Giovedì 7 Aprile 2011
Un'ammissione che per Acan arriva troppo tardi. È letteralmente costretto a confessare ciò che ha fatto perché è l'Eterno stesso che lo toglie dall'ombra. Acan ammetterà il suo peccato alla luce del sole, ma a denti stretti. L'avidità, il desiderio di possesso e l'uso del bottino di guerra per un vantaggio personale, rappresentano per quest'uomo una tentazione irresistibile. Leggendo questa storia e il suo tragico finale, si può rimanere colpiti dalla severità esercitata da Giosuè nella sua funzione di guida. Ma al di là delle nostre considerazioni personali, due aspetti dovrebbero farci riflettere seriamente. Il primo: Dio sa tutto di noi, non c'è niente di così nascosto che Egli non sia in grado di portare alla luce del sole. Il secondo: C'è un tempo in cui possiamo spontaneamente ammettere di essere peccatori, bisognosi di perdono, ma quel tempo finirà. Guai a noi se ci dovessimo trovare a fare questa confessione perché costretti. Perché un giorno, anche non volendo, ogni ginocchio si piegherà e ogni lingua confesserà che Gesù è il Signore.
da Servitori di Cristo
Nessun commento:
Posta un commento