Ciò che mi stupisce (o forse non dovrebbe stupirmi più) è che l'orgoglio umano si nasconde dietro molte facce e purtroppo nella chiesa si nasconde dietro la grazia di Dio, si nasconde prendendo sembianze divine, cioè avendo una apparenza di pietà ma rinnegandone la potenza.
Cosa possiamo fare per rinnegare la potenza del Vangelo di Dio, la potenza dello Spirito Santo?
Cosa possiamo fare per rinnegare la potenza del Vangelo di Dio, la potenza dello Spirito Santo?
Potremo ad esempio credere che sia mediante la nostra intelligenza e il nostro buonsenso che Dio ci ha resi salvi, oppure attribuendosi una qualche giusta moralità quando invece eravamo morti nei nostri peccati.
Potrebbe essere che l'orgoglio umano ci possa spingere a voler usurpare la gloria di Dio per ritenere qualche credito nei Suoi confronti? Dopotutto, la religione che cosa fa? Ti convince che tu hai da fare qualche cosa per ottenere il favore di Dio...
Ma la grazia di Dio ci dimostra che non abbiamo alcun merito e che dobbiamo prima di tutto essere cambiati. Solo dopo il dimorare in Dio ci permetterà di ricevere guida nel compiere le opere che il Padre desidera.
Il contrario sarebbe religione umana allo stato puro.
Quando ci troviamo a proclamare le nostre scelte e ciò che abbiamo fatto come se volessimo un premio o un merito per quella scelta si diventa come i cattolici, loro credono nella salvezza per grazia ma devono aggiungere in qualche misura i loro meriti, perché altrimenti la salvezza secondo loro non è abbastanza valida.
Quando ci troviamo a proclamare le nostre scelte e ciò che abbiamo fatto come se volessimo un premio o un merito per quella scelta si diventa come i cattolici, loro credono nella salvezza per grazia ma devono aggiungere in qualche misura i loro meriti, perché altrimenti la salvezza secondo loro non è abbastanza valida.
Devono aggiungere alla grazia di Dio qualche cosa di umano.
C'è chi invece paragona coloro che credono alla dottrina della sovrana elezione di Dio ai cattolici che dicono che non c'è salvezza se non per la chiesa stessa a cui appartengono. Noi però diciamo invece che non c'è salvezza a meno che una persona non sia in Cristo per grazia soltanto, e ciò è molto diverso. Non diamo nessuna esclusiva né a noi stessi né ad altri, e non diamo nessun merito alle persone che ricevono salvezza, perché questo la Scrittura insegna.
Non so come facciano a fare questo strano paragone con chi crede nella predestinazione, si inaspriscono senza rendersi conto che (se sono veramente nati di nuovo) sono anche loro nel gruppo di coloro che loro stessi disprezzano e accusano, cioè gli eletti del Signore. Gettano veleno su chi accetta ciò che la parola di Dio dice, cioè che è Dio che ci ha scelto prima che noi potessimo mai scegliere Lui, ed è così infatti.
Prima di parlare della dottrina dell'elezione riportata nella Parola di Dio vorrei testimoniare qualcosa da me vissuta. Per diversi anni, i primi 4-5 della mia conversione, anche io credevo con tutto il mio essere che la dottrina della predestinazione fosse falsa e in effetti la disprezzavo anche io, altamente, la rifiutavo con tutto me stesso.
Prima di parlare della dottrina dell'elezione riportata nella Parola di Dio vorrei testimoniare qualcosa da me vissuta. Per diversi anni, i primi 4-5 della mia conversione, anche io credevo con tutto il mio essere che la dottrina della predestinazione fosse falsa e in effetti la disprezzavo anche io, altamente, la rifiutavo con tutto me stesso.
Ero convinto allora, ma lo sono ancora di più adesso, che ero stato io a credere e scegliere Gesù come mio Signore e salvatore. Sì cari miei, sono ultra convinto anche ora che siamo noi stessi a credere e a scegliere Gesù, siamo noi a fare la giusta scelta, assolutamente.
Ma come facciamo a sapere se la grazia di Dio insegue tutti incessantemente fino a far fare la scelta giusta?
Ma come facciamo a sapere se la grazia di Dio insegue tutti incessantemente fino a far fare la scelta giusta?
Avete mai sentito un non credente dichiarare che Dio lo ha inseguito di continuo finché lo abbia definitivamente rifiutato? Io non conosco nessuno che abbia detto una tale cosa. Il rifiuto di chi rimane incredulo è immediato e automatico, e così rimarrà sempre, incredulo. Mentre chi ha fatto prima o poi la giusta scelta non si è mai pentito. Può essere la dimostrazione che la grazia di Dio sia irresistibile solo per gli eletti e non per altri? Sembrerebbe proprio di sì.
