per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

venerdì 17 dicembre 2010

Il silenzio

" I Padri latini avevano detto: “Verbo crescente, verba deficiunt”.

Ossia, a mano a mano che la Sua Parola si impossessa del tuo essere,

le parole vengono meno.

Potremmo parafrasare così:

la preghiera “cresce” dentro di te in maniera inversamente proporzionale alle parole.

O, se preferiamo, il progresso nella preghiera è parallelo al progredire nel silenzio.

L’acqua che cade in una brocca vuota fa molto rumore.

Quando però il livello dell’acqua aumenta, il rumore si attenua sempre più,

fino a sparire del tutto allorché il vaso è colmo.

Il silenzio è pienezza.

Il silenzio è la lingua del mistero.

Non ci può essere adorazione senza silenzio.

Il silenzio è rivelazione.

Il silenzio è il linguaggio della profondità.

Direi che il silenzio non rappresenta tanto l’altra faccia della Parola,

ma è Parola esso stesso.



Dopo aver parlato, Dio tace, ed esige da noi il silenzio,

non perché la comunicazione sia terminata,

ma perché restano altre cose da dire, altre confidenze,

che possono essere espresse unicamente dal silenzio.



Le realtà più segrete vengono affidate al silenzio.

Il silenzio è il linguaggio dell’amore.

“Quando l’amante parla all’amata, l’amata da più ascolto al silenzio che alla parola:

“Taci”, sembra sussurrare, “taci perché possa udirti”

(Max Picard)

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