per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

lunedì 10 maggio 2010

Allo Spirito Santo

PRESENZA DELLO SPIRITO SANTO NELL'ANIMA IN GRAZIA
Tratto da: â?oLâ?Tazione dello Spirito Santo nelle animeâ? p. Vincenzo Ferreri di san Gerolamo
Veni, Sancte Spiritus. Vieni, o Santo Spirito. SEQUENZA.
La santa Chiesa desiderosa di vedere nei suoi fedeli quel fervore di spirito, quella perfezione e santità , che con tanta gloria del Signore fiorivano nei cristiani pri­mitivi, chiama a gran voce, alle porte del cielo, per invitare lo Spirito Santo a scendere nei cuori dei suoi eletti. Sa che questi sono il tempio vivo nel quale il divino Spirito gode di manifestare la sua maestà , di spargere le sue grazie e di erigere il suo altare, sopra il quale egli desidera che gli si offrano i cuori in perfetto olo­causto. La Chiesa che è madre, sa che non vi può essere santità dove non abita lo Spirito Santo, per cui mossa da pietà verso i suoi figli, lo supplica dicendo: « Veni, Sancte Spiritus ».
Vieni, o Spirito Paraclito, vieni o bontà infinita, vieni, o nostro Dio, e fa' dei cuori degli uomini un'abi­tazione perpetua della tua maestà .
Ma perchè s'accendano maggiormente i nostri desi­deri di ricevere in noi questo divino ospite, sarà bene, perchè molto utile alle anime devote, spiegare come si rinnova questa singolare missione dello Spirito Santo. Già sappiamo che Iddio è dappertutto ed è presente in ogni creatura: come dunque la Chiesa lo invita a venire di nuovo? Non s'invita a venire se non chi è assente e, non potendo il Signore essere assente a cosa alcuna, è necessaria dichiarare con quale ragione ed in quale senso si faccia questo amoroso invito allo Spirito Santo, perche venga in noi: « Veni, Sancte Spiritus ».
Iddio si trova necessariamente presente in ogni cosa in tre maniere, e cioè: per essenza, per presenza e per potenza. Per essenza, in quanto egli è la causa univer­sale che dà l'essere ad ogni cosa e ne conserva l'esisten­za; data la sua immensità egli riempie ogni luogo senza occuparlo, e contiene e rinchiude in se medesimo, mera­vigliosamente, ogni cosa.
Per presenza, in quanto non v'è, nè vi può essere nascondiglio così segreto, o abisso così profondo, in cui non arrivi la vista dell'occhio di Dio, che vede minutis­simamente ogni cosa.
Per potenza, in quanto egli è sommo Re e Signore di tutto il creato, come tale lo regge e lo governa, e con la forza del suo braccio onnipotente lo sostiene affìnchè non rovini nel nulla.
Iddio si trova nel cielo perchè lassù premia e corona i beati; si trova nell'inferno perchè vi castiga e tormen­ta i dannati; si trova nel mondo e tutto regge e dispone al fine con la sua infinita sapienza.
Ma nè la Chiesa, né l'anima santa, dicendo: « Veni, Sancte Spiritus » cercano e desiderano questa forma di unione o questo modo di presenza di Dio. La divina bontà ha trovato un'altra maniera, anzi un modo singo­larissimo per unirsi all'anima cristiana, maniera e modo che eccedono le suddette forme, precisamente infon­dendo in essa la grazia, mediante la quale l'uomo strin­ge con Dio un'amicizia meravigliosa ed una unione che lo costituisce tempio vivo dello Spirito Santo e figlio adottivo di Dio. Tutto questo si compie mediante la grazia, partecipazione formale della natura divina, per la quale, come dice l'apostolo san Pietro, diventiamo « partecipi della divina natura ».
E qui si deve riflettere all'eccesso della bontà del Signore, il quale a questa unione accidentale con l'ani­ma in grazia ne fa seguire un'altra più ammirabile, sin­golare e sublime. Supposta la grazia nell'anima, grazia che la tiene unita con Dio perchè essa è una parteci­pazione accidentale della divina natura, avviene una più eccellente comunicazione tra Dio e l'anima. Il me­desimo Spirito Santo viene realmente e personalmente ad abitare nel giusto, e per conseguenza vengono le tre divine Persone, in modo che tutte le anime giuste non solo partecipano di Dio per la grazia, ma ancora per la medesima sostanza della natura divina, in quanto che lo Spirito Santo abita nell'anima con la sua persona medesima e si compiace di stare in essa con questa particolare presenza.
Da ciò si deduce che il giusto partecipa doppia­mente della natura divina: accidentalmente, per ra­gione della grazia; sostanzialmente, per la presenza reale dello Spirito Santo, il quale insieme alla natura divina attira la grazia. Questa dottrina la si ricava da san Tommaso, il quale afferma che il medesimo Spirito Santo discende realmente ed in persona ad unirsi con l'anima del giusto: « Nel medesimo dono della grazia che ci fa grati a Dio, si possiede lo Spirito Santo che si dona all'uomo e viene ad abitare in esso ».
