Ogni Parola di Dio è il minimo e il massimo che Egli ti chiede, per cui quando tu leggi: "Ama il prossimo tuo come te stesso", hai della legge fraterna la massima misura.
Il prossimo è un altro te stesso e come tale lo devi amare.
Se lui piange, piangerai con lui; e se ride, con lui riderai; e se ignora, ti farai con lui ignorante; e se ha perduto suo padre, ti immedesimerai nel suo dolore.
Tu e lui siete due membra di Cristo e che soffra l'una o l'altra, per te è simil cosa.
Perchè per te ciò che vale è Dio che è Padre di entrambi.
E non cercar scuse all'amore. Il prossimo è chiunque ti passa accanto, povero o ricco, bello o brutto; ignorante o dotto, santo o peccatore, della tua patria o straniero, sacerdote o laico; chiunque.
Prova ad amare chi ti sfiora nel momento presente della vita e scoprirai nell'animo tuo nuovi germogli di forze prima non conosciute: esse daranno sapore alla tua vita e risponderanno ai tuoi mille perchè.
Chiara Lubich
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