Martedì 14 Giugno 2011
Già nell'Antico Testamento la discesa dello Spirito di Dio nella vita di un uomo era indicata come causa di un radicale cambiamento. Però, con una sostanziale differenza rispetto a oggi: la dimora dello Spirito non era permanente ma temporanea e, quando lo Spirito veniva "ritirato" dalla vita di un uomo, avveniva un nuovo cambiamento al contrario, in senso negativo, così come avvenne al re Saul, il personaggio al quale si riferisce il testo biblico di oggi e che fece seguire a un inizio brillante del suo regno, un seguito e una conclusione davvero disastrosi. Oggi per noi la situazione è ben diversa: infatti, dopo la festa di Pentecoste di circa duemila anni fa, in cui lo Spirito Santo discese nel mondo (Atti 2), chiunque si rende disponibile ad accoglierLo nella propria vita, ne conoscerà in modo permanente la presenza e l'azione. Non solo potremo essere radicalmente trasformati, conoscendo una vera e propria "nuova nascita", ma potremo essere quotidianamente rinnovati, guidati, corretti, incoraggiati, consolati.
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