediazione del vostro Salvatore, quando Egli pagò il vostro debito, l'ha pagato tutto in una volta, così che ora non rimane neanche un centesimo del debito dovuto dal popolo di Cristo al loro Dio, tranne un debito di amore. Alla giustizia il credente non deve nulla, sebbene egli dovesse, in origine, così tanto che l'eternità non sarebbe stata abbastanza lunga per rendere sufficiente il pagamento di esso, eppure, in un unico momento, Cristo ha pagato tutto, così che l'uomo che crede è pienamente giustificato da ogni colpa, e liberato da ogni punizione, attraverso quello che Gesù ha fatto. Pensate voi, allora, a quanto grande sia stata la Sua espiazione se Egli ha fatto tutto questo.
Devo proprio fare una pausa a questo punto, e pronunciare un'altra frase. Ci sono momenti in cui Dio Spirito Santo mostra agli uomini la severità della giustizia nelle loro coscienze. C'è un uomo qui oggi a cui è stato appena tagliato il cuore con un senso di peccato. Una volta era un uomo libero, un libertino, in schiavitù verso nessuno, ma ora la freccia del Signore si è infilata rapida nel suo cuore, e lui è giunto sotto una schiavitù peggiore di quella d'Egitto. Lo vedo oggi, che mi racconta che il suo senso di colpa lo perseguita ovunque. Lo schiavo Nero, guidato dalla stella polare, può sfuggire i vincoli crudeli del suo padrone e raggiungere un'altra terra dove può essere libero, ma quest'uomo si sente che se dovesse vagare sopra l'intera vastità del mondo non potrebbe riuscire a sfuggire al suo senso di colpa. Colui che è stato legato con molti ferri, può ancora trovare una lima che lo può sciogliere e mettere in libertà, ma quest'uomo vi dice che ha tentato con preghiere e lacrime e buone opere, ma non può sfuggire ai ceppi del suo polso, egli si sente sempre come un peccatore perduto, e l'emancipazione, facendo egli ciò che può fare, gli sembra impossibile. Il prigioniero nelle segrete, a volte, è libero nei pensieri, anche se non nel corpo, attraverso le sue mura segrete il suo spirito balza e vola alle stelle, libero come l'aquila che non è schiava di nessuno. Ma questo uomo è schiavo nei suoi pensieri, lui non riesce ad averne uno luminoso, neanche un pensiero felice. La sua anima è abbattuta dentro di lui, il ferro è entrato nel suo spirito, ed è dolorosamente afflitto. Il prigioniero a volte dimentica la sua schiavitù nel sonno, ma quest'uomo non riesce a dormire, di notte sogna l'inferno,  di giorno gli sembra di sentirlo, lui sopporta una fornace ardente di fuoco nel suo cuore, e fa quello che può perchè non può placarla. Egli è stato confermato, è stato battezzato, egli prende il sacramento, frequenta una chiesa o frequenta una cappella, egli considera ogni categoria e obbedisce ogni canone, ma il fuoco brucia comunque. Egli dà il suo denaro ai poveri,  è pronto a dare il suo corpo per essere bruciato, nutre gli affamati, visita il malato, veste l'ignudo, ma il fuoco brucia comunque, egli fa ciò che può ma non può placarla. O, figlio della stanchezza e del dolore, questa che tu senti è la giustizia di Dio in pieno perseguimento di te stesso, sii felice tu che provi questo, perchè ora è a te che io predico questo glorioso Vangelo del Dio benedetto.
Tu sei l'uomo per il quale Gesù Cristo è morto, per te Egli ha soddisfatta la giustizia severa, e ora tutto quello che devi fare per ottenere la pace della coscienza, è solo dire al tuo avversario che ti insegue, "Guarda qui! Cristo morì per me, le mie buone opere non ti fermerebbero, le mie lacrime non potrebbero placarti ma guarda lì! lì sta la croce, lì è appeso il Dio sanguinante! Senti la Sua morte gridare nel vederlo morire! non sei soddisfatto adesso?" E quando tu avrai fatto questo, tu avrai la pace di Dio che sopravvanza ogni intelligenza, che terrà il tuo cuore e la mente attraverso Gesù Cristo tuo Signore, e allora tu conoscerai la grandezza della Sua espiazione.

III. In terzo luogo, possiamo misurare la grandezza della Redenzione di Cristo dal prezzo che ha pagato

E 'impossibile per noi sapere quanto grandi furono gli spasimi del nostro Salvatore, ma tuttavia qualche scorcio di loro ci offrirà una piccola idea della grandezza del prezzo che Egli pagò per noi. O Gesù, chi descriverà la tua agonia?

"Venite voi tutte primavere,
Dimorate nella mia mente e negli occhi,
venite, nuvole e pioggia!
Il mio dolore necessita di ogni cosa bagnata,
Che la natura ha prodotto.
Lasciate che ogni mia vena
Risucchi un fiume per rifornire i miei occhi,
I miei stanchi occhi piangenti,
troppo secchi per me,
A meno che non ricevano nuovi condotti, nuovi rifornimenti,
Per versarli fuori, e con il mio stato convenire."

O Gesù! fosti sofferente dalla tua nascita, un uomo di dolori e di conoscenza del dolore. Le tue sofferenze caddero su di te in una doccia perpetua, fino all'ultima terribile ora di oscurità. Allora non in una doccia, ma in una nuvola, un torrente, una cataratta di dolore, le tue angosce furono scaraventate sopra te.
Lo vediamo laggiù! E 'una notte di gelo e freddo, ma Egli è all'aperto. E' notte, Egli non dorme, ma è in preghiera. Ascoltate i Suoi gemiti! Ha mai l'uomo combattuto come Egli combatte? Andate a guardate nel Suo volto! Fu mai raffigurata tale sofferenza su di un volto mortale come potete contemplare lì? Ascoltate le Sue parole: "La mia anima è triste fino alla morte." Egli si alza: vieno preso dai traditori ed è trascinato via. Facciamo un passo verso il luogo in cui, solo poco prima, era impegnato nell'agonia. O Dio! e cos'è questo che vediamo? Cos'è questo che macchia la terra? E' sangue! Da dove è venuto? Egli aveva qualche ferita che trasudava di fresco attraverso la Sua lotta atroce? Ah! no. "Egli suda, grosse gocce di sangue, che cadono a terra." O agonie, che superate la parola con la quale vi chiamiamo! O sofferenze che non possono essere descritte dalle parole! Questo è l'inizio, questa è l'apertura della tragedia. SeguiLo tristemente, tu chiesa dolente, per assistere alla consumazione di ciò. Egli deve correre attraverso le strade, per prima cosa, Egli viene trascinato, da un banco di imputato ad un altro, Egli è gettato e condannato davanti al Sinedrio; Egli è schernito da Erode, Egli è provato da Pilato. La sua sentenza viene  pronunciata, "Sia crocifisso!" Ed ora la tragedia giunge al suo culmine. La Sua schiena è denudata, Egli viene legato alla bassa colonna romana, il flagello sanguinoso scava solchi sulla schiena, e  con un unico flusso di sangue La Sua schiena è rossa, un abito color cremisi che Lo proclama imperatore della miseria. Viene portato nella stanza di guardia, i Suoi occhi sono bendati, ed allora Lo schiaffeggiano, e dicono: "Profetizza chi era che ti colpiva?"Sputano sul Suo viso, intrecciano una corona di spine, premono le Sue tempie con essa, Lo rivestono con un mantello di porpora, piegano le loro ginocchia, per prenderlo in giro. Tutto silenzioso Egli siede, non risponde una parola. "Quando fu oltraggiato, non rispose", ma si rimette a Colui che era venuto a servire. E poi Lo prendono, e con molti scherni e insulti Lo conducono, dal luogo in cui si trova, di fretta per le strade.  Emaciato dal digiuno continuo, e abbattuto dall'agonia dello spirito, inciampa sotto la Sua croce. Figlie di Gerusalemme! Lui sviene nelle vostre strade. Essi Lo rialzano, hanno posto la croce sulle spalle di un altro, e sollecitano la Sua con la punta delle lance, finché alla fine raggiunge il monte del giudizio. Rozzi soldati Lo prendono e Lo gettano sulla schiena, la traversa di legno è disposta  sotto di Lui, le Sue braccia vengono tese fino a raggiungere la distanza necessaria, poi vengono afferrate dai chiodi; quattro martelli, in un unico momento,  spingono quattro chiodi attraverso le parti più tenere del Suo corpo, e lì, Egli giace sul Suo proprio luogo di esecuzione per morire sulla Sua croce. E non è ancora finita. La croce viene sollevata da parte dei rozzi soldati. E' stata preparata una buca. Viene posta al suo posto: viene riempita la buca con la terra, e viene posizionata. Ma guardate gli arti del Salvatore, il modo in cui fremono! Ogni osso è stato posto fuori del giunto da parte del precipitare della croce in quello zoccolo! Quanto piange! Come sospira! Come singhiozza! O meglio, ancora di più,  udite come, alla fine, Egli urla nell'agonia, "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" O sole, non c'è da stupirsi che tu abbia chiuso il tuo occhio, e non abbia potuto più guardare un atto così crudele! O rocce! non c'è da meravigliarsi che abbiate fatto sciogliere e stracciare i vostri cuori con comprensione, quando il Creatore morì! Mai l'uomo ha sofferto come quest'uomo soffrì, anche la stessa morte cedette, e molti di coloro che erano stati nelle loro tombe sorsero e vennero in città. Questo, però,  non è altro che l'esteriore. Credetemi, fratelli, l'interno era di gran lunga peggiore. Quello che il nostro Salvatore soffriva nel Suo corpo non era niente in confronto a ciò che Egli sopportò nella Sua anima.
Non potete immaginare, e non posso aiutarvi a immaginare, quello che sopportò dentro di Lui. Si supponga per un momento, per ripetere una frase che ho usato spesso, si supponga di un uomo che è passato nell'Inferno, supponete che tutti i suoi tormenti eterni possano essere stati tutti portati in un'unica ora, e poi supponete che ciò possa essere stato moltiplicato per l'intero numero dei salvati, che è un numero oltre tutte le numerazioni umane. Ora potete pensare a quale ampio aggregato di miseria vi potesse essere  nelle sofferenze di tutto il popolo di Dio, se fossero stati puniti per tutta l'eternità? Ricordatevi che Cristo ha dovuto subire l'equivalente di tutti gli inferni di tutti i Suoi redenti. Non potrò mai esprimere questo pensiero, attraverso un modo migliore, che usando queste parole, spesso ripetute: sembrò come se l'Inferno venisse messo nella Suo calice; Egli l'afferrò, e, "In uno enorme disegno d'amore, bevve dannazione pura". In modo che non rimanesse mai più nulla da sopportare di tutte le pene e le miserie dell'Inferno per il Suo popolo. Io non dico che soffrì nello stesso modo, ma dovette sopportare l'equivalente di tutto questo, e dovette dare a Dio soddisfazione per tutti i peccati del Suo popolo, di conseguenza Gli venne dato l'equivalente per tutti i loro castighi. Ora voi potete immaginare, siete in grado di immaginare la grande redenzione del nostro Signore Gesù Cristo?