La predestinazione per me era inaccettabile come dottrina. Avevo una forte sensazione che non meritassi la grazia di Dio e me ne rendevo conto, perché infatti davo credito a Dio solamente per la mia salvezza. La verità è che pensavo che "meritassi" la salvezza perché avevo creduto in Cristo.
Un giorno iniziai ad ascoltare una serie dottrinale alla radio (a quel tempo vivevo negli USA) che parlava di queste cose, per qualche ragione non potei resistere… dovetti ascoltare. Ascoltai per diverse settimane la trasmissione che parlava della predestinazione e mi resi conto che la Scrittura effettivamente insegnava che ero stato eletto da Dio alla fede, prima ancora che il mondo fosse creato.
Prima ancora che nascessi, Dio aveva tracciato un sentiero per me. Lui mi ci ha messo, per grazia Sua soltanto, e mi ha guidato nel sentiero della salvezza facendo in modo che per mezzo della Sua potenza udissi il Vangelo del Signore Gesù Cristo.
Mi resi perciò conto che la Scrittura espone la dottrina della sovrana elezione divina e che altro potei fare se non arrendermi? Realizzai che la signoria, la sovranità, la grazia, l’amore, e la misericordia e la giustizia di Dio fu riversata su di me in Gesù mediante la rigenerazione operata dal Suo Spirito.
Non c'è posto migliore di essere che nelle potenti mani di Dio.
Mi sono quindi ricreduto col tempo, come del resto anche su altre dottrine, mediante lo studio sistematico della Sua parola. Il Signore mi ha umiliato, e mi ha fatto cambiare. Mi ha reso consapevole che sì ho creduto io, ma solo perché Lui mi ha rigenerato, solo con un cuore di carne anziché di pietra potei accettare ciò che Dio mostra nel Suo Vangelo, cioè che il Padre mi ha mandato Lui stesso da Gesù, come ha inviato TUTTI coloro che veramente hanno creduto e che crederanno.
Mi sono quindi ricreduto col tempo, come del resto anche su altre dottrine, mediante lo studio sistematico della Sua parola. Il Signore mi ha umiliato, e mi ha fatto cambiare. Mi ha reso consapevole che sì ho creduto io, ma solo perché Lui mi ha rigenerato, solo con un cuore di carne anziché di pietra potei accettare ciò che Dio mostra nel Suo Vangelo, cioè che il Padre mi ha mandato Lui stesso da Gesù, come ha inviato TUTTI coloro che veramente hanno creduto e che crederanno.
Tutti coloro che sono stati rigenerati da Dio e sono in Cristo, sono gli eletti di Dio, tutti sono stati predestinati ad essere adottati come figli e figlie di Dio. E' un grande privilegio ed un immeritato onore che nessuno merita. Io personalmente non posso e non voglio accreditarmi qualcosa che solo Dio ha potuto fare nella mia vita, ora me ne rendo conto sempre più, non avrei MAI POTUTO credere da solo se Dio non mi avesse eletto alla fede e per grazia non mi avesse dato il potere di divenire Suo figlio, non per volontà di carne, ne di sangue, NON per VOLONTA' dell'UOMO, ma per volontà di DIO.
La dottrina della predestinazione quindi fa paura... a chi prima di tutto non la comprende bene.
E poi fa paura a chi non è disposto ad umiliarsi completamente di fronte a Dio, riconoscendosi completamente corrotto, senza speranza.
La fede, la speranza e la salvezza ci sono date unicamente per la magnifica e potente grazia di Dio, per mezzo della rigenerazione con cui Egli ci ha vivificati quando ancora eravamo morti nei nostri peccati, è per grazia soltanto che siamo salvati. Efesini 2:1-10, Tito 3:4-7.
Fa paura a chi orgogliosamente si erge al disopra della sovrana volontà di Dio.
Fa paura alla carne che vuole a tutti i costi, tramite la volontà e l'abilità umana, ricevere una ricompensa da Dio, per qualche cosa che l'uomo ha fatto (in questo caso l’aver preso la giusta decisione). Fa paura alla gloria dell'uomo, gloria che l'uomo vuole usurpare a Dio. Fa paura a coloro che sono sulla via della perdizione. Fa paura a chi vorrebbe rifiutare la buona, accettabile e perfetta volontà di Dio.
Fa paura ai religiosi.
Vorrei dunque cercare di esporre alcuni passi come la Scrittura ce li presenta e vediamo se siamo noi che storciamo la parola di Dio o se invece gli diamo il giusto significato.
Vorrei cominciare con Atti 13:48, poi Dio volendo ne esamineremo altri.
