La trasfigurazione deve essere situata nella prospettiva della Pasqua: non per nulla ha le caratteristiche di un'apparizione del Cristo risorto.
L'elemto fondamentale è la "voce" celeste: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo".
Nel Vangelo. questa "voce" risuona in tre scene disposte simmetricamente così da costituire una specie di struttura dell'esistenza terrena di Gesù.
All'inizio, nel battesimo, una voce dal cielo dice: "Questi è il figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto" (Mt 3,17); alla fine, quando il Cristo è elevato in croce davanti al mondo, il centurione esclama: "Davvero costui era Figlio di Dio!".
Al centro della vita di Gesù, c'è la stessa "voce" che proclama la filiazione divina del Cristo.
La "voce" è, quindi, la grande proclamazione che il Padre fà della vera realtà messianica e divina del Figlio.
E i discepoli sono invitati a scoprire chi sia veramente Gesù, a camminare con Lui verso la Pasqua, pur percorrendo l'itinerario oscuro della passione.
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