IV. Sarò molto breve circa il testo successivo. La quarta via per misurare le agonie del Salvatore è questa: noi dobbiamo calcolarle attraverso la redenzione GLORIOSA CHE EGLI HA EFFETTUATO

Sorgete, credenti, alzatevi nel vostro posto, e questo giorno attestate la grandezza di ciò che il Signore ha fatto per voi! Lasciatemi dire questo per voi. Vi dirò la vostra esperienza e la mia d'un fiato. Una volta la mia anima era carica di peccato, mi ero rivoltato contro Dio, e  avevo trasgredito gravemente. I terrori della pistola della legge mi avevano preso di mira, i morsi della condanna mi avevano afferrato. Ho visto me stesso colpevole. Ho guardato al Cielo, e ho visto un Dio adirato che aveva giurato di punirmi, ho guardato sotto di me e ho visto l'Inferno che spalancava la bocca pronto a divorarmi. Ho cercato attraverso le buone opere di soddisfare la mia coscienza, ma invano, ho tentato attraverso la partecipazione alle cerimonie religiose di placare le pene che sentivo dentro, ma tutto senza effetto. La mia anima era oppressa dalla tristezza, quasi fino alla morte. Avrei potuto dire con l'antico tono luttuoso, "La mia anima ha scelto di soffocare e di morire piuttosto che vivere." Questa era la grande domanda che mi lasciava sempre perplesso: "Ho peccato, Dio deve punirmi, come può essere giusto se non lo farà? Quindi, poiché Egli è giusto, cosa ne sarà di me?" Alla fine i miei occhi si volsero a quella parola dolce che dice: "Il sangue di Gesù, Suo Figlio purifica da ogni peccato." Ho portato quel testo nella mia camera, mi sono seduto lì e ho meditato. Ho visto uno appeso su una croce. Era il mio Signore Gesù. C'era la corona di spine, e c'erano gli emblemi di una sofferenza ineguagliabile e senza pari. Ho guardato su di Lui, e i miei pensieri hanno ricordato che la parola dice: "Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù é venuto nel mondo per salvare i peccatori." Allora ho detto, dentro di me, "Quest' uomo è morto per i peccatori? Io sono un peccatore. Allora Egli è morto per me. Quelli per i quali è morto Egli salverà. Egli è morto per i peccatori, io sono un peccatore, Egli è morto per me., Egli mi salverà." La mia anima ha invocato questa verità. Ho guardato a Lui, e così io "ho osservato il fluire della Sua anima redimere il mio sangue", il mio spirito si è rallegrato, perciò io posso dire,

"Nulla nelle mie mani io porto,
semplicemente alla croce io mi aggrappo
Guardo a Lui nudo per vestirmi,
Indifeso vado a Lui per grazia!
Nero, io a questa fontana volo,
Lavami, Salvatore, o io muoio! "

E ora, credenti, voi racconterete il resto. Nel momento in cui avete creduto, il vostro peso è scivolato via dalla vostra spalla, e voi siete divenuti leggeri come l'aria. Invece di tenebre avete avuto luce, invece di indumenti pesanti avete avuto vestiti di lode. Chi potrà raccontare la vostra gioia da allora? Avete cantato inni sulla terra dei Cieli, e nella vostra anima pacifica avete anticipato il sabato eterno dei redenti. Poiché avete creduto siete entrati nel riposo. Sì, ditelo al vasto mondo di sopra, che quelli che credono, per la morte di Gesù sono giustificati da tutte le cose, dalle quali non potevano essere liberati attraverso le opere della legge. Ditelo nel Cielo, che nessuno può accusare gli eletti di Dio. Ditelo sulla terra, che i redenti di Dio sono liberi dal peccato agli occhi dell'Eterno. Ditelo anche all'Inferno, che gli eletti di Dio non vi potranno mai venire, perché Cristo è per loro che morì, e chi è colui che li condannerà?