Il Dottore angelico soggiunge ancora che per il beneficio della grazia divina si perfeziona anche la creatura razionale, qualora essa si valga non solo del dono creato della grazia ma goda ancora della medesima Persona divina. Così mentre l'anima s'immedesima fino ad unirsi intrinsecamente con la perfezione per essenza, increata ed infinita, dello Spirito Santo, acquista una sublime perfezione, un dolce godimento perchè si uni­sce a Dio e gode di lui, sommo bene.
O ricca possessione, poichè possiede gli infiniti te­sori della sapienza di Dio! O preziosa missione, in cui chi manda e chi è mandato è Dio, e chi viene non per altro è mandato, se non per condurre ed unire l'anima al suo principio, al suo Creatore! Pareva non vi fosse, nè vi potesse essere tra Dio e l'anima altra unione al­l'infuori di quella prodotta dalla grazia santificante, che rende l'anima partecipe della natura divina, eppure non è così, perchè la bontà del Signore ed il suo amore infinito oltrepassano questa linea d'unione, ed il mede­simo Spirito Santo si unisce sostanzialmente con l'anima del giusto.
Questa unione è così superiore all'altra, che, nei confronti, quella è solamente la disposizione a questa, come dice il santo Dottore angelico: « La grazia che rende graditi, dispone l'anima ad avere la divina Per­sona ». Dio non si contenta di concedere all'anima la sola grazia, ma vuol darle con essa un perfetto pos­sesso di Dio.
San Bonaventura dice che il dono della grazia non sarebbe un regalo perfetto se non vi si unisse il dono increato, che è lo Spirito Santo, ed uno creato, che è la grazia; e qui bisogna dire in verità che c'è l'uno e l'altro. Quindi si deduce, come dicono altri, che nella missione dello Spirito Santo, che avviene per la grazia, non si dà solamente lo Spirito Santo e la grazia ma ancora molti altri doni: Dio che si fa presente al giusto lo arricchisce delle virtù infuse e lo solleva all'altissimo stato di essere divino; gli comunica una sapienza cele­stiale, una qualità e grazia divina con la quale lo rende forte e potente in ogni cosa buona. L'apostolo san Paolo, appoggiandosi a questo, dice: « Ogni cosa io posso in colui che mi dà forza ». Questa è l'unione tra Dio e l'uomo, la quale li congiunge ed immedesima tanto che l'uomo non vive più vita d'uomo, ma vita di Dio. Questo ancora diceva san Paolo: « Vivo non più io, ma vive in me Cristo
 Â». Tale è il beneficio singolare che la divina misericordia comunica a quelle anime che con ogni diligenza si sanno sbrigare dalle cose ter­rene, massime dalle colpe, perchè: « in animo malevolo non entrerà la sapienza, nè farà dimora in un corpo schiavo del peccato ». Questa è la missione che lo Spi­rito svolge nelle anime sante, per cui viene ad accen­dersi in esse un grande ed intenso amore verso la bontà divina, dalla quale sono tanto copiosamente beneficate. L'Apostolo ne parla così ai Romani: « L'amore divino s'è riversato nei nostri cuori per lo Spirito Santo che ci fu dato ».
O cuori degli uomini, perchè amate la vanità , cer­cate la menzogna e non vi curate di conseguire questa beatitudine di paradiso, questo essere e questa vita che sola vi può dare il vero moto con il quale potete giustamente vivere in colui che solo è immobile, per­manente ed eterno? O uomini peccatori e figli di questo secolo, perchè non aspirate a quel Dio per mezzo del quale la onnipotenza divina « stabilì i secoli » e che, come autore d'ogni nostro bene, desidera di entrare nel nostro segreto? O anime redente con il sangue di Gesù Cristo, perchè non la finite con la colpa e non offrite in perfetto olocausto ogni vostro affetto a quel Signore che in voi vuole fissare la sua dimora e far di voi il suo tempio per la grazia? Venite, se volete amare, unitevi allo Spirito Santo ed arderete tutti di puro amo­re e diverrete abitazione della Santissima Trinità .
Gesù promise: « Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perchè rimanga in eterno con voi », e con lo Spirito Santo promise la sua stessa pre­senza insieme al Padre: «Verremo a lui e faremo dimora presso di lui».
Lo Spirito Santo stabilisce la sua abitazione nel centro dell'anima, come termine di tutti i suoi affetti, come il caro oggetto dei suoi amori. E l'anima sempre più conosce ed ama il suo Creatore, presente in lei con questo specialissimo modo.
