O Cristo,
dispensatore di grazia e di misericordia,
che purifichi i peccatori dalle colpe:
abbi pietà di me.
Io non ho sopportato le fatiche del giorno,
né la canicola bruciante del sole:
sono infatti un operaio dell’undecima ora.
Salvami, abbi pietà di me.
I miei peccati,
gettandomi dall’altezza raggiunta,
mi hanno schiacciato al suolo.
Sono precipitato nell’abisso.
Chi potrà riportarmi in alto
se non tu, creatore e sapienza infinita,
che mi hai foggiato fin dall’infanzia
a tua immagine e somiglianza?
Per mia colpa sono diventato
complice del demonio, schiavo del peccato:
liberami, Signore, abbi pietà di me.
Rabbula di Edessa, Inno penitenziale
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