V. Io mi sono affrettato su quello che descritto, per arrivare all'ultimo punto, che è il più dolce di tutti

Gesù Cristo, ci è stato detto nel nostro testo, venne nel mondo "per dare la sua vita in riscatto per molti". La grandezza della redenzione di Cristo può essere misurata tramite la portata del disegno di essa. Egli diede la sua vita "in riscatto per molti". Ora devo tornare, nuovamente, a quel punto, già discusso. Ci viene spesso detto (intendo a quelli di noi che sono comunemente soprannominati con il titolo di calvinisti, e noi non proviamo affatto vergogna per questo; noi pensiamo che Calvino, dopo tutto, conosceva, anche privo di ispirazione, molto di più sul Vangelo, che quasi tutti gli uomini che sono mai esistiti),  ci viene spesso detto che noi limitiamo l'espiazione di Cristo perché diciamo che Cristo non ha dato soddisfazione a tutti gli uomini o che non tutti gli uomini sarebbero salvati. Ora la nostra risposta a questo è che, invece, sono i nostri oppositori che la limitano: noi no. Gli Arminiani dicono Cristo è morto per ogni uomo. Chiedete loro cosa intendono per questo. "Cristo morì così da assicurare la salvezza di tutti gli uomini?"  Essi dicono: "No, certamente no." Poniamo loro la prossima domanda, "Cristo morì così da assicurare la salvezza di ogni uomo in particolare?" Essi rispondono "No." Sono obbligati ad ammettere questo, qualora siano coerenti.Essi dicono: "No, Cristo è morto affinchè ogni uomo possa essere salvato se...", e poi proseguono con determinate condizioni di salvezza. Chiediamo, allora, ritornando alla vecchia domanda, "Cristo morì, in modo da garantire, oltre ogni dubbio,  la salvezza a qualcuno, vero?  Loro devono rispondere "No", sono obbligati a dire così, perchè credono che persino dopo che un uomo è stato perdonato, egli possa ancora cadere in disgrazia, e perire. Ora, chi è che limita la morte di Cristo? Ma loro. Loro dicono che Cristo non morì in modo da assicurare infallibilmente la salvezza di qualcuno. Loro dicono, "Chiediamo le vostre scuse, quando dite che limitiamo la morte di Cristo." Noi rispondiamo: "No, miei cari signori,  siete voi a doverle fare. Noi diciamo che Cristo, poiché, morì, ha infallibilmente assicurato la salvezza di una moltitudine che nessun uomo può contare, e che attraverso la morte di Cristo, può, non solo, essere salvata ma che viene salvata, deve essere salvata, e non può, per nessuna ragione, correre il rischio di essere tutt'altro che salvata. Siete invitati a pentirvi, siete tenuti ad essere sinceri. Noi non rinunceremo mai alla nostra verità per interesse." Ora, carissimi, quando sentite qualcuno ridere o schernire la redenzione limitata, potete dirgli tutto questo.
L'espiazione generale è come un grande ponte con solo metà di un arcata, essa non attraversa  il fiume: essa si professa solo per arrivare a metà strada, ma non assicura la salvezza di nessuno. Ora, preferirei, piuttosto, mettere il piede su un ponte stretto come l'Hungerford, che passa attraverso tutta la strada,  piuttosto che su un ponte che è grande come il mondo, ma che non attraversa tutto il flusso del torrente. Mi hanno detto che è mio dovere dire che tutti gli uomini sono stati redenti, e mi è stato detto che c'è un mandato scritturale per questo: "Il quale ha dato se stesso in riscatto per tutti, per essere testimoniato a tempo debito." Ora, questo assomiglia molto, veramente molto all'argomento proprio sull'altro lato della questione. Per esempio, guardate qui. "Ecco, il mondo gli va dietro." Poteva tutto il mondo andare dietro a Cristo? "Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la regione adiacente il Giordano accorrevano a lui, ed erano battezzati da lui nel Giordano, confessando i loro peccati." Era tutta la Giudea e tutta Gerusalemme che veniva battezzata nel Giordano? "Noi sappiamo che siamo da Dio e che tutto il mondo giace nel maligno." "Tutto il mondo" significa ognuno? Se sì, come è possibile allora che ci siano alcuni che sono di Dio? Le parole "mondo" e "tutti" sono usate in sette o otto casi nella Scrittura, ed è molto raro che "tutti" significhi tutte le persone, prese individualmenteQueste parole sono, generalmente, utilizzate per indicare che Cristo ha redento alcuni di ogni genere, alcuni ebrei, alcuni gentili, un ricco, un povero, e non ha limitato la sua redenzione o all'Ebreo o al Gentile. Lasciando la controversia, tuttavia, vorrei che ora rispondeste a una domanda. Ditemi, allora, signori, per chi, dunque, Cristo morì? Volete rispondermi ad una domanda o due, e vi dirò se Egli morì per voi. Volete un Salvatore? Pensate che necessitate di un Salvatore? Siete, questa mattina, consapevoli del peccato? Lo Spirito Santo vi ha insegnato che siete perduti? Allora Cristo è morto per voi e voi sarete salvati. Siete, questa mattina, consapevoli che non avete alcuna speranza nel mondo all'infuori di Cristo? Pensate che non potete, tramite voi stessi, essere in grado di offrire un'espiazione che possa soddisfare la giustizia di Dio? Avete rinunciato ad ogni fiducia in voi stessi? E potete dire, piegati in ginocchio, "Signore, salvami, o io perirò"? Cristo morì per voi. Se state dicendo, questa mattina, "Io sono così buono come dovrei essere, io posso andare in cielo attraverso le mie buone opere", allora, ricordate che la Scrittura dice di Gesù: "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori al pentimento". Finché siete in questo stato non ho nessuna espiazione da predicarvi . Ma se questa mattina vi sentite in colpa, miserabili, consapevoli della vostra colpa, e siete pronti a prendere Cristo per essere il vostro unico Salvatore, non solo posso dirvi che potete essere salvati, ma quello che è ancora meglio, che sarete salvati. Quando siete spogliati di ogni cosa, ma sperate in Cristo, quando siete preparati a venire a mani vuote e prendere Cristo per essere il vostro tutto, e per essere voi stessi niente di niente, allora potete guardare a Cristo e potete dire, "Tu caro, Tu sanguinante Agnello di Dio! i Tuoi dolori sono stati sopportati per me! attraverso le Tue ferite sono guarito, e per mezzo delle Tue sofferenze io sono perdonato." E allora vedrete che otterrete la pace della mente, perché se Cristo è morto per voi, non potete essere perduti. Dio non punirà due volte per una stessa cosa. Se Dio punì Cristo per il peccato, Egli non punirà voi.
"Come pagamento, la giustizia di Dio non può pretendere, prima il sangue del garante, a portata di mano, e poi di nuovo il mio." Possiamo, oggi, se crediamo in Cristo, marciare verso il trono di Dio, stare lì, e se viene detto: "Sei tu colpevole?" possiamo affermare: "Sì, sono colpevole". Ma se la domanda viene posta così "Cosa hai da dire perché non dovresti essere punito per la tua colpa?" Noi possiamo rispondere, "Grande Dio, la Tua giustizia e il Tuo amore sono due garanzie che Tu non ci farai punire per il peccato, perché se Tu punisti, al nostro posto, Cristo per il peccato,  come potresti, allora, Tu essere giusto, e allo stesso tempo, essere Dio, se Tu punisti Cristo il sostituto, e poi dopo, punisci, ugualmente l'uomo?"
La vostra unica domanda è: "Cristo morì per me?" E l'unica risposta che possiamo dare è, "Questa parola è sicura e degna di essere pienamente accettata, che Cristo Gesú è venuto nel mondo per salvare i peccatori."Potete scrivere il vostro nome tra i peccatori, non tra i peccatori gratuiti, ma tra quelli che sentono il loro stato, lo deplorano, sofffrono per esso, e cercano misericordia a causa di esso? Siete dei peccatori che lo sentono, che lo sanno, che professano che sono stati, ora, invitati a credere che Gesù Cristo è morto per voi, perché voi siete dei peccatori? Se lo siete, allora siete invitati a gettarvi su questa grande roccia inamovibile, e a trovare sicurezza eterna nel Signore Gesù Cristo. Amen.
Spurgeon


 

Traduzione a cura di Consapevoli nella Parola




" Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: "Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo.""
(Matteo 25:34)