È vero che se facciamo un analisi superficiale del greco prendendo la parola "preordinati", scopriremo che questa può significare anche "predisposti", o come ad alcuni piace dire "disposti a essere salvati", ma questa non è un esegesi onesta e corretta del testo, infatti la parola greca che stiamo analizzando, viene utilizzata nella forma passiva.
Cosa significa, e che importanza ha questo dettaglio? Significa che il greco, essendo molto diverso dall’italiano, in special modo il greco antico, utilizza delle forme verbali differenti dalle nostre. Ed è di fondamentale importanza tenerne conto, perché sappiamo che coloro che hanno Scritto la Parola di Dio sono stati ispirati dallo Spirito Santo, e che ogni parola è scritta nella forma e nel posto giusto. Se non partiamo dal presupposto che le Scritture sono perfette in ogni loro aspetto, qualsiasi discorso affrontiamo su di esse è fumo.
Perciò, come abbiamo visto il verbo "preordinati" è nella forma passiva. Se il testo volesse dimostrare che l’azione la fa il soggetto si sarebbe evitato di utilizzarla, perché la grammatica stessa insegna che l’utilizzo di tale forma sta ad indicare che l’azione nella quale il soggetto è coinvolto è esterna a lui, ovvero non è il soggetto che la compie ma lui che ne è succube.
Ciò dimostra che l’espressione corretta è: «...tutti coloro che erano preordinati...» e non «...tutti coloro che si predisposero (loro stessi)...» poiché grammatica lo impone! Il passo dunque dimostra che non furono i gentili a predisporsi al credere, ma che essi subirono l’azione di una potenza esterna che preordinò loro la vita eterna.
Perciò, come abbiamo visto il verbo "preordinati" è nella forma passiva. Se il testo volesse dimostrare che l’azione la fa il soggetto si sarebbe evitato di utilizzarla, perché la grammatica stessa insegna che l’utilizzo di tale forma sta ad indicare che l’azione nella quale il soggetto è coinvolto è esterna a lui, ovvero non è il soggetto che la compie ma lui che ne è succube.
Ciò dimostra che l’espressione corretta è: «...tutti coloro che erano preordinati...» e non «...tutti coloro che si predisposero (loro stessi)...» poiché grammatica lo impone! Il passo dunque dimostra che non furono i gentili a predisporsi al credere, ma che essi subirono l’azione di una potenza esterna che preordinò loro la vita eterna.
Questo è il senso oggettivo della frase, e ci mostra il motivo per cui i gentili credettero, vale a dire furono preordinati o predisposti da Dio a credere.
A seguire altri passi che si accordano con quanto appena detto:
A seguire altri passi che si accordano con quanto appena detto:
Chi ha rivelato a Pietro questa verità? Chi l'ha istruito? Non la sua carne ne il suo sangue, cioè niente di umano hanno dato questa rivelazione a Pietro. In altre parole niente di umano ha potuto rendere Pietro un "credente".
Infatti Gesù lo chiama beato, benedetto, non perché è stato bravo lui a fare una scelta, ma perché ha ricevuto grazia e istruzione dal Padre per riconoscere chi era Gesù. Per questo soggetto vedi anche Giovanni 6:37-45.
Infatti Gesù lo chiama beato, benedetto, non perché è stato bravo lui a fare una scelta, ma perché ha ricevuto grazia e istruzione dal Padre per riconoscere chi era Gesù. Per questo soggetto vedi anche Giovanni 6:37-45.
Ora in questo passo sopracitato, alcuni si impegnerebbero a dire che bisogna accogliere Gesù prima, per poi poter avere il potere o l'autorità di diventare figli di Dio. E' così veramente?
Bisogna vedere cosa dice anche il versetto precedente: “venne per i suoi ma i suoi non lo accolsero”. Chi sono i "suoi"? Sono gli Ebrei per cui era venuto ad offrire il Regno di Dio loro promesso dall'Antico Testamento.
C'è un particolare contesto da seguire da Giovanni cap.1 a Giovanni cap.3 e in questo passo troviamo una connessione al discorso fatto da Gesù in Giovanni 3:16, cioè “Dio ha così amato il mondo”. Dio ha amato tutto il mondo, nel contesto significa che non ha mandato Gesù solo per gli Ebrei.
E' per questo che il Padre ha mandato Gesù, per salvare persone di tutte le nazioni. Ha mandato Gesù così che CHIUNQUE nel mondo crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna. Dio vuole essere il salvatore di tutte le genti, di tutte le nazioni e non solo degli Ebrei.
