O dolce Gesù, in quale stato io ti vedo! Dolcissimo e pieno di amore, unico salvatore delle nostre antiche ferite, chi ti ha condannato a una morte così amara? Chi dunque ti porta a soffrire queste ferite, non soltanto così crudeli ma pure così ignominiose? Dolce vite, buon Gesù, ecco il frutto che ti dà la tua vigna...
Fino al giorno delle tue nozze, hai aspettato pazientemente che essa producesse l'uva, e non ti dà null'altro che spine (Is 5,6). Ti ha coronato di spine e ti ha circondato delle spine dei suoi peccati.
Quanto è divenuta amara questa vigna, che non è più tua ma è divenuta una vigna straniera! Essa ti ha rinnegato gridando: «Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare» (Gv 19,15).
Dopo averti scacciato fuori dalla vigna della tua città e della tua sorte, quei vignaioli ti hanno messo a morte: non con un colpo solo, bensì dopo averti oppresso con il lungo tormento della croce, e averti torturato con il dolore della sferza e dei chiodi... O Signore Gesù, ... da te stesso consegni la tua anima alla morte – nessuno può togliertela, ma la offri da te stesso (Gv 10,18)... Mirabile scambio! Il Re dà se stesso per lo schiavo, Dio per l'uomo, il Creatore per la creatura, l'Innocente per i colpevoli.
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GIACOMO 1, 2-4
Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)
Emmanuel
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ciao
per tutti coloro che mi vogliono bene un invito a riflettere
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