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domenica 16 marzo 2014

La fine dei peccatori


"Finché non sono entrato nel santuario di Dio, e non ho considerata la fine di costoro. Certo, tu li metti in luoghi sdrucciolevoli, tu li fai cadere in rovina."(Salmo 73:17-18)
La mancanza di comprensione ha distrutto molti. Il pozzo buio dell'ignoranza ha travolto le sue migliaia. Dove la mancanza di comprensione non è sufficiente ad uccidere, è stata in grado di ferire seriamente. La mancanza di comprensione sulla verità dottrinale, la condotta provvidenziale, o l'esperienza interiore, hanno spesso provocato al popolo di Dio una grande quantità di perplessità e di dolore,  gran parte del quale avrebbe potuto essere evitata se si fosse stati più attenti a considerare e a comprendere le vie del Signore. Fratelli miei, se i nostri occhi sono deboli, e il nostro cuore smemorato quanto alle cose eterne, noi saremo molto dibattuti e tormentati nella mente, come fu Davide quando non capiva la fine del peccatore, perché effettivamente è un grande mistero per la ragione ordinaria vedere prosperare e coccolare gli empi, mentre i giusti vengono castigati e afflitti.  
Vediamo, comunque, che in seguuito riceviamo una chiara comprensione per quanto riguarda la morte, il giudizio e la condanna del peccatore orgoglioso, una volta che le nostre sofferenze e i nostri sospetti vengono rimossi, e la petulanza dà luogo alla gratitudine. Vedete il bue sfilare per le strade ricoperte di ghirlande, che si risente per il suo destino quando si ricorda dell'ascia e dell'altare? Il bambino potrebbe non vedere altro che i fiori, tuttavia è da uomo intendere che nessun ornamento infantile  può celare la miseria della vittima. Il posto migliore nel quale essere istruiti con sapienza celeste è il santuario di Dio. Fino a quando Davide non andò lì fu avvolto da una nebbia, tuttavia entrando attraverso i portali sacri, si trovò sulla sommità di una montagna, e le nuvole fluttuarono lontano sotto i suoi piedi. 
Voi mi chiedete cosa avrebbe potuto esserci nell'antico santuario che poteva illuminare  Davide su come sarebbe stata la fine degli empi. Può essere, fratelli miei, che mentre egli sedeva davanti al Signore in preghiera, il suo spirito ebbe una tale comunione con il Dio invisibile, che egli vide dentro le cose invisibili, e vide, come in una visione aperta, il destino ultimo dei senza grazia; oppure può essere che i canti sacri della congregazione di Israele avessero predetto il rovesciamento dei nemici di dell'Eterno e agitato l'anima reale. Forse in quel santo giorno i sacerdoti lessero, nelle esigue pagine dell'opera scritta in seguito,  qualche storia antica, che, ad esempio, riportò la memoria del Salmista alle sue stagioni più felici. 
Può  essere che narrassero alle orecchie del popolo gli anni successivi al diluvio, e la morte universale che  spazzò via un mondo di peccatori, verso le loro prigioni eterne per mezzo di un diluvio di ira, oppure può essere che leggessero qualcosa concernente Sodoma e Gomorra, e la pioggia di fuoco che  consumò completamente  le città di pianura. Non è impossibile  che il tema della meditazione guidasse il devoto monarca a tornare indietro verso le piaghe d'Egitto, e al giorno della vendetta del Signore, quando Egli sommerse l'orgoglioso Faraone e il suo esercito nel bel mezzo del Mar Rosso. Il libro delle guerre del Signore è ricco di documenti importanti, tutti chiaramente rivelatori che la mano destra del Signore prima o poi annienta tutti i suoi nemici. 
Probabilmente quando Davide andò nel santuario di Dio, la Legge venne letta nelle sue orecchie. Egli udì le benedizioni per l'obbedienza, le maledizioni per la ribellione, e mentre ascoltava i roboanti anatemi della legge che non maledicono mai nessuno invano, può essere che disse: "Ora io comprendo la loro fine."Sicuramente una dovuta stima della legge di Dio, e della giustizia, che mantiene sempre la propria dignità, chiarirà tutte le paure concernenti  l'ultima via d'uscita dei malvagi. Tale legge e tale giudice non permettono il minimo sospetto che il peccato  possa prosperare per sempre. 
Inoltre, fratelli, Davide  non avrebbe potuto salire al santuario, senza la testimonianza di un sacrificio, e quando vide il coltello sollevato e guidato nella gola della vittima,  e capì che egli stesso era stato preservato dalla distruzione attraverso le sofferenze di un sostituto, rappresentato da quell'agnello, potrebbe aver compreso che i malvagi, non avendo tale sacrificio su cui confidare, devono essere condotti come pecore al macello, e come il torello viene abbattuto dall'ascia, così bisogna che essi siano completamente distrutti.  Attraverso alcuni di questi strumenti, mediante la vista del sacrificio, o mediante le sue meditazioni, o attraverso la lettura della parola e le esposizioni date da profeti o dai sacerdoti nel santuario, fu proprio nella casa di Dio, che egli apprese la fine del malvagio. Confido, amati, se vi manca la comprensione in tutte le questioni spirituali, che andrete alla casa del Signore per chiederla nel Suo tempio. 
La parola di Dio è per noi come l'Urim e il Thummim del Sommo Sacerdote, la preghiera chiede consiglio alla mano del Signore, e spesso il labbro del ministro è l'oracolo di Dio per i nostri cuori. Se siete, in qualunque momento, irritati, perché la Provvidenza sembra trattare con indulgenza il vile, e duramente voi, venite nel posto dove la preghiera suole essere fatta, e mentre apprenderete la giustizia di Dio, e il rovesciamento che Egli certamente porterà sull' impenitente, voi andrete nelle vostre case placati nella mente e disciplinati nello spirito.Possiate cantare come il dottor Watts dice:

"Ho visto l'ascesa degli empi, 
E sentito il mio cuore lagnarsi, 
Mentre gli sciocchi arroganti, con gli occhi sprezzanti, 
In vesti d'onore splendono. 
I tumulti del mio pensiero 
Mi tengono sospeso nell'oscurità, 

Fino alla Tua casa i miei piedi sono stati portati, 
Per conoscere là la Tua giustizia . 
La Tua parola con luce e potenza 
rettificò i miei errori; 
Io prima avevo visto la vita del peccatore , 
Ma qui ho appreso la loro fine." 

Questa mattina abbiamo scelto il nostro soggetto per molti scopi, tuttavia soprattutto con il desiderio ansioso che noi si possa vincere anime per Cristo, affinché si possa vedere una festa del raccolto alla fine dell'anno; che questo possa essere il migliore dei giorni per molti, il compleanno di molte anime immortali. 

L'onere del Signore appesantisce la mia anima questa mattina, il mio cuore è così pieno che scoppia persino dell'agonia del desiderio che i peccatori possano essere salvati. O Signore esponi il tuo braccio questo giorno, persino in questo giorno. 

In ampliamento al nostro tema solenne, in primo luogo, vedremo di capire la fine del peccatore, in secondo luogo, cercheremo di mettere a profitto la nostra comprensione di essa, in terzo luogo, dopo aver ricevuto questa comprensione, ansiosamente e sinceramente vi informerò su quale deve essere questa fine, se non si ravvedono.

 I. In primo luogo, quindi, raccogliendo tutte le competenze della nostra mente e del pensiero, ci sforzemo di comprendere la fine del peccatore. Lasciatemi provarla per voi.
 