Questo è il concetto corretto che Gesù sta esponendo in Giovanni 3 a Nicodemo, il dottore di Israele. In questi versetti dunque Giovanni 3:16-17 non troviamo assolutamente descritto il libero arbitrio come alcuni ci darebbero a intendere, il libero arbitrio in questi versetti è inesistente.
Le parole "chiunque crede" non dichiarano affatto il "libero arbitrio" e nemmeno negano l'elezione, sono una dichiarazione neutra. Significano esattamente ciò che dicono, cioè, chiunque crede sarà salvato, ed infatti è così, nessuno lo nega. Solo quelli che credono saranno salvati, e questi sono "chiunque" nel mondo.
Infatti basta vedere che cosa dice Gesù più avanti:
Quindi il credere, la fede in Cristo, è ciò che determina se una persona sarà salvata oppure no e quindi il CHIUNQUE CREDE determina solo chi è eletto alla salvezza ma non determina affatto il libero arbitrio ne nega l'elezione.
Tornando a Giovanni 1:12, Giovanni dice che a quanti però l'hanno accolto, non solo degli Ebrei ma tutti coloro che nel mondo hanno creduto o crederanno in Lui, a loro, Dio ha dato il potere di diventare figli suoi, ma ciò per volontà Sua.
Giovanni specifica dunque cosa significa accogliere Gesù, cioè questi son tutti quelli che credono nel Suo nome.
Giovanni spiega come questo è avvenuto, come avviene che hanno accolto Gesù? Come hanno creduto in Lui?
Per togliere all'uomo ogni possibilità di gloriarsi per aver accolto Gesù, di aver creduto in Lui, Giovanni specifica dicendo che quelli che credono lo fanno non da sangue, nè da volontà di carne, nè da volere dell'uomo, ma dice che coloro che credono sono stati rigenerati da Dio.
Ecco perché è possibile credere, per fare le scelte giuste secondo la volontà di Dio, bisogna essere "nati dall'alto".
Vediamo che questo è in accordo anche con i seguenti passi:
Ecco che nel versetto 45 c'è la spiegazione di cosa successe a Pietro in Matteo 16:15-17. Ecco perché Pietro è andato a Cristo, perché il Padre lo ha attirato a Gesù, lo ha ammaestrato e Pietro ha udito il Padre, il Padre gli ha rivelato chi è Gesù e per questo ha creduto. Ciò succede a TUTTI coloro che il Padre ha dato al Figlio per andare a Lui.
La parola "attira" nel versetto 44 sopracitato, nel greco significa specificamente "TRASCINARE CON FORZA" e non una dolce e semplice attrazione come tanti interpretano. Per rendere più chiara questa cosa e per espandere questo concetto si potrebbe leggere Matteo 11:25-28
Passo interessante questo in Matteo. Infatti, Gesù rivela il Padre a chi Egli vuole perché Egli vuole ciò che il Padre vuole. Così che tutti coloro che il Padre ha dato a Gesù sono quelli a cui Gesù rivela il Padre.
Questa passo conferma e sostiene ciò che leggiamo in Matteo 16:15-17, Giovanni 6:37-45 e Giovanni 17:1-8.
In questo passo incontriamo diverse verità, che per tanti anche oggi come allora possono risultare dure, o incomprensibili, come i “discepoli di Gesù” dichiararono e lo stesso Pietro esprime in 2 Pietro 3:15.
La salvezza, la fede, sono i contesti di Giovanni capitolo 6. Queste, la salvezza e la fede sono possibili solo per opera dello Spirito Santo e la parola di Dio, vedi cosa dice Gesù nel versetto 63, ed è per questo che Gesù ha detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre mio.
Giovanni 1:12 dice che coloro che hanno accolto, accettato, creduto in Gesù lo hanno fatto non esclusivamente per una azione carnale o per loro volontà, ma sono stati rigenerati dallo Spirito di Dio, così che potessero avere la potenza, l'autorità di Cristo, per essere chiamati figli di Dio, nati dalla volontà di Dio.
Per questo Gesù sapeva chi era che non aveva creduto in Lui, non potevano e non volevano credere in Lui perché non avevano Spirito e vita e perché Lui non li conosceva, non erano preconosciuti e quindi non erano chiamati a rispondere positivamente a Cristo. Non gli era stato concesso dal Padre. Si potrebbe dire allora che non erano preordinati alla vita eterna e quindi non poterono credere in contrario a ciò che Atti 13:48 asserisce.
Anche qui in Giovanni 6:70-71 dopo che Pietro ancora una volta ha fatto una dichiarazione di fede in Cristo Giovanni 6:68-69, Gesù stesso gli mette in ordine i propri pensieri dandogli una lezione della sovrana elezione di Dio, dicendogli
Per questo Gesù sapeva chi era che non aveva creduto in Lui, non potevano e non volevano credere in Lui perché non avevano Spirito e vita e perché Lui non li conosceva, non erano preconosciuti e quindi non erano chiamati a rispondere positivamente a Cristo. Non gli era stato concesso dal Padre. Si potrebbe dire allora che non erano preordinati alla vita eterna e quindi non poterono credere in contrario a ciò che Atti 13:48 asserisce.
