per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

sabato 5 febbraio 2011

San Pietro Apostolo testimone della Trasfigurazione di Cristo

La Trasfigurazione è una manifestazione eccezionale della presenza di Dio in Gesù.



Hanno visto ma non possono parlare perchè Gesù ha proibito loro di raccontare ad alcuno ciò di cui sono stati testimoni fino a quando il Figlio dell’uomo non sarà risuscitato.

Pietro, Giacomo e Giovanni sono stati prescelti come testimoni di un colloquio misterioso, ma vediamo nel dettaglio cosa è successo in Galilea, prima che la comitiva di Gesù partisse verso la Giudea per l’ultima Pasqua.

“…Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. [2]E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. [3]Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. [4]Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». [5]Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». [6]All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. [7]Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». [8]Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo.
Domanda su Elia. [9]E mentre discendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, finché il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti”.

(Mt 17, 1-9)



Gesù si trasfigura davanti ai suoi apostoli, la sua veste diventa bianchissima e candida come la luce, in questo modo egli vuole offrire ai discepoli un anticipo della sua risurrezione.

Infatti il bianco luminoso simboleggia il mondo divino. Bianca sarà anche la veste dell’angelo che annunzierà la risurrezione di Gesù. I discepoli rimangono inchiodati, estasiati da tanta bellezza al punto che Pietro suggerisce a Gesù di montare tre tende e rimanere lì. Ma Gesù li invita a scendere, a tornare alla vita di sempre. Perchè?

La “Trasfigurazione di Gesù anticipa la nostra “Trasfigurazione”, cioè il momento in cui noi saremo come Lui e con Lui. Il momento il cui lasceremo questo corpo materiale per unirci alla Luce che viene da Dio. Ma nel frattempo non possiamo esimerci dal vivere la nostra vita, una vita di servizio all’uomo, che è la via percorsa da Gesù. Una vita, la nostra, che incontra dolori e sofferenze, tentazioni e sconfitte, proprio come Gesù. Ma una vita che dobbiamo vivere con la certezza della “trasfigurazione ” finale.

Che cosa dice Pietro della Trasfigurazione
Un'altra testimonianza sulla Trasfigurazione la troviamo nelle lettere di San Pietro.







Oltre alle narrazioni dei vangeli sinottici, c’è un’altra testimonianza molto importante, riguardo la Trasfigurazione, ed è la testimonianza che ha lasciato lo stesso Pietro in una delle sue lettere.

“…Io credo giusto, finché sono in questa tenda del corpo, di tenervi desti con le mie esortazioni, [14]sapendo che presto dovrò lasciare questa mia tenda, come mi ha fatto intendere anche il Signore nostro Gesù Cristo. [15]E procurerò che anche dopo la mia partenza voi abbiate a ricordarvi di queste cose.
[16]Infatti, non per essere andati dietro a favole artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. [17]Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto». [18]Questa voce noi l’abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte”.

(seconda lettera di San Pietro: 1, 13-18)



Testimone di simile prodigio, Pietro non può che trasmettere ad altri la sua meravigliosa esperienza. Egli è rimasto deluso dall’annuncio di Gesù, riguardo la sua passione, ed è quindi con gioia che apprende che non finirà tutto, che il Signore risorgerà, così come è apparso sul monte Tabor, con le vesti di un candore sfolgorante. E che la sua resurrezione sarà l’anticipo della nostra.

La presenza di Dio è misteriosa ma reale, come quella di Gesù nella Trasfigurazione: ad occhi umani Gesù sembrava uomo come gli altri. Invece sul monte appare in tutta la sua gloria, per preparare gli apostoli ad essere forti di fronte al dolore della passione e alla morte.

Così la testimonianza di Pietro ha valore in quanto prepara tutti noi ad essere forti di fronte al dolore, ad avere fede e ” La fede” è questo: la luce e la forza di Dio in ogni situazione della nostra vita.


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Buona domenica nel Signore

Loredana

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