La fine del peccatore, come la fine di ogni altro uomo in questo mondo, è la morte. Quando egli muore, può essere, che muoia dolcemente, perché spesso una coscienza inaridita dà una tranquillità di stoltezza, proprio come un perdono completo dei peccati dà una tranquillità di riposo perfetto. Essi parlano dell'altro mondo, come se non ne avessero alcun timore; essi parlano di alzarsi in piedi davanti a Dio, come se non avessero alcuna trasgressione. "Come pecore essi vengono deposti nella tomba", "Si è addormentato come un bambino", dicono i suoi amici, ed altri esclamano: "Era così felice, che doveva essere un santo". Ah! questo costituisce soltanto la loro fine apparente. Dio conosce quello che è il riposo mortale dei peccatori,  solo una calma terribile che annuncia l'uragano eterno. Il sole tramonta in colori luminosi, però oh,  l'oscurità della nera notte tempestosa. Le acque lampeggiano come argento appena l'anima scende nel loro seno, ma  chi potrà raccontare gli orrori decuplicati che si assemblano nei loro abissi terribili.
Frequentemente, d'altro canto, la morte degli empi non è neanche così pacifica. Non sempre è possibile per l'ipocrita portare a termine la sua partita fino alla fine, la maschera scivola via troppo presto e la coscienza dice la verità. Anche in questo mondo, per alcuni uomini, la tempesta dell'ira eterna inizia a colpire  l'anima prima che essa lasci il rifugio del corpo. Ah, allora, le grida, i gemiti! Quali terribili presentimenti in quegli spiriti inquieti!Quali visioni di giudizio! Quali sguardi ansiosi verso la mezzanotte del futuro esilio e rovina! 
Ah, allora i desideri ardenti, dopo un arco di vita più o meno lungo, il non potersi aggrappare a nulla, per le possibilità spoglie di speranza. Possano le vostre orecchie essere risparmiate dal grido terribile dello spirito quando ci si sente afferrati dalla mano invisibile e trascinati verso il basso al proprio destino certo. Fatemi essere rinchiuso in carcere per mesi e anni piuttosto che trovarmi con la morte nel letto così come ho io stesso appena testimoniato. Essi hanno scritto il loro ricordo sul mio giovane cuore, le cicatrici delle ferite che mi hanno dato ci sono ancora. Perché i volti di alcuni uomini, come specchi, riflettono le fiamme dell'inferno, mentre ancora vivono. Tutto questo, comunque, è, tuttavia, di secondaria importanza rispetto a quello che segue la morte. Per l'empio vi è un significato terribile in questo versetto dell'Apocalisse: "E io vidi, ed ecco un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava aveva nome la Morte, e dietro ad essa veniva l'Inferno."Un guaio è passato, ma ci sono altri guai a venire. Se la morte fosse tutto, non sarei qui questa mattina, perchè poco importerebbe in quale modo un uomo muore, se non fosse che egli vivrà di nuovo. La morte del peccatore è la morte di tutto quello in cui lui ha preso delizia. 
Nessuna coppa di ubriachezza per te ancora una volta, nessuna viola, nessun liuto, nessun suono di musica, non più la danza allegra, non più la canzone lasciva ad alta voce, nessuna compagnia gioviale, nessuna bestemmia ad alta voce; tutte queste cose se ne sono andate per sempre. Uomo ricco, la tua veste di porpora è stata strappata via da te, i giochi rossi delle fiamme saranno il tuo mantello. Dove sono ora i tuoi bissi, poiché  la tua nudità viene così rivelata a tua vergogna e disprezzo? Dove sono ora le tue tavolate delicate, O Tu che mangiavi pietanze sontuose ogni giorno? Le tue labbra riarse desidereranno ardentemente e invano il cadere di una goccia benedetta per raffreddare la tua lingua. Dove sono ora le tue ricchezze, O tu ricco stolto? I tuoi granai sono  stati infatti abbattuti, il tuo grano, il tuo vino, il tuo olio sono svaniti come un sogno, e tu sei povero davvero, sfortunato con una profondità di miseria come i cani che leccavano Lazzaro senza averlo mai conosciuto. La morte toglie ogni piacere dal senza grazia. Essa toglie dal suo occhio, dal suo orecchio, dalla sua mano, dal suo cuore, tutto ciò che potrebbe concedergli conforto. I crudeli Moabiti della morte devono abbattere ogni fiero albero di speranza, e riempire con enormi pietre ogni bene di conforto, perchè là non rimarrà più nulla per lo spirito, ma solo un deserto desolato, arido di ogni gioia e speranza, che l'anima deve attraversare con piedi stanchi per sempre! 
Neppure questo è tutto. Cerchiamo di comprendere la loro fine ancora più da lontano. Non appena il peccatore che è morto si trova davanti alla sbarra di Dio nel suo stato disincarnato. Quello spirito impuro si trova davanti all'occhio ardente di Dio. Le sue azioni sono ben note a lui stesso, non ha bisogno di alcuna apertura dei grandi libri finora. Un movimento del dito eterno gli ordina di andare per la sua strada. Dove può andare? Esso non osa salire verso il cielo, non vi è che una sola strada aperta: affondare nel suo luogo stabilito. L'aspettativa del futuro tormento affliggerà l'anima con un inferno acceso da se stessa, la coscienza diviene immortale,  e sarà continuamente rosa dal verme. 
La coscienza, vi dico, grida nelle anime degli uomini, "Ora dove sei? Sei perduto, e questa tua perdita di te stesso, tu l'hai fatta ricadere su di te. Tu non sei ancora giudicato", dice la coscienza, "eppure tu sei perduto, quando quei libri verranno aperti, tu sai che le loro registrazioni ti condanneranno. "La memoria si sveglia e conferma la voce della coscienza,  "E' vero", essa dice: "E' vero". Ora l'anima ricorda i suoi mille difetti e crimini. Il giudizio scuote anche via il suo torpore, sostiene le sue bilance, e rammenta all'uomo che la coscienza proclamò di non fare il male. La speranza è stata sconfitta verso il basso, tuttavia tutte le paure sono vive e piene di vigore, e come serpenti dalle cento teste pungono il cuore fino in fondo. Il cuore è prostrato sotto timori innumerevoli e geme dentro di sé: "La terribile tromba presto suonerà, il mio corpo risorgerà, e io dovrò soffrire sia nel corpo che nell'anima per tutte le mie malefatte, non c'è speranza per me, nessuna speranza per me. Avessi ascoltato Dio quando venivo avvertito! Ah! Fosse piaciuto a Dio che avessi cambiato via al fedele ammonimento, che quando Gesù Cristo mi fu presentato nel Vangelo avessi  creduto in Lui! Ma no, ho disprezzato la mia salvezza. Ho scelto i piaceri fugaci di un tempo, e per quel misero prezzo ho guadagnato la rovina eterna. Invece ho scelto  di affogare la mia coscienza piuttosto che lasciare che mi guidasse alla gloria. Ho voltato le spalle alla giustizia, e ora eccomi qui, in attesa, come un prigioniero in una cella dannata, fino a che verrà la grande assise e io mi troverò davanti al Giudice." 
Andiamo ad esaminare la loro fine. Il giorno dei giorni, quel giorno terribile è arrivato. Il riposo del millennio è finito, i giusti hanno avuto i loro mille anni di gloria sulla terra. Ascoltate! la tromba temuta, più forte di mille tuoni, spaventa la morte e l'inferno. Il suo suono terribile scuote la terra ed il cielo, ogni tomba è aperta e svuotata. Dal grembo brulicante vermi della terra, che feconda la madre del genere umano, si rimettono in movimento moltitudini su moltitudini di corpi, come se fossero appena nati; ecco, dall'Ade provengono gli spiriti di quelli perduti e ciascuno di loro entra nel corpo in cui, una volta peccò, mentre i giusti siedono sui loro troni di gloria, i loro corpi trasformati e ricreati come il corpo glorioso di Cristo Gesù, il Signore del cielo. La voce della tromba cresce di tono forte e lunga, il mare fornisce la sua morte, dalle lingue di fuoco, dalle fauci del leone, e dal verme della corruzione, ogni carne mortale viene rigenerata, atomo per atomo, osso per osso, al soffio dell'Onnipotenza tutti i corpi vengono rimodellati. 
Ed ora il grande trono bianco viene collocato con magnificenza dagli angeli. Ogni occhio lo contempla. I grandi libri vengono aperti, e tutti gli uomini ascoltano il fruscio dei loro fogli terribili. Il dito della mano che un tempo fu crocifissa volge foglio dopo foglio, e i nomi degli uomini risuonano profondamente via via, chi verso la gloria, chi verso la distruzione: "Venite voi benedetti", "allontanatevi voi maledetti": questi sono gli arbitri finali di gloria o rovina. 
E ora dove sei tu, peccatore, poiché il tuo turno è venuto? I tuoi peccati vengono letti e pubblicati! La vergogna ti consuma. Il tuo volto fiero ora si ammanta con mille rossori. Tu vorresti nasconderti, ma non puoi, e, soprattutto, hai paura del volto di Colui che oggi guarda su di te con occhi prima di compassione, ma successivamente con sguardi d'ira ardente, il volto di Gesù, il volto dell'Agnello, l'Agnello morente, ora sul trono in giudizio. 
Oh quanta vergogna, penserai che Lo disprezzavi, penserai che sebbene sia morto per i peccatori, tu ne avesti disprezzo e Lo beffasti, facesti calunniare i Suoi seguaci e diffamare la Sua religione! Quanto miseramente tu implorerai un velo di granito per nascondere il tuo volto vergognoso a Lui. "Rocce nascondetemi! Monti cadete su di me! Nascondetemi dalla faccia di Colui che siede sul trono." Ma non sarà così, non potrà essere così.

"Dove adesso, oh, dove  i peccatori potranno cercare,
per ripararsi tra le rovine correnti?
Staranno cadendo massi gettati oltre di loro?
Vedete le rocce, come la neve, si dissolvono venendo giù."