Anche qui in Giovanni 6:70-71 dopo che Pietro ancora una volta ha fatto una dichiarazione di fede in Cristo Giovanni 6:68-69, Gesù stesso gli mette in ordine i propri pensieri dandogli una lezione della sovrana elezione di Dio, dicendogli
E' Dio allora che sceglie sovranamente tutto e tutti per i Suoi propositi ed il Suo disegno benevolo.
Ora esaminamo un passo chiave sull'elezione e la predestinazione. Questo passo però è spesso il più ignorato da coloro che oppongono la dottrina dell'elezione. Sapete perché? Perché gli rimane quasi impossibile confutare ciò che vi è scritto tanto è chiaro ed esplicito. Quelli che ci provano riescono solo a dare delle ragioni molto deboli e e comunque inefficaci. E' un passo che non si può opporre o cambiare di significato tanto è chiaro. In special modo se si fa un esegesi del passo usando il greco originale, le parole sono ancora più chiare e confermano la dottrina della sovrana elezione di Dio. Inoltre nel contesto di tutto il libro agli Efesini si capisce che fa tutto parte della grazia di Dio per la quale siamo salvati.
Questo passo dunque si spiega da solo, senza bisogno di esporlo più di tanto. Se crediamo alla parola di Dio letteralmente e crediamo a ciò che dice sarà bene che ci rendiamo conto di quello che veramente ci viene insegnato qui.
Non ci sono dubbi allora che è per la sovrana volontà di Dio solamente che Lui ci ha eletti e predestinati ad essere in Cristo, e quindi come abbiamo già avuto l'occasione di vedere, di credere in Lui perché siamo stati scelti per essere in Lui e preordinati alla vita eterna in Lui. Tutto questo è secondo il proposito di Colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria volontà e secondo il disegno benevolo della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio.
Questo è esattamente e chiaramente ciò che dice Paolo in questo passo, non so come si faccia a interpretarlo dandogli spiegazioni che non si trovano affatto nel testo, togliendo alle parole usate il significato di esse e aggiungendo preconcetti, opinioni e convinzioni personali e incoerenti con ciò che il resto della Bibbia ci dimostra a riguardo.
Quale altra interpretazione possiamo dare a questo passo? Ne ho sentite diverse ma tutte sono incorrette eccetto ciò che letteralmente questo passo dice. Non possiamo giocare con la parola di Dio, non dobbiamo aggiungere niente, non possiamo interpretare fuori contesto del passo stesso e del contesto generale, non si può cambiare il significato delle parole usate nella lingua originale.
Uno dei passi che diciamo porta a delle divergenze per quanto riguarda la parola "predestinati" è Romani 8:28-30.
Qui vediamo che l'interpretazione data da molti che asseriscono che i credenti sono dapprima giustificati e poi, a motivo di questo predestinati è erronea. Nel passo sopraccitato il contesto espone un ordine ben preciso:
1) chi era predestinato era da sempre conosciuto da Lui,
2) chi è stato predestinato Egli lo ha chiamato
3) e chi è stato chiamato è stato da Lui giustificato mediante la fede.
1) chi era predestinato era da sempre conosciuto da Lui,
2) chi è stato predestinato Egli lo ha chiamato
3) e chi è stato chiamato è stato da Lui giustificato mediante la fede.
Il testo dice che chi è stato giustificato è stato anche glorificato, interessante scelta del tempo passato che sta ad indicare che l’azione è già avvenuta nel passato remoto ma che nel contempo si protrae nel futuro ed in eterno, perché è stata compiuta e completata, così che chi è salvato per grazia solamente è già giustificato ed è già glorificato, è un fatto compiuto e irreversibile.
Chi contende con il vero significato della parola "predestinati" in questo passo lo dice perché secondo loro il "predestinare" è rivolto esclusivamente all'immagine di Cristo, cioè che quella è la "predestinazione" di cui si parla e non l'essere "predestinati" alla fede o la salvezza.
Chi contende con il vero significato della parola "predestinati" in questo passo lo dice perché secondo loro il "predestinare" è rivolto esclusivamente all'immagine di Cristo, cioè che quella è la "predestinazione" di cui si parla e non l'essere "predestinati" alla fede o la salvezza.
Non capisco dove sta la differenza tra l'essere predestinati alla salvezza o essere predestinati ad essere conformi all'immagine di Gesù.
