per capirci

GIACOMO 1, 2-4

Fratelli, considerate come motivo di gaudio perfetto le diverse prove alle quali voi potete essere esposti, sapendo che la fede messa
alla prova produce la pazienza. E' necessario però che la pazienza compia perfettamente l'opera sua, affinché voi siate pure perfetti ed
integri, senza mancare in niente.(Giacomo 1; 2-4)

Emmanuel

lunedì 31 maggio 2010

Il campione

l Campione
Autore: Bruno Ferrero - Libro: Ma Noi Abbiamo le Ali
Un grande maestro di tiro con l'arco organizzò una gara tra i suoi allievi per valutare il loro grado di preparazione. Nel giorno fissato, un bersaglio di legno con al centro un cerchìo rosso fu legato su un albero ad una estremità della radura. All'estremità opposta, fu tracciata sul suolo una linea, dietro la quale si piazzarono i concorrenti.
Un giovane avanzò baldanzosamente, impaziente di dimostrare la sua abilità. Afferrò saldamente l'arco e una delle frecce, poi si sistemò in posizione di tiro.
"Posso tirare, maestro?" chiese.
Il maestro che lo fissava attentamente gli domandò:
"Vedi i grandi alberi che ci circondano?".
"Si, maestro, li vedo benissimo tutt'intorno alla radura".
"Bene", rispose il maestro, "torna con gli altri perché non sei ancora pronto".
L'allievo, sorpreso, posò l'arco e obbedi.
Un secondo concorrente si fece avanti, prese l'arco e la freccia e mirò con cura. Il maestro si portò di fianco all'arciere e gli chiese: "Puoi vedermi?".
"Sì, maestro, posso vedervi. Siete qui vicino a me".
"Torna a sederti con gli altri" rispose il maestro, "Tu non potrai mai colpire il bersaglio".
Tutti i partecipanti, gli uni dopo gli altri, afferrarono l'arco e si prepararono a scoccare la freccia, ma ogni volta il maestro poneva loro una domanda, ascoltava la risposta e li rimandava al loro posto.
La folla sorpresa cominciÒ a rumoreggiare. Nessuno degli allievi aveva tirato una sola freccia.
Allora si fece avanti il più giovane degli allievi. Se n'era stato in disparte, silenzioso. Tese l'arco poi restò perfettamente immobile, gli occhi fissi davanti a lui.
"Vedi gli uccelli che sorvolano il bosco?" gli chiese il maestro.
"No, maestro, non li vedo".
"Vedi l'albero sul quale è inchiodato il bersaglio di legno?"
"No, maestro. non lo vedo".
"Vedi almeno il bersaglio?".
"No, maestro, non lo vedo".
Dalla folla degli spettatori si levò una risata. Come poteva quel ragazzo colpire il bersaglio se non riusciva nemmeno a distinguerlo dall'altra parte della radura?
Ma il maestro impose il silenzio e domandò pacatamente all'allievo: "Allora, dimmi, che cosa vedi?".
"Io vedo un cerchio rosso" rispose il giovane.
"Perfetto" replicò il maestro. "Tu puoi tirare".
La freccia solcò l'aria sibilando leggera e si piantò vibrando nel centro del cerchio rosso disegnato sul bersaglio di legno.
Marta, Marta, tu ti affanni e ti preoccupi di troppe cose! Una sola cosa è necessaria. (Luca 10-41,42).


Lisa

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