 O, peccatore, tuttavia questo è l'inizio della fine, perchè ora la tua sentenza è stata letta, il tuo destino è stato pronunciato, l'inferno apre le sue ampie fauci, e tu precipiti verso la distruzione. Dove andrai ora? Corpo e anima si risposano in un'unione eterna, avendo peccato insieme ora devono soffrire insieme, e questo per sempre. Io non posso descrivere questo, la più profonda tinta dell'immaginazione non dipinge questa notte neanche dieci volte tanto. Io non posso ritrarre l'angoscia che l'anima e il corpo devono sopportare, ogni nervo è una via per i piedi bollenti dal dolore del peregrinare, ogni forza mentale una fornace ardente riscaldata, sette volte più calda delle furiose fiamme della miseria. Oh, mio Dio, liberaci dal conoscere mai tutto questo per le nostre persone! 
Soffermiamoci ora e riesaminiamo la questione. Ci conviene riportare alla mente ciò che concerne la parte finale del peccatore, che è assolutamente certa. La stessa "Parola" che dice: "Colui che crede sarà salvato", rende anche ugualmente certo e chiaro che "colui che non crede sarà condannato." Se Dio è verità, allora  i peccatori devono soffrire. Se i peccatori non soffrono, allora i santi non hanno alcuna gloria, la nostra fede è vana, la morte di Cristo è stata vana, e noi possiamo anche dimorare comodamente nei nostri peccati. Peccatore, in qualunque momento la filosofia può incoraggiare con i suoi sillogismi, in qualunque momento lo scetticismo può dichiararsi con la proprie risate e sogghigni, ma è assolutamente certo che, morendo come tu sei, l'ira di Dio verrà su di te fino al culmine. Se ci fosse tuttavia una millesima parte di timore che voi o io potremmo perire, questa dovrebbe darci la saggezza di volare a Cristo; ma quando ciò non è un "forse" o "un dubbio", ma una certezza assoluta che colui che disprezza Cristo deve essere perso per sempre, vi scongiuro, se voi siete uomini razionali, di guardare ad essa, e impostare le vostre case in ordine, perché Dio sicuramente colpirà, anche se indugiasse mai così a lungo. Anche se per 90 anni tu eviterai le frecce del Suo arco, il Suo dardo valuterà a tempo debito di trovarti e trafiggerti, e dove sarai allora? E come la fine è certa, così cerchiamo di ricordare che per il peccatore essa è spesso improvvisa. In un'ora qualsiasi, mentre egli non ci pensa , il Figlio dell'uomo verrà da lui.
Come il dolore  su una donna in travaglio, come il turbine del vento sul viaggiatore, come l'aquila sulla sua preda, così la morte verrà all'improvviso. Comprando e vendendo, prendendo moglie e andando in sposo, impuro e pieno di lascivia, l'uomo empio dice,"Segui la tua via per questa volta, quando avrai una stagione più conveniente, lo manderai a cercare per te",  ma come il gelo spesso arriva quando le gemme si ingrossano pronte per la primavera ed esse vengono gelate all'improvviso, quanto spesso il gelo della morte brucia tutta la felicità speranzosa degli uomini empi ed essa inaridisce, una volta per tutte. Hai un contratto d'affitto della tua vita? C'è qui un uomo che possa assicurare che tu respirerai un'altra ora? Lascia che il tuo sangue geli nelle sue vene, lascia che il tuo respiro si fermi per un attimo, e dove sarai tu? Una ragnatela è un forte cavo se confrontato con il filo da cui dipende la vita mortale. Vi abbiamo detto un migliaio di volte, finché il dirlo è diventato così banale da farvi sorridere quando lo ripetiamo, che la vita è fragile, e tuttavia voi vivete o uomini, come se le vostre ossa fossero di ottone, e la vostra carne fosse inamovibile, e il vostro vivere come gli anni del Dio Eterno. Come si spezza il sogno del dormiente, come vola la nube prima del vento, come si scioglie la schiuma dell'onda, come muore la meteora del cielo, così improvvisamente le gioie del peccatore passeranno da lui per sempre, e chi misurerà la grandezza del suo stupore?
Ricordate, O figli degli uomini, quanto terribile sia la fine degli empi. Pensate che sia facile per me parlare della morte e della dannazione ora, e questo non è molto pesante per voi da ascoltare, ma quando voi ed io arriveremo a morire, ah! allora ogni parola che abbiamo pronunciato avrà un significato più gravoso di quanto questa ora noiosa può farvi dedurre da tutto ciò.
Immaginate il peccatore morente. Gli amici, in lacrime, sono presso di lui, stancamente egli tossisce scosso avanti e indietro su un divano. L'uomo forte è piegato verso il basso. L'ultima battaglia è giunta. Gli amici guardano il vitreo degli occhi, essi puliscono il sudore viscido dalla fronte. Alla fine dicono: "Se ne è andato! Se ne è andato!" Oh, fratelli miei, quale stupore deve cogliere lo spirito non santificato in quel momento! Ah, se il suo spirito potesse ancora parlare, esso direbbe, "E'tutto vero quello che ero solito ascoltare. Parlai male del ministro, l'ultimo sabato dell'anno, perchè aveva cercato di spaventarci, come dissi, ma non parlò neanche la metà di quanto intensamente egli avrebbe invece dovuto fare. Oh, mi domando perchè egli non cadde in ginocchio e mi pregò di pentirmi, ma anche se lo avesse fatto, avrei rifiutato le sue suppliche. Oh, se avessi saputo! Se avessi saputo! Se avessi saputo tutto questo, se avessi potuto avrei creduto, se non fossi stato così sciocco da dubitare della parola di Dio e pensare che fosse tutto un racconto per spaventare i bambini. Oh, se avessi saputo tutto questo! ma ora io sono perduto! perduto! perduto per sempre!"
Mi sembra di sentire quel gemito di totale sbigottimento dello spirito, come esclama:  "Sì, è giunta, la cosa della quale mi parlarono è tutta accaduta. Il mio stato eterno è stato determinato, nessuna offerta di misericordia ora, nessun sangue dell'aspersione ora, nessuna tromba d'argento del Vangelo ora, niente inviti verso un amorevole seno del Salvatore ora! I suoi terrori mi hanno rotto in pezzi, e come una foglia è condotta dal turbine del vento, anch'io sono condotto non so dove! ma questo lo so, io sono perduto, perduto, perduto di là di ogni speranza."
Orribile è la fine del peccatore. Tremo mentre così brevemente parlo di essa. O, credente, fa' attenzione che tu comprenda bene. Non mancare di ricordare che l'orrore della fine del peccatore consisterà molto nella riflessione che egli avrà perso il cielo. È questa una piccola cosa? Le arpe dagli angeli, la compagnia dei redenti, il sorriso di Dio, la compagnia di Cristo;  si tratta di una sciocchezza perdere il miglior riposo del santo, quell'eredità per la quale i martiri hanno guadato attraverso fiumi di sangue, quella porzione per la quale Gesù ha pensato che valesse la pena di morire affinchè essi potessero acquistarla. Essi perdono tutto questo, e quindi guadagnano in cambio le pene dell'inferno, che sono più disperate di quanto la lingua possa raccontare.
Consideriamo un attimo! Colui che addossa la punizione è Dio stesso. Quello che Egli soffia colpirà! Puntò il Suo dito e colpì Rahab e ferì il dragone nel Mar Rosso. Cosa accadrà quando dalla Sua forte mano cadranno colpi su colpi? Di Onnipotenza, in Onnipotenza, quanto tremendamente sarai colpito! Peccatore, guarda e trema; Dio stesso viene fuori in battaglia contro di te! Perché se le frecce di un uomo, quando si conficcano nella tua coscienza, sono molto forti, quanto mai lo saranno le frecce di Dio! Come berranno il tuo sangue e infonderanno veleno nelle tue vene. Anche ora, quando ti senti un po' malato hai paura di morire, e quando senti un sermone che cerca il cuore, esso ti rende malinconico. Ma che cosa sarà quando Dio vestito di tuoni, uscirà contro di te e il Suo fuoco ti consumerà  come le stoppie. Dio ti punirà? O peccatore, quale punizione sarà quella che Egli ti infliggerà? Tremo per te. Fuggi, ti prego, alla croce di Cristo, dove è stato preparato il rifugio.
Ricorda, inoltre, che sarà un Dio senza alcuna pietà, che poi ti ridurrà in pezzi. Egli è tutto misericordia per te, oggi, o peccatore. Nelle parole del corteggiamento del Vangelo, Egli dichiara che vuole che tu viva, e nel Suo nome ti dico, come fa Dio, di vivere; Egli non desidera la tua morte, ma vorrebbe piuttosto tu ti rivolgessi a Lui e vivessi, ma se non vuoi vivere, se sei  il Suo nemico, se vuoi correre sulla punta della Sua lancia, allora Egli sarà ancora insieme a  te nel giorno in cui la misericordia regnerà  in cielo, e la giustizia terrà la propria corte solitaria nell'inferno. O siate saggi, e credete in Gesù per la salvezza delle vostre anime! Io vorrei che lo sappiate, o voi che scegliete la vostra distruzione, che voi soffrirete totalmente.
Ora, se il nostro mal di testa, o se il nostro cuore è palpitante, o un arto è dolorante, ci sono altre parti del corpo, che sono a proprio agio, ma allora, ogni potere del corpo e della mente dovrà soffrire contemporaneamente. Tutte le corde della natura umana dovranno vibrare per azione del disaccordo della desolazione. Allora la sofferenza sarà incessante. Qui abbiamo una pausa nel nostro dolore, la febbre ha le sue pause, i parossismi dell'agonia hanno le loro stagioni di tranquillità, ma nell'inferno lo stridore dei denti sarà incessante, l'assillo del verme non conoscerà alcuna sosta, in eterno, avanti all'infinito, per sempre,  una corsa bollente di miseria.  Per questo, la cosa peggiore di tutto, sarà che tutto è senza fine. Quando 10 mila anni saranno passati, tu non sarai neanche un pò più vicino alla fine, rispetto all'inizio. Quando milioni su milioni di persone saranno stati ammassati, ancora l'ira dovrà venire, come se non ci fosse stata fino ad allora ira per tutti.
Ah! queste sono cose terribili di cui parlare, e voi che ascoltate o leggete i miei sermoni sapete che io vengo falsamente accusato quando gli uomini dicono che mi soffermo spesso su questo tema terribile, ma io sento che oggi è come se non ci fosse speranza per alcuni di voi, a meno che io non tuoni su di voi. So che spesso Dio ha infranto alcuni cuori, con un sermone allarmante, a coloro che non sarebbe mai stati vinti da un invitante e discorsivo corteggiamento. La mia esperienza vuole mostravi che il grande martello di Dio spezza molti cuori, e alcuni dei miei sermoni più terribili sono stati ancora più utili di quelli in cui ho alzato la croce e teneramente supplicato gli uomini. Entrambi devono essere utilizzati, a volte l'amore che attira, e altre volte la vendetta che aziona. 
Oh, miei ascoltatori, non posso sopportare il pensiero che possiate essere perduti! 
Mentre io meditavo, ho avuto la visione di alcuni di voi che trapassavano da questo mondo, e loro avrebbero voluto maledirmi! Avrebbero voluto maledirmi per come scendevano nella fossa! Avrebbero voluto accusarmi, "Tu non sei stato fedele con me Pastore, tu non mi avevi avvisato. Ministro, perchè non ti sei sforzato con me?" No, con l'aiuto del mio Signore, per la cui grazia sono stato chiamato all'opera di questo ministero, io devo essere chiaro perchè ne va del vostro sangue. Non farete il vostro letto nell'inferno senza conoscere quale inquieto luogo di riposo voi avrete scelto. Voi ascolterete l'avvertimento. Esso squillerà nelle vostre orecchie."Chi tra noi dimorerà insieme con il fuoco eterno? Chi tra noi dovrà subire i roghi eterni?" Io vi assicuro  vero amore parlandovi con ogni parola dura che pronuncio, un amore che si preoccupa troppo per voi per lusingarvi, un amore che deve dirvi queste cose senza mitigarle in alcun modo, affinché non periate attraverso la mia futilità. "Colui che non crede sarà condannato." "Pentitevi, pentitevi perché mai dovreste morire?" Perché volete rifiutare le vostre misericordie? Dio vi aiuti attraverso il Suo Spirito Santo per comprendere la vostra fine ultima e afferrarvi a Gesù ora.