Non vi è differenza alcuna tra le due perché chi è predestinato alla salvezza è anche predestinato ad essere conforme all'immagine di Cristo. Essere conformi all'immagine di Cristo ha due significati specifici. Il primo è la santificazione, cioè l'ottenimento del Suo carattere, e il secondo è la Sua immagine quando saremo trasformati nella Sua sembianza in gloria, vedi 1 Giovanni 3:1-3.
Un altro passo che crea un gran disturbo nella mente di alcune persone è Romani 9:8-24.
L'interpretazione che Dio preconosce chi crederà e per questo elegge o predestina, qui non trova spazio, dal momento che Paolo dice che Dio sceglie la persona ancora prima che questa sia nata, e prima che abbia fatto del bene o del male. Questo operare include anche il credere, la fede, poiché la fede è cosa buona e giusta ed è l'unica cosa che fa piacere a Dio, affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio secondo elezione e non secondo opere, ciò dipende da chi chiama, cioè da Dio, ed abbiamo visto precedentemente nella breve esposizione di Romani 8:29-30, che coloro che Dio ha preconosciuto lo ha predestinato e questi Egli ha chiamato, giustificato e glorificato.
Come vediamo l'operato è interamente di Dio e come dice dunque questo passo, affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio, secondo elezione, che dipende non da opere, ma da Colui che chiama.
Qui troviamo una delle maggiori obiezioni sollevate da coloro che difendono una salvezza basata prettamente sulla scelta umana, essi dicono: “Il Dio della predestinazione è un Dio ingiusto perché è Lui che sceglie e non lascia la scelta all'uomo” ma Paolo anticipa questa obiezione chiedendo lui stesso se c’è ingiustizia presso Dio perché è Lui che sceglie, per poi darci la risposta nei versetti a seguire:
Qui troviamo una delle maggiori obiezioni sollevate da coloro che difendono una salvezza basata prettamente sulla scelta umana, essi dicono: “Il Dio della predestinazione è un Dio ingiusto perché è Lui che sceglie e non lascia la scelta all'uomo” ma Paolo anticipa questa obiezione chiedendo lui stesso se c’è ingiustizia presso Dio perché è Lui che sceglie, per poi darci la risposta nei versetti a seguire:
Un’altra domanda che a questo punto viene posta da coloro che rifiutano di accettare un Dio completamente sovrano è la seguente: “Ma come? Allora se non c'è la scelta da parte dell'uomo, come fa Dio a essere giusto e a giudicare con giustizia?” ma Paolo da una risposta anche a queste obiezioni nei versetti successivi:
Come potete vedere la dottrina della predestinazione si trova ampiamente nella Scrittura, Paolo stesso dice che Dio ha misericordia di chi vuole Lui, mentre lascia altri a indurire il proprio cuore, normalmente non li indurisce Lui stesso attivamente in quelle persone, ma sono loro che lasciate a se stesse ed ai loro peccati si induriscono. Paolo ritrae un Dio ingiusto secondo voi? E Gesù allora?
Quanto letto finora mostra e dimostra che è Dio che sceglie, preordina e predestina le persone alla fede, che le deve attrarre e trascinare a Cristo, che è il Padre che rivela ed insegna agli uomini attirandoli a Gesù affinché credano.
Quanto letto finora mostra e dimostra che è Dio che sceglie, preordina e predestina le persone alla fede, che le deve attrarre e trascinare a Cristo, che è il Padre che rivela ed insegna agli uomini attirandoli a Gesù affinché credano.
Molti diranno: "no, no la parola di Dio non ci dimostra affatto questo", oppure dicono: "la Scrittura che dice che NESSUNO può andare a Gesù se non gli è dato dal Padre non insegna tutto questo affatto". Anche dopo aver letto che è in realtà è proprio così?
Se Gesù dice che NESSUNO PUO' che cosa significa secondo voi allora? Questo è o non è ciò che ha dichiarato Gesù stesso? Che altro significato ha se non ciò che veramente è esposto con chiarezza e senza mezzi termini nella parola di Dio?
Può l'uomo continuare a credere nei suoi personali sentimenti che nutre verso Dio anziché alle parole esposte nella Scrittura stessa, parola che rivela Dio come Egli stesso desidera essere conosciuto?
L'elezione o predestinazione è biblica, esiste, non è bene accettata, non è ben compresa, ma esiste comunque.
La completa sovranità di Dio è perfettamente misericordiosa, perfettamente giusta e non fa alcuna violenza alla volontà o il libero arbitrio di nessun uomo. Questa cosa è chiara per coloro che comprendono questa specifica dottrina nel modo in cui Dio l'ha rivelata nella Sua parola in coerenza con il Suo carattere, che ripeto non è assolutamente ingiusto. Anche Paolo ha reso questo palese a noi in Romani 9.
Quindi ecco qui gli ultimi passi che vorrei condividere con voi, sicuramente questa non è una esposizione e una esegesi completamente esaustiva di questo soggetto, ma è abbastanza per renderci conto che la parola di Dio mostra che questa dottrina esiste e non è una dottrina calvinista o chissà che altro, ma è dottrina biblica, apostolica e soprattutto divina.
Quindi ecco qui gli ultimi passi che vorrei condividere con voi, sicuramente questa non è una esposizione e una esegesi completamente esaustiva di questo soggetto, ma è abbastanza per renderci conto che la parola di Dio mostra che questa dottrina esiste e non è una dottrina calvinista o chissà che altro, ma è dottrina biblica, apostolica e soprattutto divina.
Gesù dichiara che il Padre gli ha dato potere sopra ogni essere umano al fine di donare vita eterna a tutti coloro che Egli ha ricevuto dal Padre stesso. Questa espressione dimostra che ci sono persone che il Padre NON gli ha dato, le quali non avranno vita eterna. Questa non è predestinazione? Non è elezione? Che cosa è allora?
In conclusione tutta la dottrina della predestinazione è basata infatti sull'amore e la misericordia di Dio e conseguentemente sulla grazia di Dio. Come? Queste cose sono basate sul fatto che Dio è giusto e Santo e DEVE giudicare il peccato e quindi il peccatore.
La Bibbia ci insegna in molti passi che l'essere umano è schiavo della sua natura peccaminosa, ad esempio Giovanni 8:34-36, che l'uomo è morto spiritualmente, vedi Efesini 2:1-6, che l'uomo è corrotto completamente e che non può e non vuole cercare Dio e non vuole e non può sottomettersi alla volontà e alla legge di Dio. Di passi che spiegano questo ce ne sono a bizzeffe, ecco alcuni: Genesi 6:5, Genesi 8:21, Geremia 17:9, Romani 1:18-32, Romani 3:10-20, Romani 8:7-8, 1 Corinzi 2:14.
Queste verità che la parola di Dio ci insegna in riguardo alla completa, radicale corruzione, depravazione di ogni essere umano senza eccezione e l'inabilità dell'uomo di capire le cose dello Spirito e di cercare Dio è tale che smonta ogni possibilità che alcun essere umano possa da solo in quella condizione di morte spirituale, di assenza di moralità divina, ricercare Dio e accettare di fare la Sua volontà.
Basterebbe veramente leggere questi passi menzionati ed essere onesti con se stessi per vedere che è impossibile per qualcuno credere, visto che è impossibile per l'uomo naturale di comprendere le cose dello Spirito, a meno che non divenga un uomo spirituale, una persona vivificata, nata di nuovo.
Quindi in base a questi fatti inconfutabili a riguardo la completa corruzione morale dell'uomo e la sua schiavitù totale al peccato è impossibile credere in Cristo, ravvedersi e confessare Gesù come Signore (Romani 10:9-10 e 1 Corinzi 12:3 (... e che altresì nessuno può dire: «Gesù è il Signore», se non per lo Spirito Santo).
Si può dunque confessare veramente Gesù unicamente per lo Spirito di Dio. L'uomo naturale non può fare questo, e siccome tale confessione è requisito per la salvezza, cioè fa parte della vita dello Spirito Santo e dell'uomo rigenerato, è evidente che una persona debba essere per forza rigenerata per esercitare fede e confessare che Gesù è il Signore.
A quale conclusione dobbiamo arrivare?
Dio solo può salvare l'uomo e l'unico modo è che Egli elegge alcuni alla salvezza. Altrimenti se Dio non facesse questo TUTTI andrebbero in perdizione se fossero lasciati a decidere da soli il loro destino.
Adamo e Satana ci hanno destinati tutti quanti alla perdizione senza eccezioni, Dio invece ha predestinato alcuni, anzi molti, alla salvezza, anche voi lo siete stati se siete nati di nuovo.
Se Dio non avesse predestinato molti alla salvezza la Sua giustizia sarebbe stata ovviamente giusta ugualmente, anche se avesse lasciato andare tutti in perdizione. Ma comunque, l'amore e la misericordia di Dio non sarebbero state espresse, quindi Dio nel Suo amore e nella Sua misericordia per grazia ha eletto o predestinato molti alla salvezza in Cristo. E' l'unico modo per cui una persona può essere salvata.
Dio non è crudele perché predestina persone alla salvezza, perché queste sono persone che altrimenti andrebbero in perdizione, il Dio che elegge alla salvezza non si compiace affatto nella morte degli ingiusti e non si diverte affatto a lasciarli andare, per scelta loro soltanto, in perdizione. Questa è la scelta dell'empio che non vuole e non può rispondere da solo senza l'intervento di Dio nella sua vita.
Sono infatti le persone che accusano Dio di ingiustizia, ma Dio non è ingiusto. E' l'uomo che è ingiusto non Dio, non è cosa nuova:
Ma allora chiederete voi perché Egli chiama tutti al ravvedimento ed alla conversione?
Prima di tutto, si deve dire constatare non tutti gli esseri umani sono effettivamente chiamati al ravvedimento tramite il Vangelo. Moltissimi non hanno mai udito il Vangelo e sono periti nelle loro iniquità.
Seconda cosa, nessun uomo finché conosce il Suo Signore sa di essere eletto, nessuno, solo Dio lo sa e quindi l'evangelismo è necessario ugualmente, anzi è essenziale, poiché è il metodo che Dio ha scelto per salvare, vedi 1 Corinzi 1:21-31 e Romani 10:17. Sì Dio ha prescelto il metodo e anche le persone a credere in esso.
Inoltre l'evangelismo non è inutile secondo la dottrina della predestinazione come dicono quelli che la oppongono, non è inutile affatto, perché è il metodo prescelto da Dio ma è anche un comandamento che Dio ha dato alla Sua chiesa.
Noi dobbiamo ubbidire a ciò che Dio ci comanda o no? Non siamo noi che salviamo, ma è Dio, noi siamo solo servi che ubbidiscono al Signore, noi non sappiamo chi è eletto da Dio, non è la nostra preoccupazione, ma lo è predicare il Vangelo e poi il Signore salverà i Suoi scelti, gli eletti o predestinati.
La terza ragione è questa: mentre Dio chiama i Suoi mediante il Vangelo, anche tutti gli altri odono, e quindi sono esortati e chiamati, ma rifiutano volontariamente la grazia di Dio, e questi non possano accusare Dio di non aver dato loro la possibilità di ravvedersi e salvarsi.
E anche per dimostrare all'uomo in generale, che senza di Lui, senza la Sua grazia e senza il Suo intervento l'uomo non può fare niente di spiritualmente e moralmente accettabile a Dio.
Ora, vi domando, dov'è il Dio ingiusto in tutto questo? Volete un Dio giusto o misericordioso? Dio è entrambe ed ha adempiuto la Sua giustizia riversando la Sua ira e il Suo giudizio sul Suo Figliolo Gesù ed ha così dimostrato il Suo amore e la Sua grazia salvando molti, così anche riconcilia la Sua giustizia con la Sua misericordia, il Suo amore con la Sua santità, senza compromettere ne l'una ne l'altra.
Se volete un Dio giusto allora tutti andrebbero giustamente in perdizione, se volete un Dio giusto e misericordioso questo Lui lo è, non vi è alcuna ingiustizia in Dio, questo è confermato in luce della Sua sovranità nell'eleggere alla salvezza, da quel famoso e contestato passo che abbiamo letto anche precedentemente.
E' ingiusto perché ha salvato voi e non altri? Solo voi potete rispondere onestamente a questa domanda.
Perché altrimenti avete creduto? Siete più bravi, più intelligenti, più buoni, più morali, più santi di coloro che non credono? Avete un volontà migliore della loro? Un cuore migliore? Allora non siete salvati per grazia soltanto, ma per merito vostro e se per merito allora non è per grazia, ma è per opere aggiunte all'opera di Gesù.
Le parole sono chiare, anzi chiarissime, per chi le vuole accettare. Dio è giusto in ogni cosa che fa, Dio è misericordioso verso coloro che sono stati da Lui predisposti per la gloria, cioè noi che ha chiamato non solo tra i Giudei ma anche tra i pagani, perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito Figlio così che CHIUNQUE crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna.
Concludo qui, anche se ci sarebbe molto altro da scrivere. Vi chiedo inoltre la cortesia, se volete confutare quanto ho scritto, di farlo senza infierire sulla mia persona facendo commenti personali, ma solo attenendovi al testo. Lasciamo le accuse all’accusatore, e le etichette a chi di dovere, non si tratta di calvinismo o arminianesimo, ma di ciò che le Scritture insegnano.
Concludo qui, anche se ci sarebbe molto altro da scrivere. Vi chiedo inoltre la cortesia, se volete confutare quanto ho scritto, di farlo senza infierire sulla mia persona facendo commenti personali, ma solo attenendovi al testo. Lasciamo le accuse all’accusatore, e le etichette a chi di dovere, non si tratta di calvinismo o arminianesimo, ma di ciò che le Scritture insegnano.
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