O cara missione divina, o sacrosanto dono, o desi­derata unione! Come a ragione la Chiesa si adopera per procurarla ai suoi fedeli, quanto opportuni sono i suoi desideri: « Veni, Sancte Spiritus! ».
Oh sì, vieni, o Santo Spirito! Avrò certo ogni bene, anzi tutto il Paradiso dentro di me, divenendo tuo tempio! Allora non vivrò più io ma tu in me, e mia vita sarà il morire a tutto quello che a te non mi con­duce. Oh, quando sarà quel giorno nel quale potrò dire con il santo re Davide: « Apro la mia bocca e aspiro »?
O Signore, apro la bocca del mio cuore e famelico di questo cibo divino ti supplico di darmi pascolo abbon­dante, secondo le tue promesse: « Apri la tua bocca ed io la riempirò ».
So bene che di simile grazia è solo degno colui che osserva esattamente la tua legge ed è pronto ed obbe­diente alle tue ispirazioni, perchè questi con un solo aprire di bocca, cioè con un atto di desiderio, riceve subito lo Spirito consolatore. Il Profeta stesso ne dà la ragione, perchè tutti i desideri del giusto sono di essere perfetto esecutore dei tuoi comandamenti. Lo voglio essere, mio Dio, affinchè mai più tolga da me il tuo Santo Spirito.
Rinnova, o Signore, nelle mie viscere lo Spirito retto, moltiplica in me i suoi doni celesti affinchè cresca ogni giorno nel tuo amore.
O anima mia, se tu conoscessi la grazia del Signore che hai in te, quanto più vivi sarebbero i tuoi desideri, quanto più grandi le tue disposizioni ad accogliere in te colui che i cieli non possono contenere! Egli dice di sè: « Ricolmo di me il cielo e la terra » e tu sei quella dentro cui egli si lascia contenere! Solamente in te egli trova luogo sufficiente per fabbricare il suo tem­pio ed il suo ricco e spazioso palazzo. San Bernardo an­dava cercando un luogo dove si potesse apparecchiare l'abitazione a questo grande Signore e diceva: Dov'è il luogo per questo edificio? Chi ne potrà essere l'architetto? ». Il Santo si affannava per trovare un'abi­tazione degna di una sì grande maestà , ma poi consolato soggiungeva: « So già dove sarà preparata per lui la casa: Egli non può stare che nella sua immagine, e solo l'anima lo può contenere, perchè è stata creata a sua immagine ».
Su dunque, consolati, anima mia, perchè in te sta la casa del Signore, in te il talamo nuziale ed il letto fiorito del tuo divino Sposo. Levati dunque con grande sollecitudine e adorna di santi desideri e di opere vir­tuose la stanza del tuo Sposo celeste. O benignità infi­nita del nostro Dio, che si compiace di fabbricare il suo Paradiso in terra nelle nostre anime! O felicità e gloria di queste anime, che son fatte degne di ricevere e contenere dentro di sè il Signore di tutte le cose!
Affrettiamoci tutti ad apparecchiare dentro di noi l'abitazione all'ospite divino, applichiamoci con ogni studio a mondare il nostro cuore ed a purificare la no­stra coscienza, e venga lo Spirito Santo poichè egli nes­suno rifiuta ed in nessuno sdegna di abitare. Chiunque tu sia, religioso o laico, giovane o vecchio, ricco o po­vero, puoi essere, se lo vuoi, tempio vivo dello Spirito Santo, anzi lo sei già , se ti trovi senza peccato; sei tempio d'una divinità così sublime e casa capace di ospitare una maestà sì grande.
Senti ciò che ti dice il glorioso patriarca di Costan­tinopoli, san Giovanni Crisostomo, il quale tutto pieno di meraviglia nel vedere la immensità d'un Dio rin­chiusa nel cuore d'ogni cristiano fedele che sta in grazia, esclama: « Tu sei il tempio di Dio, il vero tabernacolo del testi­monio, la casa dello Spirito Santo nella quale abita sempre ».
Qui lo Spirito Santo vuole essere continuamente adorato con l'esercizio delle virtù, e tu dentro questo tempio devi custodire le tavole della legge di Dio, se­condo la quale devi vivere sempre, per onorare il datore e l'autore di essa, consacrando a lui tutto te stesso, anima e corpo. In questo tempio devi mortificare tutti gli affetti della tua volontà e tutte le passioni del tuo appetito sensitivo. Qui devi offrire a Dio quale vittima la tua mente e darti d'attorno per presentare a lui, in sacrificio quotidiano, generose opere di virtù e santi esercizi del tuo spirito.Il fuoco dell'altare sia la compunzione del tuo cuore; il tempio santo fabbricato da Dio, a lui dovuto e con­sacrato, sia la tua anima; e il tuo cuore mondo e netto sia la sua abitazione, nella quale egli tanto piace e brama di trovarsi.

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