II. Questo ci porta alla nostra seconda considerazione. Se abbiamo compreso la fine del peccatore, traiamo ora profitto attraverso di questo. Come possiamo farlo?

Possiamo trarre profitto da essa, in primo luogo, dal non invidiare di nuovo gli empi. Se in qualsiasi momento ci sentiamo come il Salmista, in modo che non possiamo comprendere com'è che i nemici di Dio godono le dolcezze della vita, smettiamo subito dal farci tali domande, perché ricorderemo la loro ultima fine. 
Lasciate che la confessione di Davide ci avverta:

"Signore, che miserabile sconsiderato sono stato
Per piangere, e mormorare, e lagnarmi,
Per vedere il malvagio posto in alto,
Risplendendo nell'orgoglio e vestito d'onore!
Ma oh, la loro fine! la loro fine terribile!
Il Tuo santuario mi ha insegnato così:

Su rocce scivolose li vedo stare,
E vapori di fuoco si muovono in basso,
Ora lasciate che si vantino di quanto in alto si ergono,
Non sarò mai invidio di nuovo;
Possono stare lì con gli occhi superbi,
Fino a che sprofonderanno nel profondo del dolore senza fine."

 
Se la fine del peccatore sarà così terribile, quanto grati dovremmo essere, se siamo stati strappati da questi nomi divoratori! Fratelli e sorelle, che cosa c'era in noi perché Dio abbia dovuto avere pietà di noi? Possiamo attribuire il fatto al motivo che siamo stati lavati dal peccato nel sangue di Gesù, e resi capaci di scegliere la via della giustizia, possiamo attribuire questo a qualsiasi cosa ma purchè sia attraverso la libera grazia, ricca,sovrana grazia! Venite allora, cerchiamo, attraverso le nostre lacrime per gli altri, di unire la gratitudine gioiosa verso Dio, per quell'amore eterno che ha liberato le nostre anime dalla morte, i nostri occhi dalle lacrime, ed i nostri piedi dalla caduta. Ma soprattutto stimiamo le sofferenze di Cristo al di là di ogni prezzo. Oh, benedetta croce, che ci ha sollevati dall'inferno. Oh, care ferite, che sono diventate cancelli  del cielo per noi. Si può rifiutare di amare quel Figlio dell'uomo, quel Figlio di Dio? Non riusciremo a darci a Lui nuovamente, oggi, ai piedi della Sua cara croce, e a chiederGli di elargirci più grazia, affinché possiamo vivere più a Suo onore, e trascorrere la vita ed essere spesi al Suo servizio? 
Salvato dall'inferno, io devo amarTi, Gesù, e durante la sola vita che ho, io devo vivere e essere pronto a morire per te. 
Ancora una volta, amati amici, come un tale soggetto come questo dovrebbe condurvi ad essere tra quelli che professano di essere seguaci di Cristo per rendere la vostra chiamata ed elezione sicura! Se la fine dell' impenitente sarà così terribile non lasciate che nulla vi soddisfi, ma solamente le certezze per quanto riguarda il nostro sfuggire da questo dolore. Avete qualche dubbio questa mattina? Non avrete la pace della mente finché questi dubbi non saranno tutti risolti. C'è qualche domanda sulla vostra vita spirituale come ad esempio sul fatto se avete vera fede nel Salvatore vivente? Se è così, non riposate, vi prego, finché in preghiera e umile fede non avrete rinnovato i vostri voti e andrete di nuovo a Cristo. Esaminate voi stessi se siete nella fede; provate voi stessi, costruite sulla roccia, assicuratevi di lavorare per l'eternità, affinchè non possa accadere, dopo tutto, che siate stati ingannati. Oh, se dovesse risultare così. Ahimè! ahimè! ahimè! perchè voi pur essendo stati così vicino al cielo potreste ancora essere gettati giù all'inferno.
Ora questo soggetto deve insegnare ai Cristiani di essere molto coscienziosi circa la salvezza degli altri. Se il cielo fosse un nonnulla non avremmo bisogno di essere zelanti per la salvezza degli uomini. Se la punizione del peccato fosse solo qualche leggero dolore non avremmo bisogno di esercitarci diligentemente per liberare gli uomini da questo, ma oh, se "l'eternità" è una parola solenne, e se l'ira a venire è terribile da sopportare, quanto dovremmo essere immediati di stagione in stagione, sforzandoci di vincere gli altri dalle fiamme! Che cosa hanno fatto quest'anno, alcuni di voi? Io temo, fratelli Cristiani, che alcuni di voi abbiano fatto molto poco. Benedetto sia Dio, perché ci sono molti cuori sinceri tra di voi, non siete tutti addormentati, ci sono alcuni di voi che lottano con entrambe le mani per fare il lavoro del Maestro, ma ognuno di voi non è serio come dovrebbe essere. Il predicatore si pone in questo elenco, tristemente confessando che lui non predica come desidera predicare. Oh, se avessi le lacrime e le grida di Baxter, o lo zelo serafico e fervente di Whitfield, la mia anima sarebbe ben contenta, ma, ahimè! noi predichiamo freddamente su temi brucianti e distrattamente su questioni che dovrebbero rendere i nostri cuori come fiamme di fuoco.
Ma dico, fratelli, non ci sono uomini e donne presenti, membri di questa Chiesa, che stiano facendo qualcosa per Cristo, nessuna anima è stata salvata quest'anno da voi, Cristo non è stato onorato da voi, nessuna gemma è stata posta nella Sua corona? Come avete lavorato, voi persone totalmente inutili? Perché ve ne state nella Chiesa, voi alberi infruttuosi? Dio vi conceda, oh voi che fate così poco per Lui, di umiliarvi dinanzi a Lui, e di iniziare il prossimo anno con questa determinazione, che conoscendo i terrori del Signore, possiate persuadere gli uomini, e lavorare, e sforzarvi di portare i peccatori alla croce di Cristo.

III. Dobbiamo però lasciare questo punto e arrivare all'ultima parte della nostra supplica, perchè questa è estremamente seria e deve mettere in guardia coloro la cui fine  sarà tutto questo, se essi non dovessero ravvedersi.

E chi sono? Vi prego di ricordare che oggi non stiamo parlando di persone di strada, di ubriaconi e prostitute, e di bestemmiatori profani, e cose simili, noi conosciamo che la loro dannazione è certa e non solo, ma, ahimè, ho bisogno di guardare lontano. Se io getto uno sguardo lungo questi posti a sedere e guardo nei volti su cui il mio occhio si posa ogni giorno del Signore, ci sono alcuni di voi, alcuni di voi che non sono ancora convertiti. Voi non siete immorali ma non siete ancora rigenerati, non siete cattivi, ma siete ancora senza grazia, non siete lontani dal regno, ma non siete nel regno. E' della vostra fine di cui ora sto parlando, di voi, voi figli di madri devote, di voi, voi figlie di santi genitori, della vostra fine, a meno che Dio vi conceda di pentirvi. Voglio che vediate dove vi trovate oggi. 

"Certamente tu li metti in luoghi sdrucciolevoli." 

Se siete mai stati con il vostro sacco a scalare i ghiacciai delle Alpi avrete visto su quel grande fiume di ghiaccio, enormi montagne di cristallo oscillante e profonde fessure dalle profondità sconosciute di un colore blu intenso. Se condannati a stare su una di queste altezze di ghiaccio con un crepaccio aperto alla sua base, il nostro pericolo sarebbe estremo. Colui che pecca è su tale luogo scivoloso che si trova, solo che il rischio è di gran lunga più grande di quanto la mia metafora espone. La vostra posizione è liscia; voi la percorrete con piacere, la vostra non è la via ruvida della penitenza e della contrizione, la strada del peccato è liscia, ma ah, quanto è scivolosa per la sua levigatezza. O siete stati avvertiti, dovrete cadere prima o poi, rimaneteci così fermamente e voi lo potrete. Peccatore tu puoi cadere anche ora, subito. La montagna cede sotto i tuoi piedi, il ghiaccio scivoloso si sta sciogliendo sempre di più ad ogni momento. Guarda in basso e comprendi  il tuo destino velocemente. Laggiù l'abisso aperto potrà riceverti presto, mentre noi ti osserviamo con lacrime senza speranza. Le nostre preghiere non possono seguirti, dal tuo posto scivoloso dove sei, se tu cadi sei andato per sempre. La morte rende il luogo dove stai scivoloso, perché dissolve la tua vita ad ogni ora. Il tempo lo rende scivoloso, perchè in ogni istante esso toglie terreno da sotto i piedi. Le vanità che ti danno piacere rendono il tuo posto scivoloso, perché sono tutte come il ghiaccio che deve sciogliersi prima del sole. Non hai un piede fermo, peccatore, non hai speranza certa, non hai alcuna fiducia. E' un qualcosa che scioglie anche la fiducia. Se stai dipendendo da qualcosa che intendi fare te, questo non renderà il tuo piede fermo. Se pensi di ottenere pace da ciò che tu senti o da ciò che pensi che hai fatto, allora il tuo piede non è fermo.  
E' un luogo sdrucciolevole quello in cui ti trovi.
Ho letto ieri di un cacciatore di camosci che saltò fuori da una rupe per balzare subito dopo sulla preda che aveva ferito. La creatura saltò giù verso un precipizio molto minaccioso, ma il cacciatore senza alcuna paura la seguì come meglio poteva. Accaldato dalla fretta si ritrovò a scivolare su uno spunzone della roccia. La pietra si sbricolò appena venne a contatto con le sue scarpe tutte chiodate, che cercavano di puntellarsi per evitare la sua discesa. Egli cercò di aggrapparsi ad ogni piccola sporgenza senza badare ai bordi taglienti, ma le sue dita, piegate convulsamente come artigli, raschiarono la pietra, che si sbriciolò via come fosse stata argilla cotta,  strappando a brandelli la  pelle dalle sue mani e tagliandone la carne. Avendo lasciato andare il suo lungo bastone, lo sentì scivolare verso il basso dietro di lui, la sua punta di ferro era cangiante mentre passava, e poi volò oltre la sporgenza di delimitazione nelle profondità sottostanti. In un attimo egli lo seguì, perchè nonostante tutti i suoi sforzi non riescì a fermarsi. Il suo compagno lo guardò con orrore senza parole. Ma il cielo intervenne. Proprio mentre si aspettava di andare oltre la delimitazione, un piede fu arrestato nella sua discesa da una piccola sporgenza. Quasi non osava muoversi per timore che il movimento potesse rompere la fermezza del suo piede, ma girando delicatamente la testa per vedere quanto fosse vicino al baratro, percepì che il suo piede si era fermato neanche ad un paio di centimetri dal bordo della roccia; ancora due pollici e la distruzione sarebbe stata la fine della sua partita. 
Empio, in questo specchio osserva te stesso, tu stai scivolando giù in un luogo scivoloso, non hai  né un piede fermo, né una mano ferma. Tutte le tue speranze crollano sotto il tuo peso. Solo il Signore conosce quanto vicino tu sia alla rovina eterna. Forse questa mattina sei neanche a due centimetri dal bordo del precipizio. Il tuo compagno ubriaco che è morto pochi giorni fa, ne ha proprio ora superato il margine. Non lo hai sentito cadere e tu stesso sei in procinto di perire. Buon Dio! l'uomo è quasi scomparso! Oh se io potessi fermarti nella tua discesa verso il basso. Ma solo il Signore può farlo, operando attraverso i miei mezzi. Voltati a contemplare la tua vita passata, ecco l'ira di Dio che deve venire a causa di essa. Stai scivolando verso il basso dei luoghi scivolosi, verso una fine spaventosa, ma l'angelo della misericordia ti chiama, e la mano dell'amore può salvarti. Ascolta come Gesù supplica con te. "Metti la tua mano nella mia," dice, "tu sei perduto, uomo, ma Io posso salvarti ora."
Povero disgraziato! vorresti non farlo. Allora sarai perduto. Oh perché non vorresti, quando l'amore e la tenerezza ti starebbero corteggiando, perché non vorresti mettere la tua fiducia in Lui. Egli è in grado e disposto a salvarti, anche ora. Credi in Gesù, e anche se tu ti trovi ora in luoghi sdrucciolevoli i tuoi piedi saranno presto posti su una roccia di sicurezza.  
Io non so com'è, quanto più seriamente bramo di parlare, e quanto più appassionatamente voglio esporre il pericolo degli uomini empi, più la mia lingua si rifiuta. Tali oneri pesanti del Signore non sono affidati perché possa apparire il potere dell'oratoria. Devo balbettarli e gemerli a voi. Devo in brevi frasi dirvi il mio messaggio e lasciarlo a voi. Ho la convinzione solenne, questa mattina, che ci siano decine e centinaia di voi che sono sulla strada per l'inferno. Voi sapete chi siete. Se la coscienza parla veramente per te, sai che non hai mai cercato Cristo, non hai mai messo la tua fiducia in Lui, tu sei ancora quello che sei sempre stato, empio, non convertito.
Questa è una sciocchezza? Oh, vi chiedo, lo pongo ai vostri propri giudizi, questa è una cosa di cui si dovrebbe pensare con noncuranza? Vi prego lasciate che i vostri cuori parlino. Non è forse tempo che alcuni di voi inizino a pensare a queste cose? Nove anni fa avevamo delle speranze per voi, queste speranze sono state deluse fino ad ora. Come ogni anno volge al termine, promettete a voi stessi che il prossimo sarà diverso, ma non c'è stato ancora nessun cambiamento. Possiamo non temere che continuerete impigliati nella grande rete dell'indugio finché alla fine dovrete eternamente rimpiangere quello che non avete mantenuto, rinviando e rinviando e rinviando, finché non sarà stato troppo tardi. La via della salvezza non è difficile da comprendere, essa non è un gran mistero, è semplicemente "Credi nel Signore Gesù Cristo e sarai salvato." Fidati di Cristo con tutta la tua anima e la salverà. So che non farete questo a meno che lo Spirito Santo vi costringa, ma questo non rimuove la vostra responsabilità. Se rifiutate questa grande salvezza vi meritate di perire.  Quando ciò,  che vi è stato spiegato prima così chiaramente, voi lo rifiutate, nessun occhio, tra tutte le migliaia nell'inferno e tutti i milioni in cielo, avrà pietà di voi.

"Come meritano l'inferno più profondo
Coloro che insultano le gioie superiori;
Quali catene di vendetta devono sentire
Coloro che spezzano le corde dell'amore." 

 
Posso chiedere a tutto la gente Cristiana di unirsi in preghiera per gli empi. Quando non posso supplicare come predicatore, benedico Dio che posso invocare come intercessore. Cerchiamo di spendere, tutti noi, un po 'di tempo questo pomeriggio nell'intercessione privata. Posso chiederlo, come un grande favore, di occupare un po' di tempo questo pomeriggio; ogni figlio di Dio, in preghiera per il non convertito in mezzo a noi. L'opera di conversione vada avanti, ci sono molti, da sempre, che vengono ad unirsi alla Chiesa, ma vogliamo di più, e noi avremo più, se pregheremo di più.
Rendiamo questo pomeriggio un tempo travagliato, e se noi partoriremo nel dolore Dio ci darà il seme spirituale. E' allo Spirito Santo che bisogna guardare per ogni vera rigenerazione e conversione, quindi preghiamo per la discesa della Sua influenza, e facendo affidamento alla Sua onnipotenza, il grande lavoro che deve essere fatto sarà fatto. Avrei potuto indirizzarvi con toni angelici, ma non ho potuto avere altro da dire di questo, "Peccatore, vola Cristo". Sono felice di essere debole, perchè ora il potere del Maestro sarà visto come il migliore. 
Signore, opera la conversione del peccatore, e fagli  sentire il pericolo del suo stato, e trovare in Cristo il riscatto e un soccorso, e il Tuo nome sia glorificato.
Amen.

Spurgeon




Traduzione a cura di Consapevoli nella Parola


http://consapevolinellaparola.blogspot.it/2014/03/la-fine-del-peccatore.html

ciao

per tutti coloro che mi vogliono bene un invito